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Autore: thera    18/03/2014    2 recensioni
Se Minato fosse sopravvissuto all'attacco della volpe, che in questa if non è mai avvenuto, che cosa sarebbe successo quando gli Uchiha volevano fare il colpo di stato? Il clan Uchiha è pronto a sostenere questa ambizione? Come reagirà Konoha? E le altre nazioni?
Obito scosse più volte la testa per allontanare quei pensieri, ma sembrava che tutti i suoi sforzi andassero a vuoto, se riusciva ad allontanare quelle immagini, dopo qualche secondo, tornavano, inesorabilmente, indietro. L'imponente sagoma dell'ospedale servì insieme a rassicurarlo e metterlo ancora più in ansia, che cosa avrebbe fatto se lei fosse morta? Iniziò a correre più veloce, ma quello che vide riuscì solo a gelargli il sangue nelle vene, c'erano molti cadaveri e ancora più sangue, sul pavimento, sulle pareti e perfino sul soffitto. Come diavolo poteva finire del sangue sul soffitto? C'erano delle urla e lui si diresse istintivamente verso la loro fonte. Ma più avanzava più sembrava rallentato, tutti quei corpi stremati per terra lo distraevano, guardava tutti i loro volti, uno per uno, per accertarsi che non fossero lei. I suoi occhi lo ingannavano, ogni singola ragazza dai capelli castani assumeva inspiegabilmente le sue sembianze
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Minato Namikaze, Un po' tutti | Coppie: Minato/Kushina, Obito/Rin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Capitolo 7
Sensazioni ed esperimenti
Giorno 4 - pomeriggio
Il sole stava lentamente arrivando all'orizzonte, anche questa giornata stava giungendo al suo termine. I raggi rossastri del tramonto gettavano un aspetto strano su Konoha e le macerie che c'erano sulle sue strade, aveva un non so che di sinistro e sanguigno, come se volesse rimarcare nella memoria di tutti il sangue con cui quel giorno avevano innaffiato la terra.
Kakashi si sistemò meglio dietro il suo nascondiglio. Il giorno precedente aveva parlato con i suoi colleghi ANBU ed era certo che nessuno di loro si trovasse sul fronte del Sandaime.
Ora, invece, stava seguendo i sospetti di Minato-sensei. Letteralmente.
Era da qualche ora che pedinava Danzo, ma quello si era ben guardato dal fare cose che non doveva fare. Era tutta la giornata che stava rintanato nelle sue stanze, come se avesse paura del sole. La sua calma impassibile riusciva ad urtare Kakashi, come se non gli importasse nulla di quelli che là fuori stavano morendo anche per salvarlo. Sentì una presenza e si voltò verso la sua fonte.
"Sei tu, Tenzo. Non c'è ancora bisogno che tu mi dia il cambio."
"Vai, qui ci penso io."
"Okay. Sono sei ore che se ne sta rinchiuso in quella stanza" gli riferì Kakashi molto velocemente. Tenzo annuì e rispose:
"Okay, ora me ne occupo io." Kakashi se ne andò e Tenzo si appostò meglio.
Solo quando il sole rossastro sparì dietro l'orizzonte e la luna salì alta nel cielo nero e senza speranze, che Danzo si preparò per fare qualcosa. Si diresse verso la porta, stava uscendo.
***
Jiraiya si passò una mano sulla testa, i pugni di Tsunade facevano davvero male. Appena era andata da lui per tornare a Konoha gliene aveva rifilato uno sulla testa.
La strada per Konoha non gli era mai sembrata così lunga e tutti quegli alberi così uguali la facevano sembrare ancora più lunga.
Andavano molto veloce e quella strada sembrava non finire mai, fu proprio per questo che le mura di Konoha gli sembrarono come una manna dal cielo.
I ninja alle porte si allarmarono vedendoli, dalla barriera non era giunto alcun segnale, ma quando capirono chi erano lanciarono un sospiro di sollievo, almeno loro avrebbero potuto aiutarli.
Entrarono senza troppe cerimonie e Tsunade si diresse verso un ninja della guardia.
"Dov'è il Sandaime-sama?" chiese imperiosamente, non aveva tempo da perdere.
La faccia della guardia s'incupì e guardò fisso i suoi piedi. Sembrava quasi che tutta la vitalità gli fosse uscita dal corpo, lasciandolo come un freddo cadavere. Tsunade perse colore ancor prima che l'uomo parlasse, avevano già capito quello che avrebbe detto, dalla sua bocca uscì un flebile "No"
Jiraiya, invece, restò come di sasso, non poteva essere già troppo tardi.
"Il Sandaime-sama è spirato circa un'ora fa."
Per un attimo furono troppo sconvolti per parlare, quella frase aveva rotto anche la più piccola speranza che avevano. Tsunade iniziò a guardarsi le mani con insistenza. Ora non vedeva nessuna traccia di cremisi, erano pulite, ma le sembravano quasi inutili e sporche. Che cosa avevano fatto? Nulla. Ora le lacrime sorgevano ai suoi occhi, minacciando di cadere.
Jiraiya sentiva freddo, non importava se la temperatura di quella notte fosse tiepida, lui sentiva freddo.
Ma era un freddo strano, veniva da dentro, era così intenso che distruggeva ogni più piccola traccia di calore e si lasciava dietro solo lande desolate, ma sapeva che era inutile cercare di proteggersi, perché da quel freddo non si può scappare.
In quella notte c'era la luna piena, quella stessa luna che altrove era definita romantica e bellissima, ma in quella notte di luna piena i due sannin non facevano che pensare:
Se solo fossi arrivato prima...
***
Orochimaru aspettava Danzo con un cipiglio annoiato. Il vecchiaccio si presentò con un estrema lentezza.
"I miei uomini sono riusciti a raccogliere 22 Sharingan fino ad ora." disse Danzo appoggiandosi al bastone. Orochimaru sorrise sprezzante.
"No. Sono 26." Danzo era diventato davvero troppo vecchio se pensava di poterlo fregare. Aveva provveduto a contarli personalmente. Danzo non lo contraddisse, anzi, cambio discorso.
"Finalmente Sarutobi si è deciso a crepare." Danzo studiò molto attentamente la reazione di Orochimaru, poteva trarci informazioni preziose. Rimase comunque deluso. Sul viso del sannin non apparve nulla, vide sulla sua faccia la più totale indifferenza.
"Non c'era più niente che avrei potuto apprendere da lui."
Orochimaru non sentiva freddo e non vedeva nemmeno le sue mani sporche, lui era totalmente indifferente. Proprio questa sua indifferenza gli permise di notare un piccolo e veloce movimento lì vicino. Guardò Danzo con compassione, in realtà non era troppo vecchio, era solo un incapace.
"Ma resta sempre quell'altro problema, il quarto Hokage." disse Danzo con disprezzo, il ragazzino-codardo, non avrebbe avuto difficoltà ad eliminarlo. "Lo eliminerò personalmente." aggiunge.
Orochimaru lo guardò, non credeva che sarebbe riuscito ad eliminare un Hokage se non riusciva nemmeno ad evitare di farsi seguire.
"Ma certo." Danzo lo guardò con odio mal celato, alla fine avrebbe ucciso anche lui. Orochimaru si muoveva con molta calma, per lui quell'incontro era finito.
"Ah, Danzo, la prossima volta cerca di non farti seguire." Danzo si girò con uno sguardo interrogativo, di che cosa stava parlando?
Nello stesso momento Tenzo s'irrigidì, aveva solo due possibilità, scappare o combattere. Orochimaru gli si piantò davanti prima che potesse fare una scelta. Sogghignava.
"Guarda un po' chi abbiamo qui! Uno dei miei esperimenti! Kukuku!" Tenzo capì che Orochimaru aveva già scelto per lui. Scattò all'indietro, sarebbe stato più pratico per lui avere più distanza. Ad Orochimaru non importava più di tanto conosceva abbastanza tecniche per poter combattere in qualunque modo.
Tenzo guardò il suo nemico con il terrore inconscio, sapeva di non avere possibilità contro Orochimaru. Il sannin lo guardò leccandosi le labbra, sarebbe stato uno scontro interessante.
"Mokuton: mokujo heki.1" Tenzo sapeva che la sua unica opportunità era quella di distrarlo per poi scappare. Orochimaru evitò agilmente il ninjutsu e per tutta risposta gli scagliò contro un attacco coi serpenti, allora Tenzo lo intrappolò con la Shichuro no jutsu2
Orochimaru scomparve dalla gabbia in una nuvola di fumo e riapparse alle spalle dell'ANBU che si spostò appena in tempo per evitare di essere colpito, lanciò a sua volta verso il sannin un Jibaku eiso3, gioì per essere riuscito a intrappolarlo, strinse abbastanza da provocargli dei danni permanenti, ma Orochimaru, sotto i suoi occhi, "fece la muta" . Stava usando la Orochimaru no kawarimi. Era una delle cose più disgustose che Tenzo avesse mai visto. Questo secondo di distrazione gli fu fatale, il tempo di ripresa di Orochimaru era minore di quanto si aspettasse, in meno di un secondo una lama che usciva da un serpente gli trapassò il cuore. Morì subito, quasi non se ne rese nemmeno conto, ma sul suo viso rimase per sempre un'espressione stupita. Ma mai nessuno poté vederla, il suo corpo sparì con Orochimaru, che enorme nuova fonte di informazioni!



1: Arte del legno: paratia lignea
2:Arte del legno: prigione dai quattro pilastri
3:Arte del legno: nido avvolgente






Angolo autrice
Buongiorno a tutti! Come va? Ad ogni modo che ne pensate? Che ne dite di lasciarmi un parere? Voglio informarvi che martedì prossimo non potrò aggiornare perché ho degli impegni,, quindi aggiornerò mercoledì o giovedì.
Alla prossima
thera
 

 

   
 
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