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Autore: two_dollar_bill    30/06/2008    4 recensioni
Il viaggio era lungo dal paese del vento a quello del mare, Temari non era preoccupata, anche se guardando il fratellino a volte aveva l'impressione che lui fosse lontano mille miglia da dove in realtà si trovava, che la sua mente fosse controllata da una forza misteriosa ed in parte lo sapeva, che era davvero così.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Temari
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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la prima volta

"Voglio che venga allontanato per qualche periodo dal villaggio"

"Ma come, signore, in che modo dovremmo..."

"Trovalo il modo!"

"Ma mio signore..."

"ALLORA!!?"

"Se lei è daccordo...una missione magari, anche se trovo sia ancora piuttosto piccolo"

"Piccolo? Non farmi ridere, è più potente lui di quasi tutti i chunin del villaggio...

Il vero problema sarà..."

"Quale signore...?"

"Trovare qualcuno disposto ad accompagnarlo, di certo non potremmo mandarlo solo!"

"E' vero signore ma...chi mai?"

La porta si spalancò di colpo "IO, padre. Ci vado io con lui..."

"QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI ASCOLTARE LE CONVERSAZIONI CHE NON TI RIGUARDANO!"

"..."

"Tu non andrai da nessuna parte sola con lui..."

"Ma padre..."

"Ho detto di no!"

"Mi scusi signore ma a quanto ne so, e ne sanno tutti, lei è l'unica a cui egli presta ascolto..."

"Infatti è così, padre!!!!"

"Dannazione no!"

"Andrò io!"

"Ascoltami bene Temari, non osare contraddire la mia parola..."

"Non voglio contraddirti padre, voglio andare io...semplicemente..."

"Perchè ti ostini tanto!?"

"E'...mio fratello."

"E' un mostro..."

"No, è mio fratello ed io lo considero tale..."

"Fai come credi Temari, assumiti però la responsabilità delle tue azioni..."

"Certo" la ragazza si voltò verso l'uscita dando le spalle ai suoi interlocutori.

"Aspetta...se dovesse succedere qualcosa, scappa."

"Non succederà niente...arrivederci padre,Baki..."

"Abbi cura di te,Temari"

La porta si richiuse lentamente e il silenzio piombò nella stanza...

-Gaara! Io sono qui che ti aspetto sei pronto?- una voce squillante risuonava per i corridoi scuri,una giovane ragazza dai capelli biondi legati in quattro codini batteva nervosa un piede a terra provocando un leggero scricchiolio sul pavimento in legno, mentre un ragazzo in nero, con uno strano capuccio le stava accanto sussurrandole qualcosa che solo lei riusciva a sentire.

-Temari sei sicura di quello che fai? E' una decisione troppo avventata secondo me-

-Ti ci metti anche tu ora? E' solo una missione di livello C, dobbiamo portare un pacco nel paese del mare e torniamo...-

-Si ma con lui...-

-Kankuro ti prego, smettila. Smetti di parlare così di nostro fratello...ah Gaara sei qui!-

Kankuro rabbrividì voltandosi - Ci stai facendo perdere tempo...dobbiamo andare. - disse il ragazzo accostandosi ai due.

-Stava aspettando te, chi è dei due che fa perdere tempo? Eh?- rispose il marionettista in segno di sfida

-Vuoi provocarmi Kankuro?- sibilò Gaara fissandolo con i suoi freddi occhi azzurri, il giovane si spostò, distogliendo lo sguardo -Buon viaggio Temari.-

-Ciao Kankuro...- sospirò lei stanca delle continue tensioni tra i due -Andiamo Gaara?- Egli assentì e si allontanarono l'uno accanto all'altra seguiti dallo sguardo pesante del marionettista.

Il viaggio era lungo dal paese del vento a quello del mare, Temari non era preoccupata anche se guardando il fratellino a volte aveva l'impressione che lui fosse lontano mille miglia da dove in realtà si trovava, che la sua mente fosse controllata da una forza misteriosa ed in parte lo sapeva che era davvero così.

-Gaara...-

-Si?-

-Sei contento che ti sia stata affidata una missione?-

-Umh...si.- assentì poco entusiasta -Sono contento perchè ci sei tu con me...- lei sorrise.

-Ho chiesto io di farti venire con me...-spiegò la ragazza

-Vuoi dire, hai chiesto di farti mandare con me, precisamente, vero? - Lei indugiò guardandolo di sfuggita -No Gaara cosa vai a pensare...-

-Semplicemente che il Kazekage ha voluto allontanarmi dal villaggio...-

-Perchè ti fai queste strane idee!- provò a rincuorarlo lei

-Vorresti dire che non è cosi, Temari?- esclamò fulminandola con lo sguardo, lei guardò altrove - Volevo dire che...- provò a giustificarsi

-Non importa, almeno ci sei tu...per ora.-

-Gaara cosa dici!-

-Niente, niente in particolare...-

Continuarono ad avanzare tra i boschi, mantenendosi sempre vicini, Temari faceva strada e Gaara si guardava attentamente intorno, era la sua prima missione e molti dei posti che attraversavano non li aveva mai visti.

-Di preciso cosa dobbiamo fare?- chiese all'improvviso spezzando il silenzio che si era creato

-Dobbiamo portare questo pacco al signore del paese del mare...- spiegò semplicemente la sorella

-Ah davvero entusiasmante...- commentò poco convinto

Temari lo guardò triste, ci provava in tutti i modi lei a renderlo partecipe, a cercare di far comparire un sorriso su quel volto pietrificato, a leggere un' emozione nei suoi occhi, ma per quanto ci provasse, era sempre tutto inutile.

-Gaara! Siamo arrivati...-

-Abbiamo fatto in fretta. - commentò lui osservando il villaggio che si apriva dinnanzi a loro -Sei sicura che sia questo...?- chiese poco convinto

-Si, tranquillo! Ci sono già stata prima.- respirò a pieni polmoni l'aria frizzantina del luogo e scattò in avanti verso le porte del villaggio.

-Siamo qui per vedere il sign. Toshino, siamo ninja del villaggio della sabbia, abbiamo un pacco da consegnare.-

-Il signore vi riceverà subito accomodatevi.-

Presentatesi, Gaara e Temari vennero gentilmente accolti a palazzo, introdotti in un grande salone, attesero pazientemente l'arrivo di Toshino, il signore del luogo, a lui avrebbero dovuto consegnare il pacco dato dal Kazekage e la loro missione si sarebbe potuta considerare conclusa con successo. Mentre Temari sorseggiava avidamente del thè caldo, Gaara si agirava lento per la sala, la sua attenzione era stata totalmente catturata dai quadri sui muri:ampie distese blu, non perfettamente lineari, dalle molteplice sfumature che cedevano al bianco e sfociavano nel cupo tipico notturno.

-Ti piacciono Gaara?- gli chiese la sorella curiosa

-mh...-

-Io li trovo bellissimi!- commentò lei sorridente -Anche noi ne abbiamo qualcuno.-

-Non li ho mai visti, dove?- chiese guardandola

Ah...- Temari sbiancò colta alla sprovvista - Non ricordo.- sorrise nervosa torturandosi un ricciolo. Erano nella camera della madre tutti i quadri più belli che aveva mai visto in vita sua, ma quell'argomento era taboo per Gaara, così preferì tacere e lasciarlo a contemplare i dipinti.

-Benvenuti miei cari!!!- una calda voce gioviale fece voltare entrambi. Un anziano signore dalla lunga barba bianca e dagli altrettanto lunghi e sottili baffetti fece il suo ingresso lentamente; dondolava sotto il suo enorme peso quasi che le gambe stessero per cedere, le due mani cicciotte posate sullo stomaco come dovesse tenerlo su e un' espressione poco intellegente ad incorniciarli il viso. Temari si alzò subito inchinandosi lievemente -Lei è il signor Toshino immagino!-

-Si mia cara e tu sei?-

-Temari del Deserto signore, ninja di Suna -

-Bellissima ragazza davvero complimenti giovanotto! Ottima scelta...- cinguettò guardando Gaara con i suoi piccoli occhi che si perdevano quasi nel faccione paffuto. Il rosso lo fulminò con lo sguardo -E' mia sorella ...- sibilò

-Oh Oh... che terribile equivoco! Dovete scusarmi, sarà l'età!- e continuò a ridere sotto gli occhi un pò perplessi dell'imbarazzatissima Temari

-Si, lui è mio fratello, Gaara. -aggiunse poi - Dovevamo consegnarle questo pacchetto, è il Kazekage in persona che ve lo manda!- proferì con solennità.

-Ah quel vecchio babbeo! E' molto che non lo vedo, da quando l' ho battuto all'ultimo torn... che nullità! - esplose lui - E dimmi, dimmi come sta?-

A quelle parole Gaara si voltò di scatto a fissarlo, tutto ciò che aveva pensato fino a quel momento su suo padre trovava riscontro in modo impeccabile nelle parole del vecchio tanto che un sorriso compiaciuto gli si stampò sul volto.

-Sta bene, oberato di lavoro naturalmente...- rispose educatamente Temari infastidita però dalle parole poco carine usate contro il padre.

-Bhè...Bhè ragazzi io vi ringrazio molto, adesso ho davvero molte cose da sbrigare. Fate come se foste a casa vostra...-

-Noi veramente andremmo adesso, una volta conclusa la miss...-

-MA CERTO CHE NO! Sarete mie ospiti, pensi forse , mia cara, che dopo questo lungo viaggio io vi possa far andare via così? Domattina una volta riposati,allora si...-

-Noi non vorremmo creare disturbo, davvero, non è necessario.-

-Non accetto obbiezioni.-

-Allora la ringraziamo molto...- concluse Temari inchinandosi nuovamente.

-Eh voi giovani...- squittì il pancione e lasciò la stanza agitando una mano grassoccia.

Come passare il tempo in quel luogo, i due non lo sapevano affatto; girovagarono un pò per il villaggio ma non vi era niente di particolarmente entusiasmante, nè tanto meno qualcosa che fosse degna della loro attensione.Nel tedio più totale Gaara e Temari videro il sole volteggiare lento sulle loro teste verso l'altro emisfero e farsi lentamente sostituire da una fitta tela di stelle.

-Saremmo già potuti essere a casa a quest'ora- osservò infastidita Temari

-Io non ho tutta questa fretta di tornare la, sai?- ribattè atono il fratello -Dopotutto non si sta male qui...-

-Abbiamo girovagato tutto il giorno senza meta e senza scopo Gaara.- aggiunse la kunoichi irritata

-Mph!- Gaara fece spallucce.

Come previsto furono ospiti di Toshino, mangiarono a palazzo e dopo una sontuosa cena di cui i due ninja non toccarono nemmeno un terzo dei piatti stracolmi, furono accompagnati nelle loro stanze. Temari rimase entusiasta dell'accoglienza, la stanza poi le piaceva parecchio - Wow Gaara, hai visto?!-

S'affacciò nella camera accanto, quella di Gaara, e lo trovò impalato a fissare un vecchio quadro sulla parete -Anche la tua è molto carina-sorrise, gli si avvicinò -Mmm...Sono proprio fissati in questo posto! Come se noi avessimo, ovunque, dipinti di immense distese sabbiose...mah!- e se ne andò scuotendo una mano nel vuoto.

"Chissà se starà bene qui...dopotutto non può dormire..." pensò la giovane indugiando un istante vicino alla camera del fratello "Dormirò un pò e poi verrò a vedere come sta, sono a pezzi."

La notte si faceva sempre più cupa e silenziosa, Gaara non dormiva, come era consuetudine ogni triste notte della sua triste vita e stava li, fermo seduto sulla soffice coperta a fissare quel quadro illuminato solo da pochi raggi lunari che filtravano dall'opaca finestra.

Era troppo per Gaara! Quella stanza era diventata soffocante, doveva uscire e in fretta.

Si rivestì velocemente e uscì nelle strade deserte. -Paese del mare...- sbuffò - Paese del mare un corno! Dove è questo mare!?- Si guardò intorno sospettoso come se un' onda anomala potesse coglierlo di sorpresa e attestare la presenza reale del mare che cercava tanto, ma solo viottoli bui o scarsamente illuminati si ritrovò ad osservare annoiato.

Vagò tutta la notte da solo lungo i margini del villaggio, studiando la morfologia del territorio e l'impianto difensivo del posto, alla fine giunse alla conclusione che era inutile vagabondare su e giù, avrebbe sicuramente finito con allertare i ninja di guardia così decise di seguire il lento declinare del terreno a sud-est, era pur sempre un posto dove non era mai stato.

Camminò lentamente seguendo un sentiero tracciato tra i verdi fili d'erba, era quasi l'alba ormai, all'improvviso si accorse che il terreno sotto i suoi piedi aveva perso consistenza ed un pensiero vittorioso gli attraversò la mente. Scrutò l'ambiente che lo circondava,era in un fitto bosco, possibile che non se ne fosse accorto prima? C'erano piante e fiori che non aveva mai visto e grandi, immense palme.

Un lieve scrosciare lo raggiunse mentre ancora si agirava tra quella flora straniera, si fece largo tra le grosse fronte e lo vide, li davanti a lui.

-Il mare...- sussurrò e gli andò incontro

I mille quadri che aveva visto non rendevano giustizia a quello spettacolo che finalmente poteva vedere anche lui, per la prima volta nella sua vita. Respirò a grandi boccate l'aria salmastra - "piacevole come sensazione"si trovò a pensare.

Si sedette lungo la battigia, la sua fedele giara accanto a lui adagiata sulla fredda sabbia;come ipnotizzato ammirava l'avvicendarsi delle onde, ne guardava una: prima la vedeva indietreggiare come se volesse scappare e poi quasi carica di una nuova energia si faceva strada frustando il bagnasciuga. Niente aveva mai attratto la sua attenzione come quel meraviglioso elemento che si stendeva verso l'infinito. Il mare aveva tanti colori era verde e blu notte, celeste e coronato da una spuma bianca , in lontananza lungo la linea dell'orizzonte si confodeva con il cielo che sembrava vi fosse immerso, poi quando lentamente un grande sole infuocato, prepotente, si fece largo sotto gli occhi estasiati di Gaara, lui continuò silenzioso ad ammirare le venature rossastre che impregnavano il cielo e il cui riflesso fluttuava nell'acqua.

Non voleva perdersi neanche una sfumatura di quella poesia, tanto che non si accorse di qualcuno che gli si stava avvicinando velocemente; solo dopo che ebbe sentito chiamare ripetutamente il suo nome si destò da quel nebuloso torpore.

-Gaara!- chiamava un voce terribilmente affannata -Gaara rispondimi!-

Il giovane si alzò in piedi andando incontro alla sorella che quasi rotolava nella sabbia per raggiungerlo. Si fermò dinnanzi a lui piegandosi dolorante e poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato -Gaara- biascicò - Ti ho cercato ovunque, ero in pensiero...-

-Non dovevi - commentò lui voltandosi nuovamente verso il sole nascente

-Come!? Sono venuta in camera tua e non c'eri...-

-Sai bene che non riesco a dormire, cercavo di ingannare il tempo.-

-Ma potevi dirmi qualcosa, avvertirmi, lasciare un big...- -Volevo uscire e sono uscito.-

-Ma Gaara, ti prego...- insistette ancora la bionda kunoichi -Siamo nel paese del mare? Io volevo vedere il mare, non l'avevo mai visto.-

La giovane che non sapeva come ribattere scosse confusa la testa -D'accordo se è questo che vuoi, io volevo solo assicurarmi che tu stessi bene...- e fece per andarsene -Non tarderò. So che dobbiamo partire.

-Bene...- Aggiunse lei e scomparve oltre la selva.

Poco dopo Gaara la raggiunse ormai completamente saturo di quella meravigliosa visione e con le narici ancora inpregnate di quel profumo così diverso dal fetore che sentiva soffocarlo a casa - Peccato che da noi il mare non c'è...- osservò avvicinandosi alla sorella che lo stava aspettando

-Noi abbiamo la sabbia...- ridacchiò lei, Gaara la guardò molto male - Sabbia, sabbia, solo sabbia, sabbia ovunque!La sabbia mi piace, però...-

-Però il mare è speciale, giusto?- l'aiutò lei - Si giusto.-

-Bhè mi dispiace darti questo dispiacere ma ora dobbiamo proprio andarcene.- esclamò Temari sorridendogli. Gaara si guardò intorno - No tranquillo, mi sono già liberata di tutti-

-Meglio così...Non mi piacciono i convenevoli - borbottò e s'incamminarono verso Suna.

In viaggio di ritorno fu, sfortunatamente per Gaara, estremamente breve, a sera inoltrata erano dinnanzi alle porte di Suna. Temari sospirò stanca -Finalmente a casa!- esclamò -Non vedo l'ora di farmi un bagno caldo e mettermi a lett...- si voltò a guardare Gaara che osservava lo stemma del villaggio della sabbia, inciso nella roccia, con amaro disgusto -Casa... - sibilò -Questa non è casa mia...- Si voltò indietro pensando a quanto fosse stato bello stare in riva al mare; al mare che aveva visto per la prima volta e di cui si era profondamente innamorato, anche se lui l'amore non lo conosceva affatto, e rabbrividì al pensiero di tornare alla consuetudine di ogni giorno, di rivedere quelle odiate faccie e gli sguardi di odio e paura che gli abitanti del villaggio riservavano a lui in modo particolare.

- Bene! Eccoci qua fredda valle di lacrime,siamo tornati!- esclamò il rosso con un ironico entusiasmo

-Gaara, perchè sembri disprezzare tanto questo posto. Infondo c'è la tua famiglia, ci sono io...-

-Sembro?- ripetè lui gelido fulminandola con lo sguardo -Io lo disprezzo con tutto me stesso. Odio tutto di questo posto. Odio quella cosa che chiami famiglia, perchè io non ho una famiglia. E tu...tu sei mossa solo da un istinto materno e caritatevole, ben presto comincierai a guardarmi terrorizzata come fanno gli altri e ti allontanerai da me. Ti vedo sai? Ti sento quando rabbrividisci in mia presenza, eppure cerchi di combatterlo quel odioso sentimento ma lui, Temari, è più forte di te.-

La giovane rimase senza parole, sommersa dalla pesantezza di quelle del fratello. Come faceva a zittirla così? Perchè non gli rispondeva? Perchè era sempre tutto inutile con lui? Lei gli voleva bene, o almeno lo credeva, ma lui,lui aveva ragione,era questo il problema, aveva ragione su tutto. E lei si sentiva troppo impotente, avrebbe voluto tanto aiutarlo ma no ne era capace e si sentiva in colpa per questo.

Con un'espressione dolce in viso guardò il fratello dritto negli occhi dicendogli - Ho visto che ti è piaciuto molto il paese del mare, se vuoi, ci tornerei volentieri con te. In qualunque momento... Quando vuoi Gaara. Dimmelo e io ti ci porterò...-

Il rosso restò spiazzato da quelle parole, sorpreso come se tutto quello che avesse detto fosse volato via nel vento del deserto, poi capì qual era lo scopo di Temari e le rispose con il solito tono amorfo - Anche a me farebbe piacere tornare, e se tu sarai con me, sarà ancora meglio...- abbozzò un sorriso, di quei pochi che ancora riusciva a fare e la guardò - Conserverò sempre il ricordo di questa missione, e sopratutto di quel meraviglioso paesaggio...- sospirò guardando nuovamente verso l'orizzonte.

-Gaara. - sorrise lei - Hai rubato un pezzo di mare...-

-Cosa?- le chiese lui interrogativo. -Si, Gaara. Hai portato un pezzo di mare qui a Suna...-

-Cosa dici Temari, il sole ti ha dato alla testa!- borbottò offeso come se cercasse di prenderlo in giro.

-No fratellino. I tuoi occhi...- sussurrò

-I miei occhi? - ripetè lui confuso

- Nei tuoi occhi - indugiò - io rivedo il mare: un azzurro, limpido e sereno mare. Il più bello che abbia mai visto... - gli sorrise, così dolcemente che Gaara restò qualche secondo interdetto a fissarla - Su adesso andiamo!- continuò Temari senza indugio oltrepassando le porte.

-Andiamo...- ripetè Gaara e la seguì fino al palazzo del Kazekage, senza dire una parola, senza un fiato, sarebbe stato tutto superfluo; qualunque cosa sarebbe successa, lui ora lo sapeva, che una famiglia ce l'aveva davvero, ed era li camminava davanti a lui con quattro codini biondi mossi dal vento.

Konniti wa!!

Lo sapete inizio a pensare che i contest siano una droga! Partecipi ad uno? Vorresti iscriverti a tutti... ( anche se le idee ahimè scarseggiano proprio!)

Bhè meglio evitare per me, sopratutto ora che gli esami di stato imperversano ç.ç - Comunque questa è la fic partecipante al mio primo concorso*.*, indetto da Scarcy90, "La prima volta che...", sesta classificata.

Spero vi sia piaciuta^^

A presto

Anita_

  
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