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Autore: Dazel    16/03/2014    6 recensioni
[The Secret Diary : Spin off #1] Kim Jonghyun e 101 modi di fare la cosa sbagliata.
Lo afferrò per un polso, facendo trasalire Kibum per la sorpresa, e lo tirò dietro di sé senza dargli alcuna spiegazione finché non trovò uno stanzino delle scope. Non sapeva cosa fare, in realtà stava improvvisando, ma quando chiuse la porta alle sue spalle e si ritrovò faccia a faccia con lui pensò a quanto avrebbe voluto essere lui il ragazzo sotto il suo tocco, appena qualche minuto prima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Kim Jonghyun e 101 modi di fare la cosa sbagliata.'
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Kim Jonghyun e 101 modi di fare la cosa sbagliata.


I palloncini riempiti di elio spingevano impazienti contro il soffitto, lasciando le cordicelle arricciate e colorate penzolare sopra le teste dell'orda di ragazzi – tutti più o meno adolescenti – che festeggiavano animatamente il compleanno di chissà chi. Perché Jonghyun era pronto a scommettere che quasi nessuno, là dentro, sapesse cosa stesse facendo a parte bere, pomiciare e assumere senza controllo sostanze illecite. Lui, del resto, non poteva dire di fare eccezione.

Tutto quello che desiderava era divertirsi, sballarsi, magari riuscire a rimorchiare qualche bella e formosa ragazza da portare al piano di sopra; “E' questo che significa godersi la vita in stile Kim Jonghyun”, ripeteva ogni volta che gli chiedevano perché si comportasse in quel modo. Era giovane e bello, non aveva alcun motivo di negarsi ciò che desiderava, premettendo che sapesse cosa realmente volesse.

Buttò giù l'ennesimo chupito, rise forte e gettò indietro la testa. In radio trasmettevano una canzone americana, orecchiabile e movimentata, perfetta da ballare avvinghiato a qualche biondina tutto make up e gonne corte. Si guardò intorno deciso a trovare la noona che gli avrebbe movimentato la serata, adocchiando qualche bellezza papabile, quando i suoi occhi vennero catturati da qualcosa di ben più diverso.

Kibum, il suo compagno e migliore amico, stava parlando – o meglio dire, flirtando – con Lee Hun Seok, un modello palesemente gay. Jonghyun aveva sempre saputo che Kibum fosse diverso e la cosa non lo aveva mai turbato, non era da lui farsi problemi legati alla sessualità delle persone, la cosa gli era sempre andata bene. Almeno fino a quel momento. La vista di Kibum che sfiorava i pettorali di quel tipo ebbe la forza di fargli venire la nausea. Cosa stava facendo? Quel tipo era un uomo. Probabilmente l'unica cosa che desiderava era il suo culo! Quel genere di pensieri divennero opprimenti nella sua testa.

«Jonghyun oppa?» una ragazza gli sfiorò un fianco e Jonghyun, pervaso da una rabbia che non credeva gli appartenesse, la scansò via con non troppo garbo e camminò a passo rapido verso Kibum. Era cieco di qualsiasi altra cosa che non fosse il sorriso che l'amico stava rivolgendo a quel tipo. Lo afferrò per un polso, facendo trasalire Kibum per la sorpresa, e lo tirò dietro di sé senza dargli alcuna spiegazione finché non trovò uno stanzino delle scope. Non sapeva cosa fare, in realtà stava improvvisando, ma quando chiuse la porta alle sue spalle e si ritrovò faccia a faccia con lui pensò a quanto avrebbe voluto essere lui il ragazzo sotto il suo tocco, appena qualche minuto prima. Con una breve carezza sul suo volto accorciò le distanze e lo baciò. Una scossa elettrica lo pervase, spinse la lingua contro le sue labbra e lo sentì mugolare in una maniera deliziosa.

«Jonghyun, cosa stai-» senza pensarci su una seconda volta, Jonghyun approfittò del momento per insinuare la lingua all'interno della sua bocca calda. Kibum sapeva di cocco e coca-cola, la sua lingua era lenta e impacciata, dapprima, e poi frenetica e impetuosa. Jonghyun dovette stringere la presa sui fianchi del più giovane per non sbilanciarsi e tenerlo a bada; forse per via dell'altro o per la curiosità per quel tipo di esperienza, Kibum sembrava animato da un fuoco del tutto nuovo. Le loro dita spingevano, graffiavano e premevano ovunque. Jonghyun si domandò se avesse o meno il permesso di toccargli il sedere, poi, mentalmente, si appuntò che era un ragazzo e che se ci avesse provato gli avrebbe sicuramente tirato un pugno in qualche zona utile.

Si staccarono dopo un po', con il fiato corto e gli occhi lucidi e curiosi. Jonghyun si leccò le labbra e le morse piano, in attesa di una qualsiasi reazione da parte dell'altro e Kibum lo fissò di rimando, in attesa di qualcosa anche lui. Restarono dunque in silenzio, fissandosi, aspettando tutti e due che l'altro facesse il primo passo dicendo che quello che c'era appena stato era normale, che avevano bevuto troppo e cose del genere. Ma nessuno dei due lo fece.

Jonghyun afferrò un prodotto per la pulizia dei vetri e si mise a leggere l'etichetta; Kibum, snervato, emise uno sbuffo e lo scansò, superandolo e lasciandolo solo con … chissà quale agente chimico dal nome impronunciabile. Jonghyun aveva lo sguardo vacuo e perso. Cosa aveva fatto? Aveva davvero baciato Kibum? Era palese che avesse bisogno di vedere qualche ragazza.

Assolutamente e al più presto.

   
 
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