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Autore: vale394    15/03/2014    1 recensioni
Questa storia l'ho pubblicata qui solo per evitare che qualcuno che conosco la leggesse, quindi non c'è bisogno di recensire.
E' stata scritta in un momento di sfogo all'una di notte, perciò vi prego di non tirarmi i pomodori se trovate qualche errore grave :D
All'inizio la avevo scritta usando i nomi veri, ma poi li ho cambiati per evitare qualsiasi indizio su di me ;)
Un'ultima cosa: non prendetemi come una ragazzina lagnante che parla del suo amore perduto, perché qui si parla di un amico speciale.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco, era sempre così.

L'attimo prima era felice e spensierata, e un attimo dopo tornava con il pensiero a Romeo; e si intristiva.

Lei non voleva pensarci, no ma... il pensiero di non vedere mai più quell'idiota continuava a tormentarla. Quell'idiota, già. Quel pazzo idiota assatanato che l'aveva lasciata solo perché non si divertiva più come prima. Non le aveva mai voluto bene davvero, né a lei, né a Francesco, né ai suoi amici; e naturalmente non aveva neanche mai amato davvero il teatro.

Il ricordo della faccia di Francesco quando gli aveva dato la notizia che Romeo non sarebbe più venuto ce la aveva ancora inpressa nella mente. Le sue parole le riecheggiavano ancora per la testa:"Ragazzi, a me dispiace molto del fatto che Romeo non viene più, perché io gli voglio davvero bene". Quelle parole avevano fatto provare a Lisa una strana sensazione che tornava ogni volta che pensava a quel ragazzo. Una sensazione come di.... rabbia?!

Sì. Era arrabbiata con Romeo perché se ne era andato senza pensare a chi lasciava, a che si perdeva.

Era arrabbiata perché non le aveva neanche dato il tempo di capire il motivo della sua pazzia.

Era arrabbiata perché aveva capito che lui è un maledetto me-ne-freghista.

Era arrabbiata perché aveva ancora impressi e ben definiti i ricordi delle chiacchierate e delle risate.

Era arrabbiata perché ricordava il modo in cui era entrato da quella porta la prima volta che lo aveva visto.

E ancora era arrabbiata perché lui la faceva ridere troppo, troppo!

Ed era arrabbiata anche perché lei gli voleva bene e lo sapeva.

Era arrabbiata per i suoi capelli.

Era arrabbiata per la sua stranissima, bellissima e contagiosissima risata,

Sì, era arrabbiata per questo e anche per più cose e lui non poteva davvero essersene andato. NON POTEVA ESSERSENE ANDATO! 

E dopo questi pensieri, a Lisa gliene cade addosso un altro.

L'ultima volta che lo aveva visto lui si stava comportando in un modo particolarmente spavaldo, e lei lo aveva sgridato.

Basta. BASTA. Doveva smetterla di pensare a lui. Doveva smetterla, quel pensiero, di insinuarsi dentro di lei ogni volta che abbassava la guardia.

Le sfuggì una risata amara: come se non si fosse detta mille volte di smetterla.

Non ce la faceva. Non poteva farlo.

E chi lo avrebbe detto che quel nome che lei aveva sempre associato allo scherzare un giorno lo avrebbe associato alla tristezza.

Chissà se un giorno lo avrebbe rivisto....
  
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