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Autore: Horse_    16/03/2014    3 recensioni
(Ambientata nel 1800, tutti umani)
Elena ha diciotto anni e desidera una vita da favola. E' una ragazza giovane ed indipendente, ma costretta a sottostare alle regole ferree impostele dai genitori.
Lei è una principessa e futura regina dell'Olanda.
Damon giovane uomo francese, con origini italiane, viene costretto dal padre a scegliere una moglie per dare al suo regno un nuovo erede e la continuità della famiglia Salvatore.
Cos'hanno in comune Damon ed Elena?
Semplice, matrimonio combinato.
I due impareranno a conoscere e ad amarsi, pronti a tutto per salvarsi a vicenda.
Ma si sa, una storia d'amore è bella perchè deve affrontare problemi e loro due ne hanno tanti, forse troppi.
Regni in lotta tra di loro, guerre, rivolte, deposizione dal potere, cugini e amanti porteranno guai nella vita dei due giovani che faranno di tutto per far vincere il loro amore.
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                          Il principe delle tenebre

                                           2.    



 
Pov Elena.
Mi ero addentrata nel bosco già da parecchio tempo e dopo aver trovato un luogo, che secondo me era sicuro, mi fermai per riposare.
Ero veramente stanca, le scampagnate notturne non facevano per me, ma avevo bisogno di pensare.
Scappare non potevo, ero la futura regina, mi avrebbero ritrovato subito, ma non appena sarei ritornata avrei fatto valere i miei diritti di donna.
 

Ma chi volevo prendere in giro?
Ero destinata a sposare un uomo che non conoscevo, che non amavo e a cui avrei dato dei figli e, peggio ancora, avrei dovuto passare la mia vita con lui.
Scossi la testa e alzai lo sguardo sopra il cielo blu.
Mille stelle troneggiavano ed alcune spiccavano dalle altre per la loro grandezza –anche se era poco visibile.
 

Amavo le stelle, erano come le persone.
Tante persone, ma si differenziavano le une dalle altre per qualcosa. Ognuna era diversa, a modo suo.
Da piccola avevo provato anche a contarle, ma, ovviamente, dopo poco avevo smesso. Era sempre meglio di contare le pecorelle per addormentarsi, dopotutto.
 

Rimasi così per un’ora, forse, e venni riportata alla realtà da un nitrito di un cavallo. Alzai lo sguardo e di fronte a me vidi un cavallo nero, che si distingueva dal paesaggio scuro per la chiazza bianca che aveva sulla fronte, con in groppa un cavaliere con un mantello nero.
Ero nei guai, magari aveva cattive intenzioni.
 

“Cosa ci fa una donzella tutta sola nel bosco?” mi domandò l’uomo.
“Potrei domandarle la stessa cosa, signore.” gli risposi spavalda, con un atteggiamento poco femminile.
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, signorina.” rispose lui.
“Ma ad una signora si da’ sempre una risposta.” lo rimbeccai.
 

L’uomo scese dal cavallo e notai il suo mantello: era nero.
Fece qualche passo verso di me stando sempre però nella penombra.
 

“Sono di passaggio, devo arrivare alla mia abitazione. E tu, cosa ci fai qui?” mi domandò.
 

Bene, era passato al tu.
Uomo scortese.
 

“Osservavo le stelle, signore.” gli risposi indicandogli il cielo con un cenno della testa.
“Le stelle sono molto belle –fece qualche altro passo in avanti– assomigliano agli uomini e alle donne, cosa ne pensi?”
“Giusta osservazione. Così diverse, ma così uguali!” dissi sospirando.
 

L’uomo fece ancora qualche altro passo fino ad arrivare sotto la luce del sole e lì lo vidi completamente.
Alto, di corporatura ben piazzata, capelli corvini e magnetici occhi azzurri.
Cavallo nero, occhi azzurri e mantello nero. Assomigliava ad un principe, il principe delle tenebre.
Il mio sogno si stava avverando? Oppure avevo solo sbattuto la testa?
Sgranai gli occhi incredula, eppure avevo la sensazione di conoscerlo.
 

“Sono troppo bello per fare qualche altro passo?” mi domandò ironico.
 

Sbuffai e non gli risposi.
Modesto.
 

“Siete davvero modesto, lo sapete?” gli domandai.
“Si, diciamo che la modestia è il mio forte. Me lo dicono tutti!” mi rispose sedendosi accanto a me. “Quella –indicò un punto nel cielo– è l’Orsa Maggiore.”
“Come lo sapete?” gli domandai.
“Viaggio da molto tempo, anche in mare. Le stelle servono ai marinai per orientarsi e sono nostre amiche diciamo.” mi rispose.
 

Quindi era un marinaio?
Non l’avrei mai detto.
 

“Siete un marinaio?” domandai.
“Si, tra le tante cose che faccio sono anche un marinaio.” mi rispose.
 

Un leggero venticello si alzò e quando l’aria toccò la mia schiena iniziai a tremare, ma continuai a guardare le stelle.
Poco dopo sentii qualcosa appoggiarsi sulle mie spalle e notai che era il mantello dell’uomo a me sconosciuto.
 

Lo guardai senza farmi notare ed era giovane. Aveva massimo ventiquattro anni, se non uno in meno ed era estremamente bello.
Dentro di me si fece strada una strana sensazione, come a conoscerlo da sempre o almeno di averlo già visto.
 

“Grazie.” risposi.
“Non volevo farti morire congelata o farti diventare un  pinguino.” mi rispose sorridendo.
“Un semplice prego sarebbe bastato!” gli feci notare.
“Allora prego!” terminò lui.
 

Non so quanto tempo passammo così ad osservare le stelle, ma mi sembrò infinito.
Mi trovavo bene con lui a fianco.
Il primo ad attaccare discorso fu ancora lui.
 

“Non mi hai detto il reale motivo della tua presenza qui sul bosco!” iniziò.
“Le ho detto che era per…” mormorai, ma mi interruppe.
“Si, per guardare le stelle, ma io voglio sapere il reale motivo.” mi anticipò.
“Sono scappata!” risposi di getto.
 

Mi tappai la bocca all’istante.
Stavo dicendo ad uno sconosciuto i miei affari e questo avrebbe potuto spifferarli in giro.
Poco mi importava.
 

“Perché?” mi domandò.
“I miei genitori vogliono farmi sposare con un uomo, che non conosco.” gli risposi.
“E’ un dramma così tanto grande?” mi domandò.
“Non sono pronta per un matrimonio!” gli confessai.
“In questo paese le donne si sposano molto giovani, è il ciclo della vita.” mi fece osservare lui.
“Ma io non voglio!” dissi.
“Chiamale coincidenze o meno, ma anche mio padre mi ha organizzato un matrimonio con una donna importante e che non ho mai visto. Non ne sono felice, ma devo farlo. Dopo il matrimonio partirò in giro per il mondo e tornerò quando capita. Sono un uomo libero io!” mi rispose.
 

Mi scostai indignata.
Si sarebbe sposato e poi avrebbe lasciato sua moglie da sola, magari ad accudire suo figlio.
 

“Siete cattivo. Non potete abbandonarla!” gli risposi.
“Voi starete con una persona che non amate?” mi domandò.
“No, ma… E’ pur sempre vostra moglie. Io non potrei mai abbandonare mio marito…” mormorai.
“Perché non vi è concesso. Non mi piace avere limiti e legarmi a qualcuno. La mia vita è il mare e magari anche il divertimento, ma mio padre crede che sia io a dover adempiere a dei doveri, mentre quello più adatto sarebbe mio fratello!” mi rispose.
 

Purtroppo ero nella sua stessa situazione.
 

“Capita anche a me.” risposi.
“Vedi? Siamo simili. Non vogliamo rimare in gabbia, ma per te questo è più difficile.” mi rispose, poi continuò. “Per fortuna sono nato uomo.”
“Grazie, siete molto di sostegno.” gli risposi irritata.
“Forse dovreste ritornata a casa.” mi rispose.
“Si, si è fatta notte fonda…” mormorai alzandomi e porgendogli il mantello.
“No, tienilo.” mi rispose.
“Allora, addio.” lo salutai.
 

Feci per incamminarmi e tentare di ritrovare la strada di casa, ma un braccio mi fermò.
Quando entrò in contatto con il mio polso mille scariche si propagarono per tutto il mio corpo e –quando mi girai– vidi che anche a lui aveva fatto uno strano effetto questo contatto.
 

“Non sarei un cavaliere se non ti accompagnassi a casa, non credi? Il bosco non è sicuro di notte.” mi disse.
“Ma…” provai a ribattere, ma lui scosse la testa.
“Sali, forza.” mi invitò a salire sul cavallo.
 

Agevolata dal vestito salii sopra al suo cavallo senza nessuna difficoltà e mi parve di vedere anche dello stupore attraversare gli occhi del mio ‘compagno di viaggio’.
L’uomo salì a cavallo e lo fece andare al trotto.
 

“Aggrappati, non vorrei perderti nel bosco.” mi ordinò.
 

Un po’ titubante allacciai le mie mani nella sua vita e lui ordinò –con un colpo di gambe– al cavallo di andare più veloce.
In poco tempo, grazie alle mie indicazioni, mi condusse sul retro del castello e mi aiutò a scendere dal cavallo.
 

“Niente male…” lo sentii mormorare.
“Grazie straniero. Io comunque sono Elena.” gli dissi.
“Io sono Damon, straniera.” disse prendendomi la mano e baciandola.
 

Salì a cavallo e sparì nel nulla.
Sospirai a mi avviai verso la finestra della mia camera e non so come riuscii ad arrampicarmi e ad arrivare sana e salva.
Nel mio letto però trovai ad attendermi Bonnie.
 
 







                                                         * * *
 







 
“Mi stai dicendo che hai trovato una sorta di principe azzurro nel bosco?” mi domandò incredula.
“Si e mi ha riaccompagnata fino a qui in groppa ad un cavallo nero!” esclamai.
“Mi stai prendendo in giro!” constatò lei.
“No, per quanto possa sembrare strano è la verità, lo giuro!” le spiegai.
“Ok, mi racconterai i dettagli domani, ora devi dormire.” mi rispose ed uscì dalla camera.
 

Rimasta sola mi spogliai e mi misi la camicia da notte poi, una volta essere entrata nel letto, sprofondai tra le braccia di Morfeo.
 
 
 


Pov Damon.
Avevo ancora tre giorni di tempo prima di rientrare alla villa di mio padre e conoscere la mia futura sposa.
Chissà chi aveva scelto. Una delle solite bionde e senza cervello che si credono dee del sesso oppure una mora?
Probabilmente la regina d’Olanda era mora, ma magari oca.
Ci mancava solo quella.
 

Avrei trovato un buon passatempo a letto, anche se ne avevo sperimentato altri.
Non amavo stare con la stessa donna per più di una notte, è una delle mie regole.
Io, futuro re, sono uno degli scapoli più ambiti di Francia e Olanda, per cui avere una donna fissa è impossibile.
Io, marito? Ma neanche per idea.
 

Sarei partito una settimana dopo il mio matrimonio e mi sarei fatto vedere il meno possibile a casa mia. Mio padre avrebbe governato, insieme alla famiglia di lei, l’Olanda e tutti vissero felici e contenti.
Quella sera sarei potuto andare direttamente alla villa, ma avevo bisogno di svago.
L’incontro notturno con quella ragazza –bella per giunta– mi aveva fatto riflettere e capire che io della mia vita potevo fare quello che voglio.
 

Non sarei stato succube di nessuno, nemmeno della regina d’Olanda.
Dopo aver sistemato i miei magagli ed essermi assicurato della sistemazione del mio cavallo scesi di sotto ed andai al bancone per bere.
Mezz’ora dopo ero già a letto con una bella bionda.
 
 
 
 
 
 
Pov Elena.
[Tre giorni dopo…]
 
Il gran giorno era arrivato. Avrei conosciuto mio marito dopo attimi di angoscia, puro terrore ed anche impazienza.
Non vedevo l’ora di finire questa messa in scena architettata dai miei genitori e dal re di Francia.
Unire due stati? Idea assurda, ma a quanto pare secondo alcuni davvero intelligente.
 

Quella mattina fui svegliata presto da Bonnie che, dopo avermi fatto alzare di buon ora ed avermi fatto fare una doccia, mi fece vestire con un abito sul giallo e delle scarpe bianche e mi acconciò i capelli tentando di farli venire mossi.
Aveva fatto un ottimo lavoro, come sempre.
 

Una volta scesa in sala i miei genitori mi accolsero con gioia e calore, seguiti anche da mio fratello e da alcuni della servitù.
La colazione fu molto tranquilla. Praticamente avevano parlato solo i mie genitori e mi avevano raccomandato di non tenere il mio muso lungo e di essere cordiale con tutti.
 

Gli promisi di comportarmi bene e di essere il più solare possibile, anche se era un’impresa ardua.
La carrozza venne preparata per le dieci e mezza del mattino, circa.
 

“Elena, da questo incontro ne dipenderà il tuo futuro. Si ragionevole bambina mia e comportati come ti è sempre stato insegnato.” si raccomandò mia madre, mentre saliva in carrozza.

      

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Note dell'autrice:
Buona domenica a tutte/i.
Scusatemi del ritardo con cui ho postato, ma in questo periodo ho realmente avuto poco tempo per stare al pc.
Sei giorni di scuola e otto verifiche non è il massimo, no?
Comunque... Finalmente entra in scenda Damon, il principe tenebroso. Elena e Damon si sono incontrati in un mod strano, ma questo non è il loro primo incontro strano -il resto lo scoprirete più avanti.
Elena e Damon si capiscono, si affrontono e hanno idee uguali e diverse.

Entrambi si devono sposare, ma con chi?
Chi dovrà sposare Elena? Chi dovrà sposare Damon?
Nel prossimo incontro vedremo l'incontro tra Elena e il suo futuro marit:)
Ringrazio chi ha recensito e chi ha inserito la storia nelle varie liste, grazie mille.
Spero di ricevere altri pareri =)
Alla prossima, Horse_




 
  
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