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Autore: macfadynea    19/03/2014    0 recensioni
...Ginny camminava verso la cassettiera. Era scalza e portava solo una camicia da notte si seta bianca, stropicciata e senza orlo. I capelli le ricadevano disordinati sulla schiena. Piangeva e guardava la cosa che aveva tra le braccia: un neonato che gemeva, con gli occhi chiusi...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Hogwarts, Biblioteca, 26 Dicembre 1965

Caro Diario,

è stata una serata bellissima. Abbiamo ballato tanto e ci siamo divertiti e sta mattina mi sono svegliata abbracciata al mio amore. Si perché… l’abbiamo fatto ieri sera! È stato bellissimo… non ho parole per descrivere quello che ho provato. Ho sentito solo un po’ di dolore all’inizio, ma poi tutto è andato molto bene… Per fortuna avevo preso la pozione al pomeriggio! Ha funzionato e ora ho una piccola voglia lilla ben nascosta nella parte interna del polso. È a forma di rosa e ripassandola di nero potrebbe essere quasi un tatuaggio. Ho scoperto che per ogni donna il fiore è diverso e che per ogni fiore c’è un significato. La rosa significa fertilità, generosità e fedeltà. Sono troppo felice. Vorrei tanto gridare al mondo la mia felicità ma mi limito a sorridere a trentadue denti a tutti.

 

*

Ginny era guarita e sorrideva radiosa nel giardino di casa sua. La primavera ormai era iniziata e lei era come i fiori che dopo un lungo riposo, fioriscono. Nessuno l’aveva mai vista così felice. Dopo tre mesi chiusa in casa nella tana finalmente si era decisa ad uscire e a prendersi un po’ di sole primaverile. Harry era felice di vederla così anche perché era molto felice anche lui. Molly veramente nono capiva cos’avessero quei due così allegri e romantici nelle ultime due settimane soprattutto…

 

Ginny aveva paura. Non voleva che succedesse di nuovo. In piedi nel minuscolo bagno della Tana, da sola. Harry la aspettava con ansia fuori e passeggiava avanti e indietro con agitazione. Ginny si decise: «Ora o mai più!» disse tra sé e sé. Aprì la scatola che teneva in mano e ne saltò fuori un curioso bastoncino che agitandosi leggermente andò a posizionarsi lungo l’apertura del sesso della donna. «Muoviti, ti prego, fai in fretta…» Non che fosse doloroso, ma la paura di ripiombare di nuovo nella disperazione era per Ginny la peggior cosa che potesse capitarle. Il piccolo scanner volò di nuovo nella scatola e Ginny si mise a fissarlo attentamente. La stecca dapprima prese un colore verdastro, poi giallo e poi infine diventò di un color prugna acceso. «Incinta, di nuovo.». Ginny non sapeva se farsi prendere dallo sconforto o essere felice. Aspettò ancora un momento e sul bastoncino apparve la scritta “5 settimane”. Forse era fuori pericolo. Forse…

 

«Allora?» chiese Harry con ansia.

«Positivo…cinque settimane…» sussurrò Ginny con un singhiozzo.

Harry l’abbracciò stretta senza dire niente. Era meglio così.

 

…Era in una stanza quadrata, illuminata solo dalla fioca luce di una finestra posta sulla parete sinistra rispetto a quella della porta. La camera aveva un pavimento di legno scuro ricoperto da uno spesso strato di polvere. Nella stanza regnava un silenzio ovattato probabilmente dalla sporcizia polverosa che vi si era accumulata. Di fronte alla finestra, appoggiato alla parete, un grande cassettone con quattro cassetti alti, chiusi. Ginny camminava verso la cassettiera. Era scalza e portava solo una camicia da notte si seta bianca, stropicciata e senza orlo. I capelli le ricadevano disordinati sulla schiena. Aveva dipinta in volto un’espressione serena e guardava la cosa che aveva tra le braccia: un neonato che la guardava, con gli occhi verdi come due piccoli laghi alpini. Lei aveva lo sguardo fisso sugli occhi del bambino che, man mano che la giovane donna si avvicinava alla cassettiera aumentava il suo sorriso che divenne presto una risata soave e dolce. A quel punto, trovatasi davanti alla cassettiera e aperto il primo cassetto in alto, Ginny vi ripose il neonato, chiudeva il cassetto, si voltava e usciva dalla stanza. I suoi passi non lasciavano impronte, sembrava volare. Ad un tratto una forza la trascinò indietro, si voltò e vide che il neonato era cresciuto, aveva aperto il cassetto e si teneva ritto sulle gambe incerte appoggiato all’apertura del cassetto. Tese una mano verso di lei e disse: «Mamma!» Ginny lo prese in braccio e lo portò via da quella stanza, da quel cassetto, da quella polvere e insieme uscirono nel sole caldo della terra…  

 

Quella sera del 22 Aprile alla Tana c’era un gran fermento perché Harry e Ginny avevano deciso di organizzare una festa per festeggiare la pace e la primavera che dopo un lungo inverno era arrivata. I preparativi avevano messo a dura prova la Tana e per cui si era deciso che viste le miti temperature si sarebbe potuto mangiare fuori. Alla fine non erano in molti, ma erano comunque tanti: Hermione, Ron con Rose, Gorge, Angelina e i gemelli, Percy, Charlie, Bill, Fleur e Dominique che aveva un anno,  Hagrid, Molly e Arthur. Alla tana era sempre così cene in famiglia, in grande! Mangiarono bene come sempre visto che la cuoca era stata Molly e tutti aprezzarono quello strano invito a cena. Alla fine della serata, dopo aver mangiato gli innumerevoli dolci che la signora Weasley aveva preparato, Harry e Ginny alzarono le bacchette e tante buste color panna uscitono dalla finestra della camera che ormai abitavano da tanto tempo. Ognuna si posò davanti ad un invitato e Ginny chiese alla madre di aprire la sua e di leggere ad alta voce.

« ehm... - La signora Weasley si schiarì la voce e cominciò a leggere- “Abbiamo lottato, insieme, abbiamo vinto già una volta tanti anni fa, insieme, l’amore non ci ha diviso mai perché eravamo ancora una volta insieme. E così con questo strano invito a cena siamo lieti di annunciarvi che insieme, di nuovo, abbiamo creato qualcosa che neanche noi ci aspettavamo più...”… Oh Ginny tesoro… Harry… io… non… ci posso credere…» e svenne. La tavolata scoppiò in un fragoroso applauso e i due ragazzi si baciarono sotto un tripudio di petali e stelle cadenti che Hermione aveva fatto uscire dalla sua bacchetta. «Insieme si vince, sempre, amore mio.» sussurrò Harry all’orecchio dell’amata, una mano poggiata sull’ancora invisibile pancione.

  
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