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Autore: NekoKya    17/03/2014    4 recensioni
Naruto Uzumaki è un ragazzo davvero troppo gentile, infatti dopo aver affrontato una lunga missione si ritroverà ad aiutare una misteriosa vecchietta, questa per ringraziarlo gli farà dono di un frutto davvero molto speciale. Nonostante le buone intenzioni le conseguenze che si andranno a creare dopo averlo mangiato porteranno il ragazzo ad affrontare una situazione davvero pericolosa.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Rock Lee, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Naruto Uzumaki, sedici anni, stava tornando da una missione di rango B, ormai si era fatto pomeriggio inoltrato e non vedeva l’ora di rifocillarsi con una bella ciotola di ramen.
Si dovette fermare però, quando ad un tratto poco distante da lui, notò una vecchietta in difficoltà.
Dato che era sempre stato un ragazzo di buon cuore andò subito a prestarle soccorso.
-Baa-chan tutto bene’ttebayo?- la vecchietta gli fece un largo sorriso.
-Giovanotto ti ringrazio per la premura, effettivamente mi sono fatta male alla caviglia e faccio fatica a camminare… non è che potresti aiutarmi ad arrivare fino a Konoha?- Naruto notò che la poverina era carica di zaini stracolmi di cose che non riusciva nemmeno a classificare come oggetti.
-Certo baa-chan! Io sono proprio di Konoha, sei stata fortunata a incontrarmi- il biondino raccolse le borse da terra poi si inginocchiò davanti a lei dandole le spalle, in modo che potesse salirgli sulla schiena.
-Che ragazzo gentile- rispose sollevata mentre si accomodava, aggrappandosi alle sue spalle.
-Allora si tenga forte mi raccomando dattebayo!- così dicendo ricominciò a saltare da albero in albero verso il villaggio della foglia.
Non poteva certo immaginare le conseguenze di quel bizzarro incontro.





Una volta arrivati Naruto portò subito la vecchietta in ospedale per far si che potessero aiutarla con la caviglia.
-Ti ringrazio davvero di cuore ragazzo- prima di lasciarlo andare tirò fuori uno strano frutto rotondo di color zaffiro da uno degli zaini, e glielo porse.
-Questo è per ringraziarti come si deve- disse sorridendo.
-Baa-chan cosa sarebbe? Ha un colore strano- constatò il biondino prendendolo e fissandolo curioso.
-È un frutto magico, se lo mangerai vicino alla persona amata il vostro legame si rafforzerà a tal punto che avrete un futuro felice insieme- gli fece l’occhiolino.
Naruto non riusciva a crederci, un frutto magico? Impossibile!, pensò.
-Mi sta prendendo in giro per caso?- chiese distogliendo lo sguardo dallo strano frutto per posarlo nuovamente sulla vecchietta che però era sparita.
-Baa-chan? Dov’è finita?- si guardò velocemente intorno senza però riuscire a trovarla.
Pazienza… vorrà dire che me lo terrò, tentare non nuoce giusto? senza farsi più alcuna domanda, nonostante avrebbe voluto saperne di più, si incamminò verso l’ufficio dell’Hokage per poter dare il rapporto della missione conclusa in precedenza.





Una volta terminato il colloquio da Tsunade, Naruto si sedette su uno sgabello dell’Ichiraku, pronto a gustarsi una meritata porzione del suo amato ramen.
-Naruto! Sapevo che ti avrei incontrato qui- Sakura Haruno, sedici anni, la migliore amica del ragazzo, gli si sedette accanto.
-Sakura-chan! Che bello trovarti qui’ttebayo- le sorrise radioso.
Ormai sapevano tutti che Naruto provava un sentimento d’amore fortissimo verso l’amica, anche se lei non sembrava ricambiarlo.
-Allora com’è andata la missione?- chiese subito dopo aver ordinato una porzione di ramen.
-Una sciocchezza, scortare una sorta di riccone… io preferisco fare cose di gran lunga più importanti dattebayo!- si lamentò mentre trangugiava la ciotola di ramen.
-Beh, se ha chiesto di te significa che conosceva le tue abilità… si sarà sentito più al sicuro- replicò la rosa mentre mangiava anche lei, con decisamente più calma dell’amico.
-Sarà, ma a me non è piaciuto per niente- ne ordinò una seconda ciotola.
-Arriverà qualcosa di meglio… arriva sempre- osservò sorridendogli.
-Piuttosto mi è successa una cosa strana oggi!- mise le due ciotole vuote una sopra l’altra e ne ordinò una terza.
-Mangia più piano o ti sentirai male! Avanti sentiamo… cosa?- chiese curiosa mentre era neanche a metà della prima ciotola.
-Ho aiutato una vecchietta e lei mi ha ricompensato con un frutto incredibilmente bizzarro’ttebayo- cercò di mangiare più lentamente.
-In che senso bizzarro?- chiese curiosa .
-Beh sembrerebbe una mela a prima vista, ma è strana… di un blu intenso…- la tirò fuori dalla tasca e gliela mostrò.
-Cavoli, è parecchio insolita- osservò rigirandola tra le mani.
-Vero? Magari è avvelenata’ttebayo!- scherzò posando anche la terza ciotola vuota sulle altre.
-Ma ti ha detto qualcosa a riguardo?- la posò sul tavolo.
-Mi ha detto che se la mangio in presenza di una persona…- si bloccò di colpo, se lo dico a Sakura-chan sicuramente la getterà via e mi impedirà di provarci pensò così di cambiare un po’ il significato –dicevo, di una persona a me cara le porterà fortuna- terminò soddisfatto.
-Ah, beh è una cosa carina, potresti provare- rispose appoggiando la ciotola ormai vuota sul bancone.
-Se la mangio qui vicino a te ti va bene?- arrossi leggermente.
-Certamente, perché non dovrebbe, infondo non ci credo poi molto ma puoi provare- gli sorrise.
Naruto prese lo strano frutto e dopo aver fatto un lungo sospiro lo mangiò.
-Allora, com’era?- la rosa era un po’ preoccupata, infondo non era un frutto normale.
-Non sapeva assolutamente di nulla, anzi direi che forse c’era un retrogusto di… non so qualcosa di amaro…- mentre parlava Sakura spalancò gli occhi stupita –poi non è che fosse davvero amaro, sai un amaro non del tutto amaro… non so spiegarmelo…- la sua espressione era fra l’incredulo e il preoccupato –di per sé era in sapore ma un non sapore amarognolo ecco, o forse me lo sono immaginato- si diede un pizzicotto sul braccio per vedere se stava sognando –concluderei dicendo che sì, probabilmente l’ho trovato amaro proprio perché il gusto era quasi inesistente dattebayo!- sorrise.
-Naru… Naruto…- deglutì lei indicandolo con un dito tremante.
Anche Teuchi, il proprietario del chiosco, lo fissava confuso.
-Cosa?- chiese preoccupato dalle loro espressioni.
-Tu… tu sei…- sbiascicò qualcosa d’incomprensibile e il biondino continuava a non capire.
-Tu sei… un ragazzino- disse a mezza voce.
-Dovrei prenderlo come un complimento?- chiese ironico.
-Quello che intendeva dire è che… sei diventato piccolo Naruto- disse Teuchi fissandolo incredulo.
-Cosa?- Ayame, la figlia di Teuchi, gli porse uno specchietto.
Naruto vide la sua immagine riflessa, non c’era nulla di strano in lui se non per il fatto che la sua faccia non era più quella di un sedicenne, ma bensì di un dodicenne.
-Com’è possibile?!- lasciò andare lo specchio che cadde fortunatamente nelle mani di Ayame, pronta per qualsiasi reazione.
-Dev’essere successo per forza di cose, a causa del frutto!- disse Sakura cercando di riprendersi dalla visione della trasformazione di poco prima.
-Ma che diavolo significa? Io pensavo che fosse simbolico non fisico! Se capisci cosa intendo’ttebayo- iniziò ad agitarsi notando che i vestiti ormai erano troppo larghi per lui.
-Calmati, troveremo una soluzione- cercò di tranquillizzarlo l’amica.
-Come?!- piangucolò il biondino.
-La signora che ti ha dato il frutto, si trova ancora qui giusto?- gli sorrise incoraggiante.
-Sì, l’ho lasciata all’ospedale! Andiamo subito a cercarla- si alzò di scatto in piedi e finì quasi per perdere i pantaloni.
-Prima di tutto lascia che ti aiuti a stringere i vestiti… o meglio i pantaloni sarà meglio fermarli con una forcina se no ti cadranno… la tuta può tenerla così, finché è chiusa dovrebbe starti- fortunatamente Ayame aveva legato i capelli in uno chignon e fu felice di poter essere d’aiuto dando a Sakura una forcina per capelli.
-Grazie Sakura-chan- arrossì per l’imbarazzante scena di poco prima.
-Non fare movimenti bruschi, non è una spilla da balia quindi potrebbe saltarti via- una volta finito di sistemargli i pantaloni si diressero verso l’ospedale.
Arrivati in ospedale chiesero della vecchietta, ma alla reception gli dissero che aveva lasciato lo stabile pochi minuti prima e che le avevano sentito dire che le sarebbe piaciuto visitare la città.
-Dobbiamo cercare ovunque- sospirò Sakura uscendo dall’ospedale.
-È una vecchietta, mica cammina veloce non dovrebbe essere difficile dattebayo- constatò Naruto.
-Al massimo se rimani così basterà aspettare che ricresci no?- disse scherzosamente dandogli un buffetto sulla testa.
-Non dire così! Non voglio!- sbuffò irritato.
-Hai ragione, scusami- disse con tono dispiaciuto.
-Ho un idea geniale però! Potresti moltiplicarti! Così sarebbe più facile trovarla- disse soddisfatta della sua idea.
-Hai ragione! Brava Sakura-chan questo è lo spirito- si mise in posizione - Bunshin no Jutsu!- una ventina di altri Naruto apparvero dietro di lui.
-Mi dispiace ma più di così non riesco a crearli, mi sento un po’ debole’ttebayo- sospirò mentre le copie si dispersero per tutta Konoha.
-Tranquillo bastano e avanzano, forza andiamo a cercarla- lo prese per mano e iniziarono a correre senza una metà precisa.
Dopo un’ora e mezza di ricerche, esausti, si fermarono davanti alla fontana della piazza principale del villaggio.
-Ammetto che l’ho sottovalutata… credevo fosse lenta’ttebayo- disse col fiatone per la corsa appena terminata.
-Già, non pensavo che fosse così difficile- annuì la rosa, stravolta anche lei.
-Dei tuoi cloni sai niente?- chiese.
-La metà di loro sono già svaniti…. Come già detto sono debole’ttebayo- sospirò sedendosi sul bordo della fontana.
-Suvvia non perderti d’animo, vedrai che si risolverà tutto- gli sedette accanto e gli mise un braccio attorno alle spalle attirandolo a se.
Il biondino arrossì vistosamente ma fu felice del conforto della compagna.
-Sì hai ragione! Tutto si può risolvere’ttebayo- sfoggio un luminoso sorriso, felice di poter stare accanto alla sua adorata Sakura.
-Bravo! Questo è l’atteggiamento tipico del Naruto Uzumaki che conosco- rimasero così per alcuni minuti, il tempo di riposarsi e rallegrare gli animi.
-Ah! Ecco quello che cercavo!- Naruto si alzò di scatto trionfante.
-Cos’è successo?- chiese la rosa alzandosi a sua volta.
-Un mio clone appena svanito sa dove si trova, o meglio ora che è svanito io so dove si trova’ttebayo!- iniziò a saltellare tutto contento ma a un tratto notò lo sguardo preoccupato dell’amica su di se.
Lo stesso sguardo di un ora prima.
Si guardò le mani che iniziavano a rimpicciolire, anche le braccia, la sua altezza… tutto.
-Sakura-chan- disse con una voce infantile.
-Oddio- replicò inginocchiandosi davanti a lui.
-Sono più piccolo? Di quanto?- chiese preoccupato.
-Avrai si e no… otto anni- deglutì.
Naruto fece un grande sforzo per non urlare, al contrario cercò di pensare positivo.
-D’accordo dammi i pantaloni, ormai non ti vanno più… la maglietta ti fa da abito quindi… uhm sì direi che puoi darmi anche i boxer- prese gli indumenti e li mise nella sua borsa.
-Ora sono un bambino mezzo nudo… fantastico- farfugliò irritato.
-Dai non è così male… infondo non si vede nulla, la tua tuta è enorme e ti copre per bene- prese il fondo della tuta e lo fece passare in mezzo alle sue gambe a mo’ di pantaloncini che fermò con la forcina usata in precedenza.
-Ecco ora sei un bambino con una tuta unica- sorrise prendendolo in braccio.
-Non sono un bambino! Sono un uomo’ttebayo, ma ti ringrazio- non si dimenò alla presa dell’amica, anzi le indicò il luogo in cui si trovava la vecchietta.
Una volta arrivati notarono che la vecchietta era seduta su una panchina e stava buttando dei pezzi di pane ai piccioni.
-Baa-chan!- urlò Naruto felice di averla trovata.
L’anziana signora nel vederlo gli fece un largo sorriso –giovanotto eccoti qui! Sei diventato davvero piccolo…- disse con naturalezza.
-Baa-chan devi aiutarmi! Cosa devo fare per tornare normale? Ma soprattutto perché mi hai mentito’ttebayo!- Sakura posò l’amico sopra la panchina.
-Io non ti ho mentito giovanotto, il frutto fa davvero ciò che ti ho detto… il legame fra te è la persona amata si rafforzerà fino a diventare indissolubile… ma ovviamente per far si che funzioni lei deve dirti apertamente che ti ama entro quattro ore dal momento in cui hai mangiato il frutto dell’amore- spiegò.
-Quindi mi hai mentito baka!- disse Sakura mandandogli un occhiataccia.
Il biondino fece finta di niente –Ma se la ragazza in questione non me lo dice, perché di fatto non mi ama… che succederà?- chiese preoccupato.
-In tal caso continuerai a diventare sempre più giovane fino a scomparire per sempre- disse freddamente.
La notizia fu talmente scioccante da far perdere la parola ai due ragazzi.
-Tuttavia…- proseguì.
-T… tuttavia?- sussurrò Sakura.
-Tuttavia se riuscirai a farti confessare i propri sentimenti da una ragazza che ti ama davvero… allora in quel caso torneresti normale… solo se anche tu provi almeno un po’ d’affetto per lei- sorrise al piccolo Naruto.
-Baa-chan posso chiederti perché mi hai regalato una cosa tanto brutta nonostante il mio aiuto?- sospirò ormai sconfitto.
-Non l’ho fatto con cattive intenzioni, ho sentito che avevi un problema d’amore e che nonostante le tue convinzioni non era impossibile risolverlo… infatti il mio regalo ti sta aiutando, perché ora ti sembra che la tua vita stia giungendo al termine, quando invece la soluzione è molto più vicina di quanto pensi, basta solo guardare da un po’ più da vicino per capire che il lieto fine è a un passo da te- detto questo scomparve in una nuvola di fumo.
-Credo che la baa-chan sia una strega o simili’ttebayo- constatò spaventato.
-Ti sei messo in un bel pasticcio shannaro!- si sedette vicino a lui.
-La soluzione è a un passo da me?- si giro a guardare l’amica che stava riflettendo sul da farsi.
Passò un'altra ora, senza soluzioni ne prospettive di uscita… quando finalmente…
-Ho capito!- si illuminò la rosa prendendolo nuovamente in braccio –La soluzione è decisamente a un passo da te Naru-chan! E si chiama Hinata!- Naruto arrossì leggermente per il nomignolo affibbiatoli ma non protestò.
-Come sarebbe Hinata? Cosa c’entra?- chiese ingenuamente.
-Hinata ti ama sinceramente da quando eravate piccoli baka! Lei deve confessarti i suoi sentimenti!- senza lasciarlo ribattere corse verso la residenza della famiglia Hyuuga.
Una volta arrivati Sakura chiese subito di Hinata che però non si trovava in casa.
-Hinata-sama è andata al parco ad aspettare i suoi compagni di squadra per un allenamento- Sakura non se lo fece ripete due volte e scatto verso il parco.
-Sakura-chan sei sicura che sia vero?- chiese il piccolo Naruto aggrappandosi alla sua tuta.
-Sicurissima, sei solo tu che non te ne sei mai accorto- ribatté secca.
La rosa guardò velocemente l’orologio, avevano ancora un’ora e mezza.
Fortunatamente al parco trovarono Hinata che stava parlando con Kiba.
-Hinata! Grazie a dio- sospirò Sakura avvicinandosi ai due.
-Sakura-san c… c’è qua… qualcosa che non va?- chiese timidamente.
-Ecco…- fece cenno al biondino che le sorrise.
-Chi è questo bambino?- chiese Kiba curioso.
-Bhe lui è … Naruto- disse Sakura cercando di essere convincente.
-Cosa? Non è possibile!- Kiba iniziò a ridere di gusto all’uscita della rosa.
-Zitto cagnaccio, io sono io al cento per cento dattebayo!- replicò il bambino in questione.
-N… N… N… Na… Naruto-kun- Hinata svenne tra le braccia di Kiba.
-No Hinata riprenditi!- Sakura lasciò a terra Naruto e provò a farla rinvenire.
-È incredibile, com’è potuto accadere?- chiese Kiba scioccato.
-È una lunga storia e te la racconterò volentieri alla fine di tutto… ma adesso la priorità e svegliarla- provò a scuoterla leggermente e a sussurrare il suo nome.
Finalmente dopo un po’ la povera Hyuuga si riprese mettendosi a sedere.
-C… cos… cosa è successo a Naruto-kun?- chiese subito preoccupata.
-Come già detto a Kiba, è una lunga storia e preferire rimandare il racconto a dopo… piuttosto Hinata se vuoi far sì che Naruto torni normale devi dichiararti apertamente a lui, so che è assurdo ma questo è l’unico modo per sistemare tutto- Sakura sperò con tutto il cuore che la ragazza non svenisse di nuovo.
-M… ma…- balbettò imbarazzata.
-Lo so che è strano ma ti prego, ti supplico fallo per Naruto- si morse il labbro inferiore, segno che era agitata.
Se Hinata non collabora siamo finiti pensò tristemente.
-Hinata-chan, io ti piaccio davvero’ttebayo?- Naruto si fece avanti sorridendole.
-Na… Naruto-kun- stranamente la ragazza riusciva a guardarlo in faccia senza troppi problemi, forse perché essendo piccolo non sembrava di parlare realmente con lui.
-Se ti piaccio davvero mi piacerebbe che me lo dicessi, io purtroppo non provo un sentimento d’amore verso di te, ma di affetto sì- si sedette accanto a lei.
-Naruto-kun… io…- giocherellò con le dita nervosamente.
Sakura strinse i pugni.
-Io ti a… am…- le gote della Hyuuga iniziarono a tingersi di rosso.
-Io ti ammiro molto fin da quando ero piccola- disse tutto d’un fiato.
Sakura guardò prima Hinata poi Kiba che le fece spallucce.
-Ma n… non solo…t… tu… mi… mi piaci molto- concluse arrossendo, se possibile, ancora di più.
Il corpo di Naruto subito fu inghiottito da una luce immensa, e iniziò a cambiare.
Sakura sorrise felice, anche se non riusciva a vedere attraverso il bagliore accecante, sapeva che Naruto era salvo finalmente.
-Che diavolo succede?- chiese Kiba coprendosi gli occhi.
-Si sta trasformando- sussurrò Hinata alzandosi da terra.
Il sorriso della rosa svanì in un attimo lasciando al suo posto un espressione incredula.
Naruto era diventato un bambino di circa quattro anni.
La ragazza cadde in ginocchio davanti all’amico, lo guardò con gli occhi lucidi e cercò di trattenersi.
-N… Naruto-kun non è tornato normale…- Hinata svenne nuovamente fra le braccia del compagno di squadra.
-Povero Naruto- sussurrò quest’ultimo sinceramente dispiaciuto.
-Com’è possibile? Com’è possibile?- sussurrò con voce tremante mentre prendeva in braccio il piccolo amico.
-Sakura-chan! Mi leggi una storia?- chiese il bambino sorridendole innocentemente.
-Una storia?- rispose debolmente.
-Tutte le mamme raccontano una storia al proprio figlio, ma io non ho mai avuto una mamma’ttebayo- rispose semplicemente.
-Non vorresti… non vorresti provare a trovare una soluzione prima?- le lacrime rischiavano seriamente di uscirle, ma cercò prima di capire cosa stesse succedendo all’amico.
-Non capisco di cosa stai parlando, io voglio una storia dattebayo!- replicò il piccolino agitandosi fra le sue braccia.
-D’accordo Naru-chan, ti racconterò una storia- si alzò e senza dire una parola portò il biondino a casa.
Kiba che teneva ancora Hinata svenuta fra le braccia, non disse nulla e la lasciò andare.
Sakura mise Naruto sul suo letto e prese un vecchio libro delle favole dallo scaffale.
-Cosa mi leggerai Sakura-chan?- chiese incuriosito.
-Una storia fantastica che mi raccontava sempre mio padre prima di andare a letto- rispose sedendosi accanto a lui.
-Voglio stare in mezzo’ttebayo!- si sedette in mezzo alle gambe di lei, così poteva vedere bene il libro illustrato.
La rosa diede un veloce sguardo all’orologio… mancava un’ora scarsa ormai.
Cercò di sorridere e di non lasciar trasparire nessun segno di tristezza, lui non se lo meritava.
Iniziò a leggere la fiaba cercando di coinvolgere il piccolo Naruto.
Dopo un po’ però, come capitava spesso con i bambini, iniziò a chiederle come sarebbe andata a finire, perché la curiosità era troppa.
-Se ti raccontassi subito la fine non sarebbe una storia non credi?- gli rispose dolcemente.
-D’accordo’ttebayo! Ma se finisce male mi arrabbio- la sua attenzione finì nuovamente sul racconto.
Sakura riuscì a leggergli tutta la storia senza più interruzioni.
-Ti è piaciuta?- chiese accarezzandogli la testolina bionda.
-Sì tanto! Ma ora mi è venuto sonno’ttebayo- rispose appoggiandosi al suo petto e chiudendo gli occhi.
-Riposa pure Naru-chan- bisbigliò abbracciandolo.
L’orologio sul comodino segnò le otto di sera, come da predizione il bambino fu nuovamente avvolto da una luce accecante, nonostante ciò Sakura lo tenne ben stretto a se, per paura che potesse volare via.
Si ritrovò a stringere un neonato.
Ormai colta da un enorme tristezza iniziò a piangere sommessamente stringendo a se il piccolo Naruto.
-Ti prego non sparire per sempre, io ti voglio bene- sussurrò con voce tremante mentre cullava il neonato.
-Ti supplico Naruto, ti scongiuro non lasciarmi sola- il bebè non rispose, stava dormendo beatamente.
-Lo so che non sono stata una brava compagna di squadra… ti ho sempre fatto del male… ma non voglio che tu muoia… non voglio- non riusciva a smettere di piangere mentre supplicava il neonato.
Lo strinse più forte a se.
-Non so se sia vero o meno, non capisco i miei sentimenti ma…- Naruto stava lentamente svanendo fra le sue braccia.
Cercò di acciuffarlo ma notò con orrore che le sue mani lo trapassavano.
-No aspetta, non ancora- l’immagine di lui pian piano si fece sempre più trasparente.
-Non ti ho ancora detto una cosa… non lo so per certo ma forse…- prese coraggio e tento l’ultima possibilità –io ti amo-
Riaprì piano gli occhi e vide che ormai non c’era più niente.
Naruto Uzumaki era sparito per sempre, questo pensiero le riempì nuovamente gli occhi di lacrime e con tutto il fiato che aveva in gola iniziò ad urlare disperata.
-Naruto… naruto…- sussurrò fra i singhiozzi.
-Torna indietro, ti prego-
L’unica risposta che ricevette fu il silenzio più totale.
L’idea che era tutto finito non riusciva a entrarle nella testa, cercava disperatamente di convincersi che era stato solo un brutto sogno, ma il libro delle favole aperto sul letto e il calore che poco prima sentiva in grembo le fecero capire che non poteva scappare dalla realtà.
Ad un tratto un rumore sotto il letto la fece sussultare e si alzò velocemente in piedi.
Qualcosa si stava muovendo la sotto.
Senza pensarci due volte, colta da un barlume di speranza alzò il materasso guardando bene sotto le aste di legno.
Il suo gatto ricambiò lo sguardo sgusciando a tutta velocità fuori dalla stanza.
Cadde nuovamente in ginocchio, sentendosi una stupida per aver solo pensato che potesse essere l’amico.
Si coprì il volto con le mani cercando di calmarsi, inutilmente.
-Io credo che sentire questo dolore per la perdita di una persona possa essere considerato amore! Io lo credo davvero!- disse alzandosi in piedi.
-Se la soluzione era dichiararsi a cuore aperto prima che lui svanisse, beh io l’ho fatto, quindi pretendo che Naruto torni da me- disse rivolgendosi a nessuno in particolare.
-Non credevo che ti ci volesse così tanto ragazzina- la vecchietta apparve accanto a lei in una nuvola di fumo.
-Tu… tu devi ridarmelo!- cercò di acciuffarla senza risultato.
-Non essere maleducata, io vi avevo detto che la soluzione era praticamente in vostro possesso fin dall’inizio, ma tu non ci hai riflettuto bene…- sospirò guardandola in malo modo.
-Io non ci avrei riflettuto?- si trattenne dal dire cose spiacevoli.
-Esattamente, se tu avessi ascoltato più il cuore che l’orgoglio avresti dichiarato il tuo amore al giovanotto molto prima… e questo non sarebbe mai accaduto- sentenziò.
-Mi sta dando la colpa per una cosa che ha causato lei? Lei ha ucciso Naruto!- trattenne i pugni.
-Non proprio… tu hai detto poco fa che i tuoi non erano sentimenti certi… poi un attimo dopo hai dichiarato che erano sinceri… quindi sono veri sì o no?- chiese sorridendole.
-Io…- si bloccò di colpo.
-Vedi è questo il problema, puoi dire addio al tuo caro Naru-chan, la tua indecisione ha creato tutto questo- sparì in un batter d’occhio.
-Aspetta!- si morse il labbro inferiore con fare nervoso.
-Sì? Hai detto qualcosa?- riapparve vicino alla finestra guardandola curiosa.
-Ecco… ormai non ho più nulla da perdere quindi…- sospirò.
-Quindi?- si mise a ticchettare con le dita sul davanzale.
-Io posso dire con certezza che amavo Naruto Uzumaki, e lo dimostra il fatto che ora che non c’è più mi sento come se mi fosse crollato il mondo addosso… come se non ci fosse più alcuna ragione per andare avanti, lui era la mia dose quotidiana di amore e coraggio… e ora non c’è più- abbassò lo sguardo.
-Sono passate le quattro ore di tempo a sua disposizione, ma visto che è stato così gentile con me, accetterò questa tua confessione, ma la prossima volta ti consiglio di non pensarci troppo o potresti avere dei rimpianti- detto questo svanì nuovamente.
Sakura si fiondò verso la finestra, non c’era nessuno a parte lei nella stanza.
Per un attimo pensò che la vecchietta l’aveva presa in giro.
-Sakura-chan?- la rosa si voltò lentamente verso il suo letto.
-Naru-chan?- rispose debolmente vedendo l’amico seduto tranquillamente che la fissava stranito.
-Da quando mi chiami così’ttebayo? E cosa ci faccio a casa tua?-
Senza dargli nessuna risposta si fiondò sul letto e l’abbraccio.
-Sakura-chan?- chiese confuso e felice allo stesso tempo.
-Baka, sei un baka!- urlò tra le lacrime.
-Non capisco cosa sta succedendo ma sono contento- ricambiò l’abbraccio timidamente.
Si allontanò il tanto che bastava per guardarlo in faccia e gli disse –bentornato a casa-
-Grazie- rispose senza capire bene il senso di quella frase.
-Ehi sai cos’ho trovato nella mia tuta?- estrasse dalla tasca un frutto bizzarro color zaffiro.
Sakura sbiancò di colpo, prese il frutto maledetto, aprì la finestra e lo lanciò con quanta forza aveva in corpo il più lontano possibile.
-Sakura-chan?-
-Non osare mai più mangiare robacce simili sono stata chiara?! BAKA!- in tutta risposta gli diede un sonoro pugno in testa.
-Sakura-chan perché?- piagnucolò il poverino.
-Zitto e abbracciami- rispose ancora un po’ lacrimante.
-Non so ancora perché ma mi va bene così dattebayo!- sorrise felice e si lasciò cullare dal dolce abbraccio dell’amica.





Rock Lee e Tenten stavano passeggiando tranquillamente per le vie del villaggio della foglia, quando ad un tratto videro una povera vecchietta in difficoltà.
-Signora va tutto bene? A bisogno di una mano?- chiese il ragazzo premuroso.
-Oh non preoccuparti giovanotto, sto tornando a casa e queste borse sono un po’ troppo pesanti…- senza farselo ripete due volte prese le borse della signora.
-Non si preoccupi l’accompagniamo volentieri fino all’entrata del villaggio!-
Una volta arrivati, la vecchietta sorrise a Rock Lee –per ringraziarti del gesto voglio donarti un frutto molto speciale- tirò fuori una specie di mela di color zaffiro –se mangerai questo frutto vicino alla persona amata il vostro legame diventerà talmente forte che finirete per avere un radioso futuro insieme- glielo diede e senza dire altro si incamminò fuori dal villaggio.
-Interessante- disse il ragazzo rigirando il frutto fra le mani.
Tenten, molto incuriosita, glielo prese.
-Dubito che questo coso strano sia davvero un frutto magico- constatò –ma magari è buono- si portò il frutto alla bocca, ma prima che potesse dargli un morso il ragazzo glielo rubò.
-Sei impazzita? Vorresti davvero mangiarti questa roba? Per me è una porcheria bella e buona, solo un idiota lo mangerebbe- detto ciò getto via il frutto.
-Infondo hai ragione…- ripresero a passeggiare, ignari del pericolo appena scampato.









Angolo dell'autrice
Salve a tutti :) so che alcuni di voi aspettano il nuovo capitolo di “tu, io, lui, l’altro e il suo migliore amico” non vi preoccupate lo sto finendo e riguardando… ma ieri ho fatto uno strano sogno, davvero bizzarro, e così ho deciso di scriverlo sotto forma di fanfiction :3 spero che nonostante sia un racconto breve e un po’ immediato, abbia reso l’idea xD
Non mi sentivo così ispirata da tanto tempo v.v è so che ho riassunto molto in un solo capitolo ma non volevo creare una nuova storia :) mi scuso se dovessero esserci errori grammaticali o tempi verbali sbagliati ma ho 39 di febbre xD e nonostante ciò non riuscivo proprio a non scrivere v.v chiedo venia!!
Grazie a chi leggerà questa storiella e a chi mi segue :D bacioni! :*
  
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