XCIV.
Brodo nero
(Sweltering Saint)

La tua ciotola pesa quando il cuoco, alzando il mestolo, fa cadere il liquido nel paiolo lasciando tre o quattro bocconi succulenti della carne che galleggia nel brodo nero. Allora sai di avercela fatta.
C’è chi trova disgustosa quella zuppa di carne e sanguinaccio, specie le donnicciole appena arrivate che mal sopportano quel brodo denso e scuro, ma non i veri guerrieri. Per lui che ha lottato per potersi accostare alla mensa comune, quella ciotola piena ha il sapore dell’indipendenza, dell’affrancamento. Della libertà. Sono finiti i giorni massacranti dell’apprendista, del paria; adesso inizia una nuova vita, come Santo di Athena. 


Note: il brodo nero (μέλας ζωμός) era uno spezzatino di maiale reso scuro dall'aggiunta di sanguinaccio, e costutuiva la pietanza principale dei sissizi, i pasti comuni degli spartiati (i cittadini di Sparta veri e propri). Pur trovandoci ad Atene, la vita all'interno del Santuario assomiglia più a quell'educazione marziale in cui eccelleva Sparta, ragion per cui mi sono permessa di riservare a tutti gli aspiranti Saint un'Educazione Spartana, con buona pace di Solone e Licurgo.