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Autore: HumanMadness    18/03/2014    3 recensioni
One-shot Druna (DracoxLuna). Ambientata durante il ballo del Ceppo.
Non era lecito, ma quando mai le era importato cosa fosse lecito e cosa no, se di mezzo c’era la sua curiosità?
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Luna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Fammi ballare.

Non era lecito, ma quando mai le era importato cosa fosse lecito e cosa no, se di mezzo c’era la sua curiosità?

Spiò nella grande sala da ballo, quella dove studenti e professori si erano riuniti per il favoloso Ballo del Ceppo. Tutto scintillava, tutti erano eleganti e ogni ragazza sembrava essere una piccola principessa. Lei non era stata invitata da nessuno. Chi avrebbe mai invitato Luna Lunatica Lovegood, la ragazza dagli strani occhiali e gli orecchini a forma di ravanello, quella stravagante e che credeva in ogni tipo di creatura? Nessuno. Forse uno.

Si sporse ancora a guardare dalla porta semi chiusa, i suoi occhi catturavano ogni più piccola informazione e la conservava nella sua mente, dove immaginava di esserci anche lei a quel ballo. Con un vestito carino, magari dai colori sgargianti, e una pettinatura sofisticata. Immaginava anche di ballare con lui.

Scrutò la sala. Eccolo. I suoi occhi si spalancarono alla vista del ragazzo., ma subito si spensero quando lo vide prendere la mano di una Pansy Parkinson super eccitata,  per portarla al centro della sala da ballo. Rimase interdetta a guardare la coppia volteggiare e ancora una volta immaginò di essere al posto della Serpeverde, di essere nel posto che era suo, suo e solo suo. Chiuse gli occhi e quando li riaprì, con una lacrima che le rigava la guancia destra, il suo sguardo incrociò quello del ragazzo che dall’altra parte della sala  –ancora stretto a Pansy- la stava fissando. Lo vide abbandonare in malo modo la sua dama e correre verso di lei. Si nascose in fretta dietro il portone, voleva tanto vederlo, voleva stare con lui, ma leì non doveva essere lì.

Con gli occhi chiusi, sentì due mani posarsi sul suo viso e strofinarle le guance, asciugando le lacrime.

«Lunatica».  Il tono era leggero, non era una presa in giro, ma solo come lui la chiamava da ormai tempo.

Aprì gli occhi. Era lì. Era lui. Annegò le braccia attorno a lui, si strinse a lui, affondando la testa sul suo petto.

«Fammi ballare, Draco.»
                                                                                 
Sulle labbra del ragazzo si dipinse un mezzo-sorriso,  posò un bacio sui capelli biondi della ragazza e la prese per i fianchi. Con la musica che suonava forte dalla stanza dietro di loro, Luna si abbandonò a Draco che la teneva stretta, ondeggiando a tempo di un lento.

Luna lo guardò con gli occhi spalancati e lui poté scorgervi un cielo infinito, così profondo che ebbe paura di perdersi.

«Non dovremmo essere qui.»

«Io non dovrei essere qui.»

«..e io non dovrei ballare con te.»

Luna guardò colpevole Draco, ma allo stesso tempo lo implorava di continuare a ballare con lei.

«Perché? Perché Pansy Parkinson può ballare con te e io no?»

«Tu sei una Corvonero, io un Serpeverde.»

«Dì piuttosto che tu sei il rampollo della grande casata Malfoy e io sono la stramba Lovegood.»

Il suo tono non era accusatorio, era una constatazione di cui entrambi erano fin troppo bene a conoscenza. Draco chinò la testa, colpito.

«Lo sai, per me non è mai stato un problema. La stramba Lovegood mi piace.»

Gli accarezzò con tocco vellutato la guancia, ora un po’ più rosa di prima. Luna chinò la testa in malo modo: stava bene fra le sue braccia. In quel posto. Nel suo posto. Ma improvvisamente, qualcosa non era al giusto posto.

«Non potremmo mai stare insieme vero?»

La voce era pura,  innocente, un po’ troppo per una ragazza che si trovava lì contro il regolamento a ballare con un Serpeverde. La nota che si distingueva nel suo tono era però quello di sconfitta mista a rassegnazione.

«No.»

La risposta arrivò prevedibile, ma faceva male lo stesso. A entrambi. Le mani di Draco solcarono le braccia esili di una Luna che a stento riusciva a trattenere le lacrime.

«Luna, sai quanto sia complicata la situazione della mia famiglia. Non ti trascinerei mai in tutti i loro casini. I loro cuori sono tutti marci. Il mio cuore è marcio.»

Luna ebbe l’ardire di sollevare il suo sguardo verso quegli occhi dannati. Alzò la mano destra e la posò sul suo petto, all’altezza del cuore. Dopo poggiò lì vicino la testa, mettendosi in ascolto di quel cuore che lui credeva tanto marcio. Draco trattenne il respiro, non era strano che Luna prendesse insolite iniziative, ma ogni volta era in grado di sorprenderlo, di far battere con più forza il suo cuore, di farlo vivere.

«Posso guarirlo..»

Ancora una volta la sua voce risuonò carica di purezza e faceva sembrare tutto così terribilmente semplice, che crederle sembrava una scelta così allettante, che il dover rifiutare ancora una volta, faceva male e sembrava una cosa tanto innaturale.

«No, non puoi. Nessuno può. E io non ti trascinerò nell’ombra con me. Io.. »

Luna si mise sulle punte e, prima che il ragazzo potesse dire qualsiasi cosa, poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Draco, che sconvolto ricambiò quel bacio disperato con tutta la forza che aveva, assaporandone ogni secondo, respirando il profumo di vaniglia caratteristico di Luna e imprimendo tutto nella sua memoria. Quello era il loro primo bacio. Quello sarebbe stato anche il loro ultimo bacio.  

«Non dire nulla. Non renderlo più difficile. »

«No, lo devi sapere. Lo dirò solo una volta e sarà per sempre. Ti amo, Luna Lovegood.»

«Ti amo, Draco Malfoy.»

La voce di Luna era rotta dal pianto imminente e una lacrima le sfuggì. Draco la raccolse prontamente, le baciò la guancia bagnata e poi le rivolse un triste sorriso.

«Fammi ballare, Luna. Un ultimo ballo.»

Luna sorrise tra le lacrime e il cuore di Draco perse un battito: anche in quella situazione il suo sorriso era bellissimo ed emanava vitalità, serenità, gioia.. tutto ciò che lui non avrebbe mai potuto avere nonostante la ricchezza e la potenza della sua famiglia.

Rimasero ad ondeggiare per un paio di minuti, trasportati da una musica sottile che solo loro sembravano sentire, incapaci di staccarsi, senza la paura di essere scoperti. Per quell’attimo erano solo loro. Erano uno dell’altra.

La sinfonia si concluse troppo presto, i loro corpi, riscaldati dal calore reciproco, non intendevano allontanarsi. Draco dovette combattere contro se stesso e il desiderio di tenerla stretta e respirare ancora il suo profumo alla vaniglia e assaggiare ancora le sue labbra. Si allontanò da lei, le prese la mano e vi posò un bacio delicato, fece un breve inchino e procedette di nuovo verso la sala da ballo.

Una volta sull’uscio dell’enorme portone si voltò indietro.

Gli occhi di Luna gridavano.
‘Ricordati di me, non abbandonarmi nell’oblio’.

 E i suoi riflettevano una promessa:
‘Non lo farò’.


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Salve a tutti,
è la mia prima fanfic su Harry Potter e questa coppia che amo tantissimo, seppur carica di feels.
Ho paura che Luna e Draco possano essere OOC, se è davvero così, mi dispiace, avevo solo bisogno di sfogare ciò che ho provato recentemente e loro sono state le marionette nelle mie mani.
Spero comunque che la fanfic sia stata di vostro gradimento e di non avervi intristito troppo.
Alla prossima (si spera)
HumanMadness.
  
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