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Autore: Light Clary    17/03/2014    2 recensioni
Twilight è una ragazza che conosce solo due parole: STUDIO e IMPEGNO.
La sua unica ragione di vita? Studiare all'accademia più famosa del suo regno ed essere laureata in ogni materia. Ma quando il suo sogno sembra realizzarsi, conoscerà una parola al di fuori dello STUDIO e dello IMPEGNO: ovvero la parola AMICIZIA.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cap 66
E’ mattina e sono appena iniziate le lezioni. Visto che la prima ora corrisponde a quella di arte, gli studenti si dividono in gruppi per continuare i loro cartelloni che rappresentano la festa a venire: Il carnevale. Gli unici assenti sono Twilight, Rarity e Gabriel, che sono rimasti in infermeria per badare a Sweetie Belle, che si era svegliata.
“Beh” dice Applejack dipingendo Arlecchino “se n’è andata”
“Non abbiamo avuto neanche la possibilità di parlarle” dice Pinkie.
“Ma è lei che non ha insistito per parlarci. Quindi, se non vuole confidarsi con noi, vuol dire che è colpevole” esclama Rainbow Dash rovesciando un barattolo d’inchiostro verde.
“Sweetie Belle, appena avrà la forza di parlare normalmente, ci dirà tutto” ricorda Fluttershy “mi chiedevo se, dico forse, scoprissimo che non è stata lei ma qualcun altro, come faremo a farla tornare?”
“Ora non ci voglio pensare” ringhia Rainbow “finché non sarà Sweetie Belle a raccontare, io non voglio più sentirla nominare. Intesi?”
“Intesi”
Flash non ha parlato neanche una volta. Passa minuti interi a temperare matite fino a consumarle. Ormai ha una colonia di trucioli sul banco. Il treno di Twilight doveva essere partito da un pezzo e lei … tutta sola, in una cabina, a piangere. Non riusciva neanche a pensarci. Forse avrebbe dovuto inseguire quei vagoni e scappare con lei. Un atto talmente orribile da rischiare l’espulsione. Eppure non si era mosso. Crede ancora nell’innocenza della sua amata, e la pensa allo stesso modo delle sue amiche: prima doveva parlare la bambina.
Alla ricreazione, Fluttershy sta parlando con Thomas di quanto è accaduto.
“Credimi! Non posso credere che una persona come lei, abbia commesso un atto del genere”
“Neanche io credevo di essere riuscito a fare un’azione simile su Rarity” la conforta Thomas prendendole la mano “invece ora sono cambiato”
“Ma tu non centri. Centra lei. Pensavo che fra noi 6 non c’era nulla che potesse andare storto. Invece ora vengo a sapere che una delle mie migliori amiche è diventata una pazza” ha gli occhi lucidi.
Lui le stringe ancora di più il palmo: “Non essere triste. Sei così bella …quando sorridi” arrossisce.
Lei anche è color pomodoro: “Lo pensi davvero?”
“Lo so davvero”
Fluttershy si sbriga ad asciugarsi le pupille, ma ecco che alle sue spalle sente uno strano rumore.
TOC TOC TOC
Si volta e sgrana gli occhi. Davanti a lei c’è Nonu che sta picchiando contro il vetro. L’uccellino evidentemente, svolazzando da quelle parti, aveva riconosciuto la sua amica e ora pretendeva qualcosa da becchettare.
Per non finire nei guai con l’insegnante, la ragazza apre la finestra e mostra all’amico la mano contenente un pezzo di pane. Lui lo artiglia e prende il volo verso un’abete innevato.
“ANIMALISTA! CHIUDI LA FINESTRA!” si lamenta Trixie “Vuoi che questo freddo mi rovini il nuovo lucidalabbra?”
“Ei, portale rispetto!” la difende Thomas.
“Lascia stare” dice lei. E prendendolo per un braccio lo porta altrove.
“Oh, no!” dice ad un tratto Manula toccandosi l’orecchio “Dov’è? Dov’è?”
“Dov’è cosa?” le domanda la sua amica Deborah.
“Non trovo il mio pendente violetto” Manula si getta per terra e la tasta con le mani, impolverandosele “dov’è? E’ il mio portafortuna! Dov’è?” ma ecco che suona la campanella della quarta ora ed è costretta a sedersi.
Flash, con tutti i pensieri concentrati su Twilight, si era completamente dimenticato di aver trovato l’orecchino di Manula. Anzi, a dire il vero, dopo averlo raccolto, lo aveva posato sul comodino ad ammirarlo finché non si era addormentato. Quel colore le ricordava lo stile di Twilight.
Se ne ricorda dopo pranzo quando varca la soglia della sua stanza e lo vede ancora poggiato sul mobile. Guarda l’orologio: le due. Poteva perfettamente arrivare in ritardo al club di scrittura e fare un salto al club del teatro a riportarlo a Manula. Voleva liberarsene al più presto o quel colore lo avrebbe addolorato ogni secondo.
Si dirige all’aula magna, ma viene investito da due uomini che stanno trasportando qualcosa: una cassa.
“Fatti da parte ragazzo” lo rimprovera uno dei due “questa merce vale una fortuna”
“Chiedo scusa” dice Flash. Ed entra interrompendo le prove.
“Ei” esclama la bella rappresentante Julieta “stop!” urla agli attori. Poi si rivolge al ragazzo “Non si bussa?”
“Chiedo scusa” avvampa Flash “ma … ho una cosa da dare a Manula”
“Chi?” esclama l’intera compagnia.
“Manula” mostra il gioiello “ho il suo orecchino”
“Giovanotto, qui non c’è nessuno con questo nome” dice Julieta.
“Come no? Manula mi ha detto ieri che si era dimenticata una cosa al club del teatro, così ho pensato …”
“Mi dispiace, ma in tutto in questa compagnia siamo diciotto e le uniche femmine della tua età sono Cerise e Margalo” indica due ragazze “quindi ti stai confondendo con qualcun altro”  
“Ma … ma io…”
“Se saresti così gentile da lasciare l’aula magna, noi continueremo con le prove, grazie” dice Julieta invitandolo a uscire.
“Oh” indietreggia il ragazzo “va bene. Scusate il disturbo”
Ma prima di rimettere piede in corridoio, uno degli attori lo raggiunge: “Un momento” chiede il permesso a Julieta. Lei acconsente e torna a concentrarsi sui protagonisti.
L’attore porta Flash a debita distanza da poter parlare: “Questa Manula, come va di cognome?”
“Thunder … mi sembra” risponde Flash.
“Ma certo! Ora ricordo” dice il ragazzo “una certa Thunder è venuta qui qualche giorno fa a ritirare dei vestiti, ma non per recitare”
“Ritirare vestiti?”
“Esatto e non solo. Ancora qualche giorno prima, ha ordinato una parrucca e ha chiesto alla nostra truccatrice un makeup speciale. Come sai, molti addetti all’organizzazione dello spettacolo sono soprattutto sarti e parrucchieri ecco perché si è rivolta a noi. Non so il motivo”
“ASPETTA” urla Flash. Tutti si girano a guardarlo e lui riabbassa la voce “ha riportato quei vestiti?”
“Certo. Ieri sera. Ma … li abbiamo trovati nel sacco della pittura per la sceneggiatura. Probabilmente avrà pensato si trattasse di quello dei vestiti”
“o la spazzatura!” esclama Flash “Dove sono ora quei vestiti?”
“Gli abbiamo portati in tintoria. Erano completamente macchiati”
Flash, non perde tempo. Si affretta a percorrere le scale senza scendere il corridoio. Mille risposte gli entrano in testa ed è a un passo dallo scoprire la soluzione definitiva.
  
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