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Autore: SidV    19/03/2014    1 recensioni
Non sono capace di innamorarmi. Lo so bene.
Anche se, all'epoca, non riuscii a farne a meno.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 2    

Adoravo la città dove stavo prima, Yokosuka. Amavo la sua frenesia, i suoi porti, i palazzi giganti... e il fatto che fosse composta da cittadini di etnie diverse. C’erano un sacco di gaijin, di stranieri, siccome fa da base per l’areonautica militare americana... per la prima volta non mi sentivo fuori posto. Oddio, che poi io sono una che si ambienta facilmente è anche vero... ma amavo il non dover stare continuamente a motivare perchè i miei occhi sono castani e i miei capelli pure, nonostante abbia i lineamenti asiatici. Odio dare spiegazioni riguardo al mio aspetto... anche riguardo ad un sacco di altre cose, per dirla tutta. Pure a mio fratello,  infatti non gli ho raccontato praticamente niente di come era la mia vita lì, delle persone che frequentavo, del mio vecchio liceo, se non molto alla lontana. Ci sono cose che amo tenere solo per me, nonostante io sia una gran chiacchierona.
Tornare a Odawara è stato... strano direi. è piccola, rispetto a Yokosuka, molto più tranquilla e ci si può muovere tranquillamente anche a piedi. Certo, il mare c’è pure qua... ma le sue spiagge sono bianche, alcune quasi incontaminate e non si vedono più che pescatori o qualche persona che prende il sole durante il giorno. A me piace il caos, questa è invece la classica cittadina di provincia... con i suoi anziani e le donne che passano le giornate affacciate alle finestre ad osservare i passanti. So già che a scuola sarò il soggetto di un sacco di chiacchiere fin da subito. Ma, in questo caso, è davvero non un male. Io amo stare al centro dell’attenzione.
Mi sono tinta i capelli di rosso fuoco, come mio fratello, poco prima di partire. Ad Hana ho detto che così si noterà un po’ di più il fatto che siamo partenti, perchè per il resto quasi nessuno ci fa caso. Voglio dire, io sono riuscita decisamente meglio!
La verità è che avevo voglia di cambiare una piccola parte di me, anche se solo esteriormente. Sentivo che era il momento giusto.
- voglio una bicicletta.
- tu sei davvero una pigrona, lo sai?
Alzo le spalle, guardando Yohei che cammina piano accanto a me - non particolarmente, in realtà. è solo che così saremmo già arrivati...
- Izumi è una che vuole sempre tutto e subito, come i bambini! - dice Chuichiro Noma, un paio di passi dietro di noi, passandosi un paio di volte le mani tra i folti baffetti.
- siete voi che mi avete viziata!
Hanamichi aumenta il passo e ci sorpassa, sorridendo tutto felice - ora siamo arrivati, culona, quella è la scuola.
Punto gli occhi dritto davanti a me dove, dietro un paio di alti alberi, vedo fare capolino i cancelli del liceo Shohoku con già una bella folla di studenti che si apprestano ad entrare.
- siamo in ritardo?
- no, stranamente no.
Sbuffo - niente entrata ad effetto, insomma...
Yuji Ohkuso mi da una spallata leggera, i capelli platinati che brillano al sole - sei anche una egocentrica incredibile!
Fisso per un attimo in silenzio i miei amici d’infanzia e mio fratello che mi circondando cominciando a sbracciarsi per salutare alcuni compagni di classe che non vedevano da un po’.
- persone con il vostro aspetto non hanno il diritto di dire nulla al riguardo. Guardatevi, sembrate usciti da un manga degli anni ottanta!
So che Hana sta per rispondermi, surriscaldandosi come al solito, ma improvvisamente sul suo viso compare una espressione che, come minimo, definirei da “beone idiota”. E io so già perfettamente che ha visto la sua fidanzatina raggiungerci e quindi il suo cervello ha avuto l’ennesimo black out.
- Harukina cara! - urlacchia, infatti subito dopo.
- buongiorno a tutti - fa lei appena ci compare difronte - ciao Sakuragi - aggiunge, arrossendo appena.
Ecco, io davvero non capisco come faccia ad imbarazzarsi davanti a mio fratello. Scappare via urlando, inorridire, irritarsi... quelle sono reazioni normali. Ma questa... no, davvero no. Sento che mi sta già salendo il diabete e la situazione non migliora quando l’emerito imbecille allunga le braccia per stringerla a se, ma poi cambia idea e diventa rosso come un peperone a sua volta. Rimangono immobili così per un paio di secondi, a guardasi come due bambinetti che vogliono la stessa caramella, prima che io spintoni di lato Hana e prenda Haruko per braccetto, portandola in avanti con me.
- chiamalo con il suo nome, ormai state insieme e Sakuragi è davvero troppo formale!
Lei china il capo, in imbarazzo. é da quando l’ho conosciuta, pochi mesi fa in clinica, che lo fa sempre quando siamo vicine. Sono piuttosto convinta di metterla in soggezione... non sarebbe certo la prima alla quale faccio questo effetto, quindi non me ne stupirei affatto.
- non so se sia già il caso...
Ridacchio, alzando una mano per attirare l’attenzione di Ayako, dall’altra parte del cortile - prova con “idiota”, tanto quello si gira lo stesso.

Sono piuttosto occupata a urlare in faccia a Ryota che entrare in motorino a scuola a quella velocità è davvero una cretinata e che dovrebbe decidersi ad imparare ad essere un po’ più diligente ora che è il capitano della squadra, prima che ci debba pensare come al solito io con la violenza, prima che la Sakuragi femmina mi compaia alle spalle, facendomi anche prendere un mezzo infarto.
- occupati fin dal mattino in effusioni amorose anche voi due? - mi fa lei, un sorrisone sornione che gli occupa metà viso dipinto in faccia.
Faccio una smorfia, guardandola a mia volta - ma ti pare? Gli sto solo dicendo che è un coglione.
- ah, ottimo. Allora aggiungiti a me, io lo ripeto a quelli da almeno mezz’ora - dice, puntando il dito alle sue spalle, indicando Hanamichi e il suoi compari che si stanno avvicinando a noi. C’è anche la piccola Akagi con loro, ma sono abbastanza certa che non ce l’abbia pure con lei. Anche se con ho imparato che non c’è mai da stare troppo sicuri su nulla, con questa ragazza.
Mi soffermo un attimo a osservali tutti insieme e per poco non mi metto le mani tra i capelli in un moto di pura costernazione. Insomma... che diavolo di gruppo è uno composto da tre specie di gangster (di cui uno decisamente sovrappeso), uno spilungone che straparla, quello scemo di Ryota e la sua diavolo di permanente... per non parlare di Izumi che con i suoi lunghissimi capelli rossi fuoco e uno stacco di coscia di almeno trenta centimetri in bella vista sta attirando più o meno l’attenzione dei tre quarti della popolazione scolastica maschile?! I rimanenti devono sicuramente essere gay, perchè perfino a me è caduto l’occhio. Fortunatamente con loro ci sono pure Haruko e Mito, che diminuiscono il livello di stranezze che c’è tra le loro fila.
- la gonna non è regolamentare - dico, puntandomi le mani sui fianchi.
Lei sbuffa, guardando per aria - ho delle belle gambe, perchè non metterle in mostra?
- esattamente quello che stavo pensando io.
Ci mancava solo lui. Mitsui fa capolino da dietro le spalle di Hanamichi e, prima di schiacciare il cinque con Miyagi affianco a me, fa l’occhiolino a Izumi con un fare da maniaco che non credevo facesse affatto parte del suo carattere.
- vedi? Sei tu che, a forza di stare sempre a contatto con questi personaggi, stai diventando troppo rigorosa - aggiunge ancora lei, prima di stamparmi un veloce bacio sulla guancia - fortunatamente a me piaci così.
E non so neppure io perchè, ma mi trovo a sorriderle di rimando. Si, Izumi Sakuragi è una vera stronzetta arrogante, ribelle e decisamente troppo appariscente, ma mi piace un sacco. Perchè è anche una persona schietta e sincera e, in più, come si fa a non apprezzare una che condivide i geni di Hana senza essere impazzita?!
- dovresti davvero diventare la vice-manager del club, mi servirebbe una mano a gestire questo gruppo di degenerati ora che Akagi si è diplomato - dedico l’ennesimo sguardo a Mitsui, quello scemo che è anche riuscito a farsi bocciare per le troppe assenze accumulate durante il primo periodo del terzo anno. Ora mi tocca dividere la classe pure con lui, oltre che con il suo degno compare. Davvero ottimo.
Lei pare pensarci un attimino su, poggiandosi la mano sotto il mento in modo decisamente teatrale
- non sarebbe poi una così cattiva idea, sono piuttosto brava a dare ordini. Se tu ti decidessi a metterti con Miyagi e porre fine alle sue pene d’amore potrei anche considerare sul serio la tua proposta.
- Izumi, io ti amo! - dice immediatamente Ryota, prima di guardarmi per un secondo e affrettarsi a correggersi - ma a te ti amo molto di più Ayakuccia mia!
- si, si... lo sappiamo tutti. E, Sakuragi, succederà quando la terra comincerà a girare dall’altra parte.
O, perlomeno, quando lui smetterà di dichiarare il suo amore a quasi tutte le ragazze che incontra, affermando che comunque loro sarebbero solo delle indegne sostitute in mia assenza. Ma questo non glielo dico assolutamente. Non mi abbasserei mai ad ammettere che le cose, tra di noi, sarebbero potute cambiare anche già da anni, se Ryota fosse un pelo più affidabile come potenziale fidanzato.
Tiro un lungo respiro, penso già per la milionesima volta da quando mi sono alzata stamattina, prima di afferrare le prime due persone che mi capitano a tiro, Mistui e Hanamichi per l’esattezza, e trascinarli letteralmente verso l’edificio scolastico.
- e ora vediamo di andare in classe, vorrei evitare di dimostrare ai professori che siete capaci di arrivare puntali solo alle partite fin dal primo giorno!

Se c’è una cosa che posso dire di aver adorato fin da subito di Odawara sono i componenti dello Shohoku.
Anche loro li ho conosciuti, come Haruko, mentre Hana era in clinica e loro passavano a trovarlo relativamente spesso. Mi sono trovata più volte a spalleggiare Ayako nelle sue continue lamentele sul fatto che è circondata da cretini e a ridere alla caffetteria con i ragazzi mentre mi raccontavano aneddoti delle loro partite della scorsa stagione. Per quanto siano tutti dei soggetti particolarmente strani e sottilmente inquietanti, mi hanno fatto subito sentire parte del gruppo.
Ho sempre avuto difficoltà a stringere vere amicizie, fin da bambina. A parte Mito e gli altri tre, con i quali mi accompagno fin da troppo anni, anche nella vecchia scuola non ho legato con nessuno in particolare.
A parte lui, ma questo è un altro discorso.
Alle ragazze non piaccio quasi mai. So che è per il mio aspetto esteriore: troppo appariscente e decisamente poco incline a mimetizzarsi nella massa, mentre con i maschi... quelli ci provano da sempre prima che potessi anche tentare di diventare loro amica. Ho sempre odiato questa cosa... io sono una che in gruppo si trova bene e mi piace essere circondata da tanta gente, ma questo purtroppo mi è capitato davvero raramente, nella mia vita. Mettici pure il fatto che, per carattere, non sono incline a cambiare per fare un piacere a nessuno e menchemeno sono una che scende a compromessi.
Qui invece è tutto diverso. Ayako un po’ mi somiglia, nel suo essere determinata e poco influenzabile, certo altrimenti non potrebbe lei stessa avere a che fare con gli altri, quindi è esattamente il tipo di amica che so di poter mantenere a lungo e che fin ora mi è mancata. Mentre con i ragazzi, il fatto di essere la gemella di Hana, ha probabilmente escluso ogni possibilità di avere alcun tipo di relazione sentimentale con la sottoscritta. Tanto meglio, è mia ferma intenzione rimanere da sola per un po’, tanto so bene di non essere fatta per le relazioni stabili e non mi va di avere il peso di un altro cuore spezzato sulle spalle. Che poi io mi affeziono pure... ma amare, quella è tutta un altra questione.
La nonna da bambini ci diceva spesso che bisogna amare innanzitutto se stessi... ma credo che io mi sia anche fermata solo a quel punto.
Prima che partissi, con il suo solito sorriso bonario, lui mi ha detto che il mio cuore è rivestito da uno strato di titanio e che, evidentemente, non è stato abbastanza forte da riuscire a farne una crepa. è uno che dà sempre la colpa prima a se stesso, che agli altri. Che scemo...
- con chi sei in classe, Izumi? - mi domanda Ayako, strappandomi ai miei pensieri.
- mi hanno accalappiato mio fratello e pure la “banda Sakuragi”...
Scoppia a ridere, indicandomi quella che dovrebbe essere la nostra aula, la seconda F.
- cavolo, comincio a pensare che a me non è andata poi così male!
Haruko, che cammina accanto a noi, sorride a suo volta - io sono con Fuji e Matsui, le mie amiche, quindi è perfetto così - guarda la porta della sua classe, difronte alla mia, e sospira leggermente sconsolata - solo che mi dispiace un po’ non essere con voi... mi mancherete.
La abbraccio stretta, scombinandole i capelli scuri come si fa con una bambina piccola - se vuoi io faccio a cambio!
- lascia perdere, Izumi, la poveretta è anche in classe con Rukawa, quindi c’è ben poco da festeggiare! Quello è un altro che porta un sacco di guai!
Alzo un sopracciglio, curiosa - intendi Kaede Rukawa? - domando.
Ayako annuisce - già, quello.
- non è mai venuto in clinica, ma da quanto ne parla male Hana credo di aver capito un po’ tutto di lui...
Mi fa uno strano gesto con la mano, che credo significhi “non ci badare”, mentre Haruko ci saluta e si infila velocemente in aula, raggiungendo le compagne.
- quei due sono come cane e gatto, non credere a tutto quello che ti dice tuo fratello.
Mito mi sorpassa a passo spedito, anticipandomi e dicendomi che va a prendere i banchi vicini per tutti. Io annuisco, ma prima mi soffermo ancora un secondo con Ayako.
- e quindi? Che tipo è?
Si fa un attimo pensierosa, ma poi ridacchia e mi indica qualcuno, alle mie spalle - fatti una idea tu stessa. è dietro di te.
Mi volto di scatto, forse troppo, e vado a sbattere contro quello che per un attimo sono convinta possa essere solo un armadio a due ante o mio fratello vista la stazza. Sto anche per inveirgli contro, quando alzo la testa e quello che mi trovo a pochi centimetri di distanza è solo un ragazzo con una folta zazzera di capelli corvini e la pelle color del latte. Ha due occhi scuri profondi, dal taglio quasi felino, così intensi che mi ritrovo anche a pensare, per pochi secondi, che di così belli non ne ho mai visti.
- levati - dice, guardando oltre me.
Ha la voce profonda, leggermente roca e... si, penso sia questo il tipo di tono che dovrebbe avere un ragazzo.
Mi passa davanti senza degnarmi di una ulteriore occhiata e nel mio cervello passano quegli che credo siano diecimila aggettivi per descriverlo contemporaneamente.
E no, neppure uno è un complimento.
- sarebbe lui?
- già.
- ottimo. Lo odio.
Lei fa spallucce - sarà genetica, a questo punto.
Digrigno i denti, perchè se c’è una cosa che detesto è l’essere ignorata e trattata con arroganza e sufficienza.
- ehi, Ayako...
- si?
- nel club, come manager, puoi dare ordini anche a lui?
- beh, si. Direi di si. Ma non so se si possano davvero chiamare ordini... voglio dire, più che altro sono consigli e direttive che mi...
- perfetto. A che ora inizio?
Oh si, Kaede Rukawa. Tu in pochi secondi sei riuscito a fare una cosa che a una persona con il mio carattere sarebbe meglio non fare mai. Farla incazzare.


Finito anche il secondo!
Evviva! Finalmente è anche arrivato Kaede e ha spiaccicato ben una parola, causando le ire della mia protagonista! Tipico di lui, direi. Comunque si è anche sentita parlare per la prima volta Izumi, che ne pensate di lei? (adoro Ayako, dovevo metterla per forza).
Volevo ringraziare Arcadia_SPH per le recensioni e chiederle di continuare a farlo, che mi fanno davvero un sacco di piacere e mi spronano ad andare avanti!
Spero di non aver deluso nessun fino a questo punto.
Ah, se ci sono consigli sono sempre ben accetti!
Saluti e ci vediamo domani con il prossimo!
p.s. le due città citate esistono veramente, anche se non so se lo Shohoku è veramente di Odawara. Ho sparato a caso.
  
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