La bufera era sempre più forte e pericolosa , avevo un gran freddo. Ci eravamo distaccati dal resto del gruppo dei nostri amici. Improvvisamente , mentre stavo per accasciarmi a terra intenzionata ad arrendermi e a non continuare , André vide un rifugio abbandonato e mi prese sulle sue spalle.
Con uno sforzo enorme arrivammo dentro , mi fece scendere piano e mi posò delicatamente su un divano ; in realtà non so se si può parlare di divano , aveva buchi ovunque ; non so come ma riuscì ad accendere il fuoco nel camino.
Staccai lo sguardo dal pavimento anche se la situazione era parecchio imbarazzante. André era lì , con la schiena appoggiata alla colonna del camino ; una gamba distesa e l’altra piegata , il braccio sul ginocchio.
Teneva gli occhi chiusi e potevo osservarlo senza che se ne accorgesse , ma ad un tratto gli aprì. Mi affrettai subito a non far cadere i miei occhi nei suoi , sarebbe stato troppo pericoloso.
Si alzò e iniziò ad avvicinarsi , i battiti del mio cuore iniziavano ad accelerare. Si inginocchiò e mi toccò la gamba destra , tolse la mano … era sporca di sangue.
Non mi ero accorta di essere ferita , deve essermi successo quando siamo caduti giù dal dirupo . strappò la manica della sua camicia , lavò la ferita con l’acqua che per fortuna non mancava e mi fasciò il punto preciso in cui si era infilato un piccolo ramoscello.
Mentre stringeva il nodo , sfiorò la pelle della mia gamba con le sue labbra. Quel contatto mi fece sussultare. Fu in quel momento che notai una macchia rossa sulla sua camicia all’altezza del petto.
Anche lui era ferito .
Non sapevo cosa fare .
Fin ora eravamo rimasti in silenzio , ma provai a dire qualcosa ; in realtà balbettai  - “ s…sei ferito “- .
Guardò anche lui il punto che indicavo - “ tranquilla , non è grave “ -.
Alzò gli occhi e mi sorrise . questa volta non riuscii a non guardarlo negli occhi , erano due calamite verde smeraldo ; brillavano alla luce del fuoco.  come ipnotizzata iniziai a sbottonargli la camicia , lui non mi fermava.
Dopo poco era a torso nudo , aveva i pettorali ben scolpiti e il petto ampio , la pelle liscia era calda , riuscii ad uscire dal mio stato di trance ed iniziai a cercare in giro qualcosa per poterlo medicare .
In un mobiletto trovai una cassetta del pronto soccorso . lavai e disinfettai il taglio , nella cassetta avevo trovato delle bende e anche se non sapevo da dove partire feci del mio meglio per fasciarlo.
Subito dopo mi mise una mano sotto al mento e mi alzò il viso . il cuore batteva di più , sempre di più e temevo che mi sarebbe potuto uscire dal petto. Non ci fu nessuna parola .
Le sue labbra erano già sulle mie senza avere avuto il tempo di poter capire cosa stava succedendo.
Ero molto perplessa e titubante , era la prima volta che qualcuno mi baciava e non mi sarei mai aspettata che fosse lui , André Grandier .  il ragazzo più bello della scuola.
Dopo pochi attimi di esitazione risposi al bacio . un momento unico e magico che non avrei mai immaginato che succedesse a me , Oscar Françoise De Jarjayes . ero sicura di non avere speranze con lui e invece mi stava baciando , mi stava baciando veramente.
Lo abbracciai e continuai a baciarlo con foga e con passione . ci staccammo per riprendere fiato - “ sei bellissima , ho capito quanto tu fossi importante per me cadendo da quel dirupo . sapevo già di provare qualcosa per te , ma solo prima il mio cuore ha capito che quel sentimento era amore “ -.
Lacrime , tante lacrime e non riuscivo a trattenerle . nessuno mi aveva mai parlato in quel modo - “ anche io ti amo , ti amo da morire e ora mi hai resa davvero felice “ - piangevo ancora e lui mi asciugò le lacrime e sorridendo come sempre disse - “ non piangere , amore mio . l’amore rende felici e non dovrebbe più esserci spazio per le lacrime “ - .
Questa volta fui io a baciarlo per prima . nasceva così una dolce storia d’amore come avevo sempre sognato da quando ero bambino , perdermi in montagna durante una bufera di neve .
E quel sorriso mi avrebbe scaldata per sempre.