OTTAVO
"Oh! Lady Doll, Lady Doll!
L'hai
scampata per un pelo,
ma
neanche l'altro s'è mai arreso.
Mentre
il bruno contava le spese...
e
la Luna ormai scende
con
la luce che or t'attende."
Mancava
poco più di un'ora all'alba.
Takao
lo aveva constatato con sorpresa dalle lancette arrugginite dell'orologio di un
vecchio campanile in restauro.
Eppure
l'intero manto stellato era ancora tinto di uno dei suoi più incantevoli blu
cobalto e nulla sembrava voler presagire l'arrivo del cielo mattutino e dei
tiepidi raggi solari.
Forse
solo la Luna, sempre più calante, dava l'idea di una possibile ora tarda.
Il
moro si tolse il cappello passandosi una mano tra la folta chioma lucente per
poi infilarselo nuovamente.
-
Kei? -
Si
voltò scorgendo la longilinea figura dell'amico appoggiata al tronco di un
albero, poco distante dalla panchina su cui era accomodato.
Gli
occhi socchiusi in mille riflessioni sotto una spettinata chioma argentea.
Sapeva
già che non gli avrebbe risposto..
Doveva
essere molto stanco.
Dopo
aver seminato il bestione si erano rifugiati in un piccolo parco illuminato,
poco distante dal centro urbano.
Due
o tre alberi piantati qua e là insieme a qualche arbusto e ad altrettante
panchine poste ai fianchi di una stradina.
Niente
di speciale.
Il
posto ideale per due ragazzi appena fuggiti dalle grinfie di una body-guard
incazzata.
Un
piacevole luogo; calmo e tranquillo...
Silenzioso
e ben celato...
Sinistro
ed ombroso.
Takao
rabbrividì.
La
sensazione di qualcosa di gelido che sale lungo la colonna vertebrale per poi
svanire poco più sotto della nuca con un fastidioso pizzichio.
A
questo punto sarebbe stato un bene raggiungere il punto d'incontro dove si era
dato appuntamento con Rei.
Per
fare questo però sarebbe dovuto riuscire a smuovere Kei.
Scosse
negativamente la testa già scoraggiato da quel pensiero.
I
suoi occhi neri si posarono nuovamente sul russo.
Immobile
come prima.
Si
infischiava altamente della sua presenza.
Come
sempre del resto.
Niente
di speciale.
Era
rimasto colpito dalla serenità con cui poco prima lo aveva visto ridere; dopo
averla fatta in barba al gorilla erano entrambi scoppiati inspiegabilmente in
una sonora risata...
Il
sollievo di essersi finalmente liberati del loro inseguitore...
La
soddisfazione di essere riusciti a cavarsela contro un tipo simile con un gesto
forse addirittura patetico...
Erano
riusciti a uscirne con una piccola collaborazione..
E
aveva avuto "l'onore di ammirare" la bellezza di uno di quei rari
sorrisi di Kei.
Uno
di quei rari sorrisi inspiegabilmente sottratti allo sguardo attento della
gente che invano tentava di rubarne qualcuno...
Di
scorgerne solo per un istante un piccolo barlume nel pallido volto del russo.
Anche
a costo di apparire patetica.
Forse
vivere con un nonno come il suo ti toglieva davvero la voglia di ridere...
In
fondo sapevano tutti che tipo d'uomo era e il modo in cui dimostrava il suo
"affetto" al nipote.
Ma
perché scappare solo ora?
Quando
ormai il tempo ha legato a forza il destino di due persone.
Quando
ormai - anche se duro da ammettere - Kei dipendeva involontariamente da
quell'uomo odioso che aveva imparato a conoscerlo ed a manovrarlo a suo
piacere.
Magari
anche in quel momento il vecchio aveva già previsto ogni futura mossa di Kei.
Magari
lui lo aveva incitato indirettamente alla fuga solo per levarsi lo sfizio di
qualche dubbio sul nipote.
Lo
aveva fatto patire una notte intera e forse anche più solo per testare un
qualcosa.
Per
sperimentare fino a quanto si estendeva il suo controllo sul nipote e fin dove
i suoi fili potevano allungarsi.
Kei
era solo una marionetta nelle mani di un vecchio burattinaio.
Una
bambola che non poteva in alcun modo sottrarsi dalle sue grinfie.
In
alcun modo...
Era
tutto così triste.
Lo
sguardo di Takao si spense sotto l'ombra del frontino del suo amato cappello.
Mai
aveva provato a guardare Kei sotto questa prospettiva ed in fondo si pentì di
averlo fatto.
Si
poteva dire che l'unica cosa che allentasse di poco quel filo teso tra il nonno
ed il nipote fosse il Bey.
Un
piccolo spiraglio che permetteva al ragazzo di osservare il mondo al di fuori
dell'influenza del vecchio.
Uno
sbocco di luce in una vita vissuta nell'ombra...
Ma
in fondo non si poteva certo dire che Kei subiva unicamente.
Sapeva
il fatto suo...
-
Adesso basta... -
Come
avesse udito i suoi pensieri, Kei distolse Takao dalle sue riflessioni
ritrovandosi il russo a pochi passi di distanza.
La
manica del cappotto bianco scucita ed i pantaloni inumiditi fino al ginocchio.
La
sciarpa era l'unica cosa rimasta ancora intatta dopo le avventure di quella
notte.
Due
occhi pieni di commiserazione puntati su un viso pallido e stravolto.
Il
russo non si accorse dell'occhiata di Takao.
Ed
era meglio così.
Se
c'era una cosa che non sopportava era che qualcuno avesse pena di lui.
-
Ci siamo abbastanza ripresi... ed è quasi l'alba... a questo punto è meglio se
tu ritorni in Hotel Takao.. -
Orgoglio.
Ancora
quel dannato orgoglio che non gli permetteva di farsi avanti.
In
fondo non gli costava niente chiedere aiuto a Takao, bastava che gli domandasse
di...
Ma
noooooo...
Lui
deve fare l'eroe!
Deve
seguire il suo orgoglio!
Il
volto di Kei si indurì per i suoi stessi pensieri.
Eppure
proprio qualche tempo prima stava per varcare la soglia illuminata dell'Hotel,
pronto a chiedere soccorso ai suoi compagni.
Prima
però aveva la scusa che era meglio chiedere aiuto agli amici invece di seguire
Yuri che era deciso fino in fondo a portarlo dritto dritto dal nonno.
Ma
ora?
Takao
saltò su a quelle parole, colto da un'improvvisa rabbia.
Il
suo sguardo si asserì, facendosi tagliente in contrasto ai delicati lineamenti
del viso.
-
Tornare all'Hotel?! Immagino tu sappia perché mi ritrovavo a correre per tutta
la città a quest'ora di notte! Non certo per perdere qualche chilo!! -
Kei
sbarrò gli occhi colto da un improvviso dubbio.
Due
grandi pozzi rossastri.
Immaginava
che Takao fosse corso a cercarlo...
Lo
sapeva senza un ragionamento preciso...
Semplicemente
aveva dato per scontato che doveva essere così, ma ora che ci pensava...
In
mezzo a quel trambusto non gli era passato per la testa...
Come
faceva Takao a sapere che era fuggito di casa?
Le
sue labbra si socchiusero intente a porre quella domanda, ma non fu necessario.
-
Quel brutto bestione è venuto fino alla nostra camera a combinare un bel
trambusto, per un pelo non mi strangolava e tu mi vieni a dire di tornare in
albergo come fosse niente lasciandoti girovagare con quello alle calcagna!! -
Tipico
di Takao...
Niente
di speciale...
Almeno
aveva la scusa per accettare il suo aiuto...
Il
russo trattenne un sorriso di sollievo accennando con il capo e mantenendo
successivamente lo sguardo a terra.
Qualche
attimo di silenzio...
Di
riflessione...
Kei
rialzò lo sguardo puntandolo sul compagno.
Due
occhi neri che incontravano la determinazione impressa nei due rubini.
Il
giapponese non attese, afferrò frettolosamente il polso dell'amico tirandolo
dietro di se in una corsa verso l'uscita del parco.
-
Che tu voglia o no ti trascinerò a forza da Rei!! Così ne discuteremo tutti
insieme!! -
Una
voce rassicurante che mise fine alla frustrazione di un cuore troppo orgoglioso
per cedere ai prorpi desideri.
Due
labbra rosee che si incurvavano in un dolce sorriso di gratitudine alle spalle
di un volto raggiante e privo di preoccupazioni.
Il
passo silenzioso di due persone percorrere deciso l'oscurità di una fredda
stradina innevata.
Due
ragazzi ignari di ciò che la sorte aveva loro in serbo.
...
Ciaoooooooo!!!
Come va!? Vi è piaciuto questo capitolo? Inutile dire che è corto e che la
punteggiatura non è delle migliori, ormai sono diventati il mio punto debole...
Inoltre
mi sono un pò staccata rispetto ai capitoli più movimentati... Ho pensto di
scrivere questo per tranquillizzare un pò le acque, anche se non è una
spiegazione valida... forse... -.-''''
Grazie
ancora a tutti quelli che non mancano di commentare nei vari siti e che
continuano a seguire la storia, continuate cosi!!!!!!!!^o^
Statemi
tutti bene!!
Al
prossimo capitolo!!!
Hauuuuu!!^.^