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Autore: Ichizomi    19/03/2014    0 recensioni
Piccola fanfiction sull'origine di Gensokyo e su Ichizomi, shikigami della sacerdotessa Hakurei che effettuò il trasferimento. Narra gli avvenimenti più importanti della mia vita (Ichizomi è il mio OC in Gensokyo) in forma di ricordo/diario.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Due mesi! Sono passati due mesi da quando mi hai detto che avevamo quasi finito!” Mi arrabbiai. Lo ricordo perfettamente. Odio quando mi si mente, e lei mi aveva mentito. Dopo due mesi di intenso lavoro Lady Hakurei si era ridotta all'osso, quasi non mangiava più e trascurava i suoi doveri al santuario. Tutto per farmi apprendere le più complesse arti magiche il prima possibile. Trascurando il santuario anche i visitatori avevano smesso di venire e le offerte scarseggiavano. Come potergli dare torto? Il giardino che circondava la zona antistante l'entrata, un tempo curato e pieno di fiori dallo splendido aroma, aveva assunto l'aspetto e gli odori di un immondezzaio. Ma questo non era il peggiore dei mali: il santuario stesso si era trasformato, al punto da sembrare disabitato da anni. Inutile dire che io avrei voluto fare qualcosa per riportare tutto all'antico splendore ma ero tenuto d'occhio tutto il giorno da Lady Hakurei che non mi concedeva un solo istante di distrazione e, in fondo, neppure io volevo concedermelo. Desideravo solo applicarmi il più possibile agli studi in modo da finirli in fretta e poter far finalmente riposare la mia padrona. Verso la fine del terzo mese di studi decisi di fare qualcosa per il santuario. Una notte finsi di andare a dormire e, dopo aver aspettato che Lady Hakurei si fosse addormentata, sgattaiolai nel giardino esterno, deciso a ripulirlo. Fattasi l'alba, tornai dentro e mi misi sotto le coperte aspettando che la mia padrona mi svegliasse con la sua dolce voce. Non accadde. Per una decina di minuti temetti il peggio ma non ebbi il coraggio di alzarmi, anzi, forse è più corretto dire che non ne avevo la forza. Sentii dei rumori nella stanza accanto alla mia, allora la preoccupazione svanì. Dato che Lady Hakurei non era venuta a svegliarmi, immaginai che si fosse arresa alla stanchezza e attribuii quei rumori di poco prima a delle coperte che si attorcigliavano su un corpo per coprirlo. Sciocco io che, all'epoca, lo pensai. Solo una settimana dopo seppi la vera causa di quei rumori. Erano bisbigli. Non volevano che io sentissi. Da quella mattina, con mia grande gioia, la padrona annunciò che gli studi erano finiti. La felicità fu tale che dimenticai che in quei giorni stavo perfezionando e mettendo a punto uno degli incantesimi più difficili, e probabilmente l'ultimo che mi mancava. Fu un errore, uno dei tanti. Ormai ne ho perso il conto e credo sia meglio così. Un altro dei miei tanti errori fu credere che quegli studi erano stati fatti senza un secondo fine e, quindi, una volta che finirono smisi di esercitarmi con costanza e arrivai a dimenticare alcuni degli incantesimi che ritenevo superflui. Che “ritenevo”, appunto, dopo scoprii che non erano così inutili come pensavo. Credo di stare per perdere il filo del discorso, forse perché tendo a divagare, o forse perché inconsciamente ricordare questi avvenimenti mi provoca malinconia (e anche un briciolo di tristezza). Al diavolo la malinconia! Mi sono ripromesso di scrivere questo diario per trascrivere le mie memorie e lo farò. Ecco, forse ora mi sono davvero allontanato troppo dal racconto e me ne scuso con voi che state leggendo. Dicevamo: da quando Lady Hakurei mi disse che gli studi erano finalmente terminati la vita al santuario tornò come prima. Ripulimmo e aggiustammo tutto e i visitatori tornarono entusiasti (e aumentarono anche le donazioni). Tutto faceva pensare che avremo continuato con quella vita per parecchi anni. Anche Lady Hakurei aveva riacquistato le forze e si dedicava al santuario con grande energia, mangiava e dormiva anche più di prima. Eh sì, sembrava proprio in gran forma. Altro errore che sono riuscito a capire solo di recente: mangiava e dormiva più del normale perché era sempre più stanca e il suo fisico reggeva a malapena. Ormai erano passati tre mesi da quando avevamo iniziato le lezioni. Ormai davo per scontato che era finito quell'inferno di lezioni e allenamenti continui. Ormai mi ero riabituato all'idea di una vita normale con la mia padrona. Tutto cambiò di nuovo quando allo scadere del terzo mese Lady Hakurei mi venne vicino e disse: “Viene una mia vecchia conoscenza: Yukari Yakumo.”.
  
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