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Autore: SidV    18/03/2014    2 recensioni
Non sono capace di innamorarmi. Lo so bene.
Anche se, all'epoca, non riuscii a farne a meno.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 1

Quando quella specie di animale carnivoro e velenoso che è mia sorella entra in cucina con tutto il suo esagerato buon umore io sono alle prese con un bollitore che non collabora per niente e ancora in quello stato di dormiveglia che segue un brutto risveglio mattutino. No, il mio umore non è per niente alle stelle, se me lo si dovesse domandare... perlomeno non è lontanamente paragonabile al suo. Quindi dedico due esatti secondi per guardala in faccia e preoccuparmi del fatto che dovrò sopportarla di nuovo tutto il giorno... lei, e tutte le diecimila parole che riesce ad elaborare in pochi secondi.
- se non apri il gas non credo che riusciremmo mai a scaldare il tè, pezzo di ignorante!
Ecco, buongiorno anche a te sorellina. Non mi sentivo un perfetto idiota almeno da tre minuti, grazie mille per essere tornata a casa ed avermi ricordato che, tra i due, il cervello sei tu. Che poi, a dirla tutta, anche questa è una gran cazzata.
- se tu smettessi di ulularmi nelle orecchie invece fidati che la mia vita potrebbe essere decisamente migliore!
Lei sbuffa, sedendosi sulla sedia rossa che sta accanto al tavolo in cucina e dando un rapido bacino sulla guancia alla nonna, che con il suo sorriso bonario non capisco mai se ci adora così come siamo o se semplicemente tende all’ignorarci la maggior parte del tempo.
- tu ti lamenti troppo, Hana. Stai decisamente invecchiando male.
- siamo gemelli, diavolo! In caso invecchiamo male in due!
Mi guarda come se fossi un pelo finito nella sua colazione - non credo proprio. Io ho fatto un patto con il diavolo.
- su questo siamo d’accordo, almeno!
Mi siedo accanto a lei pure io, addentando una fetta biscottata e continuando a guardarla male ancora per un po’, prima di ricordarmi che sono solo le sette e mezza del mattino e non è il caso di iniziare già così la giornata. Quindi tiro un bel respiro e certo di controllare la mia negatività. Strana anche quella, perchè si sà, io sono da sempre un inguaribile ottimista.
- sappi che ho deciso ora che non sarai tu a rovinarmi la giornata!
- hai intenzione di rovinartela da solo?
Digrigno i denti e respiro ancora una volta, prima di girarmi nella sua direzione con grosso sorriso stampato in faccia - dì pure quel che ti pare, ma oggi ho tutta l’intenzione di fare un ingresso trionfale!
La scuola ricomincia oggi e ho decisamente degli ottimi motivi per iniziare a pavoneggiarmi fin da subito.
Uno: sono al secondo anno e posso decisamente sottomettere le matricole pure io.
Due: siccome è tutto merito mio se siamo arrivati fin dove siamo arrivati l’anno scorso con il campionato di basket, ho anche il diritto di vantarmene a testa alta.
Tre: ho la ragazza. Una vera.
Già! Io, il grande Hanamichi Sakuragi, ho finalmente sfatato il mito secondo il quale le donne mi fuggivano come la peste solo a sentirmi avvicinare!
Izumi si stiracchia pigramente sulla sedia, prima di allungarmi una poco amichevole pacca sulla spalla e alzarsi.
- spero che tu non abbia l’intenzione di vantarti di essere riuscito a metterti con Haruko quest’estate perchè, a parte l’ovvio fatto che l’hai presa per sfinimento, sei comunque stato scaricato da più di cinquanta ragazze prima di lei...
- e con questo?!
- tu sei uno sfigato.
Sbatto le mani sul tavolo e mi alzo pure io, guardandola malissimo mente prende la borsa dal tavolo e si avvia verso la porta, salutando nonna con un veloce cenno della mano, tutta sorridente.
- questo non me lo farò di certo dire da una zittella come te!
La seguo quasi correndo, mentre lei esce di casa e imbocca velocemente la strada verso scuola a passo ben spedito.
Mi anticipa di una paio di metri quando praticamente inchioda e io le vado a sbattere addosso.
- ma sei scema?!
Si gratta una guancia pensierosa, guardandosi attorno - no, è che non ho idea di dove sia il liceo.
Izumi è tornata a casa con me all’inizio dell’estate, quando mamma, con la quale lei era andata a vivere quando i nostri genitori avevano divorziato, è partita per lavoro diretta verso gli USA. Tornerà in un paio di anni, ma mia sorella non era molto entusiasta dell’idea di trasferirsi oltre oceano così, a detta sua, il minore dei mali era sopportarmi per un paio d’anni, fino alla fine delle scuole superiori. Solito discutibile istinto fraterno. E meno male che i gemelli, dicono, dovrebbero avere un legame speciale...
Ma è fin da bambino che ho sempre saputo che a lei importa solo di se stessa. No, non vuole essere una cattiveria la mia, solo un dato di fatto.
Izumi è testarda, indipendente e arrogante. Un po’ come me, ammetto, solo che lei porta queste caratteristiche all’estremo.
- allora non camminarmi davanti se non lo sai, cretina! - sbotto, sorpassandola e afferrandole un braccio, trascinandomela dietro - sempre dritto e ci si arriva anche a piedi! Te lo avevo ripetuto anche ieri!  
- non ti ascoltavo, naturalmente...
Ignoro la vena che mi pulsa sulla tempia e guardo ancora davanti a me, ignorandola e cercando di ricordarmi che io adoro mia sorella. O almeno credo!
- Hana?
- che vuoi?!
- come hai fatto a non farti bocciare, l’anno scorso?
- perchè sono un genio, ovviamente! - rispondo tirando il mento bene in alto e poggiandomi le mani chiuse sui fianchi.
Sento una sonora risata arrivarmi alle spalle e per un attimo sono convinto che sia qualcuno che cerca dei seri guai, ma poi mi ricordo che ho semplicemente degli amici ingrati e anche un po’ stronzi.
- se l’è cavata con dei debiti recuperati mentre era chiuso in clinica - dice Yohei, poggiandomi un braccio sulla spalla e guardando mia sorella, il solito tono di voce strafottente - si è fatto aiutare da Haruko tutto il tempo... la poveretta ha dovuto stargli dietro e alla fine ha capitolato.
Izumi annuisce con convinzione - l’avevo detto io: sfinimento. Può essere l’unica motivazione. Lei è decisamente troppo carina e sana di mente per mettersi insieme a te nel pieno delle sue capacità mentali.
Io cambio amici. E anche famiglia. Lo giuro, troverò il modo!

- io vi odio profondamente! - quasi urla Hanamichi, sciogliendosi dal mio quasi abbraccio e agitandosi come al solito - voi non potete capire quanto è forte l’amore che ci lega e siete solo dei caproni gelosi! Tutti!
Ridacchio, ignorando gli sproloqui di quello che è, alla fin fine, il mio migliore amico fin dai tempi delle elementari. Da quando, precisamente, abbiamo fatto a botte per il diritto di andare sull’altalena per primi. A tal proposito... non credo che abbiamo mai terminato quello scontro, le maestre ci avevano diviso prima, e ancora adesso non abbiamo mai chiarito chi sia il più forte. Alzo un sopracciglio soprappensiero ma Izumi pare notarlo immediatamente e mi si affianca, mentre cominciamo il cammino verso l’edificio scolastico.
- cento yen per i tuoi pensieri! - dice, un sorriso furbo sulle labbra piene, mentre mi passa un braccio intorno alla vita.
- valgono così poco?
- non sei mai stato un tipo particolarmente impegnativo, quindi immagino che, se ci dovessi riflettere per un po’, ci arriverei anche da sola. Ci conosciamo da troppi anni.
Detto dalla persona meno empatica del mondo immagino di non doverlo prendere come un complimento. Le dò una piccola spinta giocosa e lei si allontana appena da me, ridendo e afferrandomi la manica della divisa, scuotendomi leggermente, come per farmi i dispetti. Esattamente come, a otto anni, mi tirava i capelli per farmi arrabbiare o per giocare con me.
- pensavo solo a quando eravamo bambini.
Lei osserva il cielo, sul viso un espressione serena - e vi facevo da mascotte?
- io direi che più che altro tu facevi da capo branco.
- ci siamo ridotti a darci da soli degli animali dello zoo?
Mi ficco le mani in tasca, trattenendomi dall’afferrare la sua mano e stringerla nella mia. Abitudine? sarà anche così... ma ormai siamo troppo grandi per questi gesti affettuosi. Oppure no? O forse semplicemente non me la sento di toccarla, per paura di non essere più capace di lasciarla andare?
Sono sempre stato quello dei forse io... ecco perchè mi accompagno con Hanamichi e la sua degna gemella da anni, perchè loro agiscono quando io ancora sto elaborando tutte le varianti. E anche per fargli da coscienza, ma questo posso anche tenerlo solo per me.
- ehi Yohei - dice improvvisamente Izumi, riattirando la mia attenzione - com’è il vostro liceo?
- mi pareva che ne avessimo già parlato poche settimane fa - rispondo.
Lei alza appena le spalle e mi accordo solo adesso che siamo alti uguali. Quando, cinque anni fa, ci siamo separati, la sorpassavo di almeno una testa. Immagino siano i geni Sakuragi, in quella famiglia sono tutti dei mezzi giganti.
- comunque - continuo - ti piacerà. C’è un sacco di gentaglia, ti sentirai un po’ come a casa tua.
Sta per rispondermi quando, all’angolo vedo fare capolino quegli altri tre strani personaggi che io chiamo amici.
- parlando di gentaglia... - dice lei e, prima che mi sorpassi per raggiungerli e farsi come al solito molestare da Takamiya, la blocco.
- prima che me ne dimentichi, Izumi - mentre le parlo e lei si volta nella mia direzione, una ciocca dei suoi lunghi capelli rossi mi sfiora lo zigomo e io ho un dejavù - sei diventata davvero molto bella, non te lo avevo ancora detto.
Si blocca, gli occhi castani puntanti diritti nei miei - più di quando da bambini avevi una cotta per me?
Sorrido - credevo fossimo d’accordo che la cosa fosse reciproca.
Alza ancora una volta le spalle, lo stresso sorrisetto malizioso di sempre sul viso - avevamo dodici anni, Yohei.
Esatto. E, come allora, tu resti sempre la mia migliore amica. E la ragazza che, so bene, non sarà mai veramente di nessuno.
Menchemeno mia.


Buonasera a chiunque abbia speso qualche attimo della sua serata per leggermi! Vi ringrazio e spero sia stato tempo speso bene!
Due piccole cose da dire riguardo al primo capitolo: dunque, questo è a tutti gli effetti un capitolo di  presentazione per Izumi, la gemella appunto del nostro caro rossino di fiducia. Ovviamente lei è un personaggio di mia invenzione, così come lo sono i fatti da questo punto in poi. La storia si colloca alla fine del manga, all’inizio di un nuovo anno scolastico per lo Shohoku. Dal prossimo capito (che spero di pubblicare domani) i fatti verranno narrati dalla protagonista stessa e finalmente comparirà anche il mio adoratissimo Rukawa (tanti cuoricini)!
Spero che fin qua io sia riuscita ad attirare un minimo di interesse e mi auguro che questo cresca con la prossima pubblicazione. Sarei inoltre molto felice se ci fossero dei commenti, anche per capire come me la sto cavando.
Quindi... beh... commentate! (per favore...)
Un bacio.
 
  
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