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Autore: Niallsmileishot    15/03/2014    3 recensioni
la mia è una storia che comincia con una quindicenne appena trasferitasi a Doncaster per gli studi: lì incontrerà l'estroverso Louis Tomlinson a 15 anni, quattro anni prima che andasse ad X-Factor. finiranno entrambi per diventare famosi, una come attrice e l'altro come cantante; il loro amore verrà messo molto alla prova, da ragazze inventate, migliori amici e uno strano losco figuro che... ha ucciso sia i miei nonni, sia i miei genitori, come in una specie di vendetta su più generazioni.
tratto dal capitolo 3:
“certo” dissi prendendo la borsa.
Mentre stavamo uscendo iniziò a piovere: Louis indossava una felpa di cotone. Se la tolse e mi coprì dalla pioggia.
“Louis, dai rimettitela… sei a maniche corte, ti prenderai un raffreddore” dissi preoccupata.
“se lo prendo verrai a trovarmi.” Disse lui. Era fradicio e secondo me, anche congelato. Così io mi feci piccola piccola e lo abbracciai, così che potesse stare sotto anche lui. Di colpo arrossì e io lo strinsi più forte, pensando che fosse il freddo a coloragli le guance.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 35°
La mattina seguente mi svegliai presto, mi rigirai nel letto sempre tenendo gli occhi chiusi, fino a quando non sentii una lieve pressione sul mio fianco destro: poggiai la mano sopra al fianco e una mano afferrò la mia. Io spalancai gli occhi e improvvisamente due grandi occhi blu mi rassicurarono.
“cavolo Niall, mi hai fatto prendere un colpo” dissi sbadigliando.
Lui mi accarezzò la guancia. Io gli sorrisi.
“ma… aspetta. Hai dormito qui tutta la notte?” chiesi stringendogli la mano.
“si… volevo farlo. Tanto non russi…” disse sorridendo. Io lo abbracciai, sentendo che mi stava accarezzando i capelli, che li odorava. Mi spostai un attimo per ritrovarmi nuovamente faccia a faccia con Niall. Misi le braccia attorno al suo collo e mi avvicinai ancora di più. Si avvertiva una vibrazione in quel momento, una forte vibrazione. Agii di impulso.
Le mie labbra assaggiarono le sue: era un bacio tenero, con Niall, lo so. Ma volevo baciarlo: nessuno me lo impediva.
Lui mi strinse a se durante quel bacio, tenendo una mano sulla mia nuca e l’altra sulla zona lombare della schiena. Lui terminò quel bacio: “prima devo farti una domanda” disse.
“sentiamo” dissi.
“tu ami ancora Louis?” disse spaventato delle sue stesse parole.
Io ci dovetti pensare un bel po’: “penso… penso che quando lui non mi ha riconosciuto, il mio cuore sia andato a pezzi. I nostri ricordi sono andati dispersi e tutt'ora è ancora distrutto. Penso che ora come ora il mio cuore abbia deciso di dimenticare Louis; si, ci metterà un po’ forse, ma già ora non sento più ciò che sentivo prima. È una forma di autodifesa la mia? Forse. Sono fatta così… se mi distacco da Louis, potrò dire con certezza che non lo amo. Ma tanto il mio Louis non esiste più. Perché questa domanda?” risposi onestamente. Ero stata sincera.
“perché… perché temo di essermi innamorato di te” disse quasi tremando.
Io sorrisi: “il mio cuore è a pezzi… ma a quanto pare, tu stai riuscendo a ricostruirlo, scambiando i ricordi di me e Louis, con quelli miei e tuoi”
Lui sorrise, come non aveva mai fatto: “vieni qua bella”
Io gli sorrisi, ma qualcuno suonò alla porta.
“vado ad aprire… vestiti va” dissi, mentre mi sistemavo i capelli e il pigiama.
Era Chiara.
“ciao Chiara… che ci fai qui?” dissi.
“sono venuta a trov…” disse, quando Niall entrò nella stanza.
Chiara mi guardò in malo modo.
“no, aspetta. Non pensare male” dissi, giustificandomi.
Lei iniziò a sfogarsi su Niall.
“tu… vile essere! Lei non è libera! Devi smetterla di intrometterti! Lei non è tua e non lo sarà mai! Sei un cretino! Piantala di mentire. Cosa vuoi? Il sesso e basta? Francesca non è fatta così!” disse Chiara.
“infatti NON è così! Non è successo niente! Sei solo una presuntuosa” disse Niall, stufo di tutte quelle insinuazioni.
“Niall non è un cretino! È dolce… e mi sta aiutando a dimenticare Lou. Io e lui non stiamo più assieme! Smettila! Non sono affari tuoi! Non puoi giudicare così e basta!” dissi, quasi urlando.
“sai cosa ti dico? Sei diventata una troia… vedi di morire” disse Chiara.
“VATTENE!” esclamò Niall.
“ehi Niall! È la mia ragazza questa” arrivò Liam.
“La tua ragazza ha appena dato della troia alla mia… a Francesca” si corresse.
“non puoi urlarle addosso comunque! Mi piace! Sei o no mio amico?!” disse Liam.
“lo sono! Ma non sopporto la tua ragazza… e non voglio vederla mai più!” disse Niall.
“calma…” dissi.
“ALLORA IO NON VOGLIO PIÙ VEDERE TE!” disse Liam.
Niall spalancò la bocca; io pure.
“addio…” dissero Chiara e Liam andandosene.
Niall si buttò sul divano.
“dai… non lo pensa veramente. Difendeva solo la sua ragazza… sono sicura che farete pace” dissi.
Lui mi guardò: “non  è questo… dici che Chiara ha ragione? Sono un cretino?” chiese.
“assolutamente no! Sei dolce, gentile, solare, divertente e… bellissimo” dissi.
“dici? Bellissimo?” chiese.
“stupendo per me” dissi sorridendo. Lui ricambiò il sorriso.
“che ore sono scusa?” disse lui cercando un orologio.
“circa le 11. Perché?” chiesi.
“dobbiamo registrare oggi… scusa” disse lui.
“ah ok… ci vediamo dopo Niall” dissi.
“va bene…” disse baciandomi sulla guancia.
Niall se ne andò.
‘e ora che faccio?’ pensai. Mi vestii e decisi di fare un giro.
Entrai in un bar, semivuoto, un po’ cupo: d'altronde non potevo farmi vedere da tutti così allo scoperto. Il gossip non sapeva della perdita di memoria di Louis, quindi meglio stare un po’ nell'ombra.
“ehi, che ti servo?” disse una ragazza in jeans dal bancone.
“oh… non saprei… qual è la vostra specialità?” chiesi.
“uhm… vediamo… non mi sembri tipo da alcool… cosa ne dici di un cappuccino?” chiese lei.
“va bene dai” dissi.
“tutto bene? Sembri triste.” Chiese  lei.
“è che sono stata con un ragazzo per… quasi sei anni. Poi è andato in coma e al risveglio si è scoperto che si era dimenticato di me” dissi.
“mmm… ma può ritornargli o no la memoria? Comunque piacere, mi chiamo Sofie” disse la bionda.
“si può. Piacere, Francesca” dissi sorridendole. “e te come sei messa a ragazzi?”
“io sono sposata… da un paio di mesi” disse con sguardo sognante.
“uh… e com’è lui?” chiesi.
“è fantastico… sembra un modello di Abercrombie! È dolcissimo con me… è solo un po’ pazzo… come tutti i 20enni…” disse lei.
“che fa nella vita?” chiesi.
“niente di che… te invece?” chiese lei.
“io recito…” dissi.
“mmm… forte! Oh aspetta, sta passando una delle canzoni che adoro!” disse alzando la radio, mentre passava “The Monster”.
“no! Anche io adoro questa canzone… beh, tutte quelle di Eminem” dissi. Lei si mise a canticchiare, mentre io battevo le mani a ritmo. Il locale era vuoto, eravamo rimaste solo io e lei.
“ahahah sei simpatica Fra!” disse ridendo.
“grazie Sofie!” dissi sorridendo.
“ti va di uscire quando stacco? Se vuoi invito mio marito e un suo amico” disse facendo l’occhiolino.
“bell’idea, però non c’è bisogno che tu mi presenti qualche palestrato… ora vado, però domani tornerò, promesso” dissi uscendo.
“ci conto!” disse lei salutandomi.
Qualcuno mi afferrò un fianco da dietro: era Harry.
“Harry? Ciao, come stai?” chiesi.
“io bene, bene… te?” chiese lui.
“insomma… avete registrato prima?” dissi.
“ehm… ma oggi non dovevamo registrare!” esclamò lui perplesso.
“ah… ok. Tu che ci fai da queste parti?” chiesi. Che strano… Niall aveva detto che dovevano registrare. Mah.
“cercavo proprio te… senti ti va di pranzare assieme?” propose.
“perché no! Dove vuoi mangiare?” chiesi.
“boh… volevo solo parlarti” disse.
“mmm… ok” dissi.
Trovammo un tavolo libero in una tavola calda non troppo lontano.
“ok, ora parla che sono curiosa” dissi facendo un sorrisetto falso, tentando di mascherare l’ansia.
“beh… secondo me, Louis non ti ha dimenticata” disse lui, ordinando.
“cosa intendi?” chiesi dubbiosa.
“beh… l’altra sera l’ho sentito durante la vostra telefonata: era a casa da solo, era stato lui a ridere come una ragazza. Non so perché lo abbia fatto… l’ho anche visto sfogliare le vostre foto, per poi metterle via, piangendo… non me lo spiego il suo comportamento! Per te cosa significa?” chiese lui.
“significa che… che no-non mi vuole più…” dissi asciugandomi le lacrime. Era finita. Lui sapeva chi ero, cosa eravamo stati, ma non gli importava più.
“parlaci… un’altra cosa: con Niall? Fai sul serio?” chiese.
“sul serio? Non lo so… mi piace. L’unica cosa che mi impediva di gettarmi tra le sue braccia era la possibilità che Louis ritrovasse la memoria; però se Louis non mi vuole… è tutta un’altra questione. Ma come sai di me e Niall?” chiesi.
“beh… intuito. Niall è così felice quando parla di te…” disse lui.
“non sono sicura di volermi legare a nessuno adesso… non voglio spezzargli il cuore, mi piace Niall… però ho bisogno di starmene un po’ da sola… lontana dagli One Direction” dissi.
“lontana anche da me, quindi. Da Liam? Da Niall? Sicura?” chiese.
Io mi alzai, lo abbracciai e uscii.
Tornai a casa, feci le valigie e feci per uscire, ma Niall era lì fuori.
“dove vorresti andare?” chiese lui.
“il più lontano possibile da qua” dissi freddamente.
“ma perché? Io non voglio starti lontano” disse lui.
“dove eri stamattina?” chiesi distaccata.
“ero a registrare” rispose.
“e perché Harry non ne sapeva niente?” chiesi.
Lui non rispose.
“spostati per favore” dissi spostandolo.
“no… aspetta. Ero andato… per ecco, tieni” disse porgendomi un pacchetto.
Io mi fermai e lo guardai; presi il pacchetto e lo osservai.
“aprilo, dai” disse euforico.
Io lo aprii: era una vecchia chiave di piccole dimensioni.
“cos'è?” chiesi incuriosita.
“una chiave” rispose con ovvietà.
“ok… e cosa dovrebbe aprire?” chiesi.
“apre il mio cuore. Nella tua mano hai il mio cuore… in senso figurato ovviamente” disse lui.
Io tenni la chiave tra le mani, guardandola dolcemente; lui avvolse le mie mani con le sue, per poi portarsele al cuore.
Io alzai lo sguardo sui suoi occhi azzurri: sentii una cosa di metallo sulle dita. Era ancora l’anello che mi aveva regalato Louis: lo sfilai, lo strinsi in un pugno e lo lascia cadere a terra.
Niall mi accarezzò il viso: “aspetta… potrei ferirti. No… non posso. Scusa… addio” dissi, impallidendo per la freddezza delle mie parole.
“no! Francesca tu non te ne vai da sola.” Disse lui, afferrandomi il polso destro.
“e come me lo impediresti?” chiesi.
“così” disse e mi abbracciò. “non mi staccherò da te, fino a quando non mi prometterai che non te ne vai”
“andiamo, Niall… lasciami andare” dissi. “Non ti merito… non è giusto. Non voglio ferirti”
“scusami, ma questa è la mia vita. Decido io cosa mi rende felice e cosa no” disse, sempre abbracciato a me.
“ma Niall… non ti da fastidio la storia con Louis? Non ti urta il fatto che io proverò sempre qualcosa per lui?” dissi, fu una frecciatina terribile.
Lui rimase un attimo in silenzio: “non mi importa del tuo passato. Io ti voglio ora”
“ma…” cominciai, ma lui mi interruppe: “sh… senti… vai, però devi tornare. Mi hanno insegnato che se ami qualcuno, devi lasciarlo libero e se tornerà sarà tua. Vai” disse lui, lasciando la presa.
“beh… addio Niall… penso che non ci vedremo per un po’…” dissi voltandogli le spalle.
“Niall?” lo chiamai nell'oscurità della sera.
“si?” chiese lui.
Io gli corsi incontro, lui mi prese in braccio e ci abbracciammo nell'oscurità della notte.

*commento dell'autrice: scusate se ci ho messo tanto a pubblicare il capitolo... spero vi piaccia. continuo a 3 recensioni ;)

 
   
 
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