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Autore: Evilcassy    16/03/2014    7 recensioni
E' passato un anno e mezzo dagli eventi di TS:W, e di Loki, improvvisamente, si perdono le tracce.
Nessuno sa che, su Nifleheim, vive proteggendo la Creatura il cui dominio, secondo una profezia delle Norne, sarà superiore a quello di Odino.
Ma le nubi non possono celare per sempre il Regno delle Nebbie dallo sguardo dell'Universo, né la Terra può sperare di scampare alla vendetta di Titano.
I destini di Loki, e dei Sette Vendicatori dovranno incrociarsi di nuovo.
Complicandosi ulteriormente, come se non lo fossero abbastanza...
[Sequel di The Seventh e The Seventh: Winter]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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The Seventh:

Hellraiser




Part 9: Cloudin'


Chapt 8: Downfalls and Upsets




Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore!

[William Shakspeare - Otello]



"Dottor Banner!"

Bruce si volta di scatto, interdetto, e poi si affretta a prendere posto sul sedile dell'aereo quando il passeggero che lo segue protesta per il corridoio bloccato: "Agente Hill! Anche lei qui, che caso..."

"Già, che caso. Dopo cinque anni prendo per la prima volta un volo civile e ci trovo lei. A saperlo, avrei evitato di noleggiare una macchina dall'aeroporto sino a Nevada Field e le avrei scroccato un passaggio."

"Ahem... e chi le dice che sto andando a Nevada Field?"

La Hill alza un sopracciglio: “Davvero vuole prendermi in giro?”

Bruce alza le spalle, sorride forzatamente e cerca di apparire il più convincente possibile: "Ero così curioso di visitare il nuovo osservatorio e..."

"Ah! Jane l'ha invitata a vedere l'osservatorio? È passata di moda la scusa del 'Vieni da me a guardare la mia collezione di farfalle? Stia tranquillo, non lo strillerò ai quattro venti. Anche perché dovrei essere ad Austin, in questo momento, quindi gradirei una discrezione reciproca. Disdice lei il nolo auto?"

"Va...va bene."



La Hill guida il fuoristrada come una pazza, non curandosi dei limiti di velocità. Al suo fianco Bruce ha la fronte imperlata di sudore e l'impellente necessità di rassicurarsi del silenzio della sua improvvisa compagna di viaggio. Dopotutto tra le sue amiche più strette figura Addison... Se si lasciasse scappare qualcosa con lei, ed Addison con Loki... Thor di sicuro non resterebbe all'oscuro a lungo. "Lei capisce, vero?" Esordisce.

Lei gli rivolge un breve sguardo attraverso le lenti dei rayban, schiocca la bolla della gomma da masticare che ha in bocca ed infine scuote la testa. "No. Non capisco lei. Non capisco Jane. Non capisco Selvig che si prende su ed improvvisamente va a fare il nudista in Grecia. Pare che abbia un limite di comprensione per le persone. Non che me ne freghi granché ma..."

"È molto semplice, in verità. Thor... beh, Thor prova ancora qualcosa per Jane e... beh, ha presente com'è Thor incazzato, vero?"

Altra bolla che scoppia: "Altroché. Ma so anche com'è lei da arrabbiato, quindi... sinceramente, che cosa teme?"

"Quello ha un martello e tira i fulmini!"

"Lei è l'Hulk, se lo ricorda vero?"

"Fin troppo bene, mi creda. Ma non è questo il punto: Thor è un compagno di squadra, un amico, ed io gli ho soffiato la ragazza che ama. Come potrei...?"

"Poteva pensarci prima. Ha un cervello notevole, di solito lo usa."

Alzando le braccia in segno di resa, Bruce torna a guardare il deserto del Nevada fuori dal finestrino.

"Parlando d'altro. Come va GreyMommy?"

"Non se la cava neppure troppo male. Non è andata ancora in terapia, né arrestata e Loki non ha più cercato di uccidere nessuno. Beh, forse ha accarezzato l’idea, visto che Tony sta sciorinando un repertorio pressoché infinito di battute sul suo conto. Suppongo che le manie omicide di Loki si siano evolute e farà sembrare tutto un incidente. Quanto ad Addison… beh, non si può negare che il ruolo di madre le stia piuttosto stretto. Ogni mattina piagnucola l’intenzione di strisciare da Fury e farsi mandare in Afghanistan. Passare da single rampante a madre da un giorno all’altro non è semplice. C’è da apprezzarla per l’impegno, questo sì."

"Coulson le ha mandato un regalo, sa se lo ha ricevuto?"


"Che. Grandissimo. Stronzo."

Già.” Loki prende un pannolino, e lo srotola per misurarlo con lo sguardo: “Non sono della misura giusta."

"Torta di pannolini. A me." Prendo il notebook già acceso e lo riabbandono sui cuscini del divano: "Non so neppure che fare. Crackargli il computer di bordo del Bus e farlo schiantare in mezzo all'Oceano?"

"Si ripresenterebbe alla tua porta dopo un paio di mesi. Questa volta puzzando di pesce." Alza le spalle e abbandona la torta di pannolini sul tavolo. "Fossi in te sarei più sottile."

"Fossi in me saresti più crudele." Preciso.

Mi risponde con un mezzo sorriso affilato: "Oh sì. Sottilmente crudele." Si avvicina alla libreria del salotto e passa in rassegna con l'indice i vari libri esposti: "In fondo ti ha fatto un regalo. Sarebbe maleducato non ricambiare." Ferma il dito e lo picchietta sulla copertina rigida di un libro che gli ho visto in mano già un paio di volte: Frankenstein di Mary Shelley; Loki si è scoperto un amante dei classici della letteratura gotica. "Cosa c'è di più gradito di un libro?"

Sei. Un. Genio.

Mi alzo, gli schiocco un bacio, poi apro il browser del notebook: "Un costume di Halloween." Mi restituisce uno sguardo perplesso. "Il costume di Frankenstein, quello 'classico' del film degli anni 20. Adorabilmente vintage come lo stile di Coulson."

"Tu dici?"

"Assolutamente. Anche se, conoscendo Coulson, sarà capace di rigirare tutto ciò a suo favore, indossandolo davvero per Halloween e presentandosi in Direzione."

"A Fury verrà un colpo. Avrai preso due piccioni con un fava. Brava!"

Già. Peccato che mi perderò la scena.

Mi viene da piangere.



Darcy li attende davanti all'entrata principale, in shorts e canotta della Principessa Leila versione Angry Birds. Nel vederla, Maria Hill inchioda e abbassa il finestrino, commentando con un fischio: “Hey, che abbronzatura! Ma qui a Nevada Field lavorate o vi divertite?”

Beh, abbiamo con una piccola piscina nel giardino delle unità abitative. Mi bastano un paio d’ore al giorno, quelle della pausa pranzo. Mai avuto un colore del genere!" Spiega alzando la maglietta sulla pancia per farsi ammirare meglio. All'ombelico brilla un piercing con il logo di WonderWoman. "Dottor Banner, tutto bene? Jane al momento è impegnata, lei e il suo team stanno controllando gli ultimi dati dal satellite.”

Oh! Allora stanno stabilendo se l’anomalia registrata nella fascia principale degli asteroidi è stato un ponte di Einsten-Rosen come ipotizzava?”

Darcy lo guarda con la fronte aggrottata: “Le vostre conversazioni via Skype devono essere di un romanticismo quasi disneyano.”

Seguendola all’interno della Hall, la Hill chiede perché non sia con loro: “Sbaglio o il tuo badge dice ‘Assistente alla ViceDirettrice?”

Perché la Vice Direttrice deve concentrarsi seriamente. E quando deve concentrarsi seriamente non mi vuole tra i piedi. A proposito di badge, sono costretta a registrare le vostre impronte digitali. È per la sicurezza e la segretezza e bla bla bla. Maria, tu lo sai meglio di me. Compilate questi moduli, e per favore niente zozzerie alla voce 'Motivo della Visita'. Ci pensa già Selvig a fare lo spiritoso."



C’è della poesia nel modo in cui i capelli di Jane sono raccolti da una matita. La sua espressione concentrata mentre fissa due schermi contemporaneamente e mormora annotando i calcoli su un block notes. È talmente chiusa nel suo mondo da non sentirlo neppure entrare nell’area dei laboratori e salire le scalette di metallo che portano all’area di lavoro del team. È sola, gli altri si sono probabilmente fermati per una pausa e per rinfrescarsi magari le idee in piscina. Lei invece non è mai sazia del suo lavoro, non è mai stanca, prosegue nei suoi calcoli e nelle sue teorie senza sosta. Bruce recupera una sedie da una postazione e si siede a guardarla. Sentendo il rumore alle sue spalle Jane tende la mano senza sollevare il viso dal diagramma che sta ispezionando: “Mi passi l’ultimo aggiornamento dall’Hubble, per favore?”

Bruce sorride, prende un foglio bianco dal carrello della stampante e scrive velocemente 'Qui c'è buio!’ con un pennarello nero, prima di metterlo in mano a Jane. Lei ringrazia senza guardare, poi dopo un paio di secondi getta un’occhiata. Alle sue spalle Bruce indovina la sua espressione oltraggiata, che quando si volta diventa completamente spiazzata: “Bruce!” Si alza dalla sedia per incontrare il suo abbraccio: “Sei già arrivato? Oh cavolo, da quanto tempo sei lì? Io... io...” Si sfila la matita dai capelli e tenta goffamente di pettinarseli con le dita.

Le schiocca un bacio sulle labbra: “Qualche minuto, non preoccuparti Allora? Mi sembra che stia procedendo tutto alla grande!”

Altroché! Vieni, ti mostro una cosa.” Lo invita a spostare la sedia di fianco alla sua postazione e poi accende entrambi i monitor del computer: “Avevo ragione! In prossimità dell’asteroide Vesta si è verificata un’anomalia spaziotemporale compatibile con la creazione di un ponte di Einstein-Rosen. Questa tipologia di ponte presenta le caratteristiche basilari dei wormholes già analizzati – Il Bifrost, per esempio, che è un ponte di Lorentz – ma dai dati che abbiamo raccolto, questo pare essere uno di Kerr-Newman: attraversabile da una sola direzione. Ed è stato comunque di apertura incredibilmente breve: tra i novantasette e i centodiciassette secondi, ed in concomitanza con un’eruzione solare! Stiamo formulando la teoria che una scarica radioattiva possa aprire un wormhole, siamo a buon punto!”

Un lasso di tempo breve ma in cui è possibile che sia passato qualcosa.”

Infatti.” Jane sfiora un’icona del touchscreen ed allarga l’immagine olografica della cintura principale degli asteroidi e ne evidenzia alcuni piccolissimi: “Ti presento i nostri Nani. Non ridere, l’associazione è venuta naturale, viste le dimensioni inferiori rispetto agli asteroidi già presenti sulla fascia. Sono in tredici, così il team ha deciso di dargli i nomi dei Nani de Lo Hobbit: questo tondeggiante è Bombur, e questi due uguali sono ovviamente Kìli e Fìli, Dwalin, ed infine il più grande è lui, Thorin Scudodiquercia. Le ragazze tifano tutte per Kìli e Fìli, i maschi per Thorin.”

E cosa c’è da tifare?”

Questo è l’aspetto ancora più interessante: dal loro attraversamento del Wormhole, i nostri nani non sono stati fermi un secondo e si spostano sfruttando la forza gravitazionale di ogni orbita vicina. Al momento non abbiamo dati sufficienti per definire questo movimento in modo diverso dal casuale: ogni anno milioni di asteroidi viaggiano nello spazio in questo modo. Abbiamo già avvisato la Nasa, comunque, loro tengono monitorati i nanetti mentre noi studiamo il nostro wormhole. Dalle ultime previsioni pare che la Terra possa essere interessata dal passaggio dei Nani, ma non abbiamo ancora dei dati definitivi. Non sarebbero pericolosi, viste le loro esigue dimensioni, si sbriciolerebbero a contatto con l’atmosfera. E da qui le scommesse del mio team: i maschi puntano che sarà Thorin a disintegrarsi per ultimo, le femmine Fìli o Kìli.”

E se per questi Nani fossimo Erebor?”

Jane la fa semplice: “Allora appena si avvicineranno, tu manderai un sms a Stark e lui sarà il nostro Smaug.”

IronSmaug. Gli piacerà come nome. Sperando che tra qualche parte non ci sia uno Scassinatore!”

Lei ridacchia: “Macché, vedrai! Ma comunque... basta parlare di me!”

E perché mai? Siamo nel tuo regno! E poi le mie novità sono molto meno entusiasmante delle tue: i nostri campioni di cellule Chitaure hanno subito una contaminazione da patogeni alloctoni e non abbiamo neppure potuto tentare una coltivazione a laboratorio.”

Oh! Mi dispiace! Mi sembravi davvero a buon punto...! Hai idea di cosa potrebbe essere stato?”

Un sandwich al burro d'arachidi: Tony ha sbriciolato dentro al vetrino. Beh, sono comunque cellule molto sensibili al nostro ecosistema. Probabilmente se non li avessimo fatti fuori noi non sarebbero sopravvissuti comunque all'impatto con i nostri batteri, non è ironico? Anche le loro stesse armature, a contatto diretto con l'ossigeno sprigionano una fortissima tossina che provoca una muffa che... Oh, chissenefrega, non dovevi farmi da Cicerone?”



Nella Lounge Thor si è seduto nel suo posto preferito, vicino al camino, dedicandosi al suo spuntino a base di un doppio cheeseburger ed una confezione intera di lattine di birra. Quando Stark entra per rifornirsi di biscottini lo guarda e gliene offre generosamente un pezzo.

Grazie, come se l’avessi preso” Risponde l’altro. “Allora, notizie da Asgard?”

No, nessuna. Sono francamente preoccupato, ma anche certo che se Sif fosse in pericolo, i miei amici avrebbero trovato il modo di farmelo sapere.”

Tony alza un sopracciglio: “J.A.R.V.I.S., abbiamo messaggi nella segreteria telefonica?”

No, Signore. In nessuna segreterie delle sue settantaquattro linee.”

Oh, hai ragione, nessun problema!” Tony guarda Thor e alza una spalla. Lui risponde con lo sguardo del Te l’Avevo Detto.

Non vedo il buon Banner in questi giorni. È andato da qualche parte?”

Il buon Banner è uno stronzo che al momento meno opportuno ha deciso di prendersi una piccola vacanza, utilizzando il fallimento del suo esperimento di coltivazione di cellule Chitaure come spiegazione per la variabilità negativa del suo umore” Spiega. “E darsi al turismo scientifico.”

Thor si mette a ridere, battendosi il petto per far scendere un boccone andato di traverso: “Permettimi di dire la mia” Si interromper per salutare con un cenno della testa il fratello appena entrato che si dirige verso la parte opposta, sui puff vicini alla vetrata con un libro in mano: “Ma se la decisione di Banner è stata inopportuna ed improvvisa, direi che c’è di mezzo una donna.”

Tony apre con troppa veemenza il sacchetto dei biscotti: Gran parte cadono a terra e rotolano sul parquet. Li recupera velocemente intercettando un guizzo incuriosito negli occhi verdi di Loki e gli restituisce uno sguardo di sfida, sperando in una battuta sarcastica per distogliere l’attenzione dalla conversazione.

Andiamo, Mrs Doubtfire, insultami per i miei riflessi di merda. Defenestrami. Seducimi. Fa’ qualcosa!

Ma Loki è già tornato al suo libro.

Mi deludi. Farti cambiare così dalla paternità. Pappamolla. Rammollito.

Mah, Thor. È difficile dirlo, Banner non è un tipo che si lascia prendere così facilmente dalle emozioni. Altrimenti saremmo tutti quanti costantemente sbattuti come tappeti.” Tiè, beccati questo, così impari a fare il santarellino.

L’incarto del cheeseburger finisce nel fuoco del camino. Thor si pulisce la bocca sull’avambraccio, accompagna il boccone ad uno sorso di birra e poi domanda un parere a Loki.

Non sono affari che mi riguardano.” È la laconica risposta. “Ma se ti interessa così tanto, indaga.”

Sempre molto utile, fratello. Andiamo, Stark: tu ne sai sicuramente di più. Dove si è diretto, almeno questo potrai dirmelo!”

A Las Vegas, Thor. Bruce è andato a Las Vegas. Punterà, giocherà, se perderà si incazzerà di brutto. Nel caso vincesse, invece, si sposerà ubriaco con una bionda rifatta." Tony allarga le braccia: "Così ci si diverte su Midgard!"

Thor si batte una mano sulla gamba e scoppia in una fragorosa risata, Tony alza un bicchiere di CocaCola come per brindare, poi batte in ritirata con la scusa del lavoro in laboratorio.

Una volta uscito Stark, l’attenzione di Thor si sposta su Loki: “Come mai qui?”

Potrei farti la stessa domanda.”

Ed in tal caso, ti risponderei che avevo fame e null'altro.”

Sicuro. Solo un genitore furioso per l’ennesima intemperanza del disubbidiente figlio e una futura sposa di cui non conosci con certezza la sorte.”

Come dicevo prima a Tony Stark, se fosse in pericolo sarei stato avvisato.”

Hai ragione.” Loki si lecca il polpastrello e gira svogliatamente la pagina. “Devi aver imparato molto dall’esperienza con la midgardiana: prima ti preoccupavi se la tua donna respirava in modo diverso dal solito, ora non ti curi neppure di ciò che le sta accadendo. Spero per te che Heimdall non le racconti della tua poca cura nei suoi confronti, Sif non si limiterebbe ad un broncio.”

Sif sa cavarsela per conto suo. E come ben sai, mal sopporta che vengano messe in dubbio le sue capacità.”

So anche che con Jane Foster eri differente. Ma in fondo, si cambia tutti no? Io sono cambiato per mia figlia, tu per la tua nuova donna, e chissà Jane Foster per chi è cambiata.”

Cosa intendi dire?” Domanda piccato.

Loki risponde candidamente: “Quel che ho detto, non è chiaro? Oh, e per cosa ti inalberi? Così come tu hai scelto una nuova compagna, Jane avrà fatto lo stesso, no? È suo diritto.”

Certo che è suo diritto. Ma Jane è molto presa dal suo lavoro – in fondo è per questo che mi ha lasciato – e poco propensa a distrazioni.”

Lo sguardo del fratello ritorna sul libro: “Hai ragione. Ne è quasi ossessionata. Non che la cosa mi stupisca, siamo circondati da gente ossessionata dal proprio lavoro. Buon per loro, non si annoiano mai. Anche se a pensarci bene, ognuno di loro ha una distrazione con cui intervallare i propri doveri. Stark ha la sua famiglia, Addison ha me ed ora Hela, l’Agente Romanoff corre tra le braccia di Barton e viceversa, il Capitano si fa ritrarre accanto a bambini in visibilio. L’unico era Banner, che non sembrava interessato a null'altro. Ma a quanto pare..."

Improvvisamente Thor si sente a disagio. C'è un suggerimento, nelle parole di Loki: un sospetto che non avrebbe preso neppure in considerazione. Eppure…

Scuote la testa per scacciare il pensiero molesto, in fondo che ne sa suo fratello di simili questioni? Che Addison abbia detto qualcosa? Dopotutto Jane ne è amica.

Cerca di nascondere il dubbio alzandosi e avvisa Loki che intende dirigersi nell’Avengers Gym. “Non ho ancora testato la macchina per allenamenti che Stark ha messo a punto per me.”

Lui non lo saluta che con un piccolo cenno della mano e quando esce dalla stanza, però, si concede un ghigno.

In fondo Addison non gli aveva proibito qualche cattiveria ai danni di Lady Jane.

E lui si stava annoiando.


Invece di dirigersi subito nella palestra, Thor rientra nel suo appartamento. I dubbi ed i sospetti restano sulla soglia della porta e si disperdono quando la chiude.

Quale sciocchezza!

Loki era in cerca un appiglio per prendersi gioco di lui per diletto e gliel’ha servito su un piatto d’argento come al solito. Stark ha ragione: non imparerà mai la lezione sino in fondo.

Sospira e lo sguardo gli cade su una cornice caduta a terra. Si china per rialzarla e la osserva: lui e Jane sono davanti ad un piatto di spaghetti: lei ha gli occhi che brillano ed un mezzo sorriso, lui le guance gonfie dal boccone che sta masticando. Vicino al bordo inferiore si intravedono le loro dita. Intrecciate.

Avevano un sentiero bellissimo davanti a loro, irto e pieno di insidie, ma quale percorso non lo è? Cos'era andato perso nel tragitto? Thor rimette la cornice al suo posto e sente il bisogno spasmodico di rivederla ancora. Di parlarle, chiedere perdono. Di proporre di ricominciare di nuovo. Questa volta, il sacrificio sarebbe stato suo: rinuncia al trono e alla vita su Asgard.

Sif avrebbe compreso. In fondo, era meglio così anche per lei, le avrebbe evitato la pena di essere la seconda scelta, un ruolo umiliante ed avvilente che non meritava.

Thor ne è ora sicuro: “Voce Servile?” Chiama.

Buona sera, signor Thor. Come già le chiesi, la pregherei di chiamarmi J.A.R.V.I.S., il mio nome. Ad ogni modo, sono a sua completa disposizione.”

Tony Stark sostiene che conosci tutto.”

Faccio del mio meglio, non c’è bisogno di adularmi.”

Sai dove si trova ora Lady Jane Foster?”

Ma certamente.” Davanti a Thor compaiono gli ologrammi di immagini del nuovo centro di ricerca e la cartina degli Stati Uniti. “La Dottoressa Foster è diventata Vice Direttrice del nuovo Centro di Nevada Field, per la Ricerca Astrofisica e Sviluppo della Sicurezza Mondiale, Signore. Il suo principale è il Dottor Selvig.”

Ahah! Vedo premiati i loro sforzi! Chi meglio di loro potrebbe ricoprire tale carica? E dove posso trovare questo… questo fortino?”

La piantina degli Stati Uniti zoomma su un puntino rosso. “Il Centro di Nevada Field si trova a duecentoventisette miglia da Las Vegas, Signore.”

Las Vegas, hai detto?” Thor aggrotta la fronte.

Lo schermo olografico alla sua sinistra ora riporta varie immagini di Las Vegas: “Sì, Signore. Cito Wikipedia: ‘È famosa per essere la capitale del divertimento, dello shopping e del gioco d'azzardo, in rivalità con la paragonabile città di Reno.’ Desidera conoscere qualche casinò famoso, hotel in cui poter alloggiare, Luna Park o strip club?”

Che mi sai dire dei matrimoni?”

È molto comune sposarsi a Las Vegas. Le licenze matrimoniali possono essere rilasciate al momento. Secondo un parere del Signor Stark, il gran numero di matrimoni contratti a Las Vegas è imputabile alla legalizzazione della prostituzione nella città.”

Thor scaccia via gli schermi olografici con un ringhio: “Ho sentito già abbastanza.”

Comprendo, Signore. Anche se è mio dovere informarla che, nel caso cambi idea, ho ancora i numeri di telefono di dodici intrattenitrici esercitanti a Las Vegas. Sino al 2008 il Signor Stark soleva passare almeno un paio di weekend l’anno in città.”



Mi pare di aver visto tuo fratello saettare via dalla sua terrazza. È successo qualcosa?”

Loki fa spallucce abbandonando il libro su una mensola: "Un attimo fa stava mangiando nella Lounge."

"Giretto digestivo?"

"Può darsi. Non si è aperto il Bifrost, nulla di cui preoccuparsi."

Sicuro. Come no. Prendo in braccio Hela e la uso come scudo per nascondere il cellulare: "Controlla posizione di Thor" Invio il messaggio a Stark.



Se c’è qualcosa che può competere con il piacere e la soddisfazione di aver terminato con successo una missione, è l’avere un po’ di tempo a disposizione per il rientro.

I primi tempi Natasha veniva fatta rientrare – o, meglio, rientrava da sola per vie traverse, visto che i piani di recupero non venivano mai previsti per lei – immediatamente e subito dava la disponibilità per la riassegnazione. Con il passare del tempo, con l’accumularsi di brillanti operazioni portate a termine, e con il suo essere anche un membro dei Vendicatori, Natasha aveva potuto permettersi un po' di relax prima di rientrare alla base. Niente di trascendentale, solo qualche ora senza avere l’assillo del contatto radio con l’auricolare.

Non che facesse nulla di particolare: a volte semplicemente una dormita, o un pranzo decente, un massaggio rilassante. Se si trovava in una qualche bella località all’estero, si concedeva un po’ di shopping, un giro turistico. Occasioni più uniche che rare. I giorni di licenzia, quando venivano accordati, partivano dal momento in cui passava il badge di riconoscimento all’interno di una base S.H.I.E.L.D. e potevano venire revocati in qualsiasi momento, in base alle esigenze della Direzione.

Quindi, poter passare diciotto ore a Parigi insieme a Clint erano da considerarsi lusso.

Lui, ancora un po’ risentito per le ultime vicissitudini della Tower, aveva inizialmente proposto di recuperare i passaporti falsi e prendere il primo aereo di ritorno negli Stati Uniti. Era bastato che Natasha lo guardasse per quattro secondi netti per fargli cambiare idea.

Una foto sulla Tour Eiffel chiesta ad un turista indiano. Una visita veloce a Notre Dame. Una cena su un battello turistico ancorato sulla Senna all’altezza dell’Ile de la Cité. Una notte d’amore in un bell’hotel di fianco al Museé D’Orsay.

L’espressione di Clint si era ammorbidita e si era lasciato abbastanza trasportare da quel raro momento di calma, anche se non aveva subito in pieno il fascino delle bancarelle e dei negozietti. Natasha invece passa al setaccio un negozietto di abiti vintage sino a trovarsi davanti ad una minuscola gruccia con un vestitino blu da marinaretta. La prende in mano, lo esamina, e Clint si avvicina: "Forse ti sarebbe un po' stretto sul petto, ma sono sicura che sarà perfetto sui fianchi." Natasha gli rifila una piccola gomitata.

"Mi stavo solo chiedendo se potesse andar bene per Hela."

"Devi proprio?"

Riagganciando la gruccia all'espositore, Natasha si allontana di scatto: "Pensavo solo di fare un regalo, tutto qui, come porto sempre a casa qualche souvenir per Addison. Non hai mai avuto da ridire su questo."

Clint la segue fuori dal negozio, faticando per tenerle il passo nervoso: "La situazione è diversa."

"Abituatici."

"Ti ci stai affezionando troppo."

Natasha si ferma di scatto: "Quindi?"

"Quindi... niente!" Clint si passa la mano sui capelli rasati. Natasha riprende a camminare: "Solo che... che non riesco a non credere che in tutto questo non ci sia un secondo fine. Loki sta usando sua figlia per... per fare qualcosa - andiamo, lo conosci, sai benissimo che fa così - e gli viene permesso di farlo. Ma certo! Accogliamo il bastardo a braccia aperte! Lasciamo che viva sotto il nostro stesso tetto! Perché non condividere lo stesso frigo? E a Natale-"

"Clint. Basta. La questione non è cosa farà o non farà Loki. Lo conosco, lo conosciamo tutti, e anche Addison dorme con un occhio aperto. Cosa credi? Che ci siamo tutti rimbecilliti? Il punto è che la bambina è una cosa a parte. Un'entità diversa da suo padre. Ficcatelo bene in testa: Hela non è Loki. Se in futuro romperà i coglioni, sarò la prima a rifilarle quattro sberle. Ma al momento, è solo una bambina. E quel dannato vestito le starà benissimo."


J.A.R.V.I.S., riesci a rilevare la presenza di Thor? Vorrei cenasse con noi…” Pepper attraversa la Lounge deserta con Howie in spalla, raccatta i rimasugli della merenda e li getta nel bidone dell’immondizia: “Sempre che abbia ancora fame, dopo tutto quello che si è mangiato.”

Il Signor Thor ha lasciato in volo la Tower da circa quaranta minuti.”

Asgard?”

No, Signora, dalle informazioni richieste prima della repentina partenza posso dedurre che fosse intenzionato a raggiungere il Nevada.”

Il Nevada?”

Gli ho fornito informazioni circa Las Vegas e Nevada Field.”

Oh.” Pepper rimette a posto il bidone dell’immondizia. Poi si blocca, collega e si porta una mano alla bocca: “Oh. Oh! OOH! TONY!”



Pepper, tranquillizzati, Thor non ha nessun navigatore satellitare, né una mappa e non è neanche di queste parti. Come può trovare Nevada Field volando alla cieca?”

Pepper sospira ed appoggia Howie sul tavolo. Il bambino gattona velocemente verso una sedia, la spinge sino a ribaltarla e Tony la rialza meccanicamente: “Non lo so, potrebbe… potrebbe chiedere informazioni!”

Tony alza un sopracciglio: “Amore, è un uomo. Non si fermerebbe mai a chiedere indicazioni.”



Jorge De La Cruz è talmente concentrato per evitare di prendere meno buche possibili nella dissestata strada del deserto messicano da non accorgersi del lampo che attraversa il cielo un secondo prima limpido e azzurro.

È il tuono a riscuoterlo. Alza gli occhi, bisbiglia un’imprecazione, e quando guardare di nuovo la strada inchioda di botto: il pickup si ferma a pochi centimetri da un uomo comparso dal nulla.

Un uomo biondo alto e muscoloso, con un lungo mantello scarlatto e un martello in mano.

Por Dios!” Esclama, scendendo dal pickup incurante delle prime, grossissime gocce d’acqua che iniziano a cadere.

L’uomo biondo si guarda intorno con aria spaesata, poi lo fissa ed infine si decide a parlare: “Domando scusa, buon uomo. Cerco il Campo del Nevada, un centro di ricerca, voi lo conoscete? È vicino alla città di Las Vegas, un luogo di vizi e perdizione. Potete indicarmi la via?”

Ay caramba! Tu eres Thor!”

Abbozzando un sorriso, Thor si indica ed annuisce. “Esatto, questo è il mio nome. Ora però…”

Mi hijo es tu grande admirador!”

Ora se permettete io…!”

Mi Mujer te quiere!”

Io… io non capisco cosa state dicendo. Vorrei solo sapere…” L’uomo ha già tirato fuori il cellulare e si fionda al fianco di Thor per un autoscatto– gli arriva a malapena al busto - e il Dio del Tuono si trova costretto ad insistere: “Io devo andare al Campo del Nevada. Vicino a Las Vegas. LAS VEGAS, comprendete?”

Il messicano lo guarda, annuisce e poi scoppia in una fragorosa risata. “Las Vegas? Ahahahahaha! Las Vegas es leja! Muy leja!” Accompagna la spiegazione con un segno della mano ed indica un punto imprecisato al di là del confine degli Stati Uniti. “Si es solo por las putas, conozco un lugar cerca de aquì que…”

Grazie, buon uomo.” Thor annuisce, ruota il Mjolnir, e schizza in aria.

In pochi secondi il cielo torna limpido e sereno come se non fosse mai passata una nuvola.




Non riuscirà neppure ad arrivarci vicino, eh?” Incurante delle proteste di marito e figlio, Pepper afferra il telecomando della televisione e lo setta su Youtube: “E allora mi spieghi come mai si trovano video di Thor a Las Vegas? La rete è impazzita! Hanno creato anche gruppi su Facebook e un hashtag su Twitter” Alza lo StarkPhone a mostrargli lo schermo come prova: “#ThorInVegas!

Tony sospira, sposta il figlio dal grembo al divano e poi chiede a J.A.R.V.I.S. di chiamare Banner: “Gli ho già mandato un paio di sms prima, non mi ha risposto. Neppure io mi risponderei, se fossi in compagnia della mia ragazza.”

Tony, possibile che tu non capisca? Thor sta andando lì da loro! Che accadrà quando li vedrà insieme?”

Si incazzerà.” Risponde semplicemente. “Ma non me ne preoccupo più di quel tanto. Sono adulti, vaccinati, possono giocare ad armi pari se vogliono finire con una scazzottata. E, sinceramente, non potevano tirarla tanto per le lunghe con questa ‘relazione segreta’.”

Sospirando, Pepper si piazza davanti a lui con le mani sui fianchi: “A Thor si spezzerà il cuore.”

Mai quanto a Xena quando verrà a sapere che il suo fidanzato corre ancora dietro alla sua ex.”

Forse dovresti andarci anche tu.”

Dietro alla mia ex?”

TONY!”

Mi stai incoraggiando a mettermi l’armatura e a fare da paciere tra l’Hulk e Thor? Non sono molto diplomatico. Chiedilo a Cap!”

Lo farei, se sapessi dove l’hanno mandato in missione! Tony…”

No.”

Tony…! “

E va bene! Ma solo perché voglio un hashtag anch’io.”



Con una precisa parabola dal trampolino, Maria Hill si è tuffata in acqua per raggiungere Darcy. Il giardino si è spopolato velocemente, con il team rientrato alle loro posizioni – “Metti che troppa luce solare li polverizzi” ha commentato sarcasticamente Darcy – ed il panorama del tramonto che infiamma il deserto è tutto a loro disposizione. Darcy le circonda la vita con le gambe e la trascina sott’acqua, lei finge per un po’ di essere in svantaggio e poi si rialza e la riporta in superficie. Si appoggia con la schiena alla scaletta, lascia che la baci ed insinui la mano sotto il costume e…

PUM!

AH!” Darcy si scansa con un tuffo e la Hill si gira, pronta a fare a pezzi qualcuno. E si lascia andare ad una imprecazione tra sé e sé.

Al centro del giardino, trascinando con sé un denso nuvolone carico di pioggia, è atterrato Thor.

Senza l’espressione di chi sta improvvisando una visita di piacere.

Inaspettatamente è Darcy a riprendersi per prima. Saltella nell’acqua oltre la Hill e risale la scaletta: “Thor!” Chiama, riavvolgendosi nel telo recuperato al volo dallo sdraio. E sbracciandosi fingendo un'inutile ilarità: “Che… che ci fai qui? Cioè, è bello rivederti, ma che ci fai qui?”

Sono spiacente di avervi arrecato disturbo.”

Fa niente, figurati. Solo, se facessi smettere di piovere, ahem, eviteremmo di buscarci un raffreddore.” Thor alza lo sguardo al cielo e le gocce smettono di cadere. Il nuvolone, però è ben lungi dal dissolversi; Anzi, si illumina di un paio di lampi. “Ahem… dicevamo… qual buon vento?”

Dov’è Jane?”

Darcy ha il cuore in gola, ma cerca di prendere tempo: “Jane...? Jane intendi... Jane Foster, sì? Oh, sta lavorando. Ah, lo sai che sono la sua assistente ufficiale? Ora mi paga! Se aspetti un attimo, ti faccio vedere il badge…” Prova a distrarlo attirandolo verso lo sdraio facendo cenno alla Hill di correre dentro ad avvisare la diretta interessata. “Guarda! C’è la mia foto! Hey, che fai, ridammelo!”

Thor le ha preso il badge di mano e si è avvicinato all’entrata dell’edificio. Lo passa sotto al lettore ottico e Darcy protesta a viva voce: “E da quando in qua tu sai usare la tecnologia?” Senza rispondere, Thor oltrepassa la soglia e le porte si richiudono scorrendo. Darcy sospira: “Sono spacciati.”

La pioggia inizia di nuovo a scrosciare. Maria Hill guarda il cielo e poi le porte richiuse: “Lo siamo tutti.”




Bene! Era ora, finalmente che i due piccioncini venissero scoperti!

Thor avrà la sua vendetta? IronMan avrà il suo Hashtag? Hela avrà il suo costume da marinaretta?

(E soprattutto, piacerà a sua madre?) E quanto sghignazzerà Loki?

Non perdete la prossima puntata de...

Ok, basta, siamo seri.

Da qui in poi, sappiatelo, inizia l'azione. Ed in questo capitolo -sapevatelo - ci sono ben Due indizi importanti su come procederanno le cose a livello di 'Problemi'.

Che dire?

A parte ringraziarvi, a parte essere felicissima per le vostre recensioni e le vostre attenzioni, a parte lasciarvi il mio ASK per qualsiasi domanda o sciocchezza vi venga in mente non mi resta che sperare di rivedervi al prossimo capitolo.

Grazie ancora!

EC


   
 
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