Capitolo 8 – Fight
La
notte era calda e umida, all’esterno l’unico il silenzio era spezzato ogni tanto
dal verso di qualche uccello notturno. La festa era finita ormai da un bel po’ e
Ryo e Kaori erano tornati nella loro capanna. Tuttavia, lei proprio non riusciva
a dormire. Dalla fine della festa il suo socio quasi non le aveva rivolto la
parola, appena qualche monosillabo e un “buonanotte” prima di coricarsi.
Sospirò. Quell’uomo era un vero mistero per lei. Quella mattina era riuscita a
scorgere il desiderio che ardeva nel suo sguardo quando l’aveva vista con uno
degli abiti del villaggio, tuttavia, ora che erano soli, in un villaggio
sperduto, su un’isola in mezzo all’oceano, dove nessuno avrebbe potuto
disturbarli, lui non faceva nemmeno un passo verso di lei. Perché? Cos’era che
lo fermava? Si voltò a guardare il volto di Ryo addormentato. Avrebbe voluto che
lui la prendesse tra le braccia, le dicesse “ti amo”, un “ti amo” diretto e
sincero, senza giri di parole. E avrebbe voluto che lui facesse l’amore con lei.
Lo desiderava con tutta se stessa.
Capendo
che il sonno non sarebbe venuto, si alzò cercando di non svegliare Ryo e uscì
dalla capanna, in cerca di un po’ d’aria fresca per il corpo e per la mente. Il
villaggio era silenzioso, niente si muoveva, e le uniche luci erano quelle dei
fuochi accesi lungo il perimetro per tenere lontani gli animali e quella della
luna, splendente in cielo. Si diresse verso il limitare della foresta, sempre
stando attenta a non superare il limite dei fuochi. Non aveva nessuna voglia di
trovarsi davanti a qualche animale in cerca di prede!
Si
sedette su un tronco rovesciato e alzò il volto a contemplare la luna. In quel
luogo, in mezzo alla foresta, senza le luci della città, la signora della notte
illuminava il mondo in tutto il suo splendore, contornata da miliardi di stelle.
Era uno spettacolo meraviglioso. Le sarebbe piaciuto avere Ryo accanto a se in
quel momento, per godere insieme di tutto ciò.
Proprio
in quel momento, sentì un fruscio alla sua destra. Voltò la testa, sperando che
fosse davvero il suo compagno, ma invece si ritrovò davanti Tarim. Un
involontario brivido di apprensione le attraversò la schiena. Il modo in cui
quell’uomo la guardava la metteva a disagio, perciò non fu propriamente contenta
di trovarselo di fronte.
-Ehm…Buonasera…-
salutò esitante –Anche lei non riesce a dormire?-
L’uomo
scosse la testa.
-Turno
di guardia- disse
-Ah,
capisco. Allora non voglio disturbarla, me ne torno nella mia capanna-
Kaori
cercò di allontanarsi, ma, con uno scatto fulmineo, Tarim l’afferrò per un
braccio e la scaraventò a terra. Batté il capo a terra e per un paio di secondi
rimase stordita. Ma fu abbastanza perché lui le premesse una mano contro la
bocca per impedirle di gridare. Ora Tarim sorrideva e il suo sguardo era acceso
di desiderio. Quando sentì la sua mano palparle il seno e poi scendere verso la
coscia, Kaori iniziò a dibattersi con tutte le sue forze, tuttavia il solo
effetto che ottenne fu di rallentarlo. Tarim era una montagna di muscoli e forza
e lei non aveva possibilità contro di lui. Lacrime di terrore iniziarono a
bagnarle lo sguardo.
Tarim
le afferrò un lembo del vestito ed era pronto a strapparglielo, quando un paio
di braccia lo afferrarono e lo scaraventarono indietro. Non aveva nemmeno
toccato terra, che una Python 357 Magnum gli era puntata alla fronte. Kaori alzò
lo sguardo e vide il volto infuriato di Ryo.
-Hai
messo le mani addosso alla mia donna, Tarim, e io ho ucciso per molto meno…-
sibilò lo sweeper
-Forza,
allora, che aspetti?- l’uomo non sembrava per nulla spaventato
-Fermo!-
una terza voce si intromise
Kanema
si avvicinò ai due.
-In
questo villaggio abbiamo delle regole e anche tu devi rispettarle. Se Tarim ha
mancato di rispetto a te e alla tua donna, allora devi risolvere la faccenda con
i nostri metodi-
Ryo
abbassò l’arma e si voltò verso di lui.
-E
quale sarebbe?-
-Uno
scontro corpo a corpo, senza l’uso di armi- rispose il capo villaggio
-Ryo,
sei sicuro di volerlo fare?- Kaori si morse il labbro, preoccupata
Al
centro del villaggio, alcuni uomini stavano formando un perimetro circolare con
alcuni sassi. Quello sarebbe stato il terreno dell’incontro tra Ryo e Tarim.
Ryo le
sfiorò un livido sul braccio provocato da Tarim.
-Sicurissimo-
rispose poi, scuro in volto
-Ma
Tarim è uno dei migliori guerrieri del villaggio…E poi è così grosso…-
-Ehi,
cos’è tutta questa sfiducia nei miei confronti?-
-Non è
quello…Ma combattere per causa mia…-
-Proprio
perché sei tu ne vale la pena- le disse Ryo facendole l’occhiolino
Kaori
si sentì arrossire. Ma la preoccupazione non se ne andava. Per quanto sapesse
che Ryo era molto forte, anche Tarim non scherzava. In fondo, anche l’indigeno
era stato abituato a combattere…
In quel
momento, Kanema richiamò i due avversari ai lati del perimetro.
-Ryo,
sta attento, ti prego- gli sussurrò Kaori
Lui le
sfiorò le labbra con un bacio e fece un passo all’interno del perimetro.
Dall’altra parte, Tarim, era già pronto ad aspettarlo. Entrambi gli uomini erano
a petto e piedi nudi, Ryo con solo i pantaloni addosso, l’altro con solo una
veste di pelle.
Kanema
diede un segnale e il combattimento ebbe inizio. I due uomini camminarono
lentamente verso il centro del perimetro, avvicinandosi, studiandosi l’un
l’altro. Arrivati al centro, si fermarono. Ci furono alcuni secondi di silenzio
ed immobilità. Poi Tarim fece la sua mossa, cercando di colpire Ryo con un
calcio. Lo sweeper lo parò, ma l’altro, con una velocità incredibile, gli sferrò
un pugno nello stomaco. Ma Ryo non fu da meno, poiché, quasi non avesse
risentito del colpo, ricambiò il favore con un calcio al fianco sinistro
dell’avversario.
-Devo
ammettere che non sei male- disse lo sweeper al suo avversario
-Neanche
tu- rispose Tarim –Ho capito che non sei una persona comune nel momento in cui
mi sei arrivato alle spalle senza che io ti sentissi-
-E non
hai ancora visto niente-
-Avanti,
allora. Dammi una dimostrazione-
Lo
scontro riprese. I due avversari si sferravano pugni e calci, paravano colpi,
con forza e agilità. Ryo e Tarim sembravano essere alla pari nel combattimento,
ognuno ricambiava i colpi che riceveva, senza che nessuno dei due desse segni di
cedimento.
Kaori
osservava il tutto dal bordo del perimetro. Doveva ammettere che, da una parte,
vedere Ryo combattere a mani nude erano uno spettacolo affascinante, ma ciò non
toglieva la sua preoccupazione per l’esito di quello scontro. Vedere che i due
avversari si equivalevano non l’aiutava e pregava perché Ryo ne uscisse
vincitore.
E
ancora una volta si diceva che era colpa sua se Ryo era costretto a battersi.
Non era la prima volta che si ritrovava a preoccuparsi mentre lui combatteva per
salvare lei. Era in quei momenti che si sentiva inutile. Certo, lui aveva detto
che City Hunter erano loro due insieme e, dopo l’episodio di Mick, le permetteva
di allenarsi con la pistola, ma alla fine lei commetteva sempre qualche errore e
Ryo doveva porvi rimedio. Rischiando la propria vita.
Fu
riscossa da quei cupi pensieri dalla voce di Tarim, che si rivolse a
Ryo:
-Sai,
non è la prima volta che mi ritrovo a combattere per una donna- gli disse
asciugandosi del sangue che gli colava dal labbro –E ne sono sempre uscito
vincitore. E così succederà anche stavolta. Mi prenderò la tua donna-
-Non ti
conviene provocarmi, Tarim. Ti avverto- gli rispose Ryo
L’altro
sorrise e continuò come se non lo avesse sentito:
-Devo
dire che ha un bel caratterino, ma non ci metterò molto a farla diventare docile
come una schiava…-
In quel
momento, qualcosa in Ryo cambiò. I suoi occhi divennero, se possibile, più scuri
e, soprattutto, freddi come il ghiaccio. Il suo corpo si tese e tutti, anche
Kaori, poterono sentire la forza della sua rabbia. Si lanciò contro Tarim e da
quel momento non vi fu tregua per lui. I colpi di Ryo erano veloci e letali,
come quelli di una pantera, e il suo avversario era assolutamente incapace di
pararli o di rispondere. Ben presto si ritrovò in ginocchio, privo di forze e
coperto di lividi e ferite.
Ryo gli
si avvicinò e lo prese per il collo, avvicinando il viso al suo.
-Ora,
se provi anche solo ad avvicinarti alla mia donna, io ti uccido- gli sibilò –Me
ne frego delle regole che avete in questo villaggio, toccala e io ti faccio a
pezzi-
Detto
questo, lo lasciò andare bruscamente e Tarim cadde a terra. Ryo gli voltò le
spalle e si diresse verso Kaori. Lei gli si gettò tra le braccia e lui la
strinse a se.