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Autore: zoey_gwen    19/03/2014    5 recensioni
CONTINUERO' LA STORIA DI SICURO, TRANQUILLI! :D
Storia dedicata a Xenja, Stella_2000 e tanti altri... Se leggete lo scoprirete! XD
Una zona segnata da un destino particolarmente cruento.
Una banda di ribelli guidata da lei, Gwen, forte e fragile.
Una via, una via, segreta, l'arma che conduce alla felicità.
E un amore, un amore impossibile, ma che palpiterà nei loro cuori fino alla fine.
-Gwen di zoey_gwen
PRESENTERA' PARTI FANTASY ANCHE SE NON L'HO SEGNALATO.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn, Duncan, Gwen, Heather, Scott | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mystical, 7 aprile 1676

 

 

 

 

 

L'indiano dischiuse le palpebre con fare calmo e pacato, mentre al contrario un vortice di emozioni si dilagava nel cuore di Gwen; infatti, sebbene la situazione nella cittadina si fosse trasformata in un vero pandemonio, la gotica scattò fulminea dentro la catapecchia, sporgendo lo sguardo per vedere in che condizioni era Heather.

Vide la ragazza distesa su un malandato letto, una ferita le squarciava il petto e un rivolo di sangue colava sulla pelle: al suo fianco vi era Courtney, sicuramente la più istruita sulla medicina dei Ribelli. In quel momento le stava sentendo la pressione e il battito cardiaco, sperando ci fosse effettivamente qualcosa da sentire, per poi terminare lanciando lo sguardo verso il capo, visibilmente nervoso.

-Beh...- la mora cercò un modo per esordire il suo discorso, mentre il cuore della dark era divorato da un irrefrenabile paura.

-Sta molto male, Gwen. Ma non capisco chi l'abbia ferita, e poi... EHI!- improvvisamente lo sguardo del medico si posò su un foglietto malandato, racchiuso nel pugno che ancora era articolato nelle membra dell'asiatica; la dark dischiuse le dita una per una, per poi strapparle il foglietto e puntare gli occhi per tentare di leggere le parole scritte in una calligrafia inchiostrata e molto curata:

Arrendetevi.

Oppure vi succederà qualcosa di molto, molto brutto.

Sir. Duncan Arcibal Smith

Le poche parole impresse su quel foglietto destarono la corvina, che trasalì, mentre un odio prestante prendeva parte del suo cuore: soppesò le parole scritte su quella consunta carta ingiallita, cercando di calmare alcuni impulsi irrefrenabili: sapeva infatti che non doveva andare ascolto alle prime azioni che le suggeriva il cuore, bensì lucidare il cervello e costruire un da farsi.

-GWEN!- una voce terrorizzata giunse alle orecchie della ragazza, ancora assorta nei suoi pensieri, che si fiondò fuori e sporse il volto su Mystical, osservando la guerra che si stava consumando lì fuori; Ribelli e Reali, schierati in file parallele, con sguardi infidi puntati sull'esercito rivale dinnanzi a loro: i Ribelli, con archi di legno, pugnali rudimentali, mazze e bastoni, imprecavano insulti alla dittatura cruenta che governava sulle loro vite.

Hanno trovato la dignità. E non si fermeranno.

Il capo sapeva che i Ribelli, alquanto numerosi, erano forse meno riforniti ed allenati, ma la forza che rafforzava i loro attacchi non era paragonabile alla forza delle armi dei militari del dittatore, sebbene anche queste avessero la capacità di uccidere in modo truce; le scintille determinate che si intravedevano negli occhi del popolo diedero a Gwen il coraggio che era vacillato per un attimo nel cuore di questa; si schierò in prima fila, affiancandosi a Trent, impugnando saldamente il pugnale e la sua determinazione.

-Pronta?- la voce flebile dell'amico risuonò quasi in lontananza, sebbene fosse a pochi centimetri da lei; la gotica asserì con un cenno del capo, senza distogliere lo sguardo dall'esercito nemico, per poi fiondarsi all'attacco con tutta la forza di cui era capace, senza pietà ne rammarico.

Per Mystical.

Il pensiero le balenò in mente, ma cercò di dissuadere la sua mente e di concentrarla sul combattimento imminente che si stava prostrando davanti ai suoi occhi; migliaia di Ribelli si scagliarono sui militari, colti di sorpresa ma altrettanto cruenti, e la battaglia iniziò, vivida e ardua.

La corvina menò un fendente dritto al petto di un uomo corazzato e massiccio, che mosse la spada con qualche difficoltà per via della sua scarsa agilità, ma che tentò di scagliarsi verso la giovane; questa però balzò lateralmente al suo corpo, facendolo vacillare, per poi colpirlo alla testa con un brusco attacco, che mozzò il respiro al soldato e lo fece accasciare a terra in un rivolo di sangue che ben presto si moltiplicò.

Schivò un attacco di un altro soldato, questa volta dalla corporatura più snella ed agile, prima di lanciare uno sguardo a Trent, che combatteva dinnanzi a lei muovendo e menando colpi molto precisi, che scalfirono in pieno il petto di un uomo massiccio; la gotica intravide il volto corrucciato e pallido dell'amico: aveva compreso dal primo istante i sentimenti che il Ribelle provava nei suoi confronti, ma lei non provava lo stesso nel cuore, sebbene un affetto molto profondo la legasse a lui.

Un colpo dritto alla scapola la fece destare dai suoi pensieri, costringendola ad arretrare ed ad arrancare pesantemente; vacillò, e questo permise al suo avversario di colpirla con un fendente longitudinale allo stomaco: ululò di dolore, attirando l'attenzione di Trent, che volse lo sguardo e corse in suo aiuto prostrando la spada e scagliandola contro il capo nerorbuto del militare.

-G-grazie- parlò la ragazza, con la voce ridotta ad un flebile sussurro; il pallore si dilagava sul volto e gli occhi determinati erano più scavati del solito, contornati dalla fronte corrugata.

-Vuoi rientrare?- mormorò Trent, intento a colpire con forza il ginocchio rinforzato dell'avversario, destando un grande clangore metallico, per poi schivare un colpo balzando di lato con incredibile maestria e colpire l'uomo al braccio sinistro.

Gwen si sentì impotente, alla vista del coraggioso amico, pronto a difenderla a costo della vita, e scagliò il pugnale dinnanzi a sé, trafiggendo il petto di un ragazzo con pochi anni in più di lei, che si accasciò a terra e perse lo spadone lucente e rinforzato che impugnava per difendersi ed attaccare.

La gotica lo raccolse e scalfì la schiena forzuta di un uomo sulla quarantina, intento a combattere e a colpire con ferocia i Ribelli; quando sentì il colpo alla schiena si voltò e ghignò soddisfatto, roteando la lancia bronzea fino a lanciarla all'esile colpo della ragazza, che aspettò di essere a pochi centimetri dall'arma prima di scagliarsi di lato, e una desolazione struggente si impadronì del suo volto, insieme al terrore più puro; schivandosi, aveva lasciato che la lancia trafisse il collo di Bridgette, che ora giaceva a terra, le palpebre chiuse pesantemente ed un'espressione pacifica dipinta sul volto; la dark si chinò e una lacrima cristallina le rigò il volto, per poi gocciolare sul corpo ricoperto da un pallore inumano e diluirsi insieme al sangue vivido.

Gwen pianse disperatamente, tenendosi il volto fra i palmi, prima che la vista le si annebbiasse quasi completamente, oscurando la ragione e lasciando spazio alla rabbia cieca che le distruggeva il cuore.

MALEDETTO DITTATORE! MUORI!CREPA! CHE TU SIA MALEDETTO!

Miriadi di pensieri vorticavano nella sua mente, si alzò e cercò di intravedere il corpo del Sovrano nella visuale gremita di persone e truce, per via de numerosi corpi ammassati uno sopra l'altro, insanguinati e trucidati in modo crudele, senza che i loro assassini prestassero loro alcun interesse.

Finalmente lo vide, sulla sopraelevatura collinare, ai pendici della arcuata montagnola su cui si stava consumando un'altra cruenta battaglia.

Si fece largo fra la folla, scostando malamente le numerose persone che ostruivano il passaggio, per poi ritrovarsi anch'ella ai pendici del colle Mystico; si fece nuovamente largo fra i soldati e si ritrovò davanti al suo terribile Nemico.

Gwen, sii lucida. Mantieni la calma. Non avere pietà.

Inspirò, per poi schernire acidamente quell'uomo ripudiato dal popolino e da lei con parole ricche di malignità -GUARDAMI, DITTATORE! GUARDA IL VOLTO DEL CAPO DELLA FAZIONE AVVERSA ALLA TUA!- gridò, con la gola leggermente secca ed arsa, prima di sbattere il piede a terra, provocando un rumore che echeggiò giungendo alle orecchie del punk.

Questo si girò, e una morsa attanagliò l'anima di entrambi a vedere chi si stagliava dinnanzi a loro.

Gwen aveva visto il Sovrano solo durante le manifestazioni di protesta davanti al Palazzo del Governo, tenute in una di quelle rare volte in cui il popolo aveva coraggio di professare parola: il suo volto era stampato sui cartelli dei Ribelli, ricoperto da una croce profonda che solcava lo sguardo del dittatore.

Le labbra erano sempre contratte in un ghigno malefico e gli occhi azzurri attraversati da lampi maligni, per cui si stupì non poco di vedere l'oceano che attraversava l'iride, tutt'ora ingenuo e stupito nel vedere la dark dai capelli d'ebano; non si aspettava per niente che il capo dei Ribelli fosse una ragazza così gracile e... Bella, bellissima.

Scacciò quel pensiero ritornando improvvisamente alla realtà, rendendosi pienamente conto del fatto che gli occhi non riuscivano a scollarsi dal volto di Gwen; per non far notare il suo imbambolamento, menò un colpo dritto al petto della giovane, che cacciò anch'essa il torpore iniziale e impugnò l'arma, parando il fendente e restituendolo con altrettanta forza.

-VATTENE, RAGAZZINA!- gridò con voce potente il ragazzo, usando un tono duro e corrucciato per non tradire l'evidente stupore che ancora impregnava il cuore del ragazzo, sebbene avesse un cuore; nessuno lo credeva più, e sinceramente neanche lui dopo i danni che aveva procurato a Mystical.

-NON ME NE VADO, BASTARDO! TU HAI DISTRUTTO LA MIA VITA, IO TI ODIO!- le lacrime rigavano il volto della gotica, rendendolo fragile ed indifeso, mentre il suo corpo scosso da un fremito veniva animato dalla rabbia con una forza immane.

Lui non rispose, improvvisamente schernito e sbaragliato, e scagliò la lama dello spadone, in modo che la ragazza si prostrasse per pararlo rendendola vulnerabile da lato, ovvero proprio il punto in cui colpì, senza mettere troppa forza nel lanciare la lama contro la sua schiena.

Gwen imprecò nel sentire il dolore alla schiena, e restituì il colpo avvicinandosi di più al punk e sferrando un fendente al petto; però il dittatore l'anticipò e le cinse i polsi, che si dispiegarono e fecero cadere l'arma per terra con un clangore secco e freddo.

La giovane osservò il pugnale a pochi metri più in là, e si sentì persa: sarebbe stata uccisa, trucidata, in modo persino più cruento di quello che Duncan riservava al popolino che tradiva le regole, poiché lei era il capo e l'ideatrice di quella Rivolta indesiderata dal Governo Reale.

Sentiva l'alito del ragazzo infrangersi contro la sua pelle, la morsa stretta che le spezzava i polsi, la forza di quegli occhi vasti come l'oceano puntati su di lei.-Uccidimi- sibilò con voce roca, invitando il suo nemico a fare ciò che sicuramente desiderava, per poi fronteggiare il suo sguardo.

Voglio vedere in faccia il mio Nemico.

Il giovane sembrava più sbigottito di lei, le labbra dischiuse e la mente imboccata in chissà quali pensieri; la gotica lo riscosse da quelli tentando di scrollarsi dalla presa di Duncan, invano perchè questo la trasse a sé e la avvicinò alle sue labbra, ormai sempre più vicine a quelle della Nemica. Parlò con un sussurro, poiché sapeva benissimo che ormai bastava quello per permettere alla dark di sentirlo -Mi devi un favore, Ribelle- la schernì, lasciando la presa, per poi voltarsi e estrarre dal taschino della giubba militare un corno attorcigliato, dalla grande apertura squdrata.

Soffiò con potenza, e uno stridore cigolante echeggiò in tutta Mystical: la ritirata.

Prima che potesse voltarsi, il giovane guardò un ultima volta la ragazza, per poi scuotere la testa con decisione ed abbandonare la visuale di Gwen, ancora sbigottita, mentre il silenzio e la desolazione impregnavano l'aria circostante.

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

 

Si ritrovarono all'interno della catapecchia, gli sguardi piangenti o celati abbassando il volto fisso sul pavimento scricchiolante e crepato; nessuno di loro alludeva alla morte di Bridgette o alla desolazione che aveva portato la battaglia, comprese le numerose ferite che tagliavano il volto dei giovani o la ferita enorme che impregnava il petto di Heather, ora sotto le cure di Courtney, che si curava personalmente di spalmare una pomata di erbe sminuzzate sul taglio, che ora sembrava roseo e quasi completamente cicatrizzato.

Il silenzio dominava l'aria, l'unico rumore quello di Trent, che apparecchiava il tavolo di legno grezzo con qualche piatto attraversato da piccole crepe e da posate rudimentali, per poi versare sette o otto ditate di minestra di verdura in ciascun piatto.

Con un cenno del capo, il ragazzo fece capire al resto del gruppo che era pronta la cena, e ciascuno prese posto su una sedia impagliata, affondando il cucchiaio nel liquido e portandoselo alle labbra, sebbene fosse fumante, per evitare di parlare di ciò che era appena successo.

Noah, con il suo solito tono professionale e saputello, ruppe il silenzio introducendo l'argomento toccante -Bridgette è morta. Non possiamo ignorarlo in questo modo.- gli sguardi si puntarono sulla pelle ambrata del giovane, che ne approfittò per sbattere un pugno sul tavolo, facendolo traballare pericolosamente.

-Il dittatore ci sta dimezzando. Non capisco perché abbia suonato la ritirata, dato la sua netta vincita- professò con tono calmo queste parole, assaporando il gusto della zuppa, per poi attirare le repliche di Trent -Meglio per noi! Ci avrebbero sbaragliati, Noah. E adesso che anche B-Bridgette non c'è più... I-io...- la sua voce flebile si ruppe, rivelando le lacrime che da tempo aspettavano di scorrere sulle guance affossate; Bridgette era una ragazza dolce, allegra, altruista e buona: per difendere un ingiustizia era sempre pronta a dare se stessa, era un'ottima consolatrice e, soprattutto, era una ragazza forte e solidale.

Gwen celò lo sguardo lacrimante abbassandolo sul piatto dinnanzi a lei; non aveva infatti il coraggio, sebbene sembrava non esserle mai mancato, di confessare che la morte di Bridgette era stata colpa sua, una terribile colpa che l'avrebbe seguita per sempre.

No. Non è colpa mia. Se il dittatore non avesse mai messo piede su questa terra, se il popolino non si fosse quindi schierato in due fazioni rivali, i Ribelli e il Popolo Grasso*, che parteggiava visibilmente per Duncan, se quella battaglia non fosse mai avvenuta, allora forse Bridgette non sarebbe morta!

-Gwen! Ehi!- la voce dell'ispanica la destò da quei pensieri, dai quali si riscosse amaramente per poi affondare il cucchiaio sudicio nel liquido ormai gelido trovatosi nel piatto; Trent, però, intercettò il velo che ricopriva gli occhi della corvina, e aspettò di essere da soli per poterne parlare con calma e senza scontri animati.

-Dobbiamo escogitare un piano. Quel repressore, quell'uomo che ci reprime arrivando ad ucciderci, deve morire. Bridgette è morta durante la battaglia, non le renderemo onore uccidendo l'uomo che l'ha crudelmente messa in atto e riporteremo la serenità a Mystical.- la mora sbattè un pugno sul tavolo con fare deciso e determinato, l'espressione corrucciata e il volto pallido lasciarono posto ad un sorriso bellissimo, sfoderato nel tentativo vano di risollevare gli animi atterriti.

-Facile, a parole. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.- Noah citò il famoso proverbio, per poi lasciare una pausa piuttosto lunga per riflettere sulla teoria che doveva esporre. -Intendo che io posso benissimo dire che ucciderò il dittatore, ma questo è solo una mia scintilla di speranza, non una certezza. Stiamo con i piedi per terra, e smettiamola di aggrapparci a tante speranze senza aver elaborato una teoria.- la disarmante scetticità che riempiva i discorsi dell'indiano destò in malo modo i ragazzi, impressionati dal poco tatto che caratterizzava i suoi discorsi, ma furono in cuor loro grati al ragazzo per aver lucidato le loro menti ancora sconvolte per la morte della fidata complice.

-Ha ragione. Senza un piano d'azione, senza niente di concreto a cui aggrapparci rischiamo di fallire in pieno. Dobbiamo... Ho un idea! Datemi solo un attimo!- Courtney si illuminò improvvisamente, lasciando malamente la sedia e dirigendosi verso la sala adiacente alla spoglia e misera cucina, che però fungeva anche da altre stanze, le quali non avevano il permesso di comprare con i pochi soldi che racimolavano, razziando le caserme della fazione del nemico.

L'ispanica tornò poco dopo, sotto gli sguardi ancora stupiti di tutti, reggendo la pergamena rubata da Gwen la mattina, per poi srotolarla sulla tovaglia di lana grezza che ricopriva il ripiano di legno.

Col dito, tracciò un percorso invisibile che collegava una Caserma Nord, posta ai pendici dei colli, fino alla Caserma Sud, posta vicino al colle estremo.

-Dunque, noi siamo in...- contò mentalmente i ragazzi, tralasciando Heather, ancora in cura e troppo debole per compiere il piano a cui pensava -In cinque! Ma forse Geoff ci aiuterà, quindi sei.- fece una pausa carica di tensione, per inspirare e riprendere il discorso -Tre di noi andranno alla Caserma Nord, altri tre alla Caserma Sud. Dovremmo cercare di uccidere i militari, o almeno quasi tutti, in modo da destare scompiglio; gli altri tre, invece, si occuperanno di creare un diversivo in modo di tenere il dittatore e i suoi consiglieri qua a Mystical: è necessario, per la riuscita del piano, che essi non si accorgano di niente. Racimoleremo un po' di cibo, a sufficienza per tutto il popolino, e ne terremo ovviamente una parte per noi. Geoff non può più aiutarci, quindi siamo in carenza di viveri, oltre che di acqua, ma quello non è un grande problema. Il latte l'abbiamo in abbondanza, per via dei pascoli, e l'acqua possiamo prenderla al torrente che dista qualche metro dalla cittadina. Ma comunque- gli sguardi di tutti erano puntati su di lei, bramavano le sue parole e l'ispanica si sentì in leggero imbarazzo, ma continuò -Il dittatore si accorgerà dei delitti commessi alla Caserma Sud, e dichiarerà guerra a Mystical; informeremo il popolino di rendere la battaglia più duratura possibile, senza però rischiare di farla trasformare in un vero e proprio trucidio; per questo il secondo terzetto, quando si recherà alla Caserma Nord, dovrà cercare di creare omicidi più in fretta possibile, prendere gli averi dei militari prima possibile e ritornare indietro, in modo da terminare battaglia.

Il resto del gruppo sarà già lì, per non insospettire troppo i soldati.

A questo punto, i pochi soldati rimasti tenteranno di farcela pagare, si aspetteranno di trovarci a Mystical e ci attaccheranno nuovamente a sorpresa; ma tutti noi saremmo andati al Palazzo Dittatoriale, per fare una bella sorpresa al dittatore.- Courtney terminò strizzando l'occhio ai presenti, tutti concentrati sulla strategia effettivamente funzionante della complice, che bevve un sorso dell'acqua quasi totalmente limpida che oscillava nel bicchiere di vetro crepato; Noah, con tono da saputello, schernì però il piano della giovane: come sapevano tutti, trovava sempre qualcosa da rimbeccare -Beh, e mettiamo che il dittatore si recasse a Mystical con l'esercito per ridare nuovamente battaglia, una volta aver scoperto i delitti alla Caserma Sud? Cosa succederebbe, noi ci recheremo inutilmente al suo Palazzo e prima di tornare indietro incontreremo i militari, che ci trucideranno.- l'indiano puntò lo sguardo saccente sulla ragazza, che infastidita dal suo comportamento replicò prontamente. -In quel caso, assedieremo il Palazzo e tenderemo un agguato a Duncan.- Noah si zittì, affogando i suoi pensieri nel latte freddo; Gwen si complimentò con l'amica per l'ottimo piano e successivamente si alzò dalla tavola, lasciando il compito di sparecchiare e lavare i piatti a Linsday, per poi recarsi nella camerata piuttosto piccola, in cui i ragazzi si dovevano accontentare di riposare: era formata da sei letti, a due a due a castello, ma il sesto letto ora non serviva più, Bridgette era mancata e il suo letto profumato di fresco giaceva ancora lindo, posizionato sotto quello di Courtney.

Salì velocemente la scaletta di legno scheggiato che portava al suo giaciglio, posto sopra quello di Heather, e si distese sulla coperta a tartan di lana spessa e pesante, che le ricoprì il corpo abbandonandola ad un apparente torpore.

Sentì, infatti, dei passi echeggiare scricchiolanti sul pavimento, e la figura di Trent, riconoscibile a occhi chiusi per il suo perenne profumo di mughetto fresco, si sedette ai piedi del suo letto.

Il suo migliore amico aveva subito intravisto la tristezza invadere il volto della gotica, e questa sapeva di doversi sfogare con lui: l'avrebbe sollevata di un gran macigno, che avrebbero condiviso in due, come tutto ciò che era successo loro.

Solo una cosa non era sicura di voler condividere: l'emozione provata dopo aver incrociato lo sguardo del repressore.

Era una cosa sciocca, quasi maligna, che le provocava un senso di colpa ingigantito da tutto ciò che lui aveva fatto contro Mystical e contro la banda dei Ribelli; tuttavia, anche solo a pensare ai tratti del suo volto, il battito del cuore accelerava di gran lunga, le guance si tingevano di un cremisi acceso e ogni suo tentativo di reprimere quelle emozioni che non riusciva ancora ad identificare risultava vano.

E' un uomo orribile, da odiare, da ripudiare, da trucidare nel modo più cruento possibile.

Ma allora cos'è quel sentimento che mi fa battere il cuore?

Un idea si disegnò nitida nella sua mente, ma la ricacciò immediatamente, scuotendo la testa come per svegliarsi da quell'incubo.

No. Non è amore. Non PUO' essere amore. Non DEVE esserlo, non dopo tutto quello che ha fatto passare al popolo. E' spregevole.

Tentò di convincersi di medesime parole, ma i suoi pensieri vennero bruscamente interrotti dalla voce melodiosa di Trent, che irruppe nella sua mente con fare invadente.

-Ehi. Che ti succede, avanti? Sputa il rospo.- la incalzò l'amico con fare affettuoso, strattonandola per farle abbandonare la menzogna del finto sonno; ci riuscì privandola delle coperte, che gettò a terra in malo modo.

La corvina balzò seduta accanto a lui, e inspirò prima di dischiudere le labbra in un fiume di parole, racconti ed emozioni -Io... Durante la battaglia, un militare mi ha scagliato contro la lancia, e io, nel tentativo di schivarla, mi sono fiondata di lato: la lancia in questione però è piombata su... Bridgette. - il tono grave che accompagnava il suo discorso incupì il moro, che tentò di tranquillizzarla con parole dolci, mentre con la mano le scompigliava amichevolmente i capelli d'ebano -Non è colpa tua. Non eri consapevole del fatto che Bridgette fosse dietro di te, e hai solo tentato di difenderti. Io sono al tuo fianco, sempre- la sua voce divenne poco più che un sussurro, prima che il ragazzo intrappolasse il mento della gotica nella mano e lo attrasse a se; permise alle sue labbra di premere contro quelle di Gwen, incantato dalla sua bellezza e dal suo irresistibile fascino. La sfiorò soltanto, per volere della ragazza, che sembrò ripudiare quel bacio, ma lui, voglioso di baciarla con passione per dimostrarle il suo amore, intensificò il contatto e iniziò una danza di lingue, assolutamente voluta da parte di Trent e senza sentimento da parte della dark.

Alla fine, bramosi di fiato e arsi dal intenso bacio, la gotica si staccò e deglutì amaramente, senza professare parola; conosceva l'amore che il moro provava per lei, ma non pensava che sarebbe subito passato ad un bacio passionale, senza prima intercedere una dichiarazione d'amore.

Ma la cosa che più non le piacque, fu il fatto che mentre il suo migliore amico la baciava con tutto l'amore possibile, la sua mente correva al dittatore, e si rese conto della voglia che aveva di premere quelle labbra sulle sue, e non su quelle di Trent.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

 

 

Ciaooo!

Ho aggiornato presto perchè anche questo capitolo era pronto, e non ho voluto

aspettare :3

E' davvero lungo, 6 pagine e mezzo! WOW! XD

Spero vi piaccia, che non deluda nessuno (specialmente la mia amica Stella) e che

continuiate a seguire la storia!

Con affetto :3

Gwen

P.s volete i capitoli lunghi come questo o più corti come i precedenti?

P.p.s peach color time! XD

 

  
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