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Autore: jotiamor    17/03/2014    3 recensioni
Un bacio non sarebbe mai sufficiente...
Con quella pelle cremosa, gli occhi seduttori e quella deliziosa bocca, Martina Stoessel stava facendo impazzire Jorge Blanco. Ma lui sapeva che non doveva nemmeno avvicinarsi alla sorella minore e vergine del suo migliore amico, per quanto irresistibile la trovasse. La sua missione era di proteggerla dagli attacchi degli altri uomini. Ma tutti gli uomini avevano un limite... e Jorge trovò il suo quando Martina stessa si lasciò trasportare dalla passione...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ludmilla
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Pertanto, era arrivata l'ora di mettersi in movimento. Martina voleva avere una relazione sentimentale. Desiderava un marito e dei figli dalle guance paffute. E visto che finalmente aveva accettato il fatto che Jorge mai avrebbe fatto parte di quel sogno, decise che era ora di trovare un uomo che lo avrebbe fatto. E doveva farlo al più presto.
La giovane sussultò al sentire che suonavano alla porta. Dopo essersi asciugata le guance, andò nell'atrio e subito scoccò uno sguardo all'orologio. Era quasi mezzanotte. Dopo aver guardato dallo spioncino, il cuore le fece un salto.
-Martina: Jorge. - disse mentre apriva la porta.
-Jorge: Ciao, orsetta. - salutò con un sorriso sbieco – Posso entrare un secondo, o questa notte sono diventato in una persona non gradita?

Lei guardò il suo viso elegante ed espressivo, i sorridenti occhi verdi che tante volte avevano riscaldato la sua anima. Aveva una sottile cicatrice sullo zigomo, sotto l'occhio sinistro, forse un ricordo dei suoi giorni di accademia. C'erano anche altre cicatrici. Martina non ignorava che era stato protagonista di alcune risse a quei tempi. Gli anni dell'accademia erano stati duri e a volte i pugni abbondavano. Jorge era stato molto vicino al realizzare il suo sogno. E anche lei a realizzare il suo di essere amata da lui. Almeno era stata molto vicino al conquistarlo... ma nella sua mente.

-Jorge: Ehi! Dove sei andata, orsetta? - sbattendo le palpebre, lei si rese conto che era tornata alla realtà.
-Martina: Mi dispiace. - disse mentre lo faceva entrare – Mi hai sorpreso. Che succede? - lui scrollò le spalle mentre le dirigeva un timido sguardo.
-Jorge: Volevo solo assicurarmi che tutto andasse bene dopo di... tu sai. - Lei inclinò la testa.
-Martina: Di portarmi via dal ristorante come se fossi una bestia senza marca...?
-Jorge: Ah... sì... dopo di questo. – rispose con una smorfia.
-Martina: Non ti affliggere. - disse, decisa a voltare pagina ed ignorare che se le scioglieva il cuore – Ma che non succeda di nuovo, d'accordo?
-Jorge: Questo vuol dire che ancora pensi...?
-Martina: Sedurre il dottor Bedoya? Sai cosa, Jorge? Credo che Ruggero e tu, e se mi consenti, il resto degli uomini del Club dei Mandriani, funzionano con l'idea errata che tutte le donne del mondo hanno bisogno di essere salvate da un pericolo. - disse. Lui la guardò un po’ sorpreso – Che? Pensi che non so quello che succede in quel luogo a porte chiuse? Per l'amore di Dio, Ruggero è mio fratello. A volte sparisce per giorni. E tu e gli altri. E non è una coincidenza che a poco tempo dal suo inaspettato ritorno ai mezzi di comunicazione informino che si è impedito la deputazione di un crimine atroce?
-Jorge: Ma...

Martina scoppiò a ridere al vedere l'espressione di panico sul viso di Jorge.

-Martina: Non mi guardare con quella faccia, Jorge. I tuoi segreti sono in salvo. Mi riferisco a Lodovica. So che in questi momenti stanno cercando di scoprire cos'è quello che l'ha portata in Texas. Spero che abbiate successo. Le voglio bene come ad una sorella, e la piccola Camilla, bene, mi ha rubato il cuore. Voglio che stiano in salvo.

-Jorge: Martina... - pronunciò il suo nome con tanta cautela che la giovane si impietosì.
-Martina: D'accordo. Va bene. Voi non vi dedicate a salvare damigelle spaventate. Non investigate in segreto sulle cose orribili che sono successe a Lodo. D'accordo, è la vostra storia e potete raccontarla come vi va. Nel frattempo – Martina alzò una mano vedendo che voleva interromperla – non ho niente a che vedere con il problema di Lodo.... il che significa che non ho bisogno di protezione. E, visto che non ne ho bisogno, quello che io faccio e con chi lo faccio non è affar tuo.

La giovane osservò che la espressione agitata di Jorge aveva lasciato il posto ad una certa tristezza. Ma non aveva importanza. Lei ormai non poteva più permettersi il lusso di preoccuparsi per lui.

-Jorge: Sarai sempre un mio affare, dolcezza. - mormorò accarezzandole la guancia con la mano. Dopo la lasciò cadere ad un fianco, come se all'improvviso fosse cosciente di quello che faceva – Solo ti chiedo di stare attenta, d'accordo? - mormorò.

Allora, come se non potesse evitarlo, le accarezzò la nuca e la attrasse a sé. Lei poté percepire l'odore della sua colonia quando si inclinò per baciarla sulla fronte.
-Jorge: Buona notte, orsetta Tini. Non dimenticare di mettere il chiavistello alla porta.

Più tardi, con i piedi radicati al suolo, la giovane sentì il rumore dell’auto che si allontanava.
-Martina: Arrivederci, Jorge. - mormorò alla strada, sapendo che in quel istante si congedava da un sogno che aveva accarezzato per 13 anni.

Poco dopo, andò a letto pensando ai possibili candidati a convertirsi nel suo uomo perfetto. La lista era molto corta. E tutto perché Ruggero si incaricava di terrorizzare qualunque fidanzato in prospettiva. Anche se lo faceva con buone intenzioni, riusciva sempre a farli scappare. Ruggero era il principale colpevole del fatto che ancora fosse single e vergine a 23 anni.

-Martina: Bene, per lunghi anni hai preso molto sul serio il ruolo di protettore, fratello mio. - mormorò mentre appoggiava la testa sul cuscino.

Ormai non era la bambina di 10 anni, persa e confusa alla quale mancavano mamma e papà. Attualmente era una donna, almeno in età, perché in quanto all'esperienza era ancora molto acerba. Anche se non sarebbe stato per molto tempo. Doveva esserci un uomo che non si sentisse intimidito da suo fratello. Doveva esserci qualcuno appena arrivato alla località, che non conoscesse Ruggero ed il suo modo di far scappare i suoi pretendenti.

Qualcuno come il dottor Thiago Bedoya.

Sì, era vero che le piaceva il suo lavoro alla biblioteca con la sua amica Mecedes, ed anche il suo lavoro in clinica, e raccogliere fondi per cause benefiche. Ma quello che più le piaceva erano le ore che passava insieme ai bambini nel “Centro de Dìa”. Martina amava i bambini e voleva avere figli proprio con l'uomo che avesse scelto per condividere il resto dei suoi giorni.

C'era pendente anche un altro problema. Quello della sua verginità.

Era stanca del celibato, voleva sapere di cosa si trattava tutto quella confusione delle relazioni sessuali. E se Thiago Bedoya era destinato ad insegnarle, forse poteva essere l'uomo con il quale avrebbe formato una famiglia.

E al diavolo quello che avrebbero detto Ruggero e Jorge.
.

 
Nota Autrice: Buonsalve! Scusatemi per l’attesa, ma lo studio mi sta un po’ occupando. La settimana scorsa ho finito l’interrogazione di recupero in Letteratura, stupidi Tasso Marino e Parini pft, e questa settimana inizio le interrogazioni del secondo quadrimestre. Quuuuindi ho pensato bene di farle tutte al più presto possibile, in modo che abbiamo più tempo libero e poter dedicarmi a voi e alla primavera lol. Ma passiamo alla storia, non so voi ma io sono morta quando Jorge ha detto “Tu sarai sempre un mio affare” oddio. La nostra Martina si è messa in testa di voler conquistare il dottor Bedoya per dimenticare Jorge, secondo voi ci riuscirà? E Jorge glielo permetterà? In questo capitolo vengono nominati tre nuovi personaggi. Mercedes (Mechi) migliore amica di Martina. Lodovica, moglie di Ruggero, che porta dietro se e dietro la piccola Camilla che verrà svelato in seguito. Un bacione alle prossima! :*  
  
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