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Autore: janecaulfield    18/03/2014    1 recensioni
[Gerusalemme Liberata]
Studiando l'opera di Tasso mi sono innamorata di questi due personaggi,che secondo me si sarebbero meritati un lieto fine insieme.Ho cercato di rendere loro un po' di giustizia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erminia cavalcava velocemente sulle strade polverose,cercando in tutta fretta di tornare nell’accampamento cristiano,con al suo fianco Vafrino.Ma subito dovette frenare le briglie dei suoi cavalli,perché aveva avvistato qualcosa in mezzo alla strada. Man mano che si avvicinarono,notarono con orrore che si trattava del corpo di un uomo,e che uomo! Vafrino,che era sceso da cavallo per ispezionare il cadavere impallidì ed iniziò ad urlare
-Presto!Accorrete!Il nobile Tancredi D’Altavilla è ferito gravemente-
Erminia sentì come una fitta al cuore,scese immediatamente da cavallo e corse verso il suo amato. Era stata così impaziente nel rivederlo,che gli dei lo avevano messo addirittura sulla sua strada. Ma a quale prezzo! Egli era pallido,smorto e cosparso di sangue. Credendolo morto,Erminia scoppiò in un pianto disperato,e prese a baciare quel corpo che aveva così tanto amato in vita. Quand’ecco un altro miracolo. Forse destato da quei soavi baci,Tancredi aprì gli occhi,e quando Erminia se ne accorse,si mise subito all’opera per curarlo,servendosi di bende che strappò dalle sue vesti. Si impegnò con tuta se stessa a medicare le gravi ferite inferte dal saraceno Argante. Il sudore le imperlava la fronte e il cuore le palpitava all’impazzata nel petto,doveva salvare la vita del suo amato Tancredi,anche se l’amore per lui le aveva sempre causato sofferenza,anche se il suo cuore non sarebbe mai stato suo.
Una volta completate le cure,trasportarono il corpo di Tancredi nell’accampamento cristiano.
Appena ebbe finito,lasciò riposare Tancredi,e si ritirò nella sua torre,dove quasi ogni giorno aveva pianto per il suo amore. Ripensò con affetto a quei cari contadini che l’avevano accolta,quasi fosse stata una loro figlia, e provò un po’ di nostalgia per quel luogo così puro e incontaminato. Eppure,anche lì lei non era mai riuscita a dimenticare Tancredi. Cosa avrebbe fatto adesso?La guerra era conclusa, e aveva detto addio ai suoi amici  pastori. Era rimasta senza patria e senza famiglia. Voleva solo una cosa,avrebbe rinunciato alla sua libertà pur di tornare ad essere prigioniera di Tancredi e così vivere sempre a contatto con lui. Con amara dolcezza ricordò quei giorni di prigionia che per lei però erano stati giorni meravigliosi. Ella aveva fatto di tutto per lui,aveva spesso rischiato la sua stessa vita per salvarlo,ma ogni suo tentativo non era andato a buon fine. Con il cuore ancora gonfio di tristezza,tornò da Tancredi,per vedere in quali condizioni versava. Egli dormiva beatamente,ed era così bello che Erminia pensò si trattasse di una divinità più che di un uomo. Non poté trattenere il suo impulso,e così senza accorgersene,la sua mano si ritrovò ad accarezzare i riccioli castani del cavaliere. Egli al tocco della donna si destò,un po’ assonnato e ancora disorientato.
-Chi siete voi?- chiese
-Shh,riposate,non curatevi di me. Sono solo venuta a vedere come stavate.-
-Siete voi che mi avete curato?Riconosco il tocco caldo e delicato delle vostre mani. Ditemi per favore chi siete,così potrò dimostrarvi la mia debita riconoscenza per avermi strappato dalle grinfie della morte.-
-Non ha importanza chi io sia.-
-Insisto,anzi,ve lo ordino.-
Erminia sospirò e in preda all’imbarazzo disse – Erminia,principessa di Antiochia,e un tempo vostra prigioniera anche se ora non sono più né l’una né l’altra.-
-Erminia!Mi ricordavo di avervi liberata,perché siete ancora qui?-
Ella arrossì. Poteva forse ammettere che era tornata per lui,perché lo amava,e quell’amore che bruciava in lei la consumava e non le permetteva di vivere felice e tranquilla?
-Sono ancora qui perché non ho nessun posto dove andare. Non ho più una famiglia,o degli amici-
Nel viso di Tancredi prese forma un’espressione triste. Provava compassione per la povera ragazza,che per di più le aveva salvato la vita. Era in debito con lei. Esitò un attimo nel formulare la sua proposta,ma prese coraggio e disse
-Allora potreste venire via con me,far parte della mia corte,se volete. Ma,badate,da donna libera non da prigioniera-
Erminia non poteva credere alle sue orecchie,stava sognando di sicuro.
-Dite sul serio-
-Non scherzerei mai su una cosa del genere,altrimenti che cavaliere sarei?-
La fanciulla scoppiò in lacrime di gioia,si inginocchiò,prese fra le sue mani quelle di Tancredi e le baciò,bagnandole con le sue lacrime.
-Vi ringrazio immensamente,vi sono eternamente grata-
E dopo aver premuto le sue labbra più e più volte sulle mani di Tancredi,ella sciolse la presa,e si allontanò felice e ancora incredula.







  Per favore,gradirei moltissimo se lasciaste un commento a questa mia storia,grazie (:
  
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