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Autore: costycandy    18/03/2014    0 recensioni
cosa succede quando il nostro futuro ci viene svelato prematuramente? Una vita infernale, solo per un destino da compiere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono sempre vissuta in una piccola cittadella. Vivevo modestamente, frequentando il liceo più tosto di tutta la regione. La mia esistenza girava intorno a libri, quaderni, spartiti. Andavo e venivo tra la scuola e la sede dell’importante coro in cui cantavo. Insomma, una vita ordinaria ma desiderabile. Ma anche l’autostrada più lunga e dritta ad un certo punto deve girare, a destra o a sinitra. Non c’è altra soluzione, bisogna solo conoscere la via, oppure affidarsi al caso e prendere una decisione.
Ed è in quel momento che la strada ha un senso: così successe a me. Non so se definire tutto ciò un evento fortunato o malauguratamente accaduto, piombato come un masso sul mio cammino. Per farla breve, conobbi un ragazzo, alto e bello, a cui diedi il mio primo bacio. Fu un’emozione enorme, ma che come tutte alla fine resta sospesa nell’aria e a poco a poco dimenticata. E fu così che conobbi l’amore, col mio piccolo cuore da ragazzina, e penso che se l’avessi vissuto un po’ più tardi tutto questo avrebbe preso una piega diversa.
E così vissi forme d’amore di questo genere per molte volte, con svariati ragazzi, per tutto il tempo della mia adolesenza. Cominciai a fare l’università, piena di sapere e preparata a qualsiasi gigantesco carico di studio che potesse capitarmi. Ma col passare del tempo e delle svariate relazioni mi chiedevo sempre più con che uomo avrei trascorso la mia vita, o come sarebbe stato il mio futuro, tutte domande molto comuni. Io però ebbi la fortuna (o la sventura) di trovare delle premature risposte.
Ed ecco un voce che mi parlava. Non ho ancora idea circa la sua origine o la sua spiegazione, ma avevo un’arcana certezza: quello era davvero ciò che mi sarebbe accaduto. Successe tutto in un secondo, in un momento di semplice e puro assurdo: nella testa mi rimbombava questa voce, cupa e maestosa. Perciò: avrei sposato un uomo, avuto una famiglia, un lavoro stabile, come dopotutto la maggior parte delle persone normali. E guarda un po’! il mio futuro marito si sarebbe chiamato Pietro, un nome come un altro.
Accadde così che, uscita da un bar del centro, conobbi un uomo della mia età, capelli marroni e occhi profondi. Ovviamente aveva il nome a me preannunciato e io capii subito da quando ci presentammo che era quello l’uomo della mia vita. Feci tutto per farmelo piacere e sposarmelo, così un anno dopo ero già incinta. Purtroppo, per la fretta probabilmente, non avevo notato che il mio uomo era arcigno e violento, soprattutto quando tornava a casa ubriaco. Arrivò anche ad entrare nel giro della droga e da allora non tornava più se non qualche rara domenica. E io, che crescevo tre figli ribelli e selvaggi non me ne preoccupavo: era quella la mia vita, non potevo farci niente. Posizione alquanto strana la mia, ma probabilmente frutto di un’idea d’amore distorta e troppo prematura.
E perciò vissi la mia esistenza già decisa, affrontando ogni patetico giorno con la stessa idea: “Non ci posso fare niente, è questo il mio destino”. Arrivata alla veneranda età di sett’antanni ricevetti una telefonata da un mio vecchio compagno d’università, di cui non ricordavo quasi più nulla. Mentre camminavo per raggiungere il luogo del nostro appuntamento mi passò per la testa tutta la mia vita... Per la prima volta riconobbi quanto davvero era stata sciagurata, fin dall’adolescenza. E io! Non avevo fatto assolutamente nulla! Avevo subìto, subìto, subìto! E me ne ero resa conto solo in quel momento!!
Cominciai a piangere come una bambina, ma nascosi le lacrime non appena vidi colui che dovevo incontrare. Anche lui era vecchio quanto me, ma ancora si vedevano i suoi occhi azzurri, la sua espressione dolce e gentile, il suo animo curioso e buono. Non lo avevo mai notato molto, ma solo in quel momento mi ricordai il suo nome... 
  
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