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Autore: lala_g    30/06/2008    6 recensioni
Shikamaru è un bambino chiuso, è raro vederlo ridere, ma egli lo fa, lo fa da un giorno in particolare, il giorno in cui, per la prima volta, egli riuscì a guardare il cielo e a vedere una nuvola.
All'interno, i ringraziamenti per le recensioni di "Want you a girl?!"
[Shikamaru-centric]
N.B. V Classificata al contest "La Prima Volta che..." indetto da Scarcy 90
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuvole!

Il villaggio di Konoha non era molto grande, questo era risaputo, eppure se si cercava bene era possibile trovare al suo interno veri e proprie meraviglie della natura.
Non troppo al di fuori della portata del villaggio infatti, prima dell’inoltrasi della foresta, vi era un piccolo spiazzo, completamente aperto, privo di arbusti o di siepi, una vera e propria distesa di verde spoglia di fiori e vegetazione di alcun tipo all’infuori di quella morbida erba che, sin dal mattino, emanava un dolce profumo di freschezza.
Questo spiazzo, non troppo grande a dirla tutta, rappresentava una macchia monocromatica, verde, che divideva il colorato villaggio di Konoha dalla tetra foresta.
Questo posto, caratterizzato da una tranquillità quasi snaturata, considerata la chiassosa atmosfera permanente nel villaggio, era tuttavia sconosciuto alla maggior parte degli abitanti di Konoha stessa, se non a tutta la popolazione.
La motivazione di ciò era semplice in quanto tale spiazzo si trovava, in fin dei conti, in un posto abbastanza isolato, situato nella posizione opposta alle grandi porte del villaggio. Solo una persona, per certo, conosceva questo posto, un ragazzo per l’esattezza. Un ragazzo che da quando aveva all’incirca cinque anni, scappando come suo solito da casa, si era ritrovato a vagare, per nulla impaurito, per le strade più isolate e sconosciute che si articolavano nel villaggio fino a raggiungere quel prato, quella macchia verde che aveva suscitato in lui –come poche cose facevano – una sensazione di stupore iniziale e tranquillità interiore in seguito–difficile da far raggiungere a qualunque bambino di quell’età.

Shikamaru, questo il nome del bambino, era un tipo abbastanza solitario, annoiato per natura, il cui unico amore era rappresentato dal dormire. Decisamente atipico per un bambino, creatura solitamente vivace e gioiosa caratterizzata da un insana voglia di fare. Shikamaru tuttavia era diverso dagli altri bambini, più pacato, più stanco, più adulto forse.
Egli sembrava distaccato dalla vita, quasi rassegnato a quest’ultima, come se vivere fosse per lui un immensa fatica. La motivazione di questa differenza tuttavia non derivava unicamente dal carattere seccato di Shikamaru ma, con probabilità maggiori, dal quoziente intellettivo pari a 200 che egli possedeva.
Era per questo che egli non giocava, non correva, non saltava, non sorrideva né faceva una delle qualsiasi cose che i bambini della sue età erano soliti fare.
La gente, d’altronde, si era abituata allo strano comportamento del bambino Annoiato –come lo avevano definito – non prestandoci più attenzione.
Quel giorno però, Shikamaru cambiò, seppur nessuno avesse potuto notarlo cambiò. Mutò la sua espressione inarcando le labbra in una, per lui, inusuale smorfia, ridendo come mai aveva fatto in vita sua, facendo sì che i suoi occhi, scuri e tetri, prendessero a brillare di gioia infantile, rendendolo, solo per una volta, il bambino che non era e che mai sarebbe potuto essere.

Quella volta, Shikamaru non si risparmiò di correre su quel prato verde, cadendo, rotolandosi sull’erba morbida e profumata, arrestandosi poi, affannato, a guardare il cielo, come lo vedesse per la prima volta, scorgendo solo allora un qualcosa di totalmente nuovo, un qualcosa di bizzarro e decisamente strano per lui, un qualcosa privo di spiegazione. Una nuvola, candida nel suo bianco latte, morbida all’apparenza ma inconsistente al tatto, di una forma talmente buffa e contorta che non poté non far ridere quel bambino così diverso.
Shikamaru rise, non riuscendo a trattenere la voce che, arrochita ancora dall’affanno, premeva sino a i suoi polmoni per uscire più forte e vigorosa che mai. Gli occhi del bambino la seguirono fino a che essa fu troppo lontana per essere scorta ancora, eppure, non arrestarono il loro moto, cercandone subito un’altra, trovandone una, se possibile, ancora più bizzarra che, inevitabilmente, fece nascere un nuovo scoppio di risa sguaiate, felici.
E così Shikamaru continuò a ridere, fino a che la sera non scese, oscurando anche gli ultimi raggi solari che permettevano al bimbo di vedere quelle nuvole che lo costringevano a rotolarsi goffamente per terra, tenendosi la pancia, dolorante per il troppo ridere, senza curarsi del terriccio oramai umido per la tarda ora che, ovviamente, sporcava i lindi vestiti del bambino – dell’adulto.

E quando Shikamaru tristemente si alzò, alla ricerca di altre nuvole, stendendo ingenuamente le mani verso il cielo, si rese conto della fine del suo gioco che lo costrinse a scrollare le spalle non curante, riassumendo la sua solita aria apatica, tornando l’adulto mai bambino e incamminandosi nuovamente verso casa.
Eppure un sorriso interno era nato nel suo cuore e lo convinceva, giorno dopo giorno, a tornare in quel posto, in quella macchia verde che era stato il letto delle sue risa, semplicemente per alzare gli occhi al cielo e stupirsi, come fosse sempre la prima volta, nel vedere tutte quelle strane forme che, per lui, rappresentavano il gioco più bello del mondo.
E ancora oggi egli ritorna, ridendo sguaiatamente nel vedere nuvole sempre più disparate, trovando in quell’unica vista un qualcosa di così genuino da poterlo far tornare ancora il bambino che in realtà non era mai riuscito ad essere.

________________________________________________________

Proprio come le bolle di sapone che fluttuano nell’aria, così i pensieri di Shikamaru si susseguivano nella sua mente fino a quando non furono interrotti da un richiamo apparentemente lontano e, come le bolle, scoppiarono, scomparendo nella loro dolcezza e lasciando solo una lontana sensazione di serenità, in parte intorpidita dall’imminente risveglio.

-Shikamaru, Shikamaru –

Una candida voce, insolitamente gentile, chiamava il nome del ragazzo che, come suo solito, dormiva beato su una distesa di prato dal colore accesso, illuminata dalla luce solare più intensa che mai, situata non troppo lontana dal villaggio nel quale i due ragazzi vivevano. Dal ragazzo tuttavia provenne solo un piccolo mugugno infastidito facendo così sbuffare scocciata la ragazza che, persa la gentilezza iniziale, si avvicinò picchiando, con poca forza, la mano sulla testa del ragazzo semi addormentato.

-Insomma pigrone svegliati –

La voce della ragazza aveva perso ogni gentilezza e parlava ora con tono deciso e sicuro.
Gli occhi fintamente stanchi del ragazzo si aprirono, andando a posare lo sguardo sulla figura della ragazza bionda, ora al suo fianco, seccati, o forse semplicemente annoiati, quindi, dopo aver fatto trascorrere interminabili minuti di silenzio, si decise a parlare.

-Ino, cosa vuoi?!-

La voce impastata dal sonno era risultata apatica, come al solito, priva di alcun sentimento, almeno all’apparenza. Essa d’altro canto aveva riscosso la ragazza che, sbuffando nuovamente, aveva spostato lo sguardo dal ragazzo al cielo dove alcune nuvole, portate dal vento leggero, passavano silenziosamente osservando, dalla loro alta postazione, i due.

-Mi spieghi come fai a passare tutto il giorno a guardare le nuvole, è noioso –

Costatò sinceramente, portando le ginocchia al petto e dondolandosi lentamente avanti e in dietro, continuando a guardare il cielo, scrutandolo attenta alla ricerca di quel qualcosa che doveva incuriosire o interessare così tanto il suo compagno di squadra al punto di fargli passare intere giornate steso a fissarlo.
Il ragazzo d’altro canto non rispose, attirando così nuovamente l’attenzione della ragazza su di se. Ciò che Ino vide furono gli occhi del ragazzo illuminati da una luce sconosciuta, quegl’occhi da sempre spenti e fissi sul cielo sovrastante apparivano adesso diversi quasi meno annoiati.
Ino non capì a cosa era dovuta quella luce ma tacque, dimentica delle domande che aveva intenzione di porgli, attirata ora dalla figura del ragazzo che restava però immobile, a rimirare ancora una volta le molteplici forme che, maestose, passavano sopra la sua testa, gioendo internamente, rotolandosi nel suo mondo illusorio proprio come faceva da bambino, ridendo ancora una volta sguaiatamente.
Perché nessuno aveva mai avuto l’onore di ascoltare quelle risa, nessuno aveva mai potuto realmente conoscere Shikamaru, restando fermi all’immagine che di lui appariva, senza mai avvicinarsi alla sua persona.
Ed egli non si scomponeva, rinchiudendosi in se stesso ove poteva, senza che nessuno ascoltasse o giudicasse in qualche modo, comunicare a quel mondo, troppo sordo, la sua ilarità, nello stesso identico modo in cui lo fece vedendo per la prima volta l’unica cosa capace di renderlo soltanto un bambino, nello stesso modo in cui lo fece vedendo per la prima volta una Nuvola.


N/A
In Primis ringrazio Scarcy per il commento lasciatomi per la storia, sono soddisfatta del mio lavoro.
Questa storia è arrivata 5^ al concorso sulle prime volte più originali...non sarù un primo posto ma è ugualmente soddisfacente ^^
Passando ad altro, spero che la storia vi sia piaciuta, non ho mai scritto nulla su Shikamaru, proprio per questo mi sono divertita a mettermi alla prova.
Spero vogliate lasciare una recensione, in ogni caso, vi ringrazio anche se solo leggerete!

Ringraziamenti per "Want you a girl?!"

VavvyMalfoy91: Sono felice che la storia ti sia piaciuta e che tu abbia lasciato un commento. In effetti la frase finale è veramente un classico, ma nel caso di Sasuke e Naruto, non ho trovato davvero nulla di più adatto! Grazie ancora ^^
Cat 81: Lieta che ti sia piaciuta, io non sono solita scrivere cose allegre ma quando c'è l'ispirazione...xD
_Zexion_: Ok, il tuo commento mi ha compiaciuto in una maniera assolutamente straordinaria. Il mio ego cresce, cresce xD Comunque sia, ti ringrazio infinitamente ^^
allsecrets2: Grazie molto, sono felice che ti sia piaciuta, spero continuerai a leggere le mie storie ^-*
Istry: Grazie, Grazie, Grazie, tutti questi complimenti mi danno alla testa, felice che ti sia piaciuta. Alla prissima ^-^
beat: Thank you very very much, sono davvero felice che ti sia piaciuta la mia storia *O*
Capitatapercaso: Come mi piace quando lodano la mia storia *-* Grazie mille per il commento, spero che le mie storie coninuino a piacerti ^^
ryanforever: Spero di riuscirmi a cimentare anche io più spesso su in storie con questa coppia, aspettiamo l'ispirazione ^^
azrael: in effetti era un po' frivola ma proprio per questo mi sono divertita a scriverla, Grazie mille per il commento ^^
two_dollar_bill: in effetti Sasuke non sempre appare simpatico, nè nelle storie nè ne manga xD ho fatto un piccolo strappo alla regola *O* Grazie per la recensione ^^

Grazie anche a chi ha messo la storia nei Preferiti

Grazie a Tutti
  
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