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Autore: Quinny El FW    17/03/2014    1 recensioni
Quinn è rimasta vittima di un incidente che l'ha costretta sulla sedia a rotelle, non sa quanto ci rimarrà se per poco o se per tutta la vita quello che sa è che oggi è un grande giorno per lei e deve tornare al McKinley dai suoi amici del Glee che ricorda uno ad uno ed in particolar modo Santana.
Sola in camera Quinn passa il tempo a pensare a com'era e a come potrebbe essere, ma il tempo trascorre e sembra che nessuno si vada ad interessare di lei per darle aiuto e deve provvedere da se od almeno così sembra...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray | Coppie: Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tu ed io
 
Continuavo a tenere tra le mani quella traccia che avevo trovato sul pavimento mentre Quinn ed io eravamo ancora nell’aula del Glee con lei bendata in attesa di una sorpresa che a questo punto non so se sarebbe arrivata.
Guardai la prova e sospirai, proprio lei doveva venirlo a scoprire? Proprio lei doveva vedere che avevo baciato Quinn?
Mi andai a sedere sulle gambe di Quinn e le spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio in modo che potesse sentire la mia presenza e mi rigirai tra le dita quella piccolissima prova e la ispezionai per bene, tessuto morbido con cucite su a mano una per una delle paillettes per dare lucidità a quello strano oggettino che credo fosse su una maglia o qualcosa di simile: una stella.
-“Rachel Berry”- dissi involontariamente ad alta voce e notai un’aria perplessa da parte di Quinn che poverina era ancora bendata e piano mi chiese cosa c’entrasse ora Rachel. Non aveva tutti i torti, però temevo che dicendoglielo lei si sarebbe preoccupata, volevo prima parlare con la nasona e vedere di risolvere questa faccenda con una voglia tremenda però di riattaccarmi a quelle labbra così dolci e delicate di Quinn.
Mi alzai e sistemai per bene il blocco della sedia a rotelle di Quinn assicurandomi che non potesse muovere le ruote, so che era una cosa non molto buona però lo stavo per fare per il suo bene ed anche per darle tempo di riflettere su cosa potesse esserci tra noi due dopo quel bacio.
Mi inginocchiai davanti a lei e le sorrisi anche se non poteva vedermi, sembrava fidarsi ciecamente di me insomma io me la sarei tolta la benda eppure lei no. Si fidava:-“Ascolta Quinnie, io ora devo andare a fare un piccolo servizio, ti prometto che non tornerò tardi, tu intanto fa la brava e non sbirciare.”- dissi e le diedi un fugace sottilissimo bacio su quelle bellissime e morbide labbra uscendo poi dalla stanza e chiudendo la porta correndo verso l’auditorium posto nel quale avrei sicuramente trovato Rachel, volevo far presto non volevo far star Quinn in quello stato bloccata e bendata per molto tempo era stato un gesto poco carino e non volevo durasse in eterno.


Santana era così silenziosa da far paura e pensai che stesse riflettendo sul bacio, però poi nominò Rachel e non capì cosa c’entrasse la Berry ora. Quando lo domandai lei si alzò e dopo un pochino mi disse che sarebbe tornata a momenti e di rimanere lì buona senza sbirciare, mi fidavo di lei e l’avrei fatto sperando che l’attesa in solitaria durasse poco.
Il tempo passava e San non tornava e nell’aula ero da sola. Sbuffai, non mi piaceva questa situazione anche se stavo pensando a quello che era accaduto prima tra me e San e mi toccavo le labbra come se ancora non riuscissi a credere a quello che avevamo fatto, non avevo mai baciato una donna prima di oggi eppure la cosa mi era piaciuta da morire che avevo quasi voglia di baciarla ancora ed ancora.
Feci passare un altro po’ di tempo, non so quanto rimanendo immobile e con la benda, ma poi decisi di andare almeno a vedere fuori la finestra o cosa stesse succedendo e mi alzai un po’ la benda. Nulla era diverso da prima. Non c’era nessun altra sorpresa oltre lo striscione; la porta era chiusa e proprio come pensavo l’aula era deserta.
Misi le mani sulle ruote e cercai di muovermi, ma le ruote non si muovevano nemmeno di un millimetro. Non capivo cosa stava succedendo e continuai con tutta la mia forza a cercare di muoverle senza alcun risultato e mi voltai per vedere se c’era qualcosa impigliato sul retro, e vidi che era stato inserito il blocco. Sbuffai pesantemente e dissi parlando da sola, o meglio borbottando:-“ Santana Lopez. Solo tu puoi pensare di impedirmi di muovermi in qualsiasi modo ed andartene.”-
Non mi piaceva per nulla quell’atteggiamento, perché me l’aveva fatto. Perché dopo esserci date quel bacio perfetto e meraviglioso se n’era andata di corsa nominando Rachel e mi aveva paralizzato con il blocco? Voleva farmi questo scherzo per prendersi gioco di me :-“ Non è per nulla divertente! Torna subito qui Santanaaaa!”- urlai nella speranza magari che stesse nel corridoio o nelle prossimità, ma nulla le mie grida rimasero inascoltate.
-“Giuro che quando ti riesco a prendere Santana te ne farò passare di tutti i colori! Non è per nulla carino quello che hai fatto! Ti approfitti che sono su questa stupida carrozzina eh? Complimenti!” – dissi borbottando rendendomi dopo conto praticamente di star parlando da sola.


Ero corsa da Rachel per parlarle e come prevedibile l’avevo trovata in auditorium, sapevo che quando Quinn avrebbe scoperto che l’avevo bloccata mi avrebbe mandato le peggiori ingiurie che conoscesse però speravo che, quando le avrei spiegato con calma l’accaduto mi avrebbe perdonata, magari con un altro bacio.

Mi avvicinai al palco e salì i tre piccoli gradini andando accanto a Rachel che continuava a sfogliare come se nulla fosse degli spartiti, sospirai e la guardai prima poi di chiuderle bruscamente il libro davanti:-“ Hai visto qualcosa che non voglio si sappia in giro eh?”- domandai retorica guardandola cercando di mantenere il mio solito sangue freddo anche se lei sfoderò una delle sue solite risposte vaghe ed interminabili con alla fine la morale che se avevo baciato Quinn perché provavo qualcosa nei suoi confronti non c’era nulla di cui vergognarsi. Questo lo sapevo già, ma lo stesso non avrei voluto mai che si sapesse,almeno non per ora…Quinn ed io non l’avremmo retto :-“Non continuare con la maternale Berry, sono affari nostri ed io non muoio dalla voglia che quello che è successo prima venga spettegolato a tutti quindi tienitelo per te se riesci e parla il meno possibile prima di farmi venire un’emicrania. “- dissi poi semplice cercando così di congedarmi da quella discussione su quanto bello fosse essere omosessuali e scesi dal palco allontanandomi da lei che mi guardò e disse:-“Stai tornando da lei vero Santana? Non potrai nasconderlo per sempre…non potrete…”-  sospirai sentendo le sue parole e mi asciuga frettolosamente con la manica della giacca dei Cheerios una piccola lacrima che mi era scesa sulla guancia, per fortuna ero di spalle rispetto a lei, non avrei mai tollerato che mi vedesse piangere:- “Sto tornando da una persona speciale ed in difficoltà, tutto qui Rachel… anche se la amo non verrò di certo a dirlo a tutti, non verremo e non faremo coming-out per il momento…- dissi poi facendo una lunga pausa per riprendermi ed allontanare solo un attimo i mille pensieri che fluttavano nella mia mente :- … tu pensa alla sorpresa da farle per il suo ritorno a scuola, si aspetta qualcosa da tutti voi del Glee, almeno un abbraccio se lo merita.”- dissi ed uscì dall’auditorium chiudendomi la porta alle spalle e tornando di corsa nell’aula del Glee.

-“ Finalmente ti sei decisa a tornare eh Santana?! Ti sembra divertente questo tuo scherzetto?”- domandai appena sentì aprire la porta dell’aula e vidi comparire Santana ed aspettai che mi desse una spiegazione del suo stupido atteggiamento.
-“Lo so Quinn, non avrei dovuto mettere il blocco ed andarmene così senza dirti nulla e specialmente senza darti una motivazione.  Mi dispiace.- “ disse Santana con un’espressione per me alquanto nuova da veder sul suo viso, sembrava sinceramente dispiaciuta ed al contempo pensierosa e non ne comprendevo il motivo :-“Cos’è successo San? E’ per il bacio? Insomma lo so anche io non mi aspettavo che sarebbe successo…insomma sei la prima ragazza che bacio eppure mi è... – feci una pausa per calibrare bene le parole decisa a far capire al meglio il mio pensiero:- … mi è uscito naturale, mi è piaciuto come se fosse la cosa più normale del mondo insomma… Santana io…- dissi esitando sulle ultime parole preparandomi, od almeno provando a farlo, alla confessione più grande che avessi mai fatto in tutta la mia vita però oltre alla mia paura fu Santana ad interrompermi :- “ Sono felice ti sia piaciuto e che anche a te sia sembrata la cosa più naturale del mondo perché vale lo stesso per me…però c’è una cosa che devo dirti…”- sorrisi timidamente e le feci un cenno con il capo per incoraggiarla ad andar avanti: -“ … quel nostro bacio è stato bellissimo e mi ha fatto capire così tante cose e mi ha fatto realizzare che i miei sentimenti verso di te sono più di una semplice amicizia…però…- disse ed io mi stavo per commuovere quando quell’innocente “però” mi preoccupò, ma decisi che non mi importava molto sapere di cosa avesse timore in questo momento Santana e le misi le mani sui fianchi approfittando del fatto che lei si era messa di fronte a me per parlarmi e la feci sedere sulle mie insensibili gambe ed avvicinai lentamente il mio viso al suo poi fermandomi solo per scansarle una ciocca di capelli e posargliela dolcemente dietro l’orecchio e feci in modo che le nostre labbra si incontrassero di nuovo e mi lasciai trasportare ancora in quel bacio con foga, molta più di quanta non ne avessi messa prima e le accarezzai la schiena ed i capelli continuandola a baciare sempre di più.
:-“Non mi importa che non sarà facile dirlo o se qualcuno ci arriverà San, io voglio stare con te…- dissi facendomi coraggio guardandola negli occhi e perdendomi in quei suoi pozzi neri che ti riescono a scrutare l’anima :-“…tu stai aiutando me, lascia che io aiuti te…”- aggiunsi riordinandole ancora i capelli e sistemandole la maglia dei Cheerios meglio e tirai un profondo respiro per farmi coraggio e finire finalmente il mio discorso, ma quando aprì la bocca per parlare la vidi far lo stesso e ci ritrovammo a parlare all’unisono: -“Ti amo.”- questo quello che dicemmo insieme guardandoci negli occhi.

La guardai con gli occhi spalancati incredula che davvero l’avesse detto anche lei, incredula al che in contemporanea ci eravamo dichiarate e la guardai poi stringendola in un abbraccio :-“ D-d-d-davvero mi ami Santana?”- le domandai lasciando uscire dai miei occhi delle lacrime di commozione perdendomi nei miei pensieri.


-“Si Quinn ti amo. L’ho sempre fatto solo che avevo troppa paura di dirlo e di ammetterlo sia a te che a me stessa…Ti amo.” – dissi stringendo Quinn e sentendo il suo calore su di me, era così strano che entrambe ci amassimo, ma eravamo state sempre troppo spaventate da dircelo e tirai un respiro profondo prima di staccarmi appena da lei e vedere dai suoi bellissimi occhi verdi uscire delle lacrime :- “Non piangere ora… ascolta, io non me ne vado. Promesso, non me ne vado più. Mai più senza di te.” – le dissi dolcemente pulendole le lacrime con il pollice della mia mano sinistra :- “ Ora tutto quello che volevo dirti prima è inutile, perché so che anche tu m ami ed insieme ce la faremo… devi sapere solo una cosa ancora…” – dissi poi prendendo ancora fiato e guardandola prima di lanciare la mia confessione :- “ I fiori che trovavi sempre ai tuoi risvegli all’ospedale te li portavo io…venivo sempre a trovarti e ti portavo i tuoi fiori preferiti, le rose, ed i cioccolatini…”- dissi sorridendo appena e vedendo i suoi occhi lucidi lasciai che quell’espressione parlasse da sola mentre lei non diceva una parola, sapendo che in queste circostanze non importano le parole perché ci comprendiamo perfettamente semplicemente osservandoci.
-“Ti amo Quinn…”- le dissi ancora una volta prima poi di alzarmi e di togliere il blocco alla sua carrozzina spingendola fuori dall’aula :-“ Ora andiamo a fare un giro, ci sono molti posti a cui sei mancata…” – dissi sorridente mentre uscivamo dalla stanza per iniziare il piccolo tour che avevo in mente per lei. 
  
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