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Autore: Aron_oele    14/03/2014    14 recensioni
E, a grande richiesta, (ehhh! Sì, come no!) ecco a voi il ritorno di questa ff!! Se Ryoga è chiamato "l'eterno disperso", io sono "l'eterna indecisa"! Ff scritta, pubblicata, cancellata, riscritta e ripubblicata! A parte qualche cambiamento, il tema principale di fondo è sempre lo stesso: è il compleanno di Ranma ed Akane decide di fargli un regalo un po'... diverso! Solo che non è "spassosissima commedia romantica americana", come l'avevo immaginata all'inizio! Io ho cercato di essere il più comica possibile, ma credo di essere rimasta ridondante e introspettiva come sempre! Grazie in anticipo a chi leggerà e soprattutto grazie a chi troverà il tempo di lasciarmi scritti i suoi pensieri in proposito...
Le incantevoli Fan art che vedete sono fatte dalla bravissima Spirit99
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nono capitolo: What's her name?


“Fallo per me, dimenticalo Ranma, ti prego”

Maggio passò e con gli ultimi petali dei ciliegi in fiore, il vento si portò via anche un pezzo del suo cuore. Non era stato capace di dimenticare, certe cose non le dimentichi. Le puoi nascondere, sotterrare, rinchiudere, incatenare, ma non puoi dimenticarle.
A volte capitava che per sbaglio le sfiorasse una gamba nuda sotto il tavolo, mentre erano seduti vicini per cena. E allora il suo cuore andava in fibrillazione, il solo toccare la sua pelle morbida faceva riaffiorare in lui il ricordo del primo dolce contatto.
Altre volte capitava che, dandogli qualcosa, le piccole affusolate dita di lei toccassero le sue, per un solo breve momento di adrenalina che scorreva dalla sua mano diradandosi in tutto il corpo.
Quando lei gli passava accanto, Ranma di nascosto si inebriava del suo profumo.
Se lei si avvicinava, lui bramava con tutto il desiderio di cui era capace che lei lo urtasse, inciampasse in qualcosa così che dovesse correre a salvarla, per poterla finalmente stringere ancora una volta.
Un'altra sola volta.
Tutte le notti la sognava e tutte le mattine se la sentiva ancora fra le braccia, sentiva ancora i suoi capelli morbidi e setosi fra le dita, il suo seno stretto al petto, le gambe intrecciate, le mani le une nelle altre, sentiva ancora quel piccolo e splendido corpo sotto il suo.
Quando se la trovava davanti in tutto il suo splendore, doveva usare ogni goccia di autocontrollo che aveva in corpo, per non andare da lei, abbracciarla e baciarla come quella notte.
Se lei gli sorrideva, in un fugace attimo in cui nessuno li stava guardando, il respiro gli si bloccava nel petto, incapace di venire fuori tanto era il dolore.


Passò anche Giugno e arrivarono le giornate più lunghe, i pantaloncini più corti, il Sole estivo, quello che è capace di scaldare ogni cosa, ma non lui.
Tutto quello che facevano, la loro stupida messa in scena, recitata tutti i giorni sotto una velata indifferenza, tutto, sembrava a Ranma di una tristezza infinita.
Fra loro era nato un sentimento, era stato nascosto anni, per trovare poi la libertà in una notte di primavera di fronte al mare, una notte in cui tutto era andato storto.
Ed ora, dopo aver tenuto segreto il loro amore, dovevano nascondere anche il loro dolore e continuare a far finta di essere i soliti di sempre, per salvare poi cosa, Ranma non lo sapeva più.
Tutti gli insulti, gli morivano in gola. Tutte le volte che le diceva “vita larga”,“non sei mai carina”, “sei senza sex appeal”, gli sembrava di scorgere negli occhi di lei color del bourbon, un velo di risentimento. Tutte le volte si sarebbe voluto picchiare piuttosto che ricevere quegli sguardi, piuttosto che sentirsi così sporco, macchiato di menzogne che lui non pensava.
E tutte le volte che lui la guardava, negli occhi metteva tutte le scuse che sapeva fare, ma in fondo, quel blu oceano diceva "sei tu che me lo hai chiesto".
Sì, era stata lei, lei che gli aveva imposto di dimenticare, di fare come se quella notte, quella splendida, meravigliosa e pazza notte, non fosse mai esistita.
E lui l'aveva fatto.
Davanti a tutti, la trattava come se non fosse mai successo niente, come aveva voluto lei.
Ma dentro soffriva.
Soffriva per una scelta che gli era stata imposta, una promessa che doveva mantenere. Soffriva per tutte quelle bugie, che facevano male a lei quanto a lui, per mantenere il controllo che sapeva di non avere, per contrastare quella voglia irrefrenabile di prenderla e baciarla davanti a tutti, gridare che l'amava e che voleva che le cose cambiassero, abbracciarla, toccarla, farla sua ogni volta che voleva.
Ora che aveva capito, non poteva.


Anche Luglio infine se ne andò, con le sue giornate afose e il sudore che ti appiccica i capelli.
E Ranma, sempre più lentamente, cominciò ad ignorarla.
Ogni volta che la vedeva scendere le scale, ricordava quando le aveva scese per lui quella sera, raggiante nel suo vestito d'oro.
Ogni volta che vedeva il sudore scenderle a piccole gocce dal collo fino al decolté, mentre si allenava in giardino, brividi freddi percorrevano il suo corpo bollente.
Ogni volta che la vedeva scappare dal bagno con i capelli bagnati e solo un asciugamano a coprirla, ricordava il loro bagno, lei in costume, inginocchiata davanti a lui, che gli lavava i capelli.
Ogni volta che le intravedeva un lembo di pelle più scoperto del solito, un rossore sulle guance, un sorriso malizioso, la ricordava davanti a lui, più provocante che mai, pronta ad essere sua.
Ogni volta che la vedeva stanca, ricordava quando si erano addormentati mano nella mano sul letto, dopo le onde, la sabbia e i giochi, quel giorno che non le aveva detto ti amo.
Ogni volta che la vedeva.....
Così smise di guardarla.
Il suono della sua voce, le sue risate, persino le sue urla, erano un rimpianto ininterrotto.
Così smise di ascoltarla.
Smise di parlarle.
Smise di sperare in un contatto, seppur improvvisato, nascosto, involontario.
Smise di cercarla con lo sguardo.

Ranma capì che dopo essersi visti, non potevano tornare ad essere ciechi.
Mi dispiace Akane non ce l'ho fatta.
Non poteva dimenticarlo, ma poteva dimenticarla.
Poteva mantenere fede alla sua promessa, fare come se tutto non fosse mai accaduto.

And in the darkest night (E nella notte più buia)
If my memory serves me right (Se la memoria non m'inganna)
I'll never turn back time (Non potrò mai tornare indietro nel tempo)
Fogetting you but not the time... (Dimenticando te, ma non il tempo...).

Dimenticando te, ma non il tempo....
Sarà più facile per tutti e due. Saprò dimenticarti, dimenticare il tuo nome, i tuoi occhi color nocciola, la tua pelle liscia, i tuoi capelli alla fragola, il tuo corpo mozza fiato.
Saprò dimenticare la tua voce, le tue espressioni, i tuoi gesti, il tuo modo di camminare.
Ma non potrò mai dimenticare cosa provavo a chiamarti per nome, il batticuore che avevo quando mi guardavi negli occhi, la sensazione che ho provato accarezzandoti, la dolcezza che ho sentito giocando con i tuoi capelli, i brividi che la visione del tuo corpo mi ha dato.
E non potrò mai dimenticare il modo in cui dicevi “Ranma”, e quanto sei buffa e goffa, e come muovi le braccia passo dopo passo.
Saprò dimenticare te, ma non il tempo passato assieme, non tutti i nostri momenti.
E, forse, non averti davanti agli occhi tutti i giorni, mi aiuterà.

***

“Akane, scusami, ci ho provato te lo giuro, ma non ci riesco. Perdonami se puoi, Ranma”.
Piangi tutte le tue lacrime piccina, lui non tornerà.


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Buonasera a tutti!!
Eccomi tornata, perdonatemi per l'enorme ritardo!!
All'inizio, dopo il mio ultimo capitolo, la cara amica di tutte, l'ispirazione, mi aveva abbandonata. L'ho aspettata e anche ritrovata ma poi niente, non sapevo come mettere nero su bianco quella mia idea.
E stasera ce l'ho fatta! Insomma, in realtà questo capitolo non mi piace molto, ma non volevo farvi aspettare di più!! Quindi prendetevelo così com'è, corto e brutto, spero solo di essere riuscita a esprimere bene ciò che frullava nel mio cervello bacato.

Passiamo alle cose serie: la canzone, che mi ha donato l'ispirazione, è ovviamente dei Green Day (ciao Vale!) e si chiama “Whatsername” (che è anche il titolo del capitolo!!). Fidatevi e ascoltatela, è struggente ma bellissima! Cercate anche la traduzione, se non sono riuscita a dire ciò che volevo, Billie ve lo canterà!
Poi, i ringraziamenti, che sta volta sono d'obbligo: prima fra tutte Pia, ringrazio te! Perché mi hai voluta aiutare e grazie a te ho risentito la canzone che mi ha fatto avere “l'illuminazione”!
Poi un grazie speciale a tutte le persone che mi hanno minacciata di morte violenta se non avessi continuato la storia (XD) e a quelle che hanno cercato di aiutarmi a trovare l'ispirazione perduta!
Grazie Faith e grazie Violet :)
At least but not at last, ecco a voi due disegni della bravissima Spirit che sono ispirati al capitolo “Buon compleanno Ranma”! Ovviamente ringrazio anche te che sei bravissima e mi onori facendoti ispirare dalle cavolate che scrivo!!

Ora la smetto, giuro!
Grazie come sempre a chi leggerà e a chi mi farà sapere che ne pensa.
Vi bacio tutti
Aronoele (:

 

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