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Autore: _Skyline_    18/03/2014    1 recensioni
Lucinda Riddle, procreata per mezzo di un filtro d'amore scagliato a suo padre Tom dalla sua perfida madre Bellatrix. Lei non prova amore, lei è la più potente e forse malvagia strega di tutto il mondo magico. Lei è ancora una bambina, che può ancora salvarsi, imparerà ad amare o si rivelerà la distruttrice del mondo? Riuscirà a capire quale strano e magico legame condivide con Harry? Leggete e scoprirete.
Tratto dalla storia:
Harry's pov
Doveva farlo davvero? Era davvero questo il mio destino? Mi guardava negli occhi, stava piangendo, le sue labbra increspate in una smorfia, ma ancora non aveva spostato la sua bacchetta dal mio petto, era decisa ad uccidermi. Ma...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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LUCINDA DIVINE RIDDLE.

 

Lucinda Riddle, procreata per mezzo di un filtro d'amore scagliato a suo padre Tom dalla sua perfida madre Bellatrix. Lei non prova amore, lei è la più potente e forse malvagia strega di tutto il mondo magico. Lei è ancora una bambina, che può ancora salvarsi, imparerà ad amare o si rivelerà la distruttrice del mondo? Leggete e scoprirete.

Tratto dalla storia:

Harry's pov

Doveva farlo davvero? Era davvero questo il mio destino? Mi guardava negli occhi, stava piangendo, le sue labbra increspate in una smorfia, ma ancora non aveva spostato la sua bacchetta dal mio petto, era ancora decisa ad uccidermi. Ma...

 

ONE.

 

1990

  • Bambina mia, sei contenta di iniziare il tuo primo anno a Hogwarts? - mi domandò cercando di accarezzarmi il viso con le sue sudice e ruvide mani, mi scostai appena in tempo, odiavo ogni forma d'amore, odiavo ogni cosa che si potesse ritenere affetto. - Non voglio andarci madre, è colmo di luridi mezzosangue. - seccamente mi alzai dalla poltrona in camoscio nero alzando dietro di me una nuvola di polvere; incrociai le braccia e iniziai a girovagare per il salotto buio depradato da ogni confort e da ogni oggetto "bello" alla vista. Abitavo in una catapecchia malconcia e logora, intrisa di puzza d'alcol e fumo, a mia madre piaceva col suo stile da funerale, si trovava bene, mio padre invece...be la vergogna della famiglia, sempre imbambolato a fissare il vuoto pensando a mia madre, nemmeno sa della mia esistenza. Pff inutile pensai rivolgendo uno sguardo a Tom che con occhi affascinati guardava mia madre prepararmi le valigie.

Andai nella mia piccola camera e presi dall'armadio i vestiti che mi sarebbero serviti per il primo giorno, ancora non sapevo in che casa mi avrebbero spartita così mi limitai a mettermi una gonna nera a pinochietto con un maglioncino nero e sopra il mantello della scuola, presi degli anfibi neri da sotto il letto, sentì uno squittio e subito dopo vidi un topolino venire allo scoperto, ignorai il fatto, ormai quotidiano; calze nere, anfibi neri, gonna nera, maglione nero, mantello nero, capelli neri e lughi, e occhi neri, sembravo la schifosissima copia di Bellatrix.

  • Sfortunatamente...sono pronta, mi accompagni fino al treno? - chiesi infilando la mia bacchetta nel anfibio destro, sul fianco. - No! Hai undici anni puoi anche arrangiarti e non permetterti mai più di infilare la tua bacchetta di sambuco li dentro! - gridò mamma, era solita ad essere accompagnata da sbalzi d'umore, non l'ascoltai anche se ripensai a ciò che mi aveva detto, una volta consegnatami in mano. " Materiale: sambuco Nucleo: crine di Thestral Lunghezza: 15 pollici è potente, fanne buon uso. " parole semplici ma efficaci che mi fecero subito capire la mia cline superiorità rispetto agli altri.

Mi avvicinai verso il camino con i miei bagagli e il mio gatto nero di nome Pervinca, infilai la mano nella ciotola contentente la metropolvere, mi infilai nel camino e con sguardo fermo dissi decisa " Kings Cross" da sotto i miei piedi si alzò in un fremito una fiamma verde che danzava sui miei vestiti, non bruciava la cosa non mi stupì particolarmente, dopo aver girato vorticosamente all'interno del camino mi ritrovai all'interno di un bar nella stazione dei treni, dev'essere stato un bar per maghi affetto all'incatesimo Repellum Babbarum, vista la poca curiosità dei clienti  nel vedermi uscire da un camino, la cosa mi fece piacere visto la mia poca simpatia verso coloro che non possiedono la magia.

Mi ripulì da un po' di cenere e con tutti i bagagli al seguito mi avvicinai al binario 9, mi misi di fronte al muro di mattoni rossi che andava verso il binario 10, mi guardai attorno, feci un respiro profondo e cominciai a correre finché non sentì come un flusso di beatitudine e leggerezza pervadermi il corpo e in un attimo mi ritrovai nell'affollatissimo binario 9 e 3/4. Guardai con disprezzo tutti quei bambini della mia età che salutavano i loro genitori felici, era una cosa...vomitevole. Dopo aver sistemato i miei bagagli entrai e cominciai a percorrere i vagoni alla ricerca di una spartito vuoto dove potermi sedere, una volta trovato entrai, mi sedetti vicino al finestrino e guardai con malinconia i ragazzini fuori, sembravano tutti così orribilmente felici...

 

HARRY'S POV

 

 

 

Entrai nel treno affollato, e dopo vari spintoni arrivai ad uno spartito occupato da una sola ragazza, non essendocene altri mi permisi di distrarla dai suoi pensieri – posso sedermi?- chiesi sbirciando dalla porta in vetro, lei si girò, era pallida in viso, non un acceno di colore, i suoi vispi occhi neri e terrei mi scrutarono da cima a fondo mettendomi a disagio, non rispose si limitò a riguardare fuori dal finestrino maledendo con gli occhi abissali le persone fuori dal treno; mi sedetti di fronte a questa ragazza e con un sorriso determinato le porsi la mano – Piacere io sono Harry Potter e tu come ti chiami? - sembrava totalmente immersa in qualcos'altro, che evidentemente era più interessante di me, visto il fatto che fino ad allora mi aveva completamente snobbato, la sentì sbuffare, poi girò il capo pallido verso di me – sono Lucinda Riddle – non mi porse la mano, non me la strinse, la sua voce era una melodia ad una sola nota, monotona e annoiata, non traspariva nessuna emozione dai suoi occhi, così scuri da nascondere la pupilla, smorse il mio entusiasmo con un solo cenno del capo rivolto ai miei banali occhiali tondi – li hai trovati nella spazzatura per caso? - si rivolse a me con tale acidità che non riuscì nemmeno ad offendermi, non la capivo, non era contenta di andare a scuola? I miei genitori mi hanno sempre ripetuto quanto fosse bella Hogwarts, e tutti i ragazzi la fuori sembravano pensarla allo stesso modo, e allora perché lei era così priva di emozioni?

Note dell'autrice
E' la prima fan fiction che scrivo fuori dal contesto One Direction, spero vi piaccia la mia reinterpretazione della storia che ha affascinato generazioni, questo è il primo capitolo, ben presto ci saranno molte sorprese e avventure, spero davvero che vi piaccia, lasciate una recensione, mi  piacerebbe conoscere il vostro parere c:

   
 
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