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Autore: little star    01/07/2008    8 recensioni
Lo scandalo Malfoy era scoppiato un tragico giorno di inizio Giugno, riempiendo le prime pagine di tutti i quotidiani, dalla Gazzetta del Profeta, al Cavillo, a un numero non ben precisato di tremendi giornali di gossip magici. [...]Draco Malfoy, e di certo era proprio lui, completamente nudo e con i capelli biondissimi sparsi sul cuscino, abbracciava dolcemente un uomo, steso a pancia in giù nel suo letto.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lo scandalo Malfoy era scoppiato un tragico giorno di inizio Giugno, riempiendo le prime pagine di tutti i quotidiani, dalla Gazzetta del Profeta, al Cavillo, a un numero non ben precisato di tremendi giornali di gossip magici. I titoli graffianti ed aspri, urlavano quel pettegolezzo pubblico senza preoccuparsi e lo davano in pasto alla gente affamata e curiosa.

 

Su di ogni giornale, c’era la stessa, identica foto.

 

Draco Malfoy, e di certo era proprio lui, completamente nudo e con i capelli biondissimi sparsi sul cuscino, abbracciava dolcemente un uomo, steso a pancia in giù nel suo letto.

 

Non si vedeva niente dell’altro occupante che non fossero i suoi incasinatissimi capelli neri, e, beh, il suo sedere.

 

Inutile dire che qualche giorno dopo l’accordo di matrimonio con Pansy Parkinson venne rotto ufficialmente. Anche perché nessuno si aspettava più che quei due si sposassero, visto che Pansy pareva non aver la benché minima voglia di sposarsi con il suo migliore amico, che era per di più un Inglese. Già, Pansy aveva sviluppato una preoccupante attrazione verso gli stranieri: si diceva che al momento stesse con un Bulgaro. E il mese prima era toccato ad un Francese molto avvenente, mentre due mesi prima si erano susseguiti in ordine un Russo, un Italiano, uno Statunitense, un Cileno e un Australiano.

 

Tutta la comunità magica ne parlava di quel gossip così piccante. E di sicuro non avrebbe smesso di parlarne così in fretta; anche perché, avere il corpo nudo dell’ultimo dei Malfoy sulle prime pagine ne incrementava se non altro la vendita.

 

Si era stimato che Draco Malfoy avrebbe potuto fare di nuovo il suo ingresso in società senza essere avere dietro un cospicuo seguito di risatine e bisbigli più o meno tra… una quindicina d’anni. Nella migliore della ipotesi.

 

Papà Lucius e Mamma Narcissa erano rientrati dal loro viaggio in Francia non appena avevano sputo che la comunità magica aveva probabilmente tra le mani il gossip più succulento del secolo e che non si sarebbero fermati davanti a niente, pur di avere la reputazione del loro preziosissimo figlio seppellita sotto abbondanti quattro tonnellate di merda.

 

Erano sempre stati due genitori protettivi, quindi, la prima cosa che fecero fu sprangare tutte le porte e finestre del Manor con Draco dentro. E poi, chiaramente, fargli il terzo, il quarto, il quinto e anche il sesto grado.

 

Infatti lo convocarono, come previsto, in un salotto rosso scuro, che faceva presagire una lunga, lunga partaccia. Mai portare amanti occasionali a casa, gli aveva sempre detto sua madre.

 

“Draco!” urlò Lucius.

“Draco!” strepitò dall’altra parte Narcissa.

Draco aspettò pazientemente l’arrivo della più grossa ramanzina della Storia.

E invece…

 

“Chi è quel ragazzo?!” gridarono insieme, e continuarono a chiederglielo ogni santo giorno che passava.

 

Ma Draco stava zitto, arrossiva, imbarazzato, e andava a nascondersi in camera sua. Non solo era braccato dai giornalisti, ma anche dai suoi genitori. Era stressato, se non per l’umiliazione perché avrebbe voluto mettere gentilmente le mani sulla persona che aveva scattato quella dannatissima foto. Ed ucciderla. Di una morte lenta e piena di sofferenze, se possibile.

 

E poi quello cretino di un Ragazzo Misterioso non era con lui. Oh no, non si mai che quell’idiota si prendesse le sue responsabilità!

Era solo lui a dover pagare per la più folle, pazza, assurda, incredibile, splendida, emozionante, stupefacente, eccitante notte di sesso che avesse mai avuto. Anche perché quel cretino era girato, e quindi non lo si poteva vedere in viso.

Gettò un’occhiata distratta al giornale sul tavolo del suo scrittoio.

Sorrise.

Però, bella foto.

 

Dopo un’altra decina di gironi, lo scandalo aveva, se possibile, raggiunto dimensioni ancora maggiori. Malfoy Manor era assediato dai giornalisti, e Draco era braccato dai suoi genitori che promettevano mare e monti o minacciavano, a seconda dei casi, pur di fargli rivelare chi era il secondo protagonista di quella folle avventura.

 

A colazione, Narcissa:

“Draco,tesoro, lo sai che la mamma ti vuole un mondo di bene, vero?”

 

A quel punto Draco cercava di stare molto attento, perché sapeva che sua madre era subdola, molto subdola: era perfino riuscita a fregare anche Voldemort facendogli credere che Potter fosse morto.

 

“Si, lo so, mamma. E no, non ti dirò chi era l’uomo dell’altra notte solo perché mi vuoi bene.”

 

“Oh, Draco, tesoro, a me puoi dirlo. Non lo dirò a tuo padre, sta’ tranquillo.”

 

“Non mi interessa.”

 

“Oltre al mio silenzio, potrei aggiungerci anche il nuovo modello di Firebolt.”

 

“Stai cercando di comprarmi?”

 

“E i biglietti in tribuna d’onore per la Coppa di Quidditch.”

 

“Mamma…”

 

“E una quantità spropositata di abiti nuovi.”

 

“Mamma…”

 

“E di cioccolatini. So quanto ti piace il cioccolato, Draco, perché sono tua madre.”

 

Narcissa era di certo una donna abile nei negoziati, anche perché disponeva di una quantità di fondi illimitata.

 

“Mamma… Credo che…”

 

A quel punto Narcissa tirava attingeva alla sua ultima risorsa: tirava fuori il libretto degli assegni.

“Dimmi quanto vuoi, tesoro, una qualunque cifra e sarà tua. Non batterò ciglio. Desideri comprare una di quelle cose che i Babbani usano per spostarsi? Sarà fatto. Una villa al mare tutta tua? Una casa, tutta tua, dove poter stare tutto solo tu e il tuo uomo misterioso? Splendido. Mi bastano solo un nome e un cognome, anzi, mi accontento anche solo del nome. Avanti, Draco, dimmi.”

 

“Credo di dover rifiutare, mamma.”

 

“Sciocchezze! Non dirmi che è un segreto talmente imbarazzante che non poi cedere a tutto quello che ti sto offrendo, Draco. In ogni caso pensaci. Aspetterò.”

 

“No, mamma, non credo tu abbia capito. Io. Non. Ho. Intenzione. Di. Dirlo. A. Nessuno.”

 

“Oh.” Narcissa congiunse le punte delle dita. “In ogni caso tuo padre vuole vederti. E, credimi, sarà molto meno magnanimo di me.”

 

Difatti, se Narcissa cercava di corromperlo, Lucius usava l’arma a lui più familiare: l’intimidazione.

“Draco, siediti.”

 

Draco si stava già seriamente preoccupando, quando si ricordò improvvisamente che stava per essere minacciato per scoprire semplicemente uno stupidissimo nome. Gli venne quasi da ridere

 

“Allora, Draco. Lo sai che sono molto, molto adirato con te? Insomma, hai fatto saltare il tuo matrimonio combinato, con quello che hai fatto.”

 

“Ma se ne avevamo già discusso e tu avevi acconsentito al fatto che io e Pansy non avremmo mai potuto combinare niente di buono!”

 

“Dettagli. Draco, voglio quel nome. E lo voglio subito.”

 

“Non mi fai paura.”

 

“Ne sei sicuro? Perché sto per fartene molta. Ho qui un atto che legherà nel sacro vincolo del fidanzamento e successivamente del matrimonio te e… Millicent Bulstrode!”

 

Draco sgranò gli occhi e fece un’espressione inorridita.

 

“No, la Bulstrode no…”

 

“Su, Draco, hai svergognato questa famiglia davanti a tutta l’Inghilterra, dì immediatamente a tuo padre chi diavolo è quell’uomo e non apporrò la mia firma sull’atto!”

 

“No!”

 

“Draco, non mi far perdere la pazienza! Poteri torturarti, sai?”

 

“Ma se la sala della torture l’hai fatta ristrutturare per metterci tutti i pupazzi che avevate tu e la mamma quando eravate piccoli!”

 

“Dettagli. In ogni caso, se non sei convinto, potrei diseredarti.”

 

“Papà…”

 

“Così finalmente capiresti. Stai facendo dando a me e a tua madre un sacco di dispiaceri, Draco. Ci hai davvero deluso. Pensavano che ti saresti fidato almeno dei tuoi genitori, ma, come vedo, è tutto inutile…”

 

Passarono alcuni secondi di silenzio. Lucius credette di averla avuta vinta: la carta della delusione funzionava sempre con Draco.

 

“Ok. Ti dirò chi è. Il suo nome è…”

 

Lucius si fece più vicino, come se dovesse ascoltare un segreto.

 

“Black. Black Hair.”

 

“Grazie dell’informazione, figliolo. Ora puoi andare.”

 

Draco si alzò dalla poltrona e finse un aria ferita.

 

 

Passarono alcuni minuti, prima che Lucius si rendesse conto di essere stato raggirato.

 

 

Due settimane dopo, un elfo domestico , esaltatissimo, riferì ai coniugi Malfoy la seguente conversazione, avuta tra Draco e un uomo dalla voce roca. Non aveva visto niente perché era fuori dalla porta, ma era sicuro che fosse l’uomo dell’altra notte.

 

“Che diavolo ci fai tu qui, razza di cretino? Chi ti autorizza a farlo?”

 

“Taci, Malfoy. Siamo su tutti i giornali, ho pensato che una visita fosse d’obbligo.”

 

“Oh, certo. E dove sei stato tutti questi giorni? Eh?!”

 

“In Romania. Mi ci ha mandato il dipartimento Auror.”

 

“Oh, beh, splendido. In ogni caso, hai idea di chi avrebbe potuto fare quella fotografia? Lo voglio uccidere con le mie mani. È stata una settimana orribile.”

 

“Immagino.”

 

Rumore di due passi leggeri, giusto per coprire la distanza tra l’uno e l’altro.

 

“E poi questa cosa doveva rimanere un’avventura. Una sola, unica notte di passione, ed ecco che ci spiattellano su tutti i giornali.”

 

“Un’unica volta? Beh, manda i giornalisti a casa mia e dì al mondo che ero io a letto con te, ma ti prego, vorrei, se tu me lo concedessi, poter avere una seconda, una terza, una quarta, una quinta, e anche una millesima volta.”

 

Qualche secondo di silenzio e dopo l’inconfondibile suono di un bacio.

 

“Suppongo si possa fare.”

 

Dopo qualche secondo, aveva riferito l’elfo domestico, quella fantomatica seconda volta si era consumata in camera di Draco, insieme forse anche con la terza.

 

 

Dopo aver esaminato a lungo la foto, Draco ebbe un piccolo lampo di genio. Malfoy Manor era circondato da incantesimi di Guardia, quindi chi aveva scattato la foto da quell’angolazione doveva essere per forza interno al Manor. Una cosa abbastanza inquietante.

 

 

Tre giorni dopo Draco era sull’orlo di una crisi di nervi. Non sapeva più cosa inventarsi con i suoi genitori e con i giornalisti, senza contare che lo stress non giovava certo alla sua neo relazione con Il Ragazzo Misterioso.

 

Esplose nel momento preciso in cui sua madre stava cercando di regalargli un sexy shop e suo padre di castrarlo.

Uscì dal portone principale con i suoi genitori alle calcagna, e, abbagliato da un centinaio di flash urlò:

 

“BASTA!”

 

Silenzio. Cavoli, se ne fosse venuto a conoscenza prima, l’avrebbe fatto subito.

 

“Lo volete sapere chi era nel mio letto, eh?”

 

“SI!”

 

“Ebbene, era…”

 

“IO!”

 

Quel cretino di Potter si materializzò proprio vicino a lui, in quel preciso istante. Di certo non mancava di tempismo, il ragazzo.

 

“Buongiorno, Draco.”

 

“Buongiorno, Harry.”

 

Si scambiarono un bacio sotto i riflettori e si sorrisero dolcemente, con il resto del mondo che non esisteva per loro.

 

“A proposito, Potter. Hai fatto tu quella fotografia, vero?”

 

Harry arrossì.

“Volevo… Volevo conservarla come ricordo della notte più bella della mia vita, Draco. Ed eravamo così assurdamente giusti, insieme, e io non sapevo se mi avresti concesso di restare con te. Non puoi biasimarmi. Poi l’ho portata in ufficio e mi deve essere scivolata. Qualcuno l’ha portata al Profeta e voilà. Scusami.”

 

“Scuse accettate.”

 

 

Narcissa si scambiò uno sguardo con Lucius, sull’orlo dello svenimento.

“Ora che ci penso… Preferivo non saperlo. E tu?”

“Anch’io.”

 

 

  
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