Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: miripalli097    15/03/2014    0 recensioni
Cara amica,
So che di te mi posso fidare. Che non dirai mai in giro i miei segreti, che non mi giudicherai mai, che mi aiuterai sempre. Di te mi fido.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
15/03/14
Ore 18.04
Cara amica,

So che di te mi posso fidare. Che non dirai mai in giro i miei segreti, che non mi giudicherai mai, che mi aiuterai sempre. Di te mi fido.
Le cose per me non vanno bene, sono triste. Peggio, sono infelice. E non è giusto che una ragazza di sedici anni sia infelice.

Mio padre è assente. Completamente assente. Lo vedo solo nei weekend, e quando c’è è praticamente come non ci fosse. Se mia mamma non avesse me e i miei fratelli avrebbe già divorziato.
Siccome mio papà è assente in parte mi devo sostituire io. E non lo trovo corretto.  Ma devo farlo, perché mia mamma e sola e infelice. Proprio come me. Passo tutte le sere, tranne in quelle dove devo studiare con lei. Perché mio padre non c’è, mio fratello maggiore idem, il mio fratellino è troppo piccolo e egoista e io sono una femmina, e dovrei capire mia mamma. Dovrei capire che non c’è la fa. Che è la donna più sola al mondo.
Vorrei che mio papà trovasse lavoro in città, e non come ora, lavorare in un’altra regione. Lo vedo solo il weekend. Piuttosto, se la paga è minore, rinuncio al mio sogno più grande, e non vado in Australia. Lo farei, davvero. Per la mia famiglia lo farei. Per me lo farei. Non ne posso più di questa situazione. È difficile vivere così,  mi capisci vero cara amica?  

Ho sempre disprezzato la famiglia del mulino bianco, ma ora ne vorrei una, anche solo per un giorno. So che è quel tipo di famiglia che non si dice mai niente, piena di segreti e di rimorsi, ma per un giorno vorrei quella famiglia. Vorrei sapere cosa si prova ad avere una famiglia normale, bella, piacevole.
Che cosa mi prende, cara amica? Ci sono persone che stanno peggio, lo so. Ma è anche vero che ci sono persone che stanno meglio di me. Non posso essere una di quelle? No? Perché? Voglio essere felice.

Vorrei anche riuscire ad essere una persona più superficiale, una di quelle ragazze che pensano solo a chi si è fatto chi e cosa ha fato quello o quella. E invece no, non sono superficiale. Ma tutti credono che io lo sia. Mi credono stupida, pensano di potermi insultare, tanto chissene frega, giusto? Sbagliato. Non sono la ragazza che credono che io sia. Sono diversa, in meglio o in peggio non ha differenza.

Perché io posso percepire il dolore di tutti ma nessuno può sentire e capire il mio? Perché hanno tutti il diritto di stare male tranne me? Devo sempre essere la prima a perdonare, sempre pronta allo scherzo; con un sorriso per tutti e un abbraccio per tutte le persone tristi bisognose di affetto. Beh, basta. Non sono così, non sono perfetta. Non posso e non devo essere perfetta. Devo essere me stessa. Migliorarmi, ma non cambiare per gli altri.
Nessuno mi capisce fino in fondo. Nessuno sa come mi sento, ma tu puoi, vero? Vero, cara amica mente? Spero proprio di si.

Con l’affetto che tu e un’ altra manciata di persone meritate,
Miriam.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: miripalli097