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Autore: spencer_    16/03/2014    5 recensioni
[dalla storia..]
«Quando troverai quell'SI mandalo a fanculo anche da parte mia» disse prima di allontanarsi per tornare in casa.
«Athena?» La richiamò.
«Si?» si girò verso di lui.
«Ti amo» disse sorridendo.
Athena sorrise spontaneamente. Era indecisa se tornare per la sua strada o andare da lui. Una frazione di secondo dopo si era già avviata verso il ragazzo.
«Spencer, sei la più grande contraddizione vivente. Prima mi allontani, poi mi avvicini. Mi lasci credere che è finita e poi mi dici che mi ami –si avvicinò ancora di più a lui— come devo fare con te?» gli chiese sorridendo. «Sei il peggior fidanzato di questo mondo, sappilo» aggiunse prima di baciarlo.
«Forse è per questo che mi ami» disse tra un bacio e l'altro.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 1
Tutti contro Reid


 

'Non è mai questione di tempo, ma di saper usare il tempo'

Stephen Littleword

 

«Quindi è iniziato tutto da David?» chiese Athena prendendo un altro pezzo di pizza ricoperta da patatine fritte – la sua preferita - , mentre Spencer annuiva. Era colpa sua se avevano iniziato il "tutti contro Reid". Se non fosse stato per quella frase, i suoi colleghi non lo avrebbero tormentato tanto.
Stavano cenando in sala come ogni loro fine settimana disponibile. Con il lavoro di lui e le lezioni di lei, si vedevano per lunghi o brevi periodi. Capitava quel periodo in cui Athena aveva Spencer in giro per casa per due settimane – con la sua faccia che la incitava a studiare i punti e le virgole dei vari testi universitari – e altri in cui lo vedeva una volta al mese. A loro andava bene. Erano giovani e nessun progetto a lungo termine, quindi coglievano l’attimo ogni volta. Però le piaceva averlo per casa. Sapere di non essere completamente da sola, le dava un senso di pace.
«E tu alla fine hai ceduto» concluse puntandogli metaforicamente il dito contro. Alla televisione stavano dando un servizio sul caso appena concluso del ragazzo, ma nessuno dei due ci stava facendo caso. Spencer era stanco. Il caso appena risolto non lo aveva fatto ragionare con molta lucidità mentre doveva difendersi dagli attacchi dei colleghi. Aveva quasi voglia di spegnerla quella televisione, eppure non lo faceva.
«Te l'ho detto Athena – disse— anche i supercervelloni devono riposare». Afferrò un'altro pezzo di pizza.
«Mhmh, Garcia ti ha detto dove trovarmi, vero?» inarcò un sopracciglio.
Spencer si voltò verso di lei. «Oh si –rispose— è stata anche colpa sua se è venuto fuori che io e te stiamo assieme. Diciamo che è arrivata nel momento sbagliato di una tipica conversazione tra colleghi. Ma ormai il gioco è fatto e non m'importa»
«Quella ragazza è un mito, strano che non l'abbia detto subito a Morgan» commentò. «Non che m'importi, tanto sarai tu che dovrai subirne le conseguenze!» rise mentre con la mano destra gli scompigliò i capelli.
«Grazie per il tuo supporto – rispose il ragazzo, risistemandosi i capelli— Ma ora che il gioco è fatto, potrei portarti a conoscere i componenti della squadra, così non tortureranno solo me»
«Hai un futuro come comico, davvero! Dovresti aggiungerlo ai tuoi tanti talenti»
«Il mio curriculum è chilometrico ormai»
«Puoi togliere 'modesto'» gli fece la linguaccia.
Spencer si ripulì le mani con il tovagliolo. «Perché dovrei? L'unica cosa che non ho potuto inserire è stato il quoziente intellettivo. Una volta me l’hanno mandato indietro dicendo che ero sprecato per un lavoro così banale, non ricordo a chi lo avessi portato»
«Stavo scherzando, stupido!» rise e si avvicinò a lui per lasciargli un bacio sulla guancia.
Spencer sorrise e voltò la testa, poco prima che le sue labbra toccassero la sua guancia. Athena sorrise sopra la sua bocca.
«Mi sei mancato da morire» ammise guardandolo negli occhi.
Spencer circondò il corpo di Athena con le lunghe braccia e la strinse a se, lasciandole un altro bacio sulla tempia. «Anche tu mi sei mancata»
«Com'è andata a.. Los Angeles? Imparato qualcosa di nuovo?» circondò con le braccia il collo di lui.
Spencer si lasciò accarezzare i capelli, sentendo i propri muscoli rilassarsi. In quel momento non sarebbe voluto essere in nessun’altro posto se non con lei. «Non molto più di quello che sapevo già, in realtà»
«Io ho scoperto che odio Seneca» fece una smorfia che fece ridere entrambi. «Sul serio, un altro capitolo e sarei morta.»
Spencer non riusciva a capire come potesse odiare Seneca, davvero. «Non vedi? Se lo spirito langue, si trascinano le membra e si cammina a fatica. Se è effeminato, la sua rilassatezza si vede già nell'incedere. Se è fiero e animoso, il passo è concitato. Se è pazzo o preda all'ira, passione simile alla pazzia, i movimenti del corpo sono alterati: non avanza, ma è come trascinato».
«Mi sono persa a ''non vedi?''» ammise ridacchiando. «Ripetilo più lentamente, per favore» sfoderò il suo sorriso più dolce.
Spencer rise spensieratamente. «Magari più tardi –disse— ora voglio solo riempirti di baci e rilassarmi un pò»
«Non sarò io a fermarti!» poggiò la fronte contro la sua e sussurrò «Non ho intenzione di studiare per i prossimi tre giorni.»
«Guarda caso –sussurrò— ho il weekend libero»
«Che strana coincidenza» mormorò prima di bacialo.
Prima che Reid potesse rispondere completamente al bacio, lasciandosi andare, il campanello cominciò a trillare. Alzò gli occhi al cielo. Mai una volta che potesse passare una serata tranquilla.
«Questa è casa mia ma non ho la più pallida idea di chi possa essere» mormorò staccandosi a malavoglia dal fidanzato. Si alzò dal tappeto e si avvicinò alla porta.
«Magari è Beth» disse Reid, alzandosi per seguirla.
«Beth? Di venerdì sera? E' già tanto se sa ancora scrivere il suo nome correttamente!» gli risponde aprendo la porta.
Sullo zerbino davanti alla porta di casa se ne stava un piccolo pacchetto con una lettera bianca riportante il nome di Athena. Uscì leggermente con la testa guardando prima a destra e poi a sinistra. Il corridoio era vuoto e non sembrava che dalle scale provenissero rumori.
«Ne sai qualcosa?» chiese rientrando in casa con il pacchetto in mano. «Altre sorprese?»
«Mi dispiace, Athena – disse Spencer— ma non sono stato io»
Inarcò un sopracciglio «E allora cos'è?» chiese tornando a sedere e poggiando il pacchetto per terra.
Spencer lo guardò pensieroso. Non sapeva esattamente che cosa potesse essere. Cominciò a pensare alle ipotesi più disparate. Certo aveva visto molti ordigni di piccole dimensioni, ma non era esattamente quello che si diceva una bomba quel pacchetto.
Athena lo aprì e ci trovò una scatolina ancora più piccola. L'aprì a sua volta e ci trovò un bigliettino.
«Latino?!» esclamò a metà tra lo stupore e la stranezza.
«Io ti osservo e ti venero, Athena Elsa Williams» tradusse Reid.
«Ora la uccido» disse a denti stretti prendendo il telefono.
Athena afferrò il cellulare e digitò velocemente il numero di Beth. Se quello era uno scherzo, beh non poteva non fargliela pagare. Ci mancava solo uno scherzo di poco gusto a rovinare la sua serata con Spencer; eppure Beth lo sapeva che lui sarebbe tornato.
«Beth o rispondi o sei morta» disse mentre tornava a sedersi arrabbiata. «Oh, andiamo.»
«Athena! – rispose l'amica— che succede?».
«Scherzo poco divertente, davvero. Poi in latino! Lo sai che lo odio» l'accusò.
«Scherzo? Latino? Ma di che cosa diavolo stai parlando?»
«Della scatolina fuori casa mia.»
«Scatolina? Senti non so di cosa tu stia parlando – rispose— ma non ho messo nessuna scatolina fuori da casa tua»
«Domani, quando sarai sobria, ne riparleremo» disse e chiuse la telefonata. «Reid, togliti quella espressione da 'ho appena fatto un incubo’»
Dopo nemmeno due minuti un messaggio fece vibrare il suo telefono. "Ti posso assicurare che sono la persona più sobria del mondo".
Lesse il messaggio ma lo ignorò. «Spencer? Sei su questo pianeta?» chiese sventolandogli una mano davanti al viso
Reid continuava a fissare il foglietto che Athena aveva appena trovato nella scatola. La sua mente cominciò ad elaborare teorie su teorie. Velocemente fece uno scanner. La scrittura non era assolutamente quella di Beth. Aveva avuto molte volte sottomano uno dei suoi quaderni mentre studiava con Athena.
«Non è la scrittura di Beth»
«Credo di conoscere la calligrafia della mia amica, anche se qui devo dire che ha dato il meglio di sé»
«Aspetta..» e così dicendo si alzò, correndo in camera della sua ragazza. Controllò i diversi quaderni, trovando quello che cercava. Tornò in salotto portando con se uno dei quadernetti degli appunti che Beth prestava ad Athena. Lo aprì a caso. I suoi occhi correvano dal bigliettino alle pagine bianche con gli appunti di filosofia come fulmini. «Guarda –disse— le vedi le ‘n’ e le ‘a’? Non è lei»
«Spencer, spegni il cervello. L'avrà fatto scrivere da una sua amica per non farsi riconoscere, okay?» gli accarezzò una guancia. «Non sempre le cose sono da vedere da un punto di vista 'criminale', profiler.»
«Se non voleva farsi riconoscere poteva benissimo scriverla a computer, non ti sembra?». Spencer lo sentiva; c'era qualcosa che non andava in tutta quella storia. Beth che si metteva a fare questi strani scherzi alla sua migliore amica. Non era mai successo da quando l'aveva conosciuta. E comunque la sua mente - geniale e razionale - non poteva non pensare da un punto di vista "criminale".
«A che stai pensando?» chiese rassegnandosi.
«Se te lo dicessi –cominciò Reid— mi diresti che non è così, che dovrei smetterla di pensare da profiler e che dovrei spegnere il cervello una volta tanto».
«Sono disposta a mordermi la lingua per i prossimi dieci minuti, ce la fai in quel lasso di tempo?»
«Nota attentamente la scrittura di Beth in bella e brutta calligrafia –disse— non c'è una lettera che corrisponda a quelle del biglietto. E poi eri stata chiara: tutte le altre compagne del corso sono antipatiche, e l'unica che poteva salvarsi si è trasferita in un'altra università»
«Appunto perché sono antipatiche potrebbero averlo fatto»
«In periodo di esami? Davvero sono così stupide? Non avevi detto che oltre a me e Beth nessuno sapeva dove abitavi?»
«Cosa vuoi dire con questo?» chiese guardandolo negli occhi.
«Voglio dire che, se è come la penso io, non sei più al sicuro»
«E dai chi, sentiamo? –si alzò velocemente in preda al nervosismo— dal mio professore di letteratura latina? Perché è l'unico che mi odia nel raggio di tre continenti» iniziò a camminare velocemente per la camera muovendo velocemente le mani.
«Athena –disse alzandosi— in quanti sanno il tuo nome completo? Sul campanello non c'è, poi mi hai detto che per la registrazione all'università non è servito e che non l’hai mai detto ad anima viva conosciuta dopo il liceo»
«Non lo conosce praticamente nessuno, soprattutto da quando è uscito il film Disney. Adorabile da bambina ma non da adulta» disse alzando gli occhi al cielo.
«Lo sai tu, Penelope, Beth e la mia famiglia. Ah, alcuni amici di vecchissima data»
«Penelope se volesse potrebbe sapere anche quante volte vai al bagno al giorno –disse Spencer, sperando di farla sorridere— escludendo noi, la tua famiglia e gli amici di vecchissima data, chi rimane?»
«Il mio gatto –cercò di sdrammatizzare— nessun altro, Spencer. Non lo uso mai, non c'è scritto da nessun'altra parte se non nella mia carta d'identità e nel passaporto».
Spencer cominciò a pensare velocemente. Si morse il labbro inferiore e poi l'interno guancia. Non sapeva come spiegarselo, nonostante la sua mente stesse lavorando come un treno.
«Sento gli ingranaggi del tuo cervello muoversi» commentò avvicinandosi a lui e mettendogli le mani sulle braccia.
«Non posso fermarli, lo sai» e mentre diceva quelle parole, gli sembrò di notare un'ombra fuori dalla finestra, sul marciapiede dall'altro lato della strada.

 







"L'oracolo del computer, per servirvi":
Indovinate chi è tornato? :3 Siamo molto contente di aver visto che il prologo è piaciuto. Siamo così felici di aver postato anche il primo capitolo e ci congratuliamo con te - coraggioso/a cavaliere - che sei arrivato/a a leggere fino a questo punto. Per gentile concessione di Lilac_ abbiamo anche un banner. La ragazza è Amber Heard (per chi non la ricordasse è l'attrice che ha una cotta per Spencer nella prima stagione - quando io e Francesca ce ne siamo accorte abbiamo riso per un'ora, sappiatelo). La storia è imbientata nella nona stagione (SPOILER ALERT) ma Emily non se ne va e Reid ha venticinque anni (lo so, stiamo facendo una confusione assurda ma è così). Ci piacerebbe sapere cosa ne pensate ♥
Vi lasciamo i nostri account di efp:
Harriett__
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e i nostri contatti di facebook:
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Speriamo davvero, davvero, davvero, davvero tanto che vi piaccia.
"L'oracolo chiude".
Much love ♥

 
 
   
 
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