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Autore: BluePhantomhive    18/03/2014    2 recensioni
[PRIMI CAPITOLI IN FASE DI RISCRITTURA]
Salve a tutto il Fandom Pokèmon!
Rieccomi tornata con una fic sempre dedicata a dei Pokèmon Leggendari (Ma dai .-. ndTutti).
Questi due Pokèmon sono Reshiram e Zekrom.
Allora... La storia è ambientata nel 1832 quando Unima era divisa in due schieramenti: lo schieramento degli Harmonia e quello dei Phoenix, due casati che sono sempre stati in conflitto. C'era stato un periodo di pace, ma poi tra loro scoppia una guerra che coinvolgerà, non solo gli esseri umani, ma anche i Pokèmon.
Dal Capitolo 1:
La festa era ormai incominciata. Ero pronto a chiudere le porte, visto che tutti gli invitati erano arrivati, ma qualcuno mi fermò. Io aprii la porta abbastanza per vedere chi fosse e fu allora che la vidi. Era una ragazza bellissima vestita con un lungo abito bianco che le lasciavano le spalle nude e un'apertura vertiginosa le scopriva quasi tutta la schiena. I capelli bianchi, quasi sull'argento, sciolti che le cadevano sulle spalle, il rossetto rosso le valorizzava le belle labbra carnose e la maschera bianca e argentata metteva in risalto il color rosso rubino dei suoi occhi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 14: Riscatto

-Kaito
-Voglio il leggendario Pokèmon Zekrom!-
Io e Kai eravamo partiti alla volta del Regno di Azula per riprenderci Tommy. Ovviamente non volevamo combattere. Già erano morte molte persone e non volevamo andare oltre, così accogliemmo l'invito di Azula ad andare da lei per fare uno scambio. Io e il mio amico eravamo pronti a qualunque genere di riscatto, ma quando disse che voleva me al posto di Tommy rimanemmo basiti.
-Che cosa?- urlò Kai
Dal suo tono di voce non capii se era sorpreso o arrabbiato dalla richiesta di Azula.
-Te lo ripeto, dato che sei duro di comprendonio. Voglio Zekrom o, come lo chiamate voi, Kaito.-
Gli occhi verde acqua del mio amico divamparono dalla rabbia.
-Te lo scordi! Non ti darò il mio migliore amico!- urlò
Azula sorrise.
-Come vuoi! Vuol dire che il tuo caro fratellino rimarrà qui con me.- disse voltandosi per andarsene
Dovevo intervenire, prima che sarebbe stato troppo tardi.
-Aspetta!- urlai e Azula si fermò, tornando sui suoi passi, guardandomi, aspettando che continuassi.
-Accetto di venire nel tuo regno, però, prima che varchi le mura del tuo palazzo, devi consegnare Tommy a Kai.- dissi
-Kaito, ma...- il mio amico tentò di contraddirmi, però lo fermai con un cenno della mano.
-E' la cosa giusta da fare.- dissi rivolgendogli un sorriso, in modo da rincuorarlo, però a mia grande meraviglia il mio amico mi attaccò.
-Invece no! Tu non puoi sacrificarti! Non puoi prendere decisioni da solo! Sono quello che da ordini e che prendere decisioni! Io sono il Re! Devi stare ai miei ordini!- disse Kai con gli occhi ridotti in una fessura 
Lo guardai con gli occhi tristi. Perchè non capiva che lo facevo per evitare altri spargimenti di sangue?
-Kai... E' giusto che sia così. Perchè non lo capisci?- dissi, ma la rabbia sul suo volto non scomparve
In quel preciso istante le porta delle mure si aprirono, dove uscirono Terrakion e Josh e, tra le braccia del biondo, c'era Tommy che dormiva tranquillo.
Terrakion si avvicinò a Kai, mentre Josh si fermò davanti a me.
-Mi raccomando.- disse e, prima che andasse da Kai, diedi un bacio a Tommy
-Ciao, piccolo. Fai il bravo.- gli dissi e Josh tornò da Kai, ma prima si voltò e disse: -Che il Re Arceus ti guidi.-
Sorrisi e varcai le mura del palazzo. Una volta varcata la soglia mi voltai un ultima volta per guardare i miei amici.
Non volevo dire loro addio, perchè altrimenti sarei scoppiato a piangere, dato che non li avrei più rivisti e non avrei visto crescere Tommy e in particolare non avrei più rivisto Rhue, se sarebbe rimasta da Kai.
-A presto.- dissi cercando di sfoderare il mio miglior sorriso
-Kaito!- urlò Kai, ma io mi voltai, dandogli le spalle
-Kaito!- urlò ancora e questa volta con un tono disperato, ma io non lo pensai e le porte si chiusero, rinchiudendomi nel palazzo dei Phoenix.

-Josh
Eravamo nel Regno di Azula ed eravamo riusciti a riprenderci Tommy senza scatenare inutili guerre, però questo ha comportato la perdita di un alleato. Anche se la cosa era ingiusta, Kaito aveva fatto la cosa giusta. Il compito di uno scudiero è quello di proteggere il proprio principe e, nei casi estremi, anche sacrificare la propria vita per quest'ultimo e Kaito aveva adempito con onore al suo compito offrendosi di sua volontà. Ero fiero di lui.
Però ora le cose si sarebbero complicate. Kai non aveva più Kaito dalla sua parte, quindi nel caso di un attacco improvviso non avremmo avuto più l'appoggio di Zekrom e allora saremmo partiti svantaggiati, ma almeno in questa faccendo ci sarebbe stato un lato positivo... Anche Azula non avrebbe avuto l'appoggio di un Pokèmon Leggendario a lei fedele, quindi anche lei sarebbe stata in svantaggio. Reshiram e Zekrom non avrebbero potuto usare a pieno i loro poteri senza i loro rispettivi prescelti e la stessa cosa valeva per Kai e Azula. Ma Azula era una donna imprevedibile, quindi avrebbe avuto sicuramente degli assi nella manica. 
Forse era proprio per uno dei suoi piani che aveva chiesto Kaito, ma forse mi sbagliavo...
Comunque dovevamo tornare a palazzo e aggiornare gli altri sulla situazione. Chissà come avrebbe reagito Rhue alla notizia che Kaito era passato dalla parte di Azula e non l'avrebbe più rivisto...
Mi voltai e raggiunsi Kai che, immobile, fissava le porte delle mura.
-Ha fatto la cosa giusta.- gli disse Terrakion notando la tristezza che traspariva nei suoi occhi.
-Lo so, ma non doveva farlo... Quello che doveva salvare Tommy ero io, non lui. E' riuscito a fare quello in cui io ho fallito.- disse con la voce che gli tremava
Io e Terrakion ci guardammo. Per Kai era stato un duro colpo, ma era arrivato il momento di andarcene.
-Ora ci conviene andare. Kaito se la caverai.- dissi 
Kai mi guardò, annuì e si asciugò gli occhi.
-Lo spero.- disse, prese Tommy in braccio e ci voltammo, diretti verso casa.

Tornammo a palazzo dopo due giorni di viaggio. Ci mettemmo più tempo a causa di Tommy, che ogni due e tre ore dovevamo cambiarlo o dargli da mangiare.
Quando Virizion e gli altri ci videro, ci corsero incontro e quando videro Tommy quasi piansero dalla gioia.
-Che bello! Se Tommy è qui vuol dire che siete riusciti a raggiungere un accordo.- disse Virizion abbracciando il piccolo
Annuimmo. Non si erano accorti della mancanza di Kaito. Tutti tranne Rhue.
Si era fermata poco distante da noi e continuava a scrutarci, impaziente di vedere Kaito. Ma non trovando ciò che voleva ci chiese:
-Dov'è Kaito?-
Alla sua domanda, anche gli altri incominciarono a cercarlo.
-Infatti... Dov'è?- chiese Virizion guardandoci
Tutti e tre ci guardammo.
-Kaito...- incominciò a dire Kai, ma poi scoppiò a piangere
-Ma cosa è successo?! Perchè piange?- chiesero i gemelli avvicinandosi a Kai, in modo da consolarlo
Credevo che volesse dirlo Terrakion, ma lui, nel momento in cui lo guardai, abbassò lo sguardo, come per dire che non voleva farlo lui. Quindi dovevo dare la brutta notizia io... Come sempre.
-Kaito è diventato nostro nemico.-

-Kaito
Quando superai le mura e le porte si chiudero alle mie spalle, lasciando il mio migliore amico a combattere una guerra da solo, fui travolto da una strana sensazione di paura e ansia... Cosa mi sarebbe successo ora che ero dalla parte del nemico? Qual'era il piano di Azula? Perchè per chiedere me come riscatto aveva per forza un piano. 
Prima ancora di accorgermene, mi venne incontro uno strano omino vestito con un completo borduex.
-Buongiorno. Lei deve essere Kaito, lo scudiero del Re Harmonia. Io sono il consigliere della Regina, Francisco Morris. Benvenuto nel Regno dei Phoenix.- disse facendo un inchino
Nessuno si era mai inchinato davanti a me. Ero sempre io quello che si doveva inchinare. Ma questa non fu l'unica cosa che mi sorprese. Io ero il doppio di lui! Non di altezza, quella era l'unica cosa che era uguale, bensì di corporatura. Lui era esile, dalle braccia sottili e spalle piccole, mentre io ero più robusto, dalle spalle larche e i muscoli delle braccia scolpiti. Se lo avessi abbracciato si sarebbe spezzato in due come un grissino.
-Piace di conoscervi, Consigliere Morris.- dissi inchinandomi
-Prego, seguitemi. Le mostro la sua nuova dimora.- disse ed insieme girammo il palazzo.
Come struttura non era diversa dal palazzo di Kai. Aveva lo stesso numero di piani e di stanze. Forse solo la disposizione cambiava, ma mi sarei adattato in fretta... 
La prima stanza che vidi fu la sala del trono. Era una sala gigantesca, con un tetto altissimo e sulle pareti laterali, tra una finestra e un'altra, c'erano dei lunghi pilastri, decorati da piante che li risalivano, creando una forma a spirale.
Dietro al trono invece c'era un enorme vetrata che raffigurava Reshiram in mezzo alle fiamme e davanti a lei c'era un uomo con la spada sguainata verso l'alto in segno di vittoria.
-Questa, da come ha potuto dedurre, è la Sala del Trono, edificata dal primo Re dei Phoenix.-
Era veramente magnifica. Inoltre il sole filatrava dalla vetrata, dando alla stanza una luce arancione, come se ci fosse il tramonto. Mi avvicinai alla vetrata per poterla ammirare di più da vicino e fu allora che una frase ai suoi piedi.
 
"Le fiamme della libertà divamperanno sempre vittoriose.
E come la Fenice che rinasce dalle proprie ceneri, 
la Verità ritornerà a risplendere da tali fiamme."

 
Volevo soffermarmi su quella frase, ma il Consigliere Morris mi disse che dovevamo continuare il giro del Palazzo. Mi fece vedere la biblioteca, la sala da pranzo e la "Sala dei ritratti" (non è il nome originale perchè il Consigliere l'ha chiamata con un nome spagnolo che non ricordo e, dato che c'erano un sacco di ritratti, gli ho dato quel nome).
Dopo essere usciti dalla Sala dei Ritratti ed avermi parlato dei predecessori di Azula, mi portò nelle zone riservate agli allenamenti dell'esercito. Devo ammetere che erano molto forniti di armi. In ogni angolo c'erano armi: archi e frecce, fucili, cannoni, mortai, spade, mazze ferrate... Di tutto! Gli Harmonia avevano un arsenale ben fornito, ma quello dei Phoenix era impareggiabile. Più lo guardavo, più mi veniva la pelle d'oca. Avevamo sempre combattuto contro di loro? Era un miracolo se non ci avevano già uccisi tutti. 
All'improvviso Morris si fermò.
-Cosa c'è? Perchè si è fermato?- chiesi
-Le voglio presentare una persona.- disse, voltandosi e rivolgendomi una strano sorriso
Il Consigliere riprese a camminare, questa volta con un passo molto più veloce, fino a raggiungere un'ampia piazzola dove erano riuniti molti soldati. Quando raggiungemmo la folla numerosa ci facemmo spazio per avanzare verso la prima fila.
Quando la raggiungemmo vidi l'uomo incappucciato che combatteva, con due spade, contro quattro soldati. Non appena lo vidi mi chiesi come facesse a combattere contro quattro soldati contemporaneamente e tutto da solo. Ma infondo era un Comandante dei Phoenix... Non mi dovevo meravigliare.
I quattro soldati, tutti insieme, attaccarono l'uomo incappucciato, ma quest'ultimo parò due di loro con le spade, gli altri due invece li colpì con le gambe. Una volta allontanati li attaccò con una tale velocità che li disarmò e li mise per terra. Era impressionante.
-E voi vi riputate dei soldati dei Phoenix?!- disse, rimettendo le spade nel fodero attaccato alla cintura.
-Combattete come delle femminucce! Ma che dico... Persino le donne combattono meglio di voi! Rialzatevi! Ve ne andrete solo quando riuscirete a disarmarmi.- urlò
Quello che disse mi ricordò molto il Generale Cobalion. Anche il suo tono... Era identico al suo! Gli somigliava incredibilmente.
Se non fosse stato per lo stile di combattimento diverso, lo avrei preso per lui.
-Comandante!-lo chiamò il Consigliere, prima che ricominciasse l'allenamento.
L'uomo di girò e ci guardò. Dopo pchi secondi tornò a guardare i quattro soldati che, lentamente, si alzavano.
-Fate duecento flessioni... Torno subito.- disse e ci raggiunse.
Prima di incominciare a parlare, ci allontanammo dalla folla, in modo da parlare in tranquillità.
-Comandante le voglio presentare...- esordì Morris, ma l'uomo incappucciato lo fermò.
-Già lo conosco. E' Zekrom, alleato degli Harmonia. Che cosa ci fa qui?- disse facendo una smorfia, almeno credo fosse una smorfia, dato che non riuscivo a vedere bene il suo volto a causa del cappuccio.
-Azula... Ehm... La Regina Azula ha chiesto in me in cambio del Principe Tomas Harmonia ed io ho accettato lo scambio.- risposi
-Se allora vi conoscete è inutile andare oltre con le presentazioni.- disse Morris
-Sono d'accordo. Più in fretta torno all'allenamente meglio sarà per tutti.-
Ci scambiammo un ultimo sguardo, poi feci per voltarmi, così da serguire il Consigliere che si era già avviato verso il palazzo, però l'uomo incappucciato con un movimento veloce della mano mi voltò di fronte a lui, poi velocemente si sporse verso il mio orecchio e sussurrò:
-Alla prima occasione scappa.-
Detto questo si voltò e se ne andò.

Passò un ora dall'incontro con il Comandante e avevo appena terminato il giro per il palazzo. E, sinceramente, non vedevo l'ora di mettermi a riposare un pò...
-Mi scusi, Consigliere, ma vorrei porvi una domanda.- dissi
Eravamo nell'atrio del palazzo e, quando gli dissi ciò, il Consigliere mi guardò, incuriosito.
-Dato che sono partito all'alba per arrivare qui, vorrei sapere dove sono gli alloggi dei servitori, così da riposarmi un pò.-
Lui mi guardò, sbalordito. Ma quando sentì la parola "servitori" cercò di trattenere una risata.
-Perchè ride?- chiesi, curioso di sapere il perchè di tanta ilarità e, devo dire, anche un pò fastidito.
-Perchè tu qui non sarai un servitore come nel Regno degli Harmonia.- disse una voce femminile alle mie spalle
Mi voltai e vidi Azula, che indossava un abito rosso dalla gonna voluminosa e dal corpetto ricamato in oro che gli metteva in evidenza il seno piccolo e i capelli lunghi sciolti, non più raccolti nella solita coda di cavallo. Non l'avevo mai vista con un abito femminile ed era... Veramente bellissima.
Notando il mio stupore, disse:
-Sei così sorpreso di vedermi con un abito femminile che non spicchi più una parola, Kaito?- disse sfoderando un sorrisino accattivante
-Oh... Beh... Ti ho sempre vista in armatura e allora... Mi sei sembrata un'altra persona.- risposi
-Lo prenderò come un complimento.- disse 
-Comunque... Per cosa intendi che non sarò un servitore? Sarò un soldato?- chiesi, tornando al discorso precedente
Lei mi guardò, senza rispondere alla mia domanda, poi:
-Vieni. E' meglio che parliamo in privato.- disse voltandosi
Io annuii e la seguii fino al giardino. Poichè lei camminava davanti e io ero dietro di lei, mi disse:
-Perchè non cammini di fianco a me?-
La guardai, sorpreso. Mi avevano educato che i servitori non camminavano di fianco ai reali... Era una forma di poco rispetto.
-Ma io sono un servitore. Non mi è permesso camminare di fianco ad una Reale.- risposi, chinando la testa.
Lei, alla mia risposta, sbuffò, si mise di fianco a me e mise il suo braccio sotto al mio. Quel suo gesto mi fece arrossire. Non ero mai stato così vicino ad una donna... Nemmeno con Rhue.
-Ecco! Così va meglio.- disse sorridendo, poi, notando il rossore sulle mie guance, ridacchiò.
Distolsi lo sguardo da lei e tornammo a camminare, anche se camminare con lei appoggiata al mio braccio mi faceva sentire impacciato.
-Allora...- dissi, cercando di non pensare al mio nervosismo -Cosa intendevi quando hai detto che io non sarei stato un servitore?-
-Intendevo dire che non mi servirai.-
-Questo l'avevo capito. Ma se non faccio il servitore, cosa farò? La guardia del corpo?- chiesi
Lei rise.
-No. Non sarai la mia guardia.- rispose
-Beh... Non credo possa fare la "dama da compagnia". Sono un uomo...- dissi, anche se la parola "uomo" non si addiceva a me.
-Se per questo non ho nessuna dama da compagnia... Non le ho mai sopportate, fin da quando ero una bambina.- ribattè
-Quindi cosa farò?-
Per un attimo ripensai al mio vecchio lavoro, quello che avevo prima di diventare lo scudiero di Kai... Lavorare nelle stalle del palazzo. Tornare a lavorare lì non sarebbe male... Sarei stato a contatto con i Pokemon... Con i miei simili.
-Lavorerò nelle stalle?- chiesi, quasi con una nota di speranza nella voce.
Lei mi guardò, indignata.
-Certo che no! Come potrei metterti a lavorare nelle stalle?- disse mettendosi di fronte a me a braccia conserte, quasi come se fosse offesa.
-Se allora non lavorerò nelle stalle, ora non so davvero cosa possa fare...- 
Lei mi guardò e sul suo viso tornò il suo classico sorrisino furbo.
-Io invece so benissimo cosa farti fare.-
A quella frase la guardai.
-E cosa?- dissi, quasi spazientito
-Sarai il Re.-

-Rhue
-Kaito è diventato nostro nemico.-
Gli altri erano tornati ed erano riusciti a riportare Tommy indietro, però all'appello mancava Kaito. Quando Josh ci disse che Kaito era passato dalla parte di Azula, quasi non mi venne un mancamento.
Quella pazza... Aveva avuto il coraggio di chiedere Kaito, il Pokèmon Zekrom, in cambio di un bambino. Era proprio da lei una cosa simile... 
-Quindi era questo quello che voleva in cambio? Voleva Kaito?- chiese Virizion, scioccata quanto me.
Kai, che nel frattempo aveva smesso di piangere, annuì.
-Ho cercato di fermarlo, ma lui ha voluto fare di testa sua.- ci spiegò
Lo guardai. 
-Come "fermarlo"? Che significa?- chiesi 
Lui mi guardò.
-Quando Azula mi ha detto che voleva Kaito, io le avevo risposto di no, ma lui... Ha detto ad Azula che avrebbe accettato lo scambio, così lui entrato nelle mura e Tommy è tornato tra le mie braccia.- rispose abbassando lo sguardo, sentendosi in colpa
Tutti ci guardammo, amareggiati per quello che ci aveva appena detto Kai. Cosa era saltato in mente a Kaito? Come aveva potuto accettare un ricatto simile?
Poi il silenzio fu rotto da Josh, che disse: -Il suo è stato un gesto nobile. Lo penserebbero anche Cobalion e il Re Iroh. Ha sacrificato se stesso per salvare un Principe. Non ha fatto altro che svolgere il suo lavoro. Inoltre se la sa cavare! Quindi non mi preoccuperei.-
Tutti annuirono alle sue parole e se ne andarono nelle loro stanze, apparentemente tranquilli.
Anche io feci la stessa cosa, però non ero affatto tranquilla. Cosa gli sarebbe successo ora che era con mia sorella? Senza che le comandassi le lacrime incominciarono ad inondarmi le guance. Pensare a lui mi venne in mente la dichiarazione che mi aveva fatto prima di partire per la guerra e prima di essere rapita.
Come posso mentirti se ti amo alla follia?
Per tutto quel tempo non facevo altro che pensare a quella frase. Nel momento in cui me la disse pensai che mi prese in giro, ma ripensandoci mi stavo convincendo del fatto che forse non mi stava mentendo e che era la verità.
Sono l'essere della verità, eppure non riesco a distinguere una bugia dalla verità. Ah... Quando ero piccola lo capivo immediatamente, ora invece... Non ci riuscivo più.
E proprio per questo motivo, se lui fosse ancora qui e non nel regno di mia sorella, gli avrei chiesto: "Mi ami davvero?"
Così avrei avuto la risposta alla domanda che ormai era fissa nella mia mente. E nel caso di una risposta affermativa, avrei messo il mio cuore in pace. Il mio amore non sarebbe stato più un amore non corrisposto, bensì il contrario. Sarei potuta stare insieme a Kaito... Però c'era anche quello che mi ha fatto vedere la mia me del passato. Forse anche questa volta sarebbe stato un amore che mi avrebbe solo fatto del male.
Non so più cosa pensare.

-Kaito
-Che cosa?-
Ero nel giardiano del Regno dei Phoenix, quando Azula mi disse che sarei stato Re. Ma era impazzita sul serio?
-Dovrei essere il Re?- chiesi sorpreso
-Sì. Perchè fai quella faccia? Non ti piace come nuovo lavoro? Eppure è meglio del mestiere di scudiero, non ti pare?- disse
-Beh, sì... Ma essere Re significherebbe...- iniziai, ma ero talmente scioccato che non riuscii a terminare la frase
-Sposarmi? Risposta esatta.- disse lei capendo al volo ciò che intendevo dire.
Indietreggiai.
-Ma io non ti posso sposare! Non posso nemmeno diventare Re! Sono un Pokèmon Leggendario!-
-Lo so.- 
Feci un altro passo indietro.
-Allora perchè mi stai chiedendo tutto questo?- 
Si avvicinò a me e mi guardò con occhi penetranti e con un sorrisino seducente.
-Ma che domande fai? Una Regina ha bisogno di Re... Per mandare avanti la stirpe. Non si può fermare, altrimenti chi salirà al trono dopo di me?-
La guardai, basito come non mai.
-Quindi vuoi pure un erede!-
-Ovvio!- 
-Ma io non posso!-
-Non puoi o non vuoi?- disse
La guardai, per capire cosa dire. Non potevo sposare una donna che non amavo. Non era giusto nei suoi confronti. E poi se fossi tornato da Rhue, dopo la dichiarazione che le avevo fatto, come mi avrebbe guardato sapendo che mi ero sposato con Azula? 
-Non posso.- risposi, cercando di tenere calma
Lei mi guardò e annuì.
-Capisco. Quindi non puoi solo perchè sei un Pokèmon ed io un'umana oppure perchè sei innamorato di Rhue?- disse, centrando in pieno l'argomento.
La guardai per un paio di minuti, cercando una risposta da darle, ma non mi venne in mente nulla. Quindi fu lei a parlare, ma questa volta con il suo sguardo gelido di sempre.
-Facciamo così... Se tu non mi sposi e diventerai Re, manderò tutti i miei uomini a uccidere Kai, Rhue e tutti i tuoi amici. Tanto so benissimo che gli Harmonia, a causa delle battaglie precedenti, non hanno molti uomini e Pokèmon, e soprattutto armi. Poi Rhue, senza di me che sono la sua prescelta, non può usare a pieno i suoi poteri. Quindi non riuscirebbero a contrastare il mio esercito.- si fermò e scrutò la mia impressione, poi continuò.
-Sta a te la scelta. La corona o la morte della donna che ami e del tuo migliore amico. Hai tempo fino a stasera. Poi a mezzanotte mi darai un risposta.-
Sorrise e se ne andò, e puntualmente io mi ritrovavo con una scelta da fare.

La giornata, con mia grande meraviglia, passò velocemente. Non facevo che pensare alla proposta di Azula, anche se non c'era molta scelta... Dovevo fare quello che diceva lei. Dovevo diventare Re, anche se questo significava combattere contro Kai e doverlo sconfiggere. Pensare a questo, mi faceva male il cuore. Poi proprio un'ora prima della mezzanotte, mentre guardavo il giardino da un finestra della Sala del Trono, mi venne in mente quello che mi disse l'uomo incappucciato.
"Alla prima occasione scappa."
 
Questa... Era l'unica soluzione per evitare di diventare Re e salvare la vita dei miei amici. Ma come? E soprattutto quando?
Con la mia fortuna poi, nel momento della fuga, Azula mi avrebbe scoperto. Quindi l'unica cosa da fare era accettare quello che il mio destino aveva deciso per me, in modo che avrei protetto i miei amici e, all'occasione buona, avrei tentato la fuga. Dovevo fare solo così. 
Così mezz'ora prima della mezzanotte mi diressi verso gli appartamenti di Azula. Quando arrivai di fronte alla porta della sua stanza, feci un respiro profondo e bussai.
-Avanti.- disse ed entrai.
Una volta varcata la soglia della stanza, la vidi seduta su una poltroncina vicino alla finestra. Distolse lo sguardo dal panorama e mi guardò.
-Allora? Hai preso una decisione?- mi chiese
Lentamente annuii e lei sorrise.
-Hai fatto la scelta giusta.- disse, alzandosi e capendo al volo cosa avevo deciso
Lei si avvicinò a me e si appoggiò al mio torace.
-Sono così felice che tu mi sposi.- disse Azula, mentre io rimasi impassibile, a pensare come sarebbe stata la mia vita ora.
-Dai, non fare quella faccia. Vivere con me non sarà così terribile. E' vero ho un pessimo carattere, ma so essere amorevole quando voglio.- disse lei notando la mia espressione
Ci guardammo negli occhi per un pò, fino a quando lei non mi baciò. Quel contatto mi fece ricordare il bacio a timbro che diedi d'impulso a Rhue quando la trovammo in cima alla torre di Mistralopoli. Però quando baciai Rhue, sentii uno strano calore in me... Forse perchè lei è Reshiram e allora mi aveva trasmesso il suo calore, oppure per un altro motivo. Questa volta, invece, quel bacio che mi aveva dato Azula lo trovai... Freddo. Però non potevo starmene lì fermo, dovevo ricambiare. Sarei stato suo marito... E si sa cosa fanno una moglie e un marito.
La strinsi a me e ricambiai il bacio. Lei strinse le sue braccie intorno al mio collo e il bacio, da un semplice contatto, divenne più profondo. La presi in braccio e la misi sul letto. Azula, stesa sotto di me, incominciò a togliermi i vestiti e io feci lo stesso. Non so cosa stessi facendo o cosa mi fosse preso, sapevo solo che ormai seguivo solo il mio istinto e il mio istinto diceva di stare al gioco di Azula e fare quello che voleva lei. Voleva un marito? Io avrei fatto il marito. Voleva un Re? Io sarei stato Re. E se fosse anche necessario, un figlio. Basta che lei non avesse fatto del male a Kai, a Rhue e agli altri.

La mattina successiva mi svegliai, come mia abitudine, alle cinque del mattino. Mi misi sul letto e mi guardai intorno. Quando vidi Azula che dormiva affianco a me, mi ricordai di aver passato la notte con lei. Lentamente mi alzai, presi i miei vestiti che avevo gettato per terra e andai in bagno a lavarmi.
Uscii dal bagno un ora dopo e, notando che Azula dormiva ancora, uscii dalla stanza senza far rumore. Con il passo più lento del normale andai nella sala da pranzo a fare colazione. Di solito la mattina ero allegro e spensierato, ma questa volta avevo il morale a terra. Quello che ho fatto la sera prima con Azula mi faceva venire la nausea. E' come se avessi venduto me stesso...
Quando entrai in cucina, incominciai a prendere gli ingredienti per prepararmi la colazione, ma fui fermato dal Consigliere Morris.
-Cosa sta facendo?- mi chiese
-La colazione. Perchè?- risposi, guardandolo in modo strano
-Un Re non si prepara la colazione. E non entra nemmeno nelle cucine. Soprattutto non indossa abiti da servitore.- disse Morris squadrandomi da capo a piedi
Come faceva a sapere che sarei diventato il marito di Azula?
-La Regina mi aveva già avvisato. Comunque... Venga con me. Le darò dei vestiti adatti.- disse ed io dovetti seguirlo, lasciando tutte le cose che avevo preso sul tavolo.
Camminammo, fino a tornare nelle stanze reale, ma questa non volta non nella stanza di Azula, ma in quella affianco. Da come era arredata e dal quadro appeso sopra al caminetto capii che doveva essere la vecchia camera dei genitori di Azula.
Il Consigliere aprì un armadio, prese un paio d'abiti e si girò verso di me.
-Questi sono gli abiti con cui il predecessore della Regina si sposò. Per ora andranno bene, poi chiamerò il sarto di corte e gli farò confezionare degli abiti nuovi.- disse, porgendomi un completo dai pantaloni neri e la giacca bordeux.
Nonostante fosse un vecchio abito, sembrava nuovo di zecca. Un pò riluttante presi gli abiti e mi cambiai. Una volta pronto, uscii dalla stanza e tornai da Morris che mi fece i complimenti per quanto mi stesse bene, anche se, a dire la verità, mi sentivo un pò stretto in quegli abiti.
Poi verso le sette feci colazione insieme ad Azula. Nonostante quello che avessimo fatto quella notte, non scambiammo una parola, solo uno sguardo. Uno sguardo strano devo dire. Notai negli occhi di Azula un certo disagio... Forse anche per lei quello che era successo era risultato strano. 
Dopo trenta minuti, Azula si alzò da tavola dicendo che aveva delle cose da fare. Anche io mi alzai cinque minuti dopo perchè il Consigliere Morris disse che dovevo assistere all'allenamento.
Per prima cosa mi fece cambiare d'abito (ora capisco Kai quando si lamentava di doversi cambiare d'abito almeno quattro volte al giorno), poi andammo nella piazzola dove il giorno prima parlai con l'uomo incappucciato.
Quando la raggiungemmo notai di nuovo la folla, ma questa volta più numerosa. Forse era un giorno di allenamento speciale. Poi sentii un colpo di frusta.
-Ha sentito anche lei dei colpi di frusta?- dissi, sperando di essermi sbagliato
Ma prima ancora che lui rispondesse alla mia domanda, sentii un altro colpo di frusta, seguito da un grido di dolore.
Sentendo quel grido, mi precipitai verso la folla e mi feci spazio per vedere cosa stesse succedendo. Il Consigliere Morris mi chiamò più volte, per fermarmi, ma io non lo ascoltai. Dovevo sapere cosa stava succedendo e perchè avevo sentito quel grido. Quando raggiunsi la prima fila vidi Landorus legato con delle catene ad un palo al centro della piazza, con il sangue che gli scendeva dalle ferite sul torace e sulla schiena. Subito dopo vidi la frusta che, con un colpo violento, colpì di nuovo Landorus, procurandogli un'altra ferita sulla schiena.
Seguii la linea della frusta per capire chi fosse a colpirlo ed era l'uomo incappucciato. Aprii bocca per protestare, ma Azula parlò prima di me.
-Bene, Landorus. Sei ancora felice per aver liberato Rhue e averla aiutata a scappare?-
Landorus lentamente, dopo essere stato colpito, si alzò e la guardò dritto negli occhi.
-Sì e non me ne pentirò mai, anzi, sono fiero di quello che ho fatto, perchè ho sempre odiato essere comandato da una strega come lei, Regina!- disse, rivolgendole un sorriso di sfida.
Azula, alle sue parole, si adirò e scattò verso l'uomo incappucciato. Con rabbia prese la frusta e fece il gesto di attaccarlo, ma prima che la frusta colpisse il volto di Landorus, scagliai un fulmine che deviò il colpo.
Dalla folla si levò un grido di sorpresa, mentre Azula, più furente che mai, si voltò verso di me.
-Cosa hai fatto?- urlò, mentre io raggiunsi Landorus e provai a liberarlo dalle catene.
-Penso che tu lo abbia già frustato abbastanza.- dissi rompendo le catene con un altro fulmine.
-Non sei tu a decidere quanto basta! Sono io la Regina!- urlò, ma io la guardai.
Dalla sua espressione capii che il mio sguardo gli aveva messo paura.
-Ed io sono il Re!- dissi e dalla folla si sentì un mormorio.
-Qui comando anche io. Su, vieni, Landorus.- continuai, aiutando Landorus a camminare.
Cercando di non far sforzare Landorus, che si stava contorcendo dal dolore, con passo lento mi diressi verso l'infermeria. Feci sedere Landorus sul primo letto libero che trovai, poi provai a cercare un dottore, ma era impeganto ad aiutare un altro soldato e credo che ci avrebbe messo molto, quindi presi delle bende, riempii una bacinella con dell'acqua e incominciai a medicare Landorus, ma lui si alzò di sbotto e mi guardò.
-Che vuoi fare?- chiese, guardando tutto l'occorrente che avevo preso.
-Voglio medicarti... Sei ferito gravemente.- risposi
Lui fece una smorfia.
-Scordatelo!- disse, ma poi si piegò in due dal dolore.
-Ma ti devo medicare, altrimenti prendi infezione e ti sentirai male.- dissi, prendendo le bende e avvicinandomi a lui, però Landorus mi diede uno spintone, facendomi cadere.
-Non ho bisogno del tuo aiuto.- rispose, quasi ringhiando
-Ma perchè non ti vuoi far aiutare? Perchè mi odi così tanto?- chiesi, rialzandomi
-Non sono affari tuoi. Adesso vattene!- 
-Andarmene? Scordetelo. Non me ne andrò finchè qualcuno ti avrà medicato. E poi sono affari miei. Tu mi odi e vorrei sapere il perchè.-
-Devi farti i fatti tuoi.- disse 
Landorus fece per voltarsi, ma lo presi per un braccio e lo spinsi contro il muro, fregandomi delle ferite sulla schiena.
-Stammi a sentire! Mi hai veramente scocciato! O mi dici perchè mi odi o ti farò male anche io.- dissi con una tale rabbia che mi feci paura da solo
-Lasciami andare o non risponderò di me.- ghignò
Sorrisi.
-Così conciato non dureresti trenta secondi.-
Mi fermai e mi misi ad osservare la sua espressione sul viso.
-Allora? Che vuoi fare? Rispondi oppure vuoi continuare a chiaccherare?- continuai
-Ma perchè insisti così tanto?- chiese
Lo guardai.
-Voglio aiutarti. Tu... Hai salvato Rhue. E te ne sarò sempre grato.- dissi e il tono tornò ad essere calmo
-Non l'ho fatto per te. L'ho fatto per lei. Non voglio vederla soffrire.-
-Sento il dovere di ringraziarti ugualmente.-
Landorus fece una smorfia.
-Non mi faccio nulla dei tuoi ringraziamenti! E poi sei tanto innamorato di Rhue, ma alla fine ti sposi quella pazza di Azula!- sbraitò
Lo guardai sorpreso e lasciai la presa. Landorus scivolò lungo il muro, fino a sedersi per terra.
-Come fai a saperlo?- chiesi con un filo di voce
-Cosa? Il fatto che sei innamorato di Rhue o che ti sposi Azula? La prima... Si vede lontano un kilometro. Persino un Magikarp se ne accorgerebbe. Per la seconda... Beh... Le voci girano.- rispose, senza guardarmi in faccia
Per un pò rimasi a guardarlo. Il fatto che tutti ormai sapevano che mi stavo per sposare con quella pazza mi dava fastidio. Di sicuro avevo suscitato la pietà di tutti i soldati.
-E poi non venirmi a dire di essere tanto innamorato di Rhue.- continuò poi, questa volta guardandomi
Alle sue parole ci mancò poco che gli staccassi la testa. Come poteva mettere in dubbio i miei sentimenti?
-Io ho accettato di sposarmi solo per proteggere lei, perchè se non avessi accettato, Azula avrebbe ucciso lei e Kai... Non voglio che loro soffrano a causa mia.- dissi trattenendo la rabbia e cercando di sembrare calmo
-E non cred che così facendo lei soffrirà molto di più?- ribattè
Avevo ragione. Ma ormai avevo preso questa decisione... Non potevo più tornare indietro.
Landorus, vedendo che non rispondevo più, si alzò e se ne andò. Ma prima che uscisse dall'infermeria, lo fermai e dissi: -Quindi in poche parole dici che non provo nulla per lei. Ma tu che ne sai se sono veramente innamorato di lei?-
-Credimi lo so. Lo so eccome. Se le avessi voluto bene per davvero, non avresti accettato il ricatto di Azula. Non la faresti soffrire così.- disse e si voltò.
-Come pensi che si sentirà quando lo verrà a sapere?- continuò
-Da come parli sembri innamorato di lei...- 
A questa mia affermazione Landorus non rispose, si limitò solo a voltarsi e continuare a camminare.
-Prima di andartene, dimmi una cosa... Sei innamorato di lei, vero? Per questo l'hai liberata.-
Landorus alla mia domanda si fermò, poi si voltò un pò in modo da farmi vedere il suo viso e notai un lieve sorriso.
-Sì. Io la amo.-
E se ne andò.
   
 
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