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Autore: LaraPink777    14/03/2014    2 recensioni
Una tranquilla nottata di pattuglia si trasforma nel peggiore dei loro incubi.
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Shredder/Shrell/ Oroku Saki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Pdv di Leonardo. Prima persona.
Non è da molto che conosco Casey Jones. Questo adolescente con i denti rotti a causa della sua passione per l’hockey è entrato nelle nostre vite per caso, ma è diventato in poco tempo uno di famiglia. Lui e April ci hanno fatto rivalutare molto gli umani, che da piccoli temevamo come se fossero tutti esseri senza scrupoli pronti a rapirci ed a sezionarci nei loro laboratori.
E’ diventato subito il miglior amico di Raph. Incosciente e testa calda come lui. E in questo momento difficile, Casey si sta dimostrando un vero amico per tutta la famiglia.
Da quando Raph è tornato, Casey praticamente non ha fatto altro che pattugliare la zona nord di New York, miglio per miglio. Purtroppo senza risultato. Ha continuato inoltre a monitorare tutte le sedi conosciute del Piede.
Due giorni fa ci ha avvisati di aver visto alcuni ninja del Piede vicino al loro vecchio quartier generale nella chiesa sconsacrata. Da allora, insieme a Raph sto continuando a tenere d’occhio questa sede, mentre Donnie perlustra ancora il resto della città. Sebbene siano passati già quarantuno giorni dall’incidente, ed io e Raph siamo ormai guariti, la nostra condizione fisica non è ancora tornata quella di un tempo. I salti tra i tetti ci indolenziscono un po’, ed il mio braccio destro ancora fatica a tenere a lungo la katana.
Donnie inoltre ha insistito per farmi prendere alcuni psicofarmaci per la mia PTSD, che mi intorpidiscono leggermente i sensi. Riconosco però di stare un po’ meglio. Anche se devo ancora concentrarmi al massimo per non mollare tutto. Provo spesso, soprattutto quando sono da solo, un profondo senso di angoscia che mi fa desiderare solo di stare nel mio letto, a piangere, al buio.
Quindi adesso alla vergogna del mio fallimento che ha portato alla cattura di Mikey si somma quella di questa mia debolezza. Il leader “senza paura” è incasinato nel cervello quando dovrebbe invece essere forte e guidare i suoi fratelli.
Non so perché Splinter non ha affidato il comando della squadra a Donnie, a questo punto. Il mio geniale fratellino ha portato praticamente sulle sue spalle la nostra famiglia. Ho sempre saputo che fosse in gamba, ma non mi ero forse mai totalmente reso conto di quanto sia eccezionale. Mi ha salvato, ha recuperato Raph, ci ha curato, ha pattugliato la città da solo. Continua a gestire il sistema di sicurezza della nostra tana, l’ha ampliato e reso più efficiente. Ieri ha ideato un nuovo sistema di tracciamento a distanza miniaturizzato, basandosi sul ricordo del chip che aveva estratto da Raph, al quale aveva appena dato un rapido sguardo.
Ha avuto un crollo ma ha saputo rialzarsi. E’ un gigante, un eroe. Non sono mai stato più fiero di lui.
Eppure so che soffre per la mancanza di Mikey quanto e forse più di noi. Lui e Michelangelo hanno sempre avuto un rapporto speciale. Il fatto di essere considerati i piccoli della casa, di fare spesso squadra insieme, di essere leggermente meno abili di me e Raph nel ninjutsu, li ha resi molto uniti tra di loro, da sempre.
Mi vengono in mente tanti episodi che li hanno visti insieme, solo loro due. Da bambini si addormentavano sul divano dopo che Donnie aveva letto per Mikey. Anche da ragazzi guardavano ancora la televisione sotto la stessa coperta. Si scambiavano guardi complici quando succedeva qualcosa. Andavano insieme alla discarica a cercare materiale per le invenzioni di uno o cianfrusaglie per i giochi dell’altro. Mai un litigio serio tra di loro, mentre invece io e Raph siamo venuti spesso alle mani.
Il genio ed il casinista. Così diversi e così legati.
Mi giro a guardare Raph, seduto sul tetto accanto a me. Non parliamo molto, in queste sere. Solo poche parole sulle posizioni da prendere, sulle azioni da fare. Il suo sguardo è fisso sulla strada sotto di noi. Ma la sua mente è altrove. Credo di conoscere i suoi pensieri.
Sofferenza per l’assenza di Mikey e senso di colpa. Sono uguali ai miei. Non parliamo, ma mi sento molto vicino a lui. Averlo qui con me mi dà forza.
All’improvviso, il mio T-phone inizia a vibrare. Raph si gira. Rispondo.
“Dimmi, Donnie.”
“Ho visto dei ninja del Piede. Raggiungetemi.”
Mi alzo in piedi mentre imposto il T-phone in modalità tracciamento sulla posizione di Donnie. E’ a meno di un paio di miglia da noi. “Donnie ha trovato qualcosa, andiamo.” Raph annuisce, iniziamo a correre, saltando sul tetto vicino.
Poco dopo, raggiungiamo Donnie. Lui è sdraiato su un tetto, sta scrutando con un piccolo binocolo delle figure ferme parecchi tetti più avanti. Ci sdraiamo accanto a lui. Il cemento umido è freddo sotto il mio piastrone. In silenzio, mi passa il binocolo. Riconosco delle figure nere, ma sono lontane, non si riesce a vederle bene.
“Sicuro che siano del Piede?” chiedo.
“Sì, prima li ho visti un po’ più da vicino. Sono almeno una trentina. Vi sono anche due persone più piccole. Forse una donna ed un ragazzo con uno zaino.”
La donna può essere Karai.
Ancora il mio cuore ha un sussulto ogni volta che penso a lei. Mi è piaciuta dalla prima volta che l’ho vista. Ma la situazione è troppo complicata. Sensei mi ha detto, solo a me tra i fratelli, che non possiamo farle del male, perché in verità è Miwa, la sua figlia perduta.
Però è anche il nemico. Dobbiamo difenderci, perché lei non avrà scrupoli con noi, lo so. A volte sembra spietata e crudele quanto l’assassino che lei chiama padre.
“Avviciniamoci un po’” ordino ai miei fratelli.
Scendiamo dalla scala antincendio. Ci nascondiamo tra le ombre della strada. Risaliamo sul tetto di un edificio a un paio d’isolati da dove si trovano i nemici.  Non dobbiamo farci scoprire. Tre piani distinti si stanno formando nella mia testa. Seguirli in silenzio e scoprire il loro covo. Nella peggiore delle ipotesi ingaggiare una battaglia e cercare di catturare qualcuno che non sia un inutile bot. Meglio se Karai. Infine, tentare di utilizzare l’oggetto che ho nella tasca della cintura…
Sempre in silenzio, restiamo nascosti nell’ombra. Siamo i ninja perfetti che Sensei ha allenato. I nostri occhi fredde fessure. Ci inginocchiamo abbassati dietro il parapetto della terrazza. Donnie tira nuovamente fuori il suo binocolo, ed inizia a scrutarli.
Il mio fratello mascherato in viola all’improvviso rompe il silenzio con un sussulto. Prende una profonda boccata d’aria come se stesse soffocando. Abbassa il binocolo e mi guarda. Gli occhi spalancati, grandi come piattini. Il viso pallidissimo. Le sue mani tremano vistosamente mentre mi porge il binocolo.
Per un secondo, non riesco a mettere a fuoco. Poi, vedo chiaramente una nera fila di ninja bot che scrutano i palazzi adiacenti con i loro occhi meccanici celati dietro una retina rossa. Tra di loro, l’esile figura di Karai. Ed accanto a lei…
Non posso fare a meno di sussultare anch’io. Il mio cuore ha un balzo nel petto. Il tempo intorno a me si ferma mentre il mio cervello sta cercando di elaborare quello che i miei occhi hanno  visto. Mi prende una forte vertigine.
Sul quel tetto, circondato da parecchi ninja bot, accanto a Karai, c’è mio fratello. C’è Michelangelo.
  
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