Beta: IoSonoSara
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
1 – Ambientata prima che Regulus prenda il Marchio,
quindi direi poco dopo la
fine del suo quinto anno di scuola (se sto azzeccando il conteggio).
2 –
Scritta per la community Sillables
Of Time sul prompt: #1: Verrà la notte e
avrà i tuoi occhi, da cui il titolo.
Verrà la
notte e avrai i
suoi occhi
Bellatrix
siede composta sulla poltrona del salotto, sorseggiando il drink che
l’elfo
domestico le ha preparato poco prima. Le sue gambe, accavallate con
grazia e
coperte dall’elaborato vestito verde scuro, sono
l’unica parte di lei che – con
un leggero tremore – tradisce la sua impazienza.
Per
il resto, appare immobile e calma, gli occhi neri e luminosi fissi sul
viso di
Regulus, in attesa che lui mostri il minimo tentennamento, pronta a
colpire.
«Non
devi decidere in fretta,» riprende, dopo aver lasciato che il
silenzio
cementasse le sue precedenti affermazioni.
Ha
parlato della grandezza del Signore Oscuro, della sua vittoria certa,
del
potere che, allora, i suoi fedeli sostenitori avranno. Gli ha
raccontato delle
sue incredibili capacità, del bene che farà per
il Mondo Magico, ripetendo cose
che – ne è certa – Regulus
già sapeva, ma affermandole con una convinzione –
ed
è certa anche di questo – posseduta da pochi.
Il
cugino, però, ancora non accenna a rispondere e questo la
spazientisce
ulteriormente.
«Cos’è
che ti preoccupa, Regulus?» lo incalza. «Ho visto i
ritagli di giornale, conosco le tue
idee. Le fila di Colui
Che Non Deve Essere Nominato sarebbero perfette, per te.»
«Volevo
bene a Sirius, prima che ci tradisse tutti,» sussurra, con il
tono colorato da
una sfumatura capace di essere allo stesso tempo disgustata e
dispiaciuta. «Non
deludermi anche tu.»
Si
allontana subito dopo, rimettendosi dritta in piedi e dirigendosi verso
il
camino.
«Adesso
devo andare, ma sai dove trovarmi, se avessi bisogno di me,»
annuncia,
raccogliendo una manciata di Polvere Volante nel pugno e lanciandola
nel
focolare. «Non esitare, cugino,» è il
suo ultimo saluto, prima di saltare nel
vortice di fiamme verdi.
Regulus,
nel rinnovato silenzio del salotto, resta seduto, le mani in grembo
strette a
pugno e lo sguardo fisso – attraverso la stanza –
sull’arazzo con l’albero di
famiglia costellato di piccole bruciature. Infine si alza, deciso a
raggiungere
la propria camera da letto, ma, quando incappa nella specchiera
dell’ingresso,
non può fare a meno di soffermarsi ad osservare il proprio
riflesso, scoprendo
che, esattamente come aveva creduto, ciò che sosteneva Bella
è la verità.
Saranno gli stessi di Bellatrix: più che scuri, neri.