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Autore: Zomi    18/03/2014    8 recensioni
Scivolò furori dalla sua cabina, sgattaiolando leggera nella notte inoltrata.
Felina, Nami si avviò sicura e con passo veloce verso la cucina.
Fare sesso con Zoro le metteva un appetito immondo.
Dopo ogni orgasmo, il ventre si attorcigliava su se stesso, acclamando a gran voce, e con borbottii difficilmente occultabili, cibo e nuove energie.
Lo considerava un processo logico: lo spirito era sazio, saturo di tutto quell’amore passionale e focoso, e anche il corpo doveva esserlo.
E l’unico modo per rifocillare le sue membra era mangiare… no?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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ZORO & NUTELLA
 
 
Scivolò furori dalla sua cabina, sgattaiolando leggera nella notte inoltrata.
Felina, Nami si avviò sicura e con passo veloce verso la cucina.
Fare sesso con Zoro le metteva un appetito immondo.
Dopo ogni orgasmo, il ventre si attorcigliava su se stesso, acclamando a gran voce, e con borbottii difficilmente occultabili, cibo e nuove energie.
Lo considerava un processo logico: lo spirito era sazio, saturo di tutto quell’amore passionale e focoso, e anche il corpo doveva esserlo.
E l’unico modo per rifocillare le sue membra era mangiare… no?
-Mi sto trasformando in un Rufy in gonnella- sospirò aprendo un’anta della credenza.
Immerse sicura la mano nel buio del mobiletto, estraendone il barattolo rassicurante e perfetto della Nutella.
Lo aprì, ascoltandone il dolce schiocco del tappo, inalando a pieni polmoni la zuccherina fragranza della crema al cacao e nocciole, sentendosi l’acquolina in bocca.
Lo stomaco della rossa gorgogliò, ballandogli nel ventre alla vista di quel dolce barattolino, esultando già prima di cibarsene.
Ok, forse non era solo il suo corpo ad aver bisogno di un buon spuntino di mezzanotte, ma anche qualcos’altro.
Incapace di aspettare di raggiungere il cassetto delle posate, e armarsi di cucchiaino, Nami immerse un dito nella crema, colorandoselo del bel color nocciola del cioccolato, infilandoselo velocemente in bocca, gemendo compiaciuta.
-Mm… - mugugnò immergendo nuovamente le dita, leccandosele poi con goduria.
La lingua impastata ingoiava la morbida crema, leccando le labbra umide di saliva, aspettando altro cioccolato da succhiare e in cui perdersi, lasciandosi coccolare dolcemente dall’effetto rifocillante e rilassante di quella meravigliosa creazione quel era la Nutella.
Il cioccolato arrivava dritto nello stomaco, sciogliendosi nell’organismo, andando a spargere felicità e benessere in tutto il corpo di Nami, chetando i borbottii continui delle sue budella, improvvisamente ammutolite e rabbonite dal dolce impasto.
La rossa sospirò, leccandosi un polpastrello.
La Nutella era meglio del sesso, meglio di un orgasmo.
Forse l’unica cosa che avrebbe potuto superare il piacere di una buona cucchiaiata di cioccolato, e di un orgasmo con Zoro, era un orgasmo con Zoro mentre gli leccava via dalla pelle la Nutella.
-Si- annuì convinta, succhiandosi immergendo nuovamente nel barattolo il polpastrello –Quello dev’essere il massimo del piacere-
Abbandonò il suo dolce peso sul perimetro della credenza, reggendo il barattolo con una mano mentre con l’altra se ne cibava.
Chiuse gi occhi, assaporando con ogni papilla gustativa il cioccolatoso sapore della crema, schioccando le labbra sulle dita unte, prima di abbassare la mano al ventre, posandovi il palmo.
Lo stomaco ancheggiò felice, scaldandosi.
-Si, lo so…- ansimò -… è meraviglios…-
-Nami-
Sobbalzò sentendosi chiamare, staccandosi dalla credenza e nascondendo dietro la schiena il barattolo di cioccolata, sentendosi colta in flagrante.
-Nami- ripeté il suo nome una voce roca e profonda, impastata dal sonno –Mocciosa dove sei?-
Con passo pesante, indossando nient’altro se non i suoi boxer, Zoro fece capolino nella cucina buia, squadrando da capo a piedi la cartografa, intirizzita nel centro della stanza.
-Che fai qui mocciosa?- incrociò le braccia al petto, assottigliando lo sguardo su di lei.
La rossa si sentì avvampare le gote d’imbarazzo, come quando veniva beccata da Bellmer a rubacchiare la marmellata di mandarini dalla dispensa.
Cercò di ricomporsi, ringraziando il buio della stanza, che l’aiutò a non far scoprire allo spadaccino il suo imbarazzo.
-Avevo sete- mentì, stringendo la presa dietro la schiena sul barattolo.
Zoro la scrutò in viso, avvicinandosi di un passo a lei.
-Sete- borbottò –E dov’è il bicchiere?-
Nami buttò un’occhiata al lavabo lì vicino, notando l’assenza essenziale di un bicchiere.
-Ho bevuto dal rubinetto- sibilò secca –Non posso?-
Lo spadaccino la squadrò.
-È la terza volta questa settimana che te ne vai dopo che mi sono addormentato- ringhiò –Sai benissimo che non sopporto di svegliarmi non sapendo dove sei…-
-Ma dove vuoi che vada?- alzò gli occhi al cielo.
-Stasera a bere, giovedì in bagno e lunedì nel tuo agrumeto…- contò sulle dita le balle che la rossa gli aveva rifilato per coprire le sue scappatelle con il suo amante Nutella.
-Cos’è? Non mi credi?- sbottò, soffiando dal naso –Non ti sto mentendo ne ti nascondo nulla…-
-Allora mostra che cosa hai dietro la schiena- ghignò Zoro, facendola sbiancare.
Nami abbassò lo sguardo ai piedi, rassegnata.
Sbuffando, mostrò al compagno il barattolo di cioccolata aperto e visibilmente razziato dalle sue dita.
Zoro guardò serio il contenitore di vetro, scuotendo poi il capo serrando le braccia al petto.
-Diventerai tutta ciccia e brufoli- sghignazzò.
Un pugno lo colpì in piena faccia, zittendolo.
-Cosa stai insinuando, razza di bifolco deficiente?!?!?- ringhiò Nami –Sappi che è solo colpa tua se il barattolo di Nutella è ridotto così!!!-
-Mia?!?- si stupì il verde –E Perchè?!?-
-Ovvio- gli voltò le spalle, offesa, stringendosi al petto il barattolino –Dopo aver fatto l’amore con te mi viene fame, ergo è colpa tua-
Lo spadaccino ringhiò a denti stretti, battendo un piede a terra.
-Ma fammi il piacere!!!- sbottò –Se per ogni orgasmo devi farti fuori un barattolo di cioccolata è solo colpa tua, come sarà colpa tua se ingrasserai-
-E qui ti sbagli di nuovo- gli tirò la lingua, continuando a dargli le spalle –Perché se ingrasserò, e fidati, accadrà, sarà solo ed elusivamente colpa tua!!!-
-E perchè dovresti ingrassare? Dimmelo su, sentiamo- alzò gli occhi al cielo allargando le braccia nella cucina.
Nami sorrise teneramente, abbassando lo sguardo e una mano al ventre, che accarezzò con dolcezza.
Una carezza dolce come la cioccolata, morbida tenera, che coprì completamente per un leggero istante il ventre della cartografa, annullandone ogni curvatura.
Il suo gesto fece tremare lo spadaccino da capo a piedi.
-N-nami…- sussurrò, fissandola accarezzarsi la pancia piatta, sfiorando la maglia lunga che indossava -… mocciosa mi vuoi dire che…-
-No, io non ti dico niente- alzò li nasino indispettito la rossa –Sono offesa e non ti dirò niente-
Zoro rimase sbigottito.
-Cosa?!? Non puoi mettermi il dubbio e poi non dirmi niente!!!-
-E tu non puoi darmi della grassa- gli tirò una linguaccia, aggirando il tavolo e avviandosi verso la sua cabina, abbracciando con forza il barattolo di Nutella tra i seni.
-Ehi, dove vai?- la ricorse, saltando il tavolo e balzandole dietro le spalle –Mocciosa ora tu me lo dici: chiaro?!?-
-No- fece l’infantile –Hai detto che diventerò tutta ciccia e brufoli: sei un idiota!!!-
Zoro ghignò, afferrandola per una braccio e strattonandosela al petto, dove la imprigionò abbracciandola con forza.
-Mocciosa- la richiamò sotto l’’orecchio, baciandole piano la gola –Non fare la permalosa-
-E invece si- si divincolò la rossa, voltandogli le spalle e alzando il viso, lontano dalle sue labbra.
Lo spadaccino scosse il capo, stingendola con forza.
-Lo sai benissimo che sarai sempre la mia mocciosa, anche se diventassi una balena- le baciò la gola, scendendo con le labbra a leccarle la pelle fin sulla spalla, che mordicchiò piano.
-Io non diventerò una balena- lo berciò –Piuttosto rinuncio al sesso e alla Nutella post orgasmo, per non ingrassare-
La stretta di Zoro divenne più forte, portandola ancor più vicino al torace del verde, che sghignazzò divertito.
-Sicura?. Le bisbigliò in un orecchio –Sapresti rinunciare?-
Le tolse il barattolo di Nutella dalle mani, posandolo sul tavolo in barba alle proteste della navigatrice, per poi portare la mano alzata tra le gambe della rossa, infilandola sotto la fine maglia e dentro le sue mutandine.
-Sapresti rinunciare alle mie carezze?- le sfilò l’intimo, facendolo scivolare tra le gambe morbide e chiare.
La baciò sul viso, leccandole le labbra, mentre giocherellava con il suo clitoride, facendola sussultare.
-Sapresti rinunciare ai miei baci?- la baciò sensualmente sulle labbra, ipnotizzandola.
-Sapresti rinunciare a me?-
La penetrò con due dita, slittando sul fine strato di umori che bagnavano l’intimità di Nami, muovendosi al suo interno esperto, facendo gemere e ansimare la ragazza, che alzava il bacino seguendo i suoi movimenti.
-Oh si… ah ah ah… si Zoro… ah… ah…- ansimava gettando il capo sulla spalla del verde Nami, lasciandosi torturare.
Venne in poco tempo, infradiciando di umori densi e caldi le dita del compagno, che le baciava le tempie sudate.
-Allora?- le baciò le tempie sudate, strusciandole ‘erezione prominente tra le gambe –Sapresti rinunciare a me?-
-No- ansimò, reggendosi a lui –Non posso rinunciare a te- si schiarì la voce, ancora rotta dall’orgasmo –Ma presto non potrò più averti e dovrò consolarmi con qualcos’altro…- guardò di sfuggita il barattolo di cioccolata sul tavolo, sorridendo con le gote imporporate.
-Mm- la strinse con forza al petto Zoro, accarezzandole le spalle –Io non scappo mica-
-Lo so- si girò tra le sue braccia, accoccolandosi sul suo torace –Ma io aspetto un bambino-
Lo sentì tremare, e stringerla con entrambe le braccia a lui, con una forza tale da toglierle il fiato.
-La mia mocciosa- sussurrò piano, baciandola su ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere, alzandola da terra e facendola volteggiare nella cucina.
-Scemooo!!!- ridacchiò Nami, aggrappandosi a lui -Basta!! Sveglieremo qualcuno!!!-
Lo spadaccino la posò delicato a terra, non sciogliendo però l’abbraccio con cui la stringeva su di se.
-Ti amo- la baciò sulle labbra.
-Anch’io-
-Più della Nutella?-
-Più della Nutella…- sghignazzò, prendendolo per mano e avviandosi verso la loro stanza, scomparendo nel buio del corridoio stretti l’un l’altro, mentre una callosa e calda mano di spadaccino accarezzava il ventre in crescita della navigatrice.
 
 
 
 
Svelti passi tornarono in cucina, raggiunsero il tavolo e afferrarono lesti il barattolo di cioccolata.
Nami si guardò in torno, assicurandosi di non essere scoperta.
Ridacchiante, fece ritorno nella sua stanza, brandendo vittoriosa il barattolo.
Amava Zoro più della Nutella, ma lo avrebbe amato ancor di più scomparso di cioccolata che poi lei avrebbe leccato con lussuria, prima di tornare a fare l’amore.

 
   
 
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