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Autore: Danda93    30/06/2008    1 recensioni
STORIA FERMA PER REVISIONE (probabilmente verrà cambiata in toto)
°°°Cosa succederebbe se Sesshomaru riuscisse per qualche scherzo del destino ad arrivare nell'epoca moderna? Tra automobili e marchingegni "strani", anche lui, il glaciale principe dei demoni, troverà una persona che riuscirà a scaldargli il cuore più di quanto non abbia fatto Rin...°°°
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arrivammo al pozzo e mi fermai poggiando le mani sul bordo, ne osservai l’interno preoccupata,

“E se non riuscissi ad attraversarlo? E se poi tu, dopo essere arrivato di là, non potessi tornare a prendermi? E se...”

mi abbracciò soffocando ogni mia possibilità di continuare,

“Non preoccuparti...”

lo sentii tremare leggermente, ma ricambiai l’abbraccio dolcemente.

Mi allontanò sorridendomi, io voltai lo sguardo verso l’interno buio del pozzo e lui si sedette sul bordo, mentre con una leggera giravolta portò le gambe all’interno di esso, mi sorrise ancora, ma io non mi mossi, rimasi a guardare quella che mi sembrava una voragine e quando lo imitai, goffamente, gli strinsi la mano,

“Non mi lasciare...”

mormorai senza guardarlo, lo sentii muoversi

“Mai...”

mi posò un bacio sulla fronte e si buttò nel pozzo trascinandomi con lui.

Chiusi gli occhi e non sentii il terreno per diversi minuti, oppure erano ore?

Avevo perso la cognizione del tempo, ma ero certa di una cosa, l’unica che mi interessava, lui non mi aveva lasciata, mi teneva ancora la mano, sorrisi, o almeno credo.

“Ahi! Che male!”

esclamai quando sbattei il fondoschiena nel terreno duro, aprii gli occhi e lui era lì, accanto a me in piedi, sembrava fosse atterrato in quella posizione, mi teneva la mano e... un momento, stava trattenendo una risata?!

Mi alzai lasciandogli la mano e mi voltai fingendomi offesa e incrociando le braccia al petto, mi sentii stringere da dietro, poi un respiro accanto all’orecchio destro, con la coda dell’occhio vidi che stava sorridendo beffardo, sbuffai e lui mi strinse ancora di più, ora iniziavo a respirare con difficoltà, tanta era la forza del demone, tossii e lui si allontanò visibilmente mortificato, mi voltai e sorrisi,

“Non è nulla, ma dovresti imparare a dosare la forza, non sono mica indistruttibile come te, io.”

mi guardò triste,

“Scusami...”

gli diedi un bacio sulla fronte coperta dalla frangia, al centro, dove aveva la luna, poi alzai lo sguardo e notai che si vedeva il cielo, avevamo attraversato il pozzo!

Lo guardai,

“come si esce da qui?”

chiesi cercando una scaletta come quella del pozzo nella mia epoca. Mi sentii prendere tra le braccia e lo vidi spiccare un salto, si sedette sul bordo sorridendo,

“così...”

disse poi scavalcandolo e facendomi poggiare i piedi per terra, mi guardai attorno letteralmente a bocca aperta, un prato enorme, circondato da un bosco, fiori di tutti i tipi e colori, l’aria era fresca e respirai a fondo,

“ti piace?”

mi risvegliai con un sussulto, poi lo guardi, stralunata,

“sì...nella mia epoca non ci sono posti del genere...”

la sua aria divenne preoccupata,

“non dovrai mai andare da sola in giro, dovrò esserci sempre io con te, o alla peggio qualcuno come Rin o Jaken... Non ti venga in mente di fare un giretto da sola, qui non siamo nella tua epoca e i demoni non sono tutti come me...”

mi guardò serio e io annuii, sospirai e gli diedi le spalle, d’un tratto mi venne un’idea.

Sorrisi e mi lasciai cadere all’indietro, mi sentii afferrare e subito dopo un’imprecazione a bassa voce,

“Che ti salta in mente?”

mi guardava sconvolto tenendomi tra le braccia, io sorrisi ancora,

“Nulla, era un esperimento.”

conclusi allungando il collo per dargli un bacio, lui si allontanò con la testa, poi mi posò a terra e mi guardò negli occhi, sorrise,

“non sia mai che non ti dia un bacio...”

disse ad un centimetro dalle mie labbra, mi sentii avvampare quando mi baciò, dolce, passionale, travolgente, tremai violentemente e lui forse credette fosse un male perché allontanò le sue labbra dalle mie e girò la testa da un’altra parte,

“dobbiamo andare a cercare Rin e Jaken.”

aggiunse poi serio, io sbuffai di rimando.

Camminammo a lungo, non so quanto, ma mi facevano male le gambe quando arrivammo ad un villaggio, sospirai sollevata e mi sentii sollevare, appunto, da Sesshomaru,

“ti porto io.”

non replicai, non ne ero in grado.

Gli strinsi le braccia attorno al collo e ci dirigemmo verso le capanne, c’era un gran trambusto, donne e bambini ovunque, di uomini ne vidi pochi, probabilmente erano al lavoro, vidi degli anziani che giocavano con dei bimbi, ma una bimba in particolare mi colpì, era con un ‘coso’ verde, forse un demone anche lui, e si dirigevano verso di noi, Sesshomaru mi posare i piedi a terra,

“Rin, Jaken...”

era più freddo, lo guardai sorpresa, non mi guardò, non finchè i due non furono vicini a noi.

“Lei è Rumiko... Rin, te la affido finchè non torno.”

sorrise alla bimba che corse ad abbracciarmi,

“sì padron Sesshomaru.”

affermò decisa la bimba prendendomi per mano, le sorrisi e mi chinai a darle un bacio sulla fronte,

“grazie Rin, puoi chiamarmi semplicemente Rumi se ti va ok?”

lei sorrise più di prima,

“diventerai la mia mamma?”

chiese facendomi avvampare,

“Rin, smettila di disturbare milady Rumiko!”

mi voltai verso il demone e gli sorrisi,

“Non fa niente, non si preoccupi...”

mormorai stringendo a me la bimba e prendendola in braccio.

Sentii Jaken sbuffare, mi voltai verso Sesshomaru, sorrideva sotto i baffi, lo fulminai,

“Potrei parlarti?”

chiesi poggiando a terra Rin, che mi guardò a bocca aperta, non ci feci caso. Attesi risposta dal demone, che annuì e si diresse verso il bosco lentamente, lo seguii e quando si fermò, si voltò a guardarmi, sorrisi.

“Posso farti alcune domande?”

annuì sorridendo,

“Allora......Perché ti chiamano ‘Padron Sesshomaru’? Insomma, dal demone lo posso capire, ma da Rin, non me lo spiego e poi, dove devi andare?”

conclusi,

“già finito?”

mi chiese, io lo fulminai e lui alzò le mani in segno di resa,

“Scusa, comunque, per Rin è un’abitudine, non mi interessa come mi chiama e non le impedisco di darmi il titolo di ‘padrone’, anche se non lo sono. Per quanto riguarda la tua seconda domanda, devo rintracciare mio frat... ehm... Inuyasha e il suo gruppetto per avvertirli che ora sei arrivata nel Sengoku e che si ti vedono devono lasciarti in pace.”

Mi guardò sorridente, anche se imbarazzato, mi avvicinai e strinsi le braccia attorno al collo,

“cosa dicevi a proposito dei baci prima?”

lui si irrigidì, evidentemente non era abituato alle ‘effusioni pubbliche’, in realtà nemmeno io, ma volevo sentirlo vicino a me prima che partisse, non mi interessava la gente attorno a noi. Sorrise e mi strinse la vita,

“non ricordo...”

mormorò al mio orecchio, gli diedi un pestone,

“Ahi!”

esclamò saltando in equilibrio su un piede,

“basta così poco per metterti a tappeto? Allora sei un demone facile da battere.”

lo stuzzicai,

“di solito i demoni non pestano i piedi, e di solito non fanno nemmeno in tempo a sfiorarmi...”

mormorò di risposta tornando nella precedente posizione e mi strinse forte. 

Ricambiai l’abbraccio,

“sto ancora aspettando quel bacio...”

gli mormorai piano, lo sentii irrigidirsi una seconda volta e, a quel punto mi staccai e feci per andarmene, ma lui mi trattenne, mi strinse forte e mi attirò a sé.

Il bacio che mi diede fu diverso dagli altri, forse fu una mia impressione, ma mi sembrava più lento, più debole, quasi triste. Sorrisi dolcemente quando distaccò le sue labbra dalle mie e lo vidi scuro in volto,

“ti aspetterò, in eterno se necessario...”

mormorai, sapevo che era una frase troppo sdolcinata, ma volevo sollevargli il morale, anche se questo significava farlo ridere di me.

Mi sorrise e mi riaccompagnò da Rin e Jaken, sembrava più sereno, forse la mia affermazione non era poi così stupida e sdolcinata, dopotutto veniva dal cuore, era sincera.

“Allora vado, mi raccomando Rin, occupati di Jaken e Rumi mentre sono via.”

sorrise per la prima volta alla bimba, che annuì decisa, poi lui mi prese per mano e mi guardò negli occhi con dolcezza, anche se si poteva notare facilmente un velo di tristezza e amarezza sulle iridi ambrate, gli accarezzai il volto con il dorso delle dita e lui si voltò veloce dandomi un bacio leggero,

“stai attenta...”

lo sentii dire mentre si allontanava e scompariva nella foresta.

Ecco, ora mi sentivo abbandonata.

Sospirai e mi voltai a guardare Rin,

“allora, che si fa?”

chiesi curiosa e sorridente.

Lei mi sorrise a trentadue denti come unica risposta.

°°°PERDONO!! chiedo venia per la lunga assenza, ma mi era venuto un blocco enon sapevo come continuare...^^'...non uccidetemi per questo...^^'...comunque... TA DAH!! finalmente arriva nel Sengoku, anche se con un atterraggio non proprio...ehm...comodo...ghghgh...^^ perfida che sono... va beh, grazie per la pazienza... ah... e un'ultima cosa... recensite... aspetto tanti commenti... (e fucili puntati addosso...^^')... kiss kiss...^^ °°°
  
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