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Autore: Rosalie97    18/03/2014    7 recensioni
Cosa avrebbe detto Mike se l'avesse vista? Zoey era sicura che l'avrebbe odiata, guardata per sempre con disprezzo. Ma ora Mike non c'era più, ed a lei non restava che il suo peggior nemico.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Gwen, Heather, Mal, Zoey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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<< Lontano? >> Chiese Zoey mentre apriva le ante dell’armadio. Mal era seduto sul suo letto, ed ad un tratto, altamente incurante che non fosse la sua stanza, si distese, con le braccia sotto alla testa. Zoey gli lanciò un’occhiataccia e a malapena riuscì a trattenersi dal sorridere. Era così bello!
Si voltò verso l’armadio, e cominciò ad estrarre ogni vestito per poi sistemarli sul letto in pile, mentre Mal la guardava. Anche lei ai suoi occhi era così bella..
Piano, lui si tirò su e si sedette a gambe incrociate, dopo aver tolto le scarpe. Cominciò ad aiutarla a ripiegare i vestiti. Lei gli lanciò un’altra occhiata.
<< Come mai mi aiuti? >>
<< Sei lenta >> replicò lui.
<< Grazie >> lei si posò le mani sui fianchi, mentre lo guardava malamente.
<< Che c’è? >> Lei scosse la testa, con un sorriso, quel ragazzo era incredibile.
 
<< Quando partiamo? >> Gli chiese Zoey mentre sedeva al tavolo.
<< Stanotte >> rispose lui sicuro mentre posava i gomiti sul tavolo ed il viso tra le mani. << Non dobbiamo farci vedere.. Probabilmente ti starano tenendo d’occhio. >>
<< Ma come facciamo a scappare se tengono d’occhio il condominio? >>
<< Tu sottovaluti le mie capacità, Zoey >> rispose lui con un sorriso, e lei si sentì le guance andare in fiamme. Ringraziò mentalmente Dio per il fatto che la stanza fosse poco illuminata così che Mal non potesse accorgersi del rossore.
<< Ma anche se riusciamo a scappare.. Dove andiamo? >> Zoey era preoccupata al massimo, dopotutto era lei a rimetterci se fallivano, no? Era convinta che Mal se la sarebbe data a gambe levate, lasciandola da sola nei casini. Lo sapeva, perché Mal era fatto così, lui non si preoccupava dei problemi altrui, non aiutava a risolverli, anzi, faceva di tutto per ingigantirli, e rimaneva li a guardare, divertito, mentre il tuo mondo andava in pezzi. Erano così diversi.. E Zoey odiava la gente come Mal.. Eppure, quando lo guardava, quando sentiva la sua voce, quando pensava a lui, il suo cuore cominciava a battere a mille, impazzito.
<< Prenderemo un treno >> rispose solo lui, per poi perdersi a guardarsi le mani fin troppo curate per appartenere ad un ragazzo ed ad un assassino come lui.
<< Hai i soldi per i biglietti? >> Mal la guardò inarcando un sopracciglio, come per chiederle se stesse scherzando.
<< Ovviamente no >> rispose per poi poggiarsi allo schienale della sedia di legno, sembrava annoiato. Ed anche lei lo era, dato che avrebbero dovuto aspettare la sera per scappare da quell’appartamento circondato da poliziotti che la tenevano d’occhio per arrivare alla stazione, dove sarebbero dovuti salire su un treno senza nemmeno avere dei soldi per il biglietto o idea della destinazione. Bè, forse finché ne aveva l’occasione se lo poteva permettere d’essere annoiata.
<< Ed allora come facciamo a salire in treno, geniaccio? >> Replicò lei acida come Heather, e lui sorrise. Solitamente chiunque si fosse comportato così con nei suoi confronti sarebbe morto, ucciso da lui grazie al suo amato coltello, che portava sempre con sé. Ma c’era qualcosa in quella ragazza che Mal non riusciva a spiegarsi, le permetteva di.. Affrontarlo. Glielo lasciava fare, anzi, era pure contento quando lo faceva, perché si sentiva più umano, più normale, cosa che lui mai e poi mai avrebbe potuto essere. I motivi per cui l’aveva seguita in tutto erano tre. In primo luogo, non voleva lasciarla andare, lasciarla libera di dire ciò che sapeva che lui aveva fatto, ergo uccidere Mike. In secondo luogo, lui provava qualcosa per lei, non sapeva dire quando fosse giunta quella novità, e non sapeva dire nemmeno che tipo di sentimenti fossero.. Poteva trattarsi di affetto fraterno oppure di semplice affetto, o magari vero e proprio amore. Mal non lo capiva, non era mai stato un asso nel campo dei sentimenti, anzi, il suo talento si limitava ai campi dell’uccidere, dello squartare e a volte anche del rapire.. L’aveva fatto una volta, e poi aveva ucciso la ragazzina. La polizia ancora cercava il colpevole. Sorrise tra sé. In terzo luogo, lei l’affascinava, era diversa. Se lui l’avesse messa a confronto con una qualsiasi altra ragazza, avrebbe visto che niente, ma proprio nulla avrebbe potuto essere, nemmeno in minima parte, comparato a Zoey. Lei era speciale, e Mal apprezzava la diversità.
<< Semplice. Noi non saliremo su un treno passeggeri, ma su un treno merci >> cominciò a sfiorare i ricami della piccola tovaglia posta al centro del tavolo rotondo della cucina.
<< Cosa?! >> Zoey era scioccata. << E precisamente come hai intenzione di salire sul treno merci? Ti aspetti che lascino i vagoni aperti solo per te?! >>
Lui la fulminò con lo sguardo. << Ovviamente sono già andato a controllare, geniaccio. Ho visto che i treni merci qui passano ad ogni ora, soprattutto di notte, e che lasciano alcuni vagoni, verso il fondo, aperti. >>
<< E precisamente, >> Zoey si chinò verso il tavolo, e lo fece anche Mal, così che i loro volti fossero vicini, << mi spieghi quando diavolo sei andato a vedere?! >>
Lui ritornò ad appoggiarsi allo schienale in legno della sedia, << A volte mi annoio di notte.. E poi immaginavo che ti avrebbero indiziato. >>
Lei abbassò di colpo le spalle, << Ma allora, se sapevi che mi avrebbero indiziato, perché diavolo l’hai ucciso?! Dio, Mal, a volte sembri più stupido di Scott! >>
Mike la guardò con un’espressione che diceva chiaramente “quando hai finito avvertimi” mentre aveva le braccia incrociate al petto magro ma muscoloso. Indossava una maglia azzurra, come Mike, ora Zoey poteva vederlo perché si era tolto la felpa nera. Aveva due pezzi bianchi dello stesso tessuto alla fine delle maniche, che erano corte. Era uguale alla maglia che Mike indossava quando lei l’aveva conosciuto. Sussultò, aspettandosi di provare un tuffo al cuore, ma stranamente sentì solo una sorda fitta.
Mal la guardò inarcando un sopracciglio, per poi dire: << Se stai bene non lo so e non te lo chiedo, >> fece una pausa << dato che sussulti così senza un minimo e valido motivo, ma dì ancora che somiglio a Scott e ti chiudo nell’armadio. >>
<< Ma è vero che sembravi Scott >> replicò lei tranquilla, e lui, come aveva promesso scattò in piedi e l’afferrò per un polso senza nemmeno che lei s’accorgesse. In pochi secondi si ritrovò davanti all’armadio in camera sua, lui l’aprì e ce la chiuse dentro, per poi poggiare la schiena contro le ante.
Zoey era talmente scioccata che nemmeno riusciva a parlare. Poi prese a tirare pugni contro la parete di legno che si frapponeva tra lei e Mal.
<< Mal! Fammi uscire di qui! >>
<< Ti avevo detto di non dire più che assomigliavo a Scott >> replicò lui tranquillo, mentre se ne stava poggiato con la schiena all’armadio.
<< Fammi uscire! >>
<< Solo se mi chiedi scusa >> la sua voce non ammetteva repliche, ma non sembrava arrabbiato.
<< No, non ti chiedo scusa! >> Replicò Zoey per tutta risposta.
<< Ed allora mettiti comoda lì dentro, perché non esci finché non arriva ora di andarsene. >>          
 
Ormai Zoey era seduta lì dentro, poggiata alla parete interna dell’armadio, da parecchio tempo. Mal non aveva più parlato, e lei, pensando se ne fosse andato aveva cercato di aprire le ante. Sfortunatamente lui era ancora lì, e le disse: << Solo perché non parlo non vuol dire che non ci sia. Sai, potresti imparare qualcosa dal silenzio. >>
Lei aveva subito replicato: << Io non parlo troppo. >>
<< Non ho mai detto questo. >>
<< Ma l’hai pensato >> lo fulminò lei, e dopodiché, con le braccia incrociate al petto rimase lì, silenziosa.
Mal, dopo qualche tempo, aprì le ante e la guardò in un modo che Zoey non riconobbe. Sembrava provare disprezzo ed allo stesso tempo dire “vedi che se non parli è meglio?”.
<< Vedi che se non parli è meglio? >> Le disse lui come a dar voce ai suoi pensieri.
 Lei gli lanciò un’occhiataccia, si sedette con le gambe penzoloni e le braccia incrociate. << Sei antipatico. >>
Lui lasciò andare le ante dell’armadio dalla sua stretta, ma restarono lì dov’erano, << Dimmi una volta in cui io mi sia preoccupato di essere simpatico con qualcuno al di fuori di me. >> Zoey stava per parlare ma lui la bloccò. << Quella volta non è compresa. Andiamo, volevo solo farvi credere di essere Mike per.. >>
<< “Farci cadere tutti, uno alla volta?”. >> Zoey lo stava palesemente prendendo in giro, ma a lui non importava, si preoccupava solo di risponderle a tono, << Per fortuna che quella volta mi hai salvata dai piragna, sai, non sarebbe stato il massimo essere fatta a pezzettini. >>
Senza rendersi conto di cosa faceva, Mal si avvicinò a lei e le cinse i fianchi con le mani, << No, non sarebbe stato il massimo.. >> I loro volti erano a pochi centimetri l’uno dall’altro, e Zoey cominciava a sentir caldo, oltre che mancanza d’aria.
<< No.. >> Rispose lei, mentre si guardavano negli occhi, profondamente. I loro sguardi erano agganciati reciprocamente, e nessuno dei due riusciva a distoglierlo, finché Mal non si riscosse e si allontanò. Zoey fece il broncio ed incrociò le braccia, mentre lui usciva. Si sorprese quando tornò indietro e le disse: << Allora, vuoi muoverti o hai intenzione di rimanere qui? Dimmi sai, perché a me fa lo stesso. >>
<< Cosa? >> Zoey scattò in piedi e gli corse dietro, << A te farebbe lo stesso lasciarmi qui!? >>
Mal, per tutta risposta, si limitò a fissarla nel buio del corridoio.
<< Bene, allora vai >> Zoey alzò il mento, in alto, per intimarlo ad andarsene. Ma lui fece qualcosa che lei non si sarebbe aspettata. Velocemente, senza che la ragazza quasi se ne accorgesse, Mal le posò le mani sulle guance, la avvicinò a se e le loro labbra si toccarono. All’inizio Zoey rimase sorpresa, mentre aveva gli occhi spalancati, ma poi si lasciò andare, e quel bacio superficiale si trasformò in un vero e proprio bacio. Lei sentiva la testa girare ed il cuore battere a mille. Non aveva mai provato questi sentimenti quando baciava Mike.
Quando si scostarono l’uno dall’altra avevano il fiatone. Mal non poteva credere a quel che aveva fatto, non si era nemmeno posto il problema se fosse stata la cosa giusta da fare, la fece e basta, ed a quanto pare era stata una buona mossa. Scoprì che Zoey provava qualcosa per lui, ma non si preoccupò del fatto che avrebbe potuto sfruttare quella situazione.
<< Avanti >> disse frettoloso, mentre si voltava e si dirigeva alla cucina, dove avevano lasciato lo zaino di Zoey con tutte le sue cose, come se non fosse successo niente di speciale. La ragazza lo seguì.
In realtà per lui era stato molto più che “niente”, ma non lo diede a vedere, dopotutto era sempre lui, no?
Ma di una cosa Mal si rese subito conto: ciò che provava per Zoey non era affatto affetto fraterno.
  
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