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Autore: Rinkaku    18/03/2014    0 recensioni
Nell'affollata città di New York un ladro del soprannaturale sorprende tutti i cittadini entrando in un cavò della National Bank. Dietro di lui si nasconde Edward Kane, librario capace di controllare l'oscurità attorno a sè. Se in un primo momento deciderà di sfidare sé stesso e la città intera penetrando senza alcuna difficoltà negli edifici più protetti della città, la sua vita sarà destinata a cambiare, poi, grazie a numerosi avvenimenti.
Piccola nota: I primi tre capitoli formano l'introduzione alla storia vera e propria che comincerà dal quarto in poi.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'incontro con Tom Gordon fu a dir poco estenuante, per Edward.

Il giornalista non faceva altro che lamentarsi del nuovo anti-eroe comparso in città e del governo che utilizzava solo mezzi inutili per cercare di fermarlo, mentre questo non faceva altro che uccidere gente.

L'uomo era alto, con la barba incolta e i capelli pettinati perfettamente, con la tipica riga in mezzo da intellettuale e degli spessi occhiali.

La sua assistente, invece, aveva attirato molto l'attenzione del giovane librario.

Era bassa, con lunghi capelli biondi e ricci che teneva legati sopra alla testa e anche lei indossava gli occhiali. Il suo viso era bianco e grazioso, senza la minima imperfezione e cercava di guardare il pubblico anche se nascondendo il forte imbarazzo e il dissenso dai pensieri del suo capo.

Edwar non perdeva un attimo per osservarla in ogni suo più piccolo dettaglio, rapito dalla sua bellezza e, quando l'incontro giunse al termine, fu dispiaciuto dal non poterla più vedere, ma, l'occasione di parlarle, arrivò subito.

-Tutto a posto?- Le chiese il ragazzo incuriosita dal vederla del tutto spaesata.

-Ehm...Avrei bisogno di parlare con la proprietaria, sapresti dirmi dov'è?-

-Veramente è uscita poco fa, ha lasciato momentaneamente la direzione a me, cosa ti serve sapere?- Rispose gentilmente Edward notando quanto fosse ancora più carina da vicino.

-Beh, dovrei ricevere informazioni sul negozio per l'articolo del signor Gordon...Sai, lui vuole sempre essere informato su ogni luogo che visita per poterne parlare sul Times...- Rispose a sua volta la ragazza, senza restare indifferente dall'aspetto del librario.

I due chiacchierarono a lungo riguardo alla libreria, per poi cambiare discorso verso le loro vite private, interessandosi sempre più l'uno all'altra e, infine, si salutarono con imbarazzo.

 

Quella notte Sinner tornò in azione.

Questa volta il suo obbiettivo era la villa del sindaco, il luogo dove la sorveglianza era di massimo livello.

Quel posto era per lui la sfida più grande che avrebbe dovuto superare fin'ora.

Poliziotti sia all'esterno che all'interno della struttura, telecamere di sorveglianza di ultima generazione e, in più, se fosse stato scoperto si sarebbe ritrovato circondato da tutti i distretti di polizia della città.

Questa nuova sfida lo rendeva colmo di ebrezza e adrenalina.

Il suo costume era stato rimodernato con lenti apposite per nascondere gli occhi e rinforzata sul petto per resistere ai colpi che probabilmente avrebbe potuto subire questa volta.

Alle due di notte tutto era pronto, con addosso il costume modificato era deciso ad entrare ad ogni costo nell'abitazione del sindaco cercando di non dare troppo nell'occhio.

Si schermò con l'oscurità attorno a lui ed entrò da una finestra del secondo piano lasciata leggermente aperta.

 

Lo stato di allerta partì fin da subito, silenziosamente.

I sorveglianti avevano visto la tipica macchia nera sui video delle telecamere non appena Sinner era entrato nell'edificio e avevano avvisato le guardie appostate in ogni corridoio di agire come se non fosse stato scoperto e così fecero.

Indossavano maschere ad infrarossi, grazie ai quali potevano vedere l'uomo aggirarsi in tutta calma e sicuro di sé per i corridoi del secondo piano e gli parve strano che non fosse passato, prima, dalle abitazioni dei restanti capi mafiosi della città.

I poliziotti continuarono a seguirlo, nascosti e senza farsi notare da lui. In pochi minuti la situazione si era ribaltata e Sinner non si accorgeva del pericolo imminente.

Camminando si avvicinò allo studio del sindaco James Briant, ne aprì la porta ed entrò, mentre da fuori osservavano ogni suo movimento per mezzo delle telecamere.

Il ragazzo trovò con facilità la cassaforte, aprì anche quella e, prima che riuscisse ad infilare una mano dentro e prelevarne il contenuto il suono di una pistola bloccò ogni suo movimento.

Dietro di lui, un giovane poliziotto teneva l'arma da fuoco puntata verso la sua schiena.

L'espressione sul suo volto era sicura ma nascondeva tutta la sua paura che, quasi inutilmente, cercava di tenere dentro di sé con tutte le sue forze.

Davanti a lui c'era il primo ricercato di tutta New York, assassino di un'intera famiglia di mafiosi e uomo senza scrupoli ma si sentiva in grado di riuscire a catturarlo.

-Fermati e metti le mani in alto! Muoviti o sparo!- Lo intimò il poliziotto.

Il suo aspetto era giovane, sui vent'anni al massimo, coi capelli corti e lo sguardo sveglio.

Sinner decise di vedere come sarebbe proceduta la cosa e fissò il poliziotto negli occhi con aria spavalda.

-Ti credi un'eroe adesso?- Gli domandò tenendo le braccia alzate e sorridendo leggermente per schernirlo.

-Chi ti credi di essere tu? Sei solo un criminale e un assassino! E ora sei anche stato beccato! Fuori da questa stanza ci sono tutti gli altri poliziotti di guardia e il commissario è già arrivato, come pensi di poter fuggire?- Lo intimò il poliziotto tirando fuori tutto il suo coraggio.

-Così.- Sussurrò Sinner prima di scomparire nel nulla, ancora una volta schermato dall'oscurità della stanza.

Rapidamente prese parte del contenuto dalla cassaforte, spintonò via il poliziotto e sfondò la porta con una spallata, spaventando gli uomini che lo attendevano appostati fuori.

Gli spari riempirono tutto il corridoio in pochi secondo mentre il ladro sfuggiva agilmente dai tentativi di cattura di quegli uomini, guidati dagli occhiali a infrarossi.

Improvvisamente un ennesimo poliziotto, vestito più pesantemente degli altri, gli si parò di fronte e lo atterrò con un pugno al volto.

Edward cercò inutilmente di schivarlo e finì per un attimo a terra, rialzandosi appena in tempo per sfuggire alle manette dell'uomo e sferrargli un calcio sul mento.

La casa ora gli sembrava infinita, gli uomini spuntavano da ogni angolo dei corridoi e gli veniva sempre più difficile evitarli tutti.

Un ennesimo sparo, stranamente più chiaro e forte degli altri, echeggiò nell'aria.

Sinner era a terra, una pallottola incastrata nella coscia lo rendeva incapace di rialzarsi, inchiodandolo al pavimento.

In un attimo tutti i poliziotti dell'edificio gli furono addosso, la disperazione e la paura si impossessarono di lui.

Non poteva farsi catturare, non così.

Il ragazzo della stanza tirò fuori le manette e, appena Edward le vide, qualcosa di ancora più spaventoso e potente prese il controllo di lui.

Le ombre della stanza iniziarono a scuotersi, il pavimento tremò e le poche luci che illuminavano tutta la casa si spensero improvvisamente.

-Che succede?- Gridò uno dei poliziotti.

-E' un terremoto! Tutti giù!-

-No, è lui! Guardatelo, è lui!-

Il volto di Edward, nascosto in parte dalla maschera era agonizzante, si dimenava convulsamente sul pavimento mentre tutta la struttura tremava e, improvvisamente, le ombre che la riempivano cominciarono a stringersi velocemente verso tutti gli uomini, dirigendosi contro Sinner.

Non appena lo raggiunsero, ripartirono verso gli angoli della stanza, come se fossero esplose.

I poliziotti erano allibiti, non ebbero nemmeno il tempo di urlare e, quando il ragazzo riprese i sensi e si alzò, si ritrovò immerso da tutti quei corpi.

 

Il rapporto della polizia stimava un totale di 25 morti, tutti poliziotti.

Il commissario Tibbs e il sindaco Briant non erano mai entrati nella struttura e il criminale Sinner non era stato ritrovato.

Non si comprese mai cosa fosse successo in quella villa, quella notte.

I corpi non presentavano ferite, sembrava come se una forte onda d'urto li avesse investiti.

Tutti i dipartimenti di New York si misero alla ricerca dell'omicida, i cittadini protestavano contro il governo per la mancanza di supporto e l'ormai pluriomicida Sinner era diventato il ricercato numero 1 negli Stati Uniti d'America.

  
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