Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: ourlifesavers    19/03/2014    5 recensioni
Fuoco, fiamme scoppiettanti e fumo avvolgevano ormai completamente quella casa.
Il luogo appariva deserto, se non fosse stato per i quattro ragazzi che ammiravano soddisfatti il tetro spettacolo davanti ai loro occhi.
Erano certi che nessuno, eccetto loro, avesse assistito a quella scena, ma due occhi spaventati avevano visto tutto.
---------------------------------
Jiley fanfiction.
Scritta a quattro mani da: jileyheart e Neverlethimgo
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Miley Cyrus
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

 

Capitolo 15

 

Alexis

 
«Non immaginavo di trovarti qui,» mormorò quando fu a pochi passi da me e, dopo aver posato per un istante lo sguardo sul corpo di Justin, aggiunse: «con lui.»
Justin, a quelle parole, sbuffò irato, «nemmeno io pensavo di trovarti qui. Ancora vivo.» avanzò di qualche passo verso Logan. Provai ad allungare il braccio per fermarlo, ma mi superò velocemente, fermandosi esattamente di fronte a lui, al che trattenni bruscamente il fiato, consapevole che non avrebbero tenuto le mani a posto per troppo tempo.
Logan assottigliò lo sguardo, pronto a ribattere, «perché sei sempre in compagnia della mia ragazza?» domandò. Voltai la testa verso di lui velocemente, incrociando il suo sguardo per un attimo, ma fu abbastanza svelto da distoglierlo e riportarlo su Justin, il quale scoppiò a ridere.
«Perché tu non ci sei mai.» mormorò, «qualcuno dovrà pure tenerle compagnia mentre-»
«Basta.» lo interruppe Logan, stringendo i pugni lungo i fianchi, come a trattenersi.
Abbassai all’istante lo sguardo ed incrociai le braccia al petto, incapace di dire qualsiasi cosa. C’era sicuramente qualcuno, lassù, che non desiderava altro che vedermi nei guai e, visti i precedenti, c’era riuscito benissimo.
«Credo che dovremmo parlare.» disse poi, rivolto principalmente a me, al che annuii ed intimai a Justin di lasciarci soli. Sapevo che non sarebbe stato d’accordo, ma lo pregai con lo sguardo di andarsene e, fortunatamente, così fece, senza avere l'accortezza di dire altro. Lo guardai con la coda dell'occhio, fino a che non sparì voltando l'angolo. Lasciai uscire il fiato che fino ad allora, quando sentii le mani di Logan posarsi sulle mie spalle.
«È incredibile.» ridacchiò nervosamente, ma non ci trovai nulla di rassicurante,«non ci vediamo per qualche giorno e vengo sapere che esci con lui.»
Inarcai nervosamente il sopracciglio, «tanto per informarti, è passato molto più che qualche giorno. Sono settimane che non ti fai sentire!» inveii a mia volta, rimanendo seria.
«Sì, su quello hai ragione.» mormorò, abbassando notevolmente il tono di voce.
«Ma che fine avevi fatto?» sbottai e vidi la situazione capovolgersi del tutto: se prima sentivo di essere in torto, ora ero convinta che ci fossimo scambiati i ruoli.
«Ero fuori città.» rispose semplicemente, infilandosi le mani in tasca e dedicandomi uno sguardo indifferente. Annuii, stringendo le labbra, mentre decine di domande e dubbi iniziarono ad affollarmi la mente.
Mi domandavo perché non si fosse fatto vivo durante tutto quel lasso di tempo, lasciandomi così la possibilità di riversare tutte le mie attenzioni verso qualcuno che non era lui. Qualcuno con la quale avevo appena passato la notte, chiusa in un centro commerciale; la stessa persona che mi ero ripromessa di evitare, ma che, puntualmente, il destino aveva fatto in modo che rincontrassi.
«Comunque, vedo che non hai perso tempo.» borbottò poi, assumendo un’espressione infastidita ed incrociando le braccia al petto. Mi accigliai, schiudendo le labbra e cercando di non sputare a raffica tutto ciò che mi stava passando per la mente in quel momento.
«Sei davvero un idiota se pensi ti abbia rimpiazzato.» sbottai, tenendomi sulla difensiva ed omettendo qualunque dettaglio di ciò che era accaduto qualche ora prima.
«È quello che penserebbe chiunque ti abbia visto uscire dal centro commerciale con lui.» replicò, mantenendo i suoi occhi di ghiaccio fissi nei miei.
Sbuffai sonoramente ed alzai gli occhi al cielo, certa che quella discussione non sarebbe finita tanto presto. Avrei dovuto prestare la massima attenzione ad ogni cosa che avrei detto, non volevo che pensasse che ci fosse qualcosa tra me e Justin, soprattutto, sapendo quali cattivi rapporti ci fossero tra i due.
«Questa discussione non sta avendo alcun senso.» sospirai esasperata. Non avevo intenzione di litigare con lui, non dopo che avevo passato gli ultimi minuti a guardarlo negli occhi e, realizzando che non sarei riuscita a sostenere le mie idee, sarei finita col fare la figura dell’idiota.
«Quindi hai intenzione di continuare ad uscire con lui?» mi domandò, dopo alcuni istanti di silenzio.
«Non ho mai detto questo!» sbottai, poggiando entrambe le mani sui fianchi, ma mi sentii tradita. Non volevo smettere di vedere Justin, ma non volevo nemmeno arrivare al punto di perdere Logan. Una cosa era certa: non potevo frequentare entrambi.
«Bene.» sentenziò infine, «perché mi sei mancata dannatamente tanto e non ho intenzione di veder finire tutto.»
Sbarrai gli occhi, fissandolo come se avesse appena detto un’assurdità – e forse, vista da fuori, lo era – ma mi sentii completamente incapace di ribattere. Dischiusi le labbra, volevo davvero dire qualcosa, ma mi ritrovai le sue labbra poggiate sulle mie e non riuscii più a muovere un solo muscolo.
Chiusi finalmente gli occhi e mi lasciai andare totalmente in quel bacio non appena sentii le sue mani posarsi sui miei fianchi. Mi attirò leggermente a sé ed istintivamente avvolsi le braccia attorno al suo collo. Quel bacio durò poco, ma bastò per farmi sentire sempre più confusa.
Non avevo alcuna intenzione di paragonare Logan e Justin, non sarebbe stato giusto, in quel momento avevo solo bisogno di schiarirmi le idee e, ora che lui era ritornato, lo avrei fatto.
«Sei libera stasera?» mi domandò, terminando in modo dolce quel bacio.
Scossi il capo, i nostri volti erano ancora così vicini che potei sentire il suo respiro sulle mie labbra. Lo guardai negli occhi e notai gli angoli della bocca curvarsi verso l’alto.
«Perfetto, passerò da te per le otto.» disse poi e lo guardai con aria interrogativa.
«Cos’hai in mente?» gli chiesi, ma ricevetti come risposta solo un sorriso sghembo.
«Lo vedrai. Ora devo andare, ci vediamo dopo.» mi liquidò velocemente, dandomi un bacio a fior di labbra e superandomi, diretto verso il centro commerciale.
Lo guardai andar via e rimanendo leggermente spiazzata per tutto ciò che ci eravamo detti nell’arco di pochissimi minuti.
Se prima ero confusa, ora mi sentivo totalmente smarrita. Nella mia mente si contrapponevano le immagini di quei due ragazzi e mi sentivo sempre più vulnerabile. Cercai di accantonare il ricordo di quello che era successo con Justin, non potevo – e soprattutto non volevo – fare il doppio gioco.
Mi avviai verso la macchina, parcheggiata a pochi metri da me, ed iniziai a focalizzare tutti i miei pensieri su quello che sarebbe potuto succedere quella sera.
Non che mi spaventasse l’idea di rimanere sola con Logan, ma non avevo la più pallida idea di come sarebbe andata, dopotutto avevo trascorso le ultime due settimane senza avere sue notizie.

 
 

Justin

 
A passo veloce raggiunsi i pressi di casa mia, ma mi bloccai poco prima di intravedere la porta della mia abitazione.
L'auto nera di Simon era parcheggiata parallelamente alla via e imprecai mentalmente, pensando a quello che sarebbe successo di lì a poco. Deglutii, avvicinandomi lentamente e lo vidi aprire la portiera, prima di sbattere la portiera dell'auto una volta sceso.
Mi limitai a fargli un cenno con il capo, intento a cercare le chiavi di casa nella tasca posteriore dei jeans, ma la sua mano ferma sul braccio mi impedii di andare oltre.
«Devo entrare in casa, ho bisogno di fare una doccia.» sbottai, intimandolo a lasciarmi andare.
Stranamente, senza ribattere, lasciò la presa, facendo un passo indietro, «è un'ora che ti aspetto.» mormorò, infilandosi le mani nelle tasche.
Sbuffai, lasciando perdere quella vana ricerca e guardai Simon dritto negli occhi, «non è colpa mia se hanno aperto quel dannato centro commerciale mezz'ora fa.» replicai, incrociando le braccia al petto.
Simon inclinò la testa leggermente di lato, osservandomi attentamente, «Scott mi ha mandato un messaggio questa mattina: suo padre dice di volere parlare con noi, riguardo Logan.» mi informò.
Sentendo nuovamente quel nome, la rabbia ribollì nelle vene, tanto che dovetti stringere i pugni lungo i fianchi per evitare di buttare giù la porta. Contrassi la mascella e afferrai le chiavi, spalancando la porta e facendo cenno a Simon di seguirmi all'interno.
«Parlare di cosa?» ribattei, quando si fu chiuso la porta alle spalle. Lo vidi stringersi nelle spalle poco prima che entrassi nella piccola cucina per prendere due bottigliette d'acqua.
«Non lo so. Se lo sapessi te l'avrei detto, non ti pare?» sbottò, sedendosi sul divano e allungando le gambe sul tavolino davanti a sé. Sbuffai avvicinandomi e con una spinta lo intimai a sedersi composto, prima di porgergli l'acqua, che accettò, senza toccarla.
«Era al centro commerciale.» mormorai, dopo qualche minuto di silenzio. Poggiai la bottiglietta oramai vuota per terra e sprofondai di nuovo nel divano. Simon invece si sedette diritto, per potermi guardare.
«Chi era al centro commerciale?» ribatté, confuso dalla mia affermazione, apparentemente senza senso.
Sospirai e chiusi gli occhi, «Logan.» risposi a denti stretti, «quando io e Alexis siamo usciti, Logan era fuori.» aggiunsi, spiegandogli quel poco che sapevo. Che fosse a conoscenza del fatto che eravamo rimasti chiusi là dentro per tutta la notte era impossibile, doveva essersi trattato di una pura e orrenda coincidenza.
Simon annuì, «ti ha detto qualcosa?» domandò, sapendo che qualcosa doveva essere successo.
Mi strinsi nelle spalle, «niente di nuovo. Me ne sono andato subito. Alexis-»
«Ah, Alexis.» mi interruppe Simon, soffermandosi sul pronunciare il suo nome, «cos'è successo là dentro?» domandò, con un sorriso da ebete dipinto sul volto.
Assottigliai lo sguardo, sperando di lasciar cadere il discorso, ma inarcò un sopracciglio, costringendomi a sbuffare, «niente. Cosa sarebbe dovuto succedere?» ribattei, cercando di non pensare al bacio che c'era stato.
Non ci sarebbe mai stato oltre, non con Logan in mezzo ai piedi. Nonostante Alexis fosse sembrata sorpresa nel vederlo comparire – così come lo ero stato io – era come se non si vedessero da un po' e la cosa mi sembrava strana.
«Non lo so, siete stati chiusi in quel posto da soli, tutta la notte..» sogghignò, stringendosi nelle spalle.
Sbuffai, alzandomi e prendendo la bottiglietta vuota da terra per tornare in cucina e buttarla.
Rimasi in silenzio per qualche secondo, poi lentamente tornai in sala, dove trovai Simon in piedi, come se fosse pronto per andare.
Mi schiarii la voce e rimasi a debita distanza, «Simon, me ne vado.» mormorai, a bassa voce, sperando quasi che non mi sentisse, ma così non fu.
Con la coda dell'occhio lo vidi contrarre la mascella, «come scusa?» ribatté, quasi convinto di aver sentito male.
Deglutii, avvicinandomi, «vado via per qualche giorno. Mio padre dovrebbe essere in una città qui vicino e vado da lui.» spiegai, «ho bisogno di non pensare a questa storia di Logan per qualche giorno. Dì al padre di Scott che non appena torno, ne riparleremo.» aggiunsi, prima di voltare le spalle a Simon e iniziare a salire verso il piano superiore.
Sentii la sua voce ancora per qualche minuto prima di chiudermi la porta del bagno alle spalle, consapevole che oramai Simon doveva essere uscito di casa.
Fu solo quando sentii il rumore di accensione della sua auto che sferrai un pugno alla porta, per scaricare la tensione accumulata fino ad ora.

 
 

Alexis

 
«Alexis, io esco, tornerò tardi.» mi disse mia madre poco prima di uscire di casa, senza nemmeno darmi il tempo di replicare. Esalai un sospiro di sollievo e ritornai a fissare l’interno del mio armadio. Feci scorrere quasi tutte le magliette e i pantaloncini presenti su quei ripiani, ripetei quell’operazione una seconda volta e, finalmente, mi decisi. Optai per un paio di pantaloncini bianchi ed un top blu e, non appena m’infilai le converse, sentii suonare alla porta. Sciolsi i capelli che avevo legato poco prima e corsi giù per le scale, cercando di regolarizzare il respiro una volta che fui davanti alla porta. L’aprii, trovandomi davanti il viso sorridente di Logan. «Sei tutta rossa in viso, che hai fatto?» domandò ridacchiando, al che portai entrambe le mani sulle gote. «Nulla, solo non mi aspettavo che fossi così puntuale e per cui-» lasciai cadere la frase a metà e mi scostai, in modo da farlo entrare.
Mantenni lo sguardo posato su di lui e mi morsi il labbro inferiore, sentendomi leggermente più nervosa. La sua presenza mi faceva quell’effetto, eppure con Justin era stato diverso: eravamo rimasti chiusi in quel centro commerciale per tutta la notte, ma non mi sentivo così.
Mi chiusi la porta alle spalle, cercando di provocare il minor rumore possibile, ma quel mio gesto lo costrinse a riportare lo sguardo su di me. Mi sorrise ed io, sebbene impercettibilmente, feci lo stesso.
«Che cos’avevi in mente di fare questa sera?» gli domandai, congiungendo le mani ed arricciando leggermente le labbra.
Lo vidi stringersi nelle spalle prima di darmi una risposta. «Tu che cosa vorresti fare?»
Oh, potevo scegliere?
Onestamente non avevo idea di che cosa volessi davvero fare. Avevo accettato di vederlo e non me ne stavo affatto pentendo, ma, ora come ora, l’idea di uscire e mettere piede in città non mi allettava.
Gettai un’occhiata alla televisione in salotto, ma, prima ancora che potessi replicare, Logan mi precedette.
«Vorresti guardare un film?»
«Se per te va bene…» mormorai e dal guizzo che colsi nel suo sguardo capii che, effettivamente, gli andava più che bene.
«Non ho più molti dvd.» dissi, quando raggiunsi il mobile sul quale era poggiata la televisione e una piccola pila di dvd.
«Non importa, troveremo un film decente su qualche canale.»
Accesi l’apparecchio ed indietreggiai fino a raggiungere il divano, dove dopo qualche secondo Logan mi raggiunse.
Attirai le ginocchia al petto e cominciai a far scorrere velocemente i canali, fino a quando non m’intimò di fermarmi. Dalle figure che passarono sullo schermo, non mi sembrava di conoscere quel film, però a lui parve piacere parecchio, per cui non feci domande e lasciai il telecomando sul tavolino di fronte a me.
Eravamo seduti l’uno accanto all’altra, avrei mentito se avessi detto che ci separavano due, o forse tre centimetri: i nostri fianchi erano praticamente incollati e la distanza tra i nostri busti si ridusse maggiormente quando posò un braccio attorno alle mie spalle.
Sussultai lievemente quando le sue dita sfiorarono la mia spalla e rimasi immobile fino a quando la sua voce non giunse alle mie orecchie.
«Va tutto bene?» domandò, mantenendo un tono di voce piuttosto basso.
Che razza di domanda era? No, non andava tutto bene, sarebbe andato tutto bene se non fossi stata così dannatamente nervosa.
«Certo.» mormorai, curvando verso l’alto gli angoli della bocca. Istintivamente mi ero voltata verso di lui ed incrociai così i suoi occhi azzurri, i quali impiegarono ben poco prima di rapirmi completamente. I nostri sguardi rimasero intrecciati fino a quando non mi scostò una ciocca di capelli dal viso, per poi riporla dietro all’orecchio. Abbassai lo sguardo, cercando di seguire i suoi movimenti, ma me lo impedii, posando poi due dita sotto al mio mento e costringendomi a far incrociare i nostri occhi di nuovo. Il suo viso era vicinissimo al mio, tanto che potei sentire il suo respiro caldo sulle labbra e tutto ciò mi provocò un brivido lungo la schiena. Distrussi l’intreccio dei nostri sguardi per guardargli le labbra e lui sembrò fare lo stesso, perché, man mano che i secondi trascorrevano, la distanza tra noi diminuiva. Senza far sembrare quel gesto troppo azzardato –  e solo Dio sapeva per quale assurda ragione non avessi annullato io quella distanza – posò le labbra sulle mie, catturandomi in un bacio casto.
Posò entrambe le mani sul mio viso e sentii la sua lingua sfiorarmi il labbro inferiore, al che dischiusi leggermente la bocca per permettergli di approfondire quel bacio, e così fu. Infilai le dita tra i suoi capelli biondi e sentii le sue mani abbandonarmi il viso per poi scendere lungo i fianchi ed attirarmi maggiormente a sé. Le nostre labbra rimasero incollate per un tempo che mi sembrò interminabile e, solo quando realizzai di essere finita a cavallo della sua vita, mi allontanai.
Lo guardai negli occhi per un’altra manciata di secondi, dopodiché ritornai al mio posto, sentendo improvvisamente le gote avvampare.
Lo vidi sorridere con la coda dell’occhio, mentre cercando di sembrare interessata al film, ma non ingannai nessuno. Avvolse nuovamente le mie spalle con il braccio e mi appoggiai al suo petto.
«Possiamo rivederci anche domani se vuoi.» mormorai, alzando lo sguardo ed incrociando così il suo.
Il sorriso dipinto sulle labbra svanì, lasciando spazio ad un’espressione quantomeno seria.
«Domani non ci sarò.» mormorò, al che mi accigliai, ma lo lasciai continuare.
«Sarò fuori città per un’altra settimana, o forse più, ma, non ti preoccupare, questa volta mi farò sentire.»
Arricciai le labbra ed annuii lievemente.
Non mi piaceva tutto ciò, per niente.




 




Ci sono anche io :)


Siamo in un ritardo spaventoso e ci dispiace davvero.
Ultimamente abbiamo avuto poco tempo per riorganizzare le idee, per cui ce la siamo presa un po' più comoda.
Ci dispiace anche aver visto un calo così  grande nelle recensioni, ma speriamo davvero che sia soltanto un periodo.

Per quanto riguarda il capitolo, speriamo davvero che vi piaccia ed aspettiamo di leggere i vostri pareri su tutto :)

Ringraziamo chi ha recensito e chi segue questa storia ♥

Un bacione,
Giulia e Federica.

Per sapere quando aggiorniamo, seguiteci su twitter: Giulia (@Belieber4Choice) Federica (@breathinjiley)
Vi lasciamo anche ask per qualsiasi cosa: 
Giulia e Federica.

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: ourlifesavers