La bambola di Hassliebe.

Ero seduta su una sedia girevole estremamente persa nei miei pensieri.
"Avanti piccola Mad, non sarà difficile." sussurrò rocamente afferrando con cautela una ciocca dei miei capelli castani arrotolandoli con estrema accuratezza. "Devi solo fare la parte della brava bambina."
continuò.
"Sapranno che sto mentendo." ribattei puntando lo sguardo verso le mattonelle fredde di quella sporca e lurida casa.
"Dirai di chiamarti Hassliebe e di essere arrivata da poco in città." le disse con tranquillità abbozzando un piccolo sorriso mentre i polpastrelli delle dita scivolarono via dalla ciocca dei miei capelli, portandole a stuzzicare l'interno tasca dei suoi pantaloni neri.
"Perché Hassliebe?" aggrottai la fronte alzando lievemente il capo giusto per guardare la cravatta rossa dell'uomo. "Ha un significato?" continuai non sentendo la risposta.
"Rapporto di amore-odio." si passò la punta della lingua sulle labbra dopo essersi sgranchito la voce.
"Quanti sono?" domandai, ancora totalmente curiosa.
"Cinque." concluse l'uomo avviandosi verso la porta d'uscita, lasciandomi da sola con me stessa.