Al suono di quelle parole il mondo mi crollò addosso. Anche se in quella scuola,tra quei banchi e quelle vie non avevo nessuno;io mi ero affezionata ad ognuno di loro.
Corsi in camera mia,digitai il numero della mia ‘migliore’ amica che,anche dopo 12 chiamate e 17 messaggi,continuava a non volerne sapere. Così decisi:saremmo partite al più presto,senza rimorsi o rimpianti.
Dopo aver preso la più grande decisione che una sedicenne potesse mai prendere,scesi e trovai mia madre ancora nella stessa posizione di prima.
Mi avvicinai e la strinsi forte forte a me.
Dopo un paio di minuti le chiesi dove ci saremmo trasferite e lei,con un po’ esitante,rispose ‘’Londra,periferia’’.
E' stata brutale,sì,ma ne avevo bisogno.
Mi diressi in amera mia con le lacrime agli occhi.Decisi di farmi una doccia fredda,per schiarirmi le idee. Avevo appena finito i farmi la doccia quando il telefono iniziò a squillare: era la mia ''migliore amica'',decisi di risponderle: "Oddio,scusa amore mio,ero ad allenamento e non riusivo a risponderti. Tutto bene?" "Ohw,certo.Ti avrò chiamato non so quante volte,ma sì,tutto a posto.Mi trasferisco solo a Londra,tranquilla. Niente di che." E le misi giù il telefono in faccia.
Intanto devo cercare una valigia. Cercai nell'armadio entrale,quello a destra e quello a sinistra. Poi scesi in cantina e trovai la mia salvezza:un borsone gigante di fantasia scozzese.Ci misi dentro di tutto: i jeans a vita alta,quelli a vita bassa,le magliette corte,quelle lunghe,i vestitini,i magiloni,le scare,le calze,i miei scarabocchi nelle ore di matematica e fisica,tutte le mie foto da bambina.
Ed ecco che scesi e dissi a mia madre:"Mamma,pensa di me quello che vuoi,ma io non voglio più restare qui.Voglio andamene al più presto! Hai già a cquistato la casa a Londra?" "Ovvio,sennò non ti avrei mai parlato di una cosa così importante,senza certezza."
Dopo queste parole,iniziammo a fare catoloni su scatoloni di cose da portare a Londra.
Dopo queste parole,iniziammo a fare catoloni su scatoloni di cose da portare a Londra.