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Autore: MC_Gramma    17/03/2014    0 recensioni
OS scritta più che altro per ammazzare il tempo e poi per vedere se c'è qualcuno che condivide la mia teoria: Lydia non si è ancora legata ufficialmente a qualcun altro perché nessuno regge il confronto con Jackson, e questo perché lei pensa ancora a lui!
Jackson non era tipo da voltarsi indietro e tornare sui propri passi. Troppo orgoglioso, troppo pieno di sé per pensare alle conseguenze delle proprie azioni sulle altre persone e provarne rimorso, ma tra il saperlo e l’accettarlo c’era un abisso in cui Lydia non voleva nemmeno di buttare un occhio.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aiden, Jackson Whittemore, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lydia era così concentrata sul proprio cellulare che quasi non si accorse che Allison aveva abbandonato il suo ragazzo per raggiungerla.
Erano passati mesi eppure non poteva evitare di controllare le principali rassegne stampa londinesi, col timore che lui perdesse il controllo come Benicio del Toro in Wolfman, o semplicemente le previsioni meteorologiche. Londra era perfetta per lui, sapendo quanto gli piacesse girare sotto la pioggia senza ombrello già prima del morso e ancor più dopo, soprattutto nelle giornate di burrasca con un sacco di vento: per quante raffiche cercassero di rallentarlo o quant’acqua il cielo gli tirasse addosso, lui non indietreggiava di un passo.
Già, si ritrovò a pensare, lui era fatto proprio così!
Jackson non era tipo da voltarsi indietro e tornare sui propri passi. Troppo orgoglioso, troppo pieno di sé per pensare alle conseguenze delle proprie azioni sulle altre persone e provarne rimorso, ma tra il saperlo e l’accettarlo c’era un abisso in cui Lydia non voleva nemmeno di buttare un occhio.
Bloccò lo schermo e si sistemò la borsa sulla spalla, gettando un’occhiata al corridoio: era l’ultimo giorno di scuola e per lei che aveva fatto due anni in uno – più per vezzo che per fretta di diplomarsi – era già arrivata una lettera di ammissione al MIT. Entro tre mesi si sarebbe lasciata alle spalle Beacon Hills e tutti i suoi intrighi e misteri sovrannaturali, sperando di non incontrarne di nuovi, ma data la sua natura di banshee aveva già messo in conto di trovare qualcosa di strano persino là.
Allison aprì l’armadietto accanto al suo, rivelando la propria presenza, e si fece promettere di nuovo che sarebbero rimaste in contatto. Come se Lydia potesse dimenticarsi di lei o gli altri dopo tutto quello che avevano condiviso, il solo pensiero la fece sorridere!
Intercettò lo sguardo di Stiles, fermo vicino a Scott che parlava con Isaac, e con un cenno del capo ricambiò il timido saluto che le rivolse con la mano.
Sarebbe stato così semplice lasciarsi consolare da Stiles, che da sempre aveva una vera e propria adorazione per lei e mai l’avrebbe fatta soffrire, e ora che lo conosceva un po’ di più riconobbe che sarebbe stato estremamente semplice innamorarsi di lui. Se n’era resa conto quando lo aveva baciato negli spogliatoi, durante quella crisi di panico, e ancor prima al ballo dell’anno scorso.. ma, proprio come allora, Stiles non reggeva il confronto.
Si avviò con Allison per il corridoio, annuendo ai suoi discorsi senza perdere il filo dei propri ragionamenti.
Aiden al contrario lo reggeva fin troppo bene! Ed era alto, molto alto, eppure non era riuscita a lasciarlo entrare nel proprio cuore con la stessa facilità con lui lo accoglieva nel proprio corpo. Il sesso era fantastico, principalmente era quello il motivo per cui l’aveva avvicinato, poi però era uscito fuori il suo lato lupesco e quello pseudo-romantico e quello menefreghista che lo spinse alla latitanza.. momentanea, sì, ma quando se l’era visto ricomparire davanti aveva provato una grand delusione ed era stata costretta ad ammettere l’evidenza: non era lui che voleva veder tornare e per quanto i suoi occhi si illuminassero di un freddo blu sotto erano nocciola e non.. non importava quanto glielo ricordasse, Aiden non era Jackson ed era un guaio, perché Lydia voleva Jackson.
Non Aiden. Non Stiles. Jackson! Ed era un vero problema, perché Jackson se n’era andato dall’altra parte del mondo senza dirle niente fino a un attimo prima di salire sull’aereo.
“Sto partendo per Londra e non è una vacanza.. parto per restare, Lydia, quindi..”
“Quindi è finita. Te ne vai così dopo.. da quanto lo sapevi? Rispondi, dannazione! Jackson, ci sei ancora? JACKSON!?”
Era stato anche peggio di quando l’aveva lasciata per messaggio, almeno aveva potuto cercarlo per un faccia a faccia, invece dopo quella telefonata era crollata a terra per minuti, ore, finché sua madre non era entrata in camera chiamandola per la cena. Non le aveva detto ‘addio’ né ‘ti amo’ né ‘mi dispiace’ ma in fondo non era sorpresa, nessuna di queste cose era da Jackson Whittemore!
Stava parlando con Allison dei suoi fantastici piani estivi prima di sentirlo e fermarsi di colpo.
Sentì il rombo basso e vibrante del motore tanto simile al ringhio di una pantera cessare di colpo e le costose scarpe italiane compiere non più di tre passi, poi sentì davvero un ringhio e raggiunse l’uscita più in fretta che poté.
Naturalmente Allison la seguì all’istante chiamando Isaac che si portò dietro Scott subito seguito da Stiles. Al momento poco o niente le importava di quell’effetto domino mentre si dirigeva verso i gemelli: Ethan tirò per un braccio Aiden e si allontanarono verso le loro moto gettando un ultimo sguardo alla Carrera dalla carrozzeria tanto lucida da potervisi specchiare o forse a lui.
Perché lui era lì. Dentro un completo che di certo era la divisa della sua scuola, perché Jackson non sarebbe mai entrato di sua spontanea volontà in un completo grigio coi bordi del blazer verde pisello e la cravatta a righe dei medesimi colori.. eppure su di lui stavano bene, a lui qualsiasi cosa stava bene anche se non era di Hugo Boss.
Non la degnò di uno sguardo finché non gli fu di fronte, anche se lo vide trattenere il respiro quando captò il suo profumo e il leggero scatto della mascella rivelava che si stava mordendo il labbro.
“Hai il suo odore addosso” disse, posando finalmente gli occhi su di lei.
Lydia si perse un secondo in quelle iridi grigio-azzurre, oggi più scure del solito, cerchiate di rosso per il fuso d’orario.. si chiese perché non indossasse gli occhiali da sole, notando poi che li rigirava nella mano sinistra, probabilmente li aveva tolti per meglio fronteggiare Aiden.
Fu allora che comprese il significato di quella frase e inarcò un sopracciglio, come poteva anche solo pensare di rivendicare diritti su di lei dopo essersene andato in quel modo?! Con quel pensiero ben chiaro in mente, sollevò il mento e fece schioccare le labbra prima di parlare.
“Vorresti farmi credere che tu ci hai dato un nodo?” ribatté, gettando un’occhiata al cavallo dei suoi pantaloni “Ho delle esigenze, esattamente come te..”
Pose le mani sui fianchi scrollando la chioma biondo fragola e gli scoccò una penetrante occhiata, tanto per fargli capire che certe cose non cambiano. Non era mai riuscito a farle cambiare idea su che film noleggiare, figuriamoci se ricomparendo dopo un anno avrebbe potuto anche solo sperare di vincere in un loro scontro verbale: per quanto apparisse frivola, Lydia non era il tipo di donna che vive in funzione di un uomo e anche se una parte di lei voleva lasciar perdere quegli sciocchi giochetti e gettarsi tra le sue braccia non aveva la minima intenzione di assecondarla!
Però, il solo fatto che fosse lì davanti a lei, avrebbe dovuto rammentarle che succedono un sacco di cose in un anno e persino Jackson Whittemore poteva cambiare.
In passato per una risposta del genere avrebbe sgranato gli occhi, offeso e ferito nell’orgoglio, e le avrebbe fatto una scenata attirando l’attenzione dell’intera scuola su di loro col solo risultato di essere messo a tacere, spento come una candelina, umiliato pubblicamente nel giro di trenta secondi. Ora invece le sue labbra si piegarono impercettibilmente verso l’alto, nell’accenno di un sorriso, e lei assottigliò lo sguardo cercando di capire cosa avesse in mente.
Quando stava per chiedergli cosa diavolo ci facesse lì, tre parole scivolarono fuori dalla sua bocca gelandola su quel piazzale come una doccia fredda.
“Mi sei mancata”
Jackson mantenne lo stesso sorriso, sofferente e dolce insieme, sganciando quella bomba e Lydia fu investita in pieno dall’onda d’urto.
‘Ti sta proprio bene!’ avrebbe voluto rispondergli.
‘Dovevi pensarci prima di andartene, ora è tardi’ avrebbe dovuto rispondergli.
Avrebbe dovuto prenderlo a schiaffi, probabilmente si sarebbe rotta una falange o due ma ne sarebbe valsa la pena. Avrebbe dovuto ridergli in faccia, sua madre ripeteva sempre che una risata sguaiata era meglio di qualsiasi insulto. Avrebbe dovuto mandarlo a fanculo, perché quando ci vuole ci vuole! Avrebbe dovuto fare una qualsiasi di queste cose o tutte magari, e invece..
Strana la mente umana e i collegamenti che fa! Quando si era trasformato in lupo mannaro, tornando in vita, a lei erano tornate in mente le parole della zingara Maleva – “Solo qualcuno che lo ama può salvarlo!” – adesso invece ripensò a quel vecchio film degli anni ottanta, Ladyhawke, e alla battuta dell’ex capitano della guardia Etienne Navarre: “Lo sapevi che i falchi e i lupi sono animali monogami? Una volta che si trovano un compagno, è per la vita.”
Forse fu quel pensiero.. Forse furono quegli occhi troppo scuri, come un cielo coperto di nuvole grigie ma non abbastanza cariche di pioggia da nasconderne del tutto l’azzurro. Forse fu semplicemente che smise di pensare e seguì l’istinto.
Appena mosse un passo nella sua direzione Jackson fece lo stesso e un attimo dopo si ritrovarono stretti l’uno all’altra: aveva quasi dimenticato i brividi che le correvano su per la nuca quando le sue dita s’infilavano tra i capelli sfiorandole la cute o quanto potessero essere gentili e ardite nel contempo le sue labbra, intrappolando in un bacio e catturate a loro volta da quelle di lei, sporche di lucidalabbra ma alla sua lingua non sembrò dare fastidio quando le leccò.
“Ti odio” sospirò, con un tono che sarebbe stato più adatto ad un “Ti amo”
“Allora perché mi baci?” l’incalzò lui, ridacchiando.
“Sta zitto!”
Lydia si accorse di averlo spinto contro il cofano dell’auto solo quando riuscì a sovrastarlo, infilandosi tra le sue gambe e approfondendo ulteriormente il bacio, mentre lui le passava un braccio attorno alla vita facendole inarcare la schiena traendola più vicino. Stavano dando spettacolo, ancora una volta, ma non importava.
Ecco, le fu finalmente chiaro, questa è la chiave di tutto!
Non importava quanto lontano lui andasse o quanti corpi lei stringesse nel tentativo di dimenticarlo, presto o tardi sarebbero dovuti venire a patti col fatto di essere l’uno per l’altra soltanto e che stare separati creava soltanto un vuoto incolmabile in entrambi.





-.-.- Angolino dell'Autrice -.-.-
Come promesso sono tornata a scrivere in questo fandom, qualcosa di non molto impegnativo ma meglio di niente ^^
Vorrei precisare alcune cose.. la divisa che indossa Jackson esiste, è di una delle tante scuole private londinesi e vi giuro che dal vivo non è male come sembra! Quando parlo del film Wolfman mi riferisco al remake del 2010 e devo ammettere che è da quando l'hanno dato in TV mesi fa che avevo in mente di scrivere qualcosa su Jackson.
Oh, e se pensate che nemmeno lui sarebbe così stronzo da chiamare la propria ragazza per dirle che se ne va a Londra quando ormai è già all'aeroporto vi invito a ricredervi, perché è accaduto ad una mia amica: ennesima conferma che il mondo è pieno di stronzi! U.U
  
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