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Autore: Mave    19/03/2014    1 recensioni
Non ho resistito e ho un po' "stravolto" la seconda stagione con diversi "what if". Il risultato potrebbero essere delle coppie decisamente fuori dagli schemi...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Andrew 'Andy' Brown, Bright Abbott, Ephram Brown
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nulla di più vero e genuino potrebbe essere detto a consolidare il connubio che da sempre affianca vita e viaggio: Non c’è strada che porti alla felicità, la felicità è la strada (Irv)

Amy era in ritardo, come succedeva troppo spesso ultimamente.

Svoltato l'angolo, alla guida della sua auto, fu travolta dall'euforia e dalla frenesia degli ultimi compagni ritardatari che si affrettavano a raggiungere l'ingresso della scuola prima del suono della terza campanella.

Lei, invece, era svogliata e non aveva testa per restare concentrata sui libri per l'intera giornata. Decise in un attimo: quel giorno avrebbe marinato la scuola!

Stava per fare inversione di marcia quando qualcuno picchiettò sul finestrino del lato del passeggero, spaventandola a morte.

Suo malgrado, Amy fu costretta a frenare e a prendere tempo.

"Ephram sei impazzito? Vuoi essere il primo pedone che investo?"

Il ragazzo si strinse nelle spalle: anche lui era in ritardo e non aveva nessuna intenzione di affrettarsi.

"Sempre meglio finire sotto le ruote della tua macchina piuttosto che tra le grinfie di mio padre quando scoprirà il quattro che ho rimediato in chimica ieri!"

Confidò, scoraggiato, l'amico.

Niente fumetti e uscite serali.

Dedizione ai libri per almeno tre ore al giorno sotto la supervisione del dottor Brown.

Prediche infinite sulla necessità della conoscenza e discussioni circa il fatto che la storia con Madison fosse fuorviante per un ragazzino come lui.

Avrebbero finito per litigare come ai vecchi tempi, padre e figlio.

Ephram rabbrividì nel pensare a tutte le conseguenze che gli avrebbe portato quel quattro e sospirò sconsolato.

"Che ne dici se oggi ce la saliamo? Nessuno di noi due ha tanta voglia di andare a lezione oggi...Magari potrei farti quel giro che ti avevo promesso!"

Propose Amy, entusiasta di aver trovato un complice e un compagno di viaggio. Ephram cercò di mostrare qualche scrupolo ma la voglia di evasione, alla fine, lo vinse.

"Dai salta su! Oggi niente scuola!"

Lo convinse Amy.


Per i primi dieci minuti la ragazza restò concentrata sulla guida mentre l'inatteso passeggero studiava l'interno dell'abitacolo alla ricerca di qualcosa di interessante per intavolare una conversazione.

"Questo arbre magique ha un ottimo profumo!"

Amy guardò con la coda dell'occhio il suo profumante per auto e scosse la testa.

"Un regalo di Bright!"

Poi si mise a ridere lasciando interdetto Ephram.

"Che c'è?"

"Niente. Stavo solo pensando a quante ne abbiamo passato insieme l'anno scorso e ora ci ritroviamo a non sapere più cosa dirci!"

Quell'osservazione fece sentire, in parte, in colpa Ephram. Era stato così assorbito dai suoi impegni, dai suoi pensieri d'amore ultimamente, da aver accantonato l'amicizia con Amy.

Restò in silenzio per un altro pezzo di tragitto. Poi quando Amy si fermò a fare benzina, disse:

"Forse non sappiamo più cosa dirci perché non siamo più quelli che eravamo qualche anno fa!"

Questo pensiero colpì Amy.

"Allora dove mi stai portando? Non ci staremo allontanando un po' troppo da Everwood?"

Ripreso il viaggio, Ephram iniziò a preoccuparsi della destinazione soprattutto quando sorpassarono il cartellone di confine tra Colorado e Wyoming.

"Oggi ho voglia di guidare, Ephram. Non fare troppe domande: voglio un po' di avventura, voglio assaporare un po' del sogno americano, sai quei viaggi on the road?"

Amy sproloquiava e il ragazzo si sentì, ancora una volta, usato da lei. Amy aveva intrapreso quel viaggio folle per noia, per confusione, per ripicca contro qualcuno o forse più di uno. E lui si era lasciato coinvolgere.

Quando Amy arrestò l'auto nei pressi di un ranch, Ephram slacciò la cintura e iniziò a cercare il cellulare per chiamare suo padre: meglio prepararlo gradualmente alla notizia che avrebbe fatto tardi per cena quella sera prima che la ramanzina che già gli era destinata si tramutasse in una punizione esemplare.

La ragazza, al contrario, era immune all'agitazione dell'amico.

"Guarda Ephram! Guarda che spettacolo meraviglioso!"

Lo scenario innanzi ai loro occhi infatti era mozzafiato: un grande lago e, sullo sfondo, le Montagne Rocciose innevate.

Ad Ephram ricordò la prima panoramica di Everwood che Amy gli aveva mostrato appena si erano incontrati.

"È un po' come il primo giorno che sono arrivato ad Everwood. Ti ricordi? Non mi sembrava vero che la ragazza più bella della scuola mi rivolgesse la parola e se ne venisse in giro con me!"

"Ti ho usato!"

Precisò Amy con un tono duro verso sé stessa.

"E io ti ho perdonato. Quando c'è di mezzo l'amore si possono fare follie e far soffrire gli altri. E tu eri innamorata di Colin..."

Amy volse lo sguardo oltre il lago e infilò le mani nelle tasche del cappotto.

"Sto uscendo con un ragazzo. Si chiama Tommy: l'ho conosciuto ad una festa!"

Rivelò lapidaria. Ephram, che non capiva troppo i comportamenti dell'amica ultimamente, indagò.

"È una cosa seria? O..."

Amy però non voleva che la conversazione scivolasse troppo sul personale.

"E tu esci con qualcuna?"

"No. Non ci sono mai uscito ma..."

Amy lo guardò sorniona.

"Ma c'è qualcuna che ti fa battere il cuore. E non sono di certo io!"

"Si chiama Madison e la nostra storia è un casino!"

Precisò Ephram mentre la risata di Amy risuonava cristallina.

"Madison: un bel nome. Dovrai farmela conoscere!"

"Lo farò volentieri se mio padre non la manderà dall'altra parte dell'America prima che le dia il prossimo stipendio!"

Le spiegò allora che Madison era la babysitter di Delia. Della differenza d'età tra di loro.

Del coccolone che era quasi venuto al dottor Brown quando li aveva trovati ad amoreggiare, poche sere prima, sul divano della loro casa e di come suo padre considerasse immorale e passeggera quell'infatuazione.

"Insomma mio padre crede sia soltanto una cotta adolescenziale ma per me è molto di più. Hai mai avuto la certezza di aver trovato la persona giusta ancor prima di conoscerla veramente? Sai una specie di anime gemelle?"

Amy si strinse nel cappotto e sorrise triste. Ephram era così appassionato, così convinto dell'amore che, per un momento, lei lo invidiò.

"Io non credo più alle anime gemelle!"

"Non sei sicura di amare questo Tommy?"

Amy lo guardò come se lui fosse uscito di senno.

"Non è lui la mia anima gemella se è quello che intendi. Voglio solo divertirmi un po' e con lui sto bene."

"Avanti lo sai di quello che parlo: sei stata innamorata anche tu. Di Colin non eri sicura?"

Alla menzione di quello che aveva perso gli occhi di Amy si fecero ancora più tristi.

"Non ha importanza. Quello che c'era tra di noi è finito!"

Troncò il discorso e diede un'occhiata all'orologio da polso.

"Meglio ripartire se vogliamo essere a casa in orario!"

Fece per mettere in moto ma l'auto non partì e la spia della benzina rimase accesa.

"Non capisco: abbiamo fatto rifornimento durante il tragitto!"

Cercò una spiegazione logica la ragazza. Ephram pensò che avevano percorso anche parecchi chilometri dopo la sosta alla stazione di servizio.

"E adesso che facciamo?"

"Dovremmo scomodare i nostri padri e che Dio ce la mandi buona!"

Si arrese Amy digitando il numero di Harold.

Dopo che anche la chiamata al dottor Brown fu partita, i due se ne restarono all'interno dell'abitacolo a rimuginare su ciò che li avrebbe aspettati quando i loro padri sarebbero arrivati.

"È un po' come l'anno scorso quando abbiamo perso l'autobus di ritorno per Denver e non ce ne erano altri!"

Sorrise all'improvviso Ephram.

Erano andati in ospedale da Colin. Amy aveva chiesto al suo fidanzato in coma se volesse accompagnarla al ballo d'autunno.

Amy ripensò a quella giornata e, suo malgrado, si ritrovò a sorridere.

"Sembra passato un secolo. Comunque riguardo al discorso di prima..."

"Quello sulle anime gemelle?"

"Sì quello. Io ne ero sicura. Voglio dire di Colin ero sicurissima!"

Confidò lasciandosi scivolare lungo lo schienale mentre i lunghi capelli biondi le coprivano il viso deluso.

*** /***

Per la frase introduttiva questa volta ho scomodato un Dio. Il grande Buddha.

   
 
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