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Autore: Kay    09/12/2004    0 recensioni
è la prima storia che ho scritto! in tutto i personaggi protagonisti sono 18; ma i veri e propri di cui si parla di più sono Kei e Aì. è stata inventata da me a da una mia amica, Martina. "Era il 17 agosto 2016, ore 19:45. In un vicolo del quartiere Gesù (quello più malfamato) della città di Crotone, un ragazzo alto, magro e dai capelli argentati stava passeggiando, incurante degli altri e di ciò che lo circondava. Era Kei Hiwatari."
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9 “ADDIO AI’” “C’è un tempo per ridere, Un tempo per piangere, E anche uno per dirsi addio… Solo che quando bisogna dirselo Non si è mai pronti per farlo…” Tutti gli ex membri della Squadra Speciale ritornarono ognuno a casa loro, non al Palazzo Lupin, ma alle loro vere abitazioni. A Crotone erano rimasti solo la barista e suo fratello, Jigen, Angel, Aì, Lupin, Fujiko, Pam e Kei. Questi erano tutti riuniti al Palazzo Lupin con la regina Eleanor, a parte Pam che era alla centrale di polizia per sbrigare alcune pratiche prima di andare negli Stati Uniti da James; stavano seduti in salotto mentre aspettavano Aì e la regina, che erano nella camera della prima a discutere. “Ascoltami” disse Eleanor. “Io ho mantenuto la promessa, ora tocca a te, Aylwin, mantenere la parola data. Tu dovrai prendere il mio posto e dovrai anche sposarti con un ragazzo in gamba. Spero che tu l’abbia già incontrato.”. Aì assunse un’espressione di controvoglia e tristezza. “Io veramente volevo chiederti una cosa” disse sempre con lo stesso umore. “Cos’è che ti turba?” le domandò la madre. “Non sei felice di rivedermi?”. “Al contrario, lo sono; vorrei solo sapere perché mi avete abbandonato sola, senza nessuna persona che si prendesse cura di me o almeno che mi restasse a fianco.”. “Vedi, devi sapere che ancora adesso su Lux incombe una guerra che si preannuncia peggio di quella che c’è stata più di venti anni fa. L’unica scelta che rimaneva era quella di mandarti al sicuro su un altro pianeta. Non potevamo mandare altre persone, altrimenti sareste stati intercettati subito; così decidemmo di mandarti con allegato un pezzo di SL, anche perché finita la guerra avremo potuto intercettarti attraverso essa. In seguito al tuo invio nello spazio, non abbiamo più avuto tue notizie.”. “Sì. Ho saputo che una volta atterrata su Demos, una coppia di sposi, David e Rashika Aibarat, mi ha presa con sé; in seguito Soichiro Hiwatari, il nonno di Kei, trovò il pezzo della SL nello stesso posto in cui trovarono me.”. “Esatto. Da quel momento, le vostre famiglie si sono collegate. Era destino che proprio voi avreste dovuto formare la squadra speciale che avrebbe salvato Demos; non è un caso, nulla accade per coincidenza, ricordalo.”. “Era tutto prestabilito?”. “Certo.”. “Quindi, Kei si è legato a me per la SL, io a Buffy ed Angel perché sono amici o fratelli adottivi, Angel a Jigen perché sono nipote e zio, Jigen a Lupin, Fujiko e Goemon perché sono nella stessa banda di ladri. Sempre da Kei si è collegata Pam. Per quanto riguarda Kelly, Sheila e Tati, loro facevano già parte della prima squadra. Alla prima squadra si lega il presidente americano, al presidente si lega James e a quest’ultimo le sue tre sorelle Martha, Morea e Rea. Infine restano la barista e suo fratello che si legano a me, Jigen e Lupin perché frequentavamo il loro bar.”. “Dal quale è iniziata la vostra avventura.”. “Ora mi è più chiaro tutto. Tu, però, sapevi che sarebbe dovuto accadere tutto questo?”. “Non esplicitamente; ma per salvare Lux dovrai utilizzare la SL, solo questa può farti sperare di vincere Caleu. Ricorda, però! Vincere, non uccidere!”. “Cos’ha di speciale la SL?”. “È composta dalla parte vitale di ogni pianeta appartenente all’Universo. Non ce n’è uno escluso; anche se molti di essi sono disabitati, hanno sempre un’energia vitale al loro interno. Rammenta, poi, che una volta salvato anche Lux, dovrai sposarti e lasciare il tuo seme di stella puro, ovvero una piccola dose dei tuoi poteri, piantato nel giardino reale e dovrai crescere quello che sarà dentro di te sano e forte.”. “Come vuoi. Tu, però, dove andrai?”. “Io ti accompagnerò su Lux e poi farò rotta verso Eternal, il pianeta dove le ex regine vanno a vivere come pensionate. Quello è un pianeta immortale; chiunque ci vada vivrà in quel modo.”. “Io, però, non… voglio dire…”. “C’è qualcosa che ti turba e di cui mi vuoi parlare?”. Aì voleva chiedere alla madre se poteva non sposarsi con Irhys; tuttavia qualcosa la frenava dal farlo. “Posso partire stasera e non subito?” le domandò, poi. “D’accordo” rispose Eleanor. “Come vuoi tu; ma bada! Entro domani mattina dovrai essere su Lux! Prima arrivi e prima potrai sposarti e diventare regina al mio posto.”. La regina si congedò dalla camera della figlia, lasciandola con aria malinconica. Aveva capito che Eleanor le aveva detto implicitamente di sposarsi con Irhys perché doveva trovare un re; tuttavia non voleva che fosse proprio lui, il ragazzo crudele, spietato e freddo che pensava solo a voler diventare un regnante. C’era solo una persona che amava e che avrebbe per sempre amato e proprio quella stava entrando nella sua camera. Erano le 17:30. “Ehi!” esclamò quest’ultimo. “Allora?”. “Kei” disse Aì. “Io devo partire per forza. Purtroppo l’avevo promesso; tu però non…”. La ragazza aveva iniziato a piangere. “Indipendentemente se sposo o no Irhys, tu rimarrai sempre il ragazzo che amo!”. Al sentire quelle parole, Kei, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso, scappò via dalla stanza. Corse per le strade della città immensa che cominciava a ripopolarsi. Aì, invece, si sdraiò sul letto, fissando il soffitto. Jigen entrò in quell’istante. “Aì, non stai bene?” domandò alla nipote. “Come potrei stare meglio?” chiese a sua volta lei. “Devo partire, lasciare tutto e tutti! Non ci riuscirò! Non né avrò la forza! E poi…”. “Kei?”. “Sì, lui… mi mancherà moltissimo!”. “Oh Aì… !”. “Non voglio lasciarlo!”. “Se vi amate veramente, nulla riuscirà a separarvi.”. “Spero sia così, allora.”. “Ora dov’è?”. “Non lo so. Quando gli ho detto che l’avrei amato sempre, lui è scappato via piangendo.”. “È l’amore. Rende triste anche lui, non tralascia nulla e nessuno purtroppo. Succede sempre così; per questo non volevo sposarmi. Vedevo in giro molte persone che avevano questi problemi; inoltre ero protettivo nei tuoi confronti anche perché non desideravo che tu facessi la loro stessa fine. È per questo motivo che ero contrario al fatto che tu stavi con Kei. Angel la pensava come me. Purtroppo, come dovevo aspettarmi, è arrivato quel momento anche per te.”. “Ma perché?! Perché doveva capitare proprio a noi due?!”. “Aì, nella vita esistono momenti di gioia, come di sofferenza. Sono due facce della stessa medaglia inseparabili come il bene ed il male, la luce e l’oscurità, la vita e la morte. Nessuno vorrebbe soffrire, ma è così; è la pura verità e tu, da futura regina dell’Universo, dovresti saperlo più di chiunque altro. Devi ricordarti, però, che non esistono solo queste due emozioni; esistono anche l’odio, la tristezza, la malinconia, la paura, la felicità, la speranza! Sì. Finché ci sarà la speranza, tu dovrai continuare a sperare, perché lei è sempre l’ultima a morire!”. Aì continuava a piangere; le parole dello zio, però, le avevano fatto capire che, nonostante le difficoltà della vita, doveva andare avanti se voleva resistere. Jigen si diresse verso la porta della stanza della nipote. “Spero che tu abbia capito ciò che ti ho detto” disse andandosene. Aì si alzò dal letto e iniziò a preparare le robe per la partenza. Decise di portare con sé solo ciò che aveva di più caro. Aprì un cassetto; al suo interno trovò alcuni oggetti che le fecero ricordare gli ultimi mesi trascorsi assieme ai suoi più cari amici, i membri della squadra speciale. Trovò una foto di squadra con la SS più Yuri, Spike, Cody e Duke; una dove c’erano lei e Kei. Nel frattempo, Kei era arrivato al bar “Divertiti per l’ultima volta”. Era cambiato rispetto all’ultima volta: era tutto molto più pulito, c’erano mobili nuovi, c’era più luce e più tranquillità. La barista aveva fatto mettere un jukebox anche. Il locale era un po’ pieno. Kei si sedette ad un tavolo. La barista gli si avvicinò. “Cos’hai ragazzo?” gli chiese sedendosi di fronte. “Niente” rispose lui con un tono moscio. “Che vuoi? Prendere in giro una vecchia come me, figliuolo? Si vede che sei giù di morale!”. “Veramente…”. “E forse so anche il perché!”. “Hai ragione, il fatto che Aì se ne vada mi manda in crisi!”. “Allora perché te ne stai qui? Và da lei!”. “È da lì che torno. Non riesco a pensare che lei abbia accettato di andare via da qui, insomma lei…”. “L’ha fatto per tutti noi, anzi lo farà, visto che partirà stasera.”. “Come lo sai?”. “Me l’hanno detto per telefono Jigen ed Angel prima che tu arrivassi. Tengo a ricordarti che lei ha chiesto alla regina di salvare Demos per permetterci di vivere di nuovo sereni come una volta! Inoltre, ha fatto una promessa che ora deve mantenere! E se dobbiamo essere sinceri, le hai dato tu l’idea di provare ancora una volta se era o no l’erede; così come le hai dato l’idea per la promessa. Cioè che si fa ci ricade addosso!”. “Sono parole sprecate! Non mi convinci!”. “Se vuoi la mia opinione, non dovresti comportarti così! Devi farti forza!”. “Lei se ne andrà comunque se non l’hai capito!”. “Ragazzo, lei se ne andrà tra un’ora. Devi deciderti!”. “Sai, vorrei tanto andare con lei.”. “Perché non lo fai?”. “Perché lei… non avrebbe senso, lei sposerà Irhys… questo è poco ma sicuro…”. “Adesso basta!” esclamò alzandosi la barista, e tutti quelli nel bar la fissarono. “Lei ha detto alla madre che avrebbe preso il posto di regina dell’Universo, ma non che avrebbe sposato a tutti i costi quel ragazzo arrogante che se l’è addirittura portata a letto e costretta a…”. “Non dire altro!” gridò Kei. “Non continuare, e poi sono sicuro che lo sposerà anche per questo motivo!”. “Sì, certo, come no?! Magari la figlia la chiamerà Margherita(senza offesa per chi si chiama così in realtà nda) visto che il nome di Irhys si scrive quasi come il fiore iris! Ma che razza di discorsi sono?! Lei non ama quel delinquente egocentrico, ma te!”. “Il che rende tutto più difficile di quanto non lo sia già!”. La barista si calmò e disse con voce più calma “Ascoltami, Kei. Tu sei un ragazzo giovane, hai una vita da vivere. Non devi rovinarti la vita solo perché Aì parte. Troverai qualcun’altra come lei, non preoccuparti.”. “No” ribadì il ragazzo. “Tu non capisci. Io riconoscerò Aì solamente in quella vera” poi aggiunse con calma anche lui “Se non potrò amare lei, non amerò nessun’altra.”. “Tu stai delirando. Nessuno è così idiota da starsene qui a fare il cretino quando la ragazza che ama sta partendo e rischia fortemente di non fare più ritorno da lui!”. “Tu cosa ne vuoi sapere?! Sei mai stata innamorata di qualcuno? Non credo proprio! E…”. “Cosa ne sai? Chi ti dice che non ho mai provato un affetto maggiore di quello dell’amicizia? Non sai niente di me!”. “Io… io non…”. Kei rimase senza parole, la barista lo aveva messo a tacere. “Dammi retta” gli suggerì Dalila. “Se è vero che la ami, rendila felice, ragazzo. Adesso lei ti starà aspettando, mentre tu non fai altro che gingillarti qua. Và da lei, segui l’istinto. Và dove ti porta il cuore!”. Kei, per tutta risposta, si alzò dal tavolo e uscì dal bar. Continuò a camminare per la città finché non decise di dirigersi verso il mare. Lì si mise a pensare. “Adesso so cosa devo fare” pensava mentre guardava il mare. “Devo farlo per il suo bene, se la amo davvero è giusto che io compia questo gesto, anche se sembrerà da vigliacco! Addio Aì!”. Lì, lo vide Takao. “Ehi Kei!” lo chiamò. Kei si girò verso di lui. “Ma è un vizio di famiglia?” gli domandò Kei. “Quale?”. “Quello di venire a parlare con me.”. “Ascoltami, Aì partirà stasera tra meno di un’ora. Tu non vai a salutarla?”. “Aì non ha più bisogno di me. È stato bello finché è durato.”. “Eh?”. “Io non verrò a salutarla. Fallo tu da parte mia se vuoi e…” prese un foglio che aveva in una tasca. “Dalle questa. È una lettera che dovrai farle leggere. Io non potrò farlo; conto su di te, quindi.”. “Ma Kei! Non puoi fare così! Lei ci teneva a te! Anzi, ci tiene tuttora! In questo modo, non salutandola, la rendi solo più triste di quanto già lo sia!”. “So quello che faccio!” esclamò andandosene via. Takao, invece, tornò dagli altri, dove Aì e gli altri del pianeta Lux stavano per fare ritorno a casa. Sul tetto del Palazzo Lupin, Aì stava per andarsene. “Dunque è arrivato il momento dell’addio…” cominciò a dire Aì. “Io…”. La ragazza si guardò intorno. “Ma dov’è Kei?” pensò. “Ci mancherai tanto” disse Pam, che era andata a salutarla prima di partire anche lei. “Abbiamo passato bei momenti assieme.”. “Come scordarli?!” esclamò Jigen. “Praticamente ti ho vista crescere e ti ho cresciuta come una figlia.”. “Sei stata come una vera sorella per me” disse Angel. “Già, peccato che non sia così…” aggiunse Aì. “Su, dai!” esclamò Fujiko. “Non fare così! Tirati su il morale!”. “Non capisco dove possa essere finito!” dichiarò Pam. “Ti riferisci a tuo fratello?” domandò Dalila. “Non verrà!” rispose Takao, mentre si avvicinava ad Aì e prendeva dalla tasca la lettera per lei. “Me l’ha data prima di andarsene.”. “Che cos’è?” domandò Aì mentre prendeva la lettera e l’apriva. Poi cominciò a leggerla. “Parto con le stelle che mi guardano. Tra loro c’è il tuo pianeta, dal quale mi guarderai… Sempre se avrai voglia di guardarmi ancora… Sono partito solo. Mi manchi tanto. Scusami se non ti saluterò, non ne ho il coraggio. Non voglio vedere il tuo viso triste, non voglio ricordarti in quel modo. Mi basta averti sempre nel cuore con l’ultimo sorriso che ti ho visto in viso, amore mio. Ricorda, ti amerò per sempre; non prendere questo mio gesto come quello di un codardo, per favore…”. “È sua, come avrai capito” disse Takao. La barista chiuse gli occhi come per dire “Kei, sei uno sciocco!”. Aì aveva le lacrime agli occhi. “Quindi non verrà seriamente…” disse sforzandosi di ridere. “Avrei dovuto pensarlo! Ormai, però, è troppo tardi” guardò la madre. “Sono pronta, possiamo partire per Lux.”. “No aspetta! Sono certa che verrà!” esclamò Fujiko. “No! Lui non verrà. È inutile aspettare” disse Aì. “Salutiamoci noi, chi c’è, c’è e chi no, no.”. “Aì” disse Lupin. “Sei stata come una nipote per me e Fujiko.”. “Non dimenticarti di noi!” aggiunse Fujiko. “Vi ringrazio!” li ringraziò la ragazza. “Se qualche volta ti viene sete” cominciò a dire Dalila. “Pensami, ti farò avere il mio ponce speciale il prima possibile!”. “Sei troppo gentile! Mi mancheranno le tue battute!” esclamò Aì. “Noi ti considereremo sempre parte della famiglia” disse Jigen. “Non scordarci mai! Guardaci tutti dal cielo!”. Angel fece cenno di sì con la testa insieme a Pam, la quale aggiunse “Non ricordare i momenti brutti passati con noi, ma quelli belli. Pensaci sempre sorridenti!”. “Vi ringrazio tanto anche a voi!” esclamò Aì, poi guardò Takao. “Ti rivelerò una cosa solo ora” disse il fratello della barista. “Ho sempre invidiato Kei, perché ha potuto averti tutta per sé per qualche tempo. Mi sei sempre piaciuta, lo ammetto, ma se penso che lui ti abbia abbandonato per una stupidaggine ci sto male. Non pensarlo se ti fa’ stare male, anzi, ti consiglio di trovare un luxiano più maturo; perché chiunque compia gesti da codardo si può considerare benissimo tale e infantile!”. “Grazie per il consiglio!” esclamò la ragazza. “E scusami se non ho mai capito i tuoi sentimenti!”. “Sono io che te li ho tenuti nascosti!”. Una volta che anche Cody, Duke, Yuri e Spike ebbero salutato tutti, Eleanor, utilizzando la SL, aprì un varco tra Demos e Lux. Il cielo si fece nero e un buco di colore dorato e argentato si aprì sulle teste di chi doveva partire. I quattro ragazzi, più la regina Eleanor si sollevarono verso l’apertura, mentre Aì era rimasta ancora a terra. “Forza Aylwin, raggiungici!” le gridò la madre. Aì, però, non voleva ancora andarsene, alla fine, purtroppo, anche lei dovette sollevarsi. “Fermati! Non andarci!” gridò una voce. Aì, che prima aveva la mente persa nel vuoto, alzò lo sguardo e lo vide… Kei era piegato e poggiava le mani sulle sue ginocchia. Era sudato e respirava affannosamente. Tutti lo notarono. “Kei!” esclamò Aì. Il ragazzo, nonostante la stanchezza, corse verso il luogo esatto in cui Aì si era sollevata. “Non partire!” esclamò poi. “Non andarci, ti prego!”. “Ormai è tardi, dovevi pensarci prima” gli disse Aì. “Lo so, ma non è mai troppo tardi se si comprendono gli errori e si rimedia!”. “Quel che è fatto, è fatto. Il passato non si può cambiare, Kei.”. “Ma io ti amo!”. Kei tese una mano verso Aì. Lei all’inizio era indecisa su cosa fare, poi cercò di afferrarla, ma ci riuscì a fatica. Si strinsero forte le mani, ma la loro presa diminuiva. La ragazza guardò Kei negli occhi, che in quel momento erano ludici; stava piangendo e cominciava a farlo anche lei. “Non piangere, ti prego!” la supplicò. “Io non stavo piangendo!” sciamò lei. “Ho visto te in questo stato! Tu mi stai facendo piangere! … ah!” la presa stava diminuendo sempre di più. “Non andartene!” disse il ragazzo piangendo. “Non lasciarmi qui da solo! Non voglio viverti come un ricordo!”. “Nemmeno io” rispose lei. “Mi dispiace!”. In quel momento, le mani si separarono. “No! Aì!” esclamò. “Ah!” gridarono gli altri amici da dietro. Anche loro avevano assistito alla scena e ne erano rimasti commossi. “Addio Kei” disse Aì. “Io voglio restare con te!”. “Devi tornare nel tuo mondo” rispose Kei. “Ti amo!”. “Anch’io!”. Così dicendo, Aì volò in cielo con sua madre e gli altri quattro amici. “Addio Kei!” esclamò un’ultima volta, prima di scomparire. “Addio Aì” disse Kei, mentre l’apertura si chiuse e il cielo ritornò sereno. “È andata via” disse Jigen mettendo una sua mano sulla spalla di Kei, che era caduto in ginocchio. “Non possiamo più fare niente.”. “Eh ragazzo…” sospirò la barista. “Devi ancora passarne di momenti difficili… accadono quando meno te lo aspetti… ci sono momenti per ridere, come ci sono momenti per piangere… ma ci sono anche quelli per dirsi addio, solo che quando bisogna dirselo non si è mai pronti…”. “Torniamo a casa, Kei” disse Pam al fratello; e sul tetto di quel palazzo, si salutarono per sempre Aì e i suoi amici… e chissà se un giorno si rincontreranno, potendo finalmente ritrovare quel sentimento che li riavvicinava e che ora li aveva abbandonati per un po’. Chissà se Kei ed Aì potranno un giorno ritrovarsi per ridirsi ancora una volta “Ti amo” e scambiarsi un nuovo bacio… Ma è quasi impossibile che tutto questo accada, perché quella apertura che per qualche minuto ha collegato due mondi, non si riaprirà più… o forse… Per loro è stata dura dirsi addio, dopo quello che avevano passato insieme, dopo tante avventure, tanti momenti tristi, tanti momenti belli, tanti pianti, tante risate e… un solo addio!
  
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