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Autore: kiko90    14/03/2014    8 recensioni
"Correvo, correvo più forte che mai. Davanti ai miei occhi scorrevano veloci le immagini di quella maledetta mattina.
Perché era successo tutto questo? Perché lei doveva morire? Perché io non ero con lei?
Domande a cui, per ora, non potevo dare una risposta. Sapevo soltanto che dovevo fuggire da quel posto, loro mi stavano inseguendo! Ma dove potevo andare? Avevo detto addio ai miei amici, al mio amore, fuggendo come sempre.
Ero stanco di fuggire. Fin da bambino mi è stato insegnato a scappare, nascondermi senza lasciar traccia, spostandomi di città in città per non essere trovato, per quale motivo poi? Non potevamo affrontare quei bastardi? Non potevamo farlo prima che loro sterminassero tutta la mia famiglia?"
Coppie: Nami/Zoro
Accenni: Robin/Rufy
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fuggire dal destino

Correvo, correvo più forte che mai. Davanti ai miei occhi scorrevano veloci le immagini di quella maledetta mattina.
Perché era successo tutto questo? Perché lei doveva morire? Perché io non ero con lei?
Domande a cui, per ora, non potevo dare una risposta. Sapevo soltanto che dovevo fuggire da quel posto, loro mi stavano inseguendo! Ma dove potevo andare? Avevo detto addio ai miei amici, al mio amore, fuggendo come sempre.
Ero stanco di fuggire. Fin da bambino mi è stato insegnato a scappare, nascondermi senza lasciar traccia, spostandomi di città in città per non essere trovato, per quale motivo poi? Non potevamo affrontare quei bastardi? Non potevamo farlo prima che loro sterminassero tutta la mia famiglia?


Continuavo a correre senza una meta, non ne avevo mai avuta una, mi bastava lei, la mia famiglia, ma ora ero rimasto solo, senza un amico, senza l’amore a cui avevo mentito per proteggerla, senza nessuno.
Ripensai a quei giorni, quelle settimane, le più belle di tutta la mia vita…






-ZOROOOO ALZATIII SONO LE SETTE!!!!- urlava mia sorella Cristal mentre mi smuoveva con forza

-Cristal solo altri cinque minuti!- mugugnai con voce impastata dal sonno.

-I tuoi cinque minuti corrispondono ad un'altra ora e mezza!!! ALZATI!!!- disse mentre il mio corpo percepì un improvviso freddo. Maledetta! mi aveva tirato via le coperte!
Mi rannicchiai su me stesso ma faceva comunque freddo e, per infierire, Cristal aveva aperto anche le finestre così che la luce accecante del mattino potesse completamente svegliarmi. Agguantai il cuscino e me lo spalmai in faccia, così quei maledetti raggi solari non mi avrebbero dato fastidio.
Mentre pian piano cercavo di svegliarmi e fare mente locale di dove mi trovavo e che giorno era, sentii dei rumori provenire dalla nostra improvvisata cucina, sicuramente Cristal stava preparando la colazione, anche perché sentivo un profumino molto invitante…
Preso da un improvvisa fame mi alzai, ero ancora con solo i boxer e gli occhi ridotti a due fessure per il troppo sonno, mi sedetti al tavolo aspettando di essere servito.

-Tieni il tuo caffè e un croissant appena sfornato!- disse sedendosi anche lei a tavola.

-Ahia! Scotta!!!- mi lamentai. Mi ero appena ustionato la lingua, maledette brioches francesi!

-Secondo te la frase “ appena sfornato” cosa significa, che è freddo? Ah, sei un caso perso Zoro!- disse spiaccicandosi una mano in fronte.

L’ osservai mentre con cura soffiavo quel malefico cornetto.
Aveva i capelli neri legati in una coda di cavallo, e portava un elegante camicia blu con una gonna nera, senza parlare dei suoi soliti tacchi vertiginosi, uhm… troppo elegante…

-Senti un po’, dove dovresti andare vestita così?- gli chiesi geloso.

-Ti sei dimenticato che oggi inizio il mio nuovo lavoro da segretaria in uno studio legale? Come mi dovrei vestire secondo te?- disse guardandomi con quei suoi occhi grigi penetranti.

-Ah! mi ero dimenticato! Certo che non ti ci vedo proprio come una tranquilla segretaria- risi di gusto, conoscevo mia sorella, era tutt’altro che tranquilla e tra tutti i lavori che aveva fatto, la segretaria era la professione meno adatta a lei.

-Invece di ridere perché non ti dai una mossa, ti sei anche dimenticato che oggi e il tuo primo giorno nella nuova scuola? Su, su, muoviti o arriverai come sempre in ritardo!!- disse picchiettando le sue lunghe unghie smaltate sul tavolo, davvero snervante.

-Dannazione no!!! Non voglio andare a scuola!! Uffa perché non posso cercarmi un lavoro anche io?- dissi allungando il muso ed incrociando le braccia al petto, mi ero completamente dimenticato anche di questo! Odiavo andare a scuola e soprattutto affrontare il primo giorno in una nuova scuola con tutti che ti guardano e ti fanno mille domande, da dove vieni? Perché ti sei trasferito qui? Che lavoro fanno i tuoi genitori? Davvero detestante, anche perché non potevo rispondere sinceramente a tutte quelle domande e io odiavo dire le bugie, odiavo mentire alle persone ma, purtroppo, la mia vita era piena di menzogne, di certo non potevo dire che da quando avevo solo quattro anni viaggio di città in città perché qualcuno vuole morto sia me che mia sorella e, che noi due siamo gli unici superstiti della nostra famiglia, no troppo complicato, meglio mentire!

Mi alzai e mi preparai per affrontare quella giornata.
Cristal mi accompagnò in macchina fino all’entrata dell’edificio scolastico.

-Eccoci arrivati!- disse sorridente

-Cris non posso…-

-Non se ne parla! Su muoviti, scendi che se no faccio tardi a lavoro!- disse autorevole.

-Sei perfida!!- dissi agguantando lo zaino e scendendo dalla macchina.

-Zoro…!- mi chiamò

-Che vuoi?- dissi affacciandomi, scocciato, dal finestrino.

-Stai attento!- disse con lo sguardo improvvisamente serio. Sapevo a cosa si riferisse, come sapevo che quando eravamo l’uno lontano dall’altra non stavamo mai tranquilli, la paura che potesse succedere qualcosa, che loro ci scovassero, era troppa.

-Si, stai tranquilla!!- la rassicurai abbozzando un sorriso.

-Ah Zoro! Aspettami qui all’uscita della scuola ti vengo a prendere!-

-Non sono un poppante Cris! Posso tornare a casa da solo!!- dissi ringhiando rabbioso, odiavo quando mi trattava da moccioso.

-Si, così per trovare la via giusta di casa ci metti due giorni! Aspettami qui, ciaoo!!- disse sfrecciando via con la macchina. Bhé non aveva tutti i torti, diciamo che abitavamo in questa città solo da due giorni ed era difficile ricordarsi la strada giusta, il mio senso dell’orientamento non centrava niente!

Mi incamminai verso l’entrata e, mentre aprivo il grande portone della scuola, un ragazzino dai capelli neri sfrecciò davanti i miei occhi facendomi cadere lo zaino.

-Dannazione!- imprecai, attirando l’attenzione del ragazzino moro che immediatamente indietreggiò.

-Scusa! non volevo!- disse affiancandomi.

-Tzè! Non fa niente!- dissi raccogliendo lo zaino da terra.

-Sei nuovo? Non ti ho mai visto qui!- ecco che iniziavano le prime domande.

-Si…- magari se non gli davo troppa corda si arrendeva e proseguiva per la sua strada, di solito funzionava ma, non questa volta.

-Wow! Allora ti devo presentare i miei amici! Diventerai uno di noi! Noi siamo i migliori!- disse iniziando a saltellarmi intorno, era un tipo molto strano.

-No, adesso devo andare in classe!- cercai di andarmene camminando con il mio passo lento e un po’ trascinato, lungo il corridoio.

-In che classe sei?- disse una voce alle mie spalle. Era ancora quel ragazzino che mi stava praticamente alle calcagna. Mi voltai ad osservarlo. Dovevo stare attento, chiunque poteva essere uno di loro, magari questo ragazzo, apparentemente stupido e allegro, poteva rivelarsi un loro agente. Lo squadrai bene, il volto era dipinto da un gigantesco sorriso, che sembrava sincero. Il mio sguardo serio non lo impaurì, ma lo stupì.

-Perché mi guardi in quel modo? Sembri arrabbiato!- disse tranquillo senza affievolire mai il suo grande sorriso.

No, non poteva essere uno di loro, i suoi occhi erano sinceri. Dopo anni che viaggi di città in città, scappando e nascondendoti, riesci a capire dagli occhi delle persone, chi sono e cosa vogliono da te. Lui, voleva solo la mia amicizia e, stranamente non avevo il coraggio di rifiutarmi, infondo anche se un po’ fuori, era simpatico.

-4a- risposi alla sua precedente domanda, continuando a camminare per la mia strada.

-Fantastico! Siamo nella stessa classe! Vieni!- disse afferrandomi da una mano e trascinandomi con lui, da tutt’altra direzione rispetto a quella che avevo intrapreso.

Quel ragazzo era un vero pazzo, entrò nella classe spalancando la porta con la grazia di un elefante e mollando la mia mano solo dopo essere arrivati alla meta, l’ultima fila di banchi. Lì sedevano due ragazzi e una ragazza che mi fissavano con aria confusa, ma allo stesso tempo curiosa.

-Rufy ti sembra il modo di entrare in classe!?- disse un ragazzo dai capelli biondi che sfruttava la mancanza dell’insegnate per fumarsi una sigaretta.

-Hi hi!! Lui è il nostro nuovo amico!- disse con un sorriso a trentadue denti ma, come faceva a dire questo, ci eravamo conosciuti solo due minuti fa.

-Capisco e, come si chiama?- disse un ragazzo dai capelli riccioluti ed un naso sproporzionato.

Il moro che, da quello che avevo capito si chiamava Rufy, mi guardò mentre si infilava un dito nel naso per pensare, evidentemente si era accorto solo in quel momento di non essersi mai presentato e di non avermi neanche chiesto il nome.

-Ehm, in effetti non lo so!- disse facendo cascare dalle sedie tutti i suoi compagni.

-IDIOTA!! COME FAI A DIRE CHE E’ UN TUO AMICO SE NON SAI NEANCHE COME SI CHIAMA!!!- urlò il ragazzo biondo sbuffandogli il fumo precedentemente aspirato, in faccia.

-Lo so e basta!- disse Rufy continuando a sorridere e sedendosi vicino al ragazzo riccio.

-Allora sentiamo, come ti chiami?- mi domandò una voce femminile alle mie spalle, mi girai e la vidi, la più bella ragazza che i miei occhi abbiano mai visto. Aveva dei lunghi capelli rosso fuoco che rispecchiavano sulla sua candida pelle, i suoi occhi color caramello mi fissavano curiosi e io, da vero ebete, non potevo far a meno di fissarla a mia volta, era troppo bella, il suo sguardo mi aveva catturato, mi aveva rubato il cuore.

-Credo che non abbia la lingua!- intervenì il biondino, ridestandomi da quella visione. Lo fulminai e, ricomponendomi mi presentai.

-Mi chiamo Zoro-

-Allora ciao Zoro, noi siamo Usop, Sanji, Nami e questo pazzo e Rufy- disse Usop, soprannominato da oggi, il nasone.

-Uhm, ciao- dissi poco interessato. L’unico nome che mi sarei sicuramente ben stampato in mente sarebbe stato quello della ragazza dai capelli rossi, Nami, lei avrebbe rivoluzionato la mia vita.

Il professore di musica, un tipo molto strano, scheletrico direi con una strana acconciatura afro, entrò in classe, ridendo e facendo domande strane alle ragazze sedute nelle prime file. Mi guardai intorno cercando un posto dove sedermi e vidi, Rufy indicarmi il posto libero accanto al suo e alla ragazza dai capelli rossi, uhm perfetto!

-Yohohohoh miei cari studenti! Allora chi è riuscito a svolgere l’arduo compito assegnatovi ieri?- disse il professore sedendosi sulla cattedra, accavallando le gambe mentre con le dita scheletriche faceva volteggiare un antico bastone.

-Io professor Brook!- disse Sanji il ragazzo biondo,amico di Rufy, mentre si sfiorava la cicatrice ancora pulsante che aveva sulla fronte, sembrava che qualcuno gli avesse lanciato un tacco!

-Oh mio caro Sanji sapevo che non mi avresti deluso!- disse l’insegnate mentre improvvisamente iniziava a sbavare.

-Sono rosse!- disse lo studente mentre sanguinava dal naso, certo che in quella scuola sembrava non esserci nessuno di normale e poi non avevo ancora capito qual’era questo importantissimo compito!

-Rosse…- continuava a sbavare l’insegnante.

-Con del delicato pizzo nero!- continuò Sanji.

Pizzo? Che centrava il pizzo? Mi decisi a chiedere spiegazioni a Rufy, forse mi poteva aiutare a capire di che diavolo stessero parlando quei due.

-Ehi, Rufy! Ma che centra il pizzo nero? Cos’è questo speciale compito?- chiesi incuriosito.

Rufy, con il dito ancora ben conficcato nel setto nasale, mi guardò con una faccia che diceva tutto, non sapeva assolutamente di che cosa stessi parlando e di cosa fosse questo compito di musica!

-E' il colore dell’intimo dell’insegnante Kalifa!- sussurrò il ragazzo dal naso lungo.

Mi rassegnai, ero davvero capitato in una gabbia di matti! Mi stravaccai sulla sedia con le gambe ben tese, i piedi incrociati e le braccia conserte, quasi, quasi mi potevo fare un bel sonnellino, tanto il professore non si era accorto neanche di avere un nuovo alunno! Figuriamoci se si sarebbe accorto che mi ero addormentato.

Chiusi gli occhi solo un istante quando, senza neanche accorgermene, mi ritrovai disteso al suolo con un bernoccolo pulsante in testa.

-Ahia! Ma che diavolo…!- dissi guardandomi intorno.

Tutti mi stavano fissando e, lei, aveva ancora la mano chiusa a pugno.

-Sei un vero buzzurro! Non si dorme in classe!- disse Nami guardandomi con aria di sfida.

-Ma sei impazzita! Brutta mocciosa impertinente come ti permetti!- dissi rialzandomi di scatto e fronteggiandola con la mia mole.

-Mocciosa a chi? Abbiamo la stessa età se non te ne sei accorto! Ho sei così rincretinito da non averlo notato? Certo per te sarebbe meglio l’asilo a questo punto!- disse con tono saccente. Certo che aveva davvero una lingua molto affilata quella.



L’intera giornata scolastica continuò a suon di pugni ed insulti da parte di quella mocciosa. Litigavamo per ogni cosa, finché finalmente quell’interminabile giornata scolastica non finì.

Uscimmo dalla scuola tutti insieme, Rufy zampettava qua e la ridendo delle storie che Usop gli raccontava. Sanji continuava ad elogiare la mocciosa accanto a me, e la cosa mi dava letteralmente sui nervi, odiavo i ragazzi che si comportavano in quel modo! Arrivati al cancello scolastico mi guardai intorno per vedere dove fosse Cristal. Circospezionai con lo sguardo ogni angolo lì intorno, ma niente, lei non c’era. Il mio cuore si raggelò! Sentii il sangue fermarsi in tutto il corpo e la mente annebbiarsi in mille pensieri, tutti orribili.

-Ehi Zoro, tutto ok?- disse Rufy affiancandomi.

Non gli risposi, ero in preda al panico. E se le era successo qualcosa, se l’avevano trovata, se lei fosse… no! Non era possibile, Cris non era morta, l’avrei percepito!
Sentii un tocco fresco e delicato posarsi sul mio braccio. Mi girai e vidi Nami guardarmi con quei suoi grandi occhi preoccupati.

-Tutto bene, stavo cercando la macchina di mia sorella…- dissi guardandola negli occhi. Sollevata dalla mia risposta, sorrise, era ancora più bella quando sorrideva.

Improvvisamente sentii una macchina arrivare a gran velocità, sgommare alla curva prima dell’entrata nel cortile scolastico per poi frenare bruscamente e fermarsi proprio davanti a noi. Dalla macchina nera e lucida proveniva una musica rock assordante che riconobbi subito, i Nickelback! Cris era arrivata!
Il finestrino scuro dalla parte del passeggero si abbassò insieme alla musica dentro la vettura. Cristal mi guardò e sorrise felice, sembrava sollevata, e io mi ritrovai a respirare di nuovo ed a rilassarmi appena vidi i suoi occhi grigi guardami felice.

-Che incantoooo!- ululò improvvisamente Sanji, affacciandosi, anzi buttandosi a capofitto dal finestrino aperto.

-Creatura meravigliosa, mia deaaaaa, io sono Sanji, ai tuoi servigi!- disse il biondo sbavando sul mio sedile, che schifo!

Presi il biondo dalla maglia della felpa blu e lo tirai con forza fuori dal finestrino buttandolo a terra.

-Vedo che finalmente ti sei deciso a farti degli amici!- disse Cristal ridendo di gusto.

-Io sono Rufy e loro sono Nami, Usop e Sanji!- si butto nel finestrino Rufy per salutare mia sorella –Tu sei la sorella di Zoro? Che bello!- disse sorridendo come suo solito.

Buttai fuori dalla macchina anche Rufy ed aprii la portiera per entrare in macchina prima che qualcun altro si fiondasse dentro.

-Sei in ritardo!- dissi fulminando Cris.

-Sì, ehm, ho confuso le vie un paio di volte!- disse voltando lo sguardo da un'altra parte. E poi ero io quello senza orientamento!

Salutai con un alzata di viso i miei “amici” se così potevo definirli guardando un'ultima volta la bella rossa, e poi Cristal sgommò verso casa. Era stata una giornata veramente strana, avevo per la prima volta nella mia vita fatto amicizia con delle persone della mia stessa età. Ma sapevo che non potevo affezionarmi a loro, perché come sempre appena mi abituavo a stare in una città, dovevamo ripartire, ero destinato a non avere amici, quindi per il loro bene, era meglio evitarli il giorno dopo, ma sarei riuscito ad evitare anche lei?





ANGOLO AUTRICE:

Salveeee genteee!
Eccomi con una nuova fic! Bè per me è anche vecchia visto che vaga nel mio computer da circa un anno! Non so cosa abbiate capito da questo cap, ma vi posso solo dire per adesso che sarà una fic molto avventurosa, e come sempre piena di colpi di scena, almeno dovrebbe essere così! Per quanto riguarda il personaggio di Cristal, la sorella di Zoro, diciamo che è un mio vecchio personaggio che ho usato tempo or sono in altre fic, sempre con questo ruolo. Comunque spero di avervi incuriosito almeno un po’!
Spero di ricevere le vostre opinioni su questa fic per decidere se continuarla a scrivere o no!
Alla prossima, baci kiko90

   
 
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