Cominciò tutto il 22 gennaio, ricordo che era una giornata molto fredda, più fredda del solito ma comunque era una cosa normale per me perché io avevo freddo dentro.

Era un mercoledì, mi venne a svegliare mia madre dolcemente e stranamente mi svegliai senza fare storie. Mi lavai e alle 7:45 ero fuori casa. Scesi le scale e vidi che c’era il sole, tirai un sospiro e aprì il portone, uscita dal palazzo, presi il telefono inviai ‘Buongiorno ‘ alle mie amiche e alle 08:06 ero fuori la scuola.
Era stata una giornata noiosa, avevo fatto il compito di psicologia ed era andato bene, uscì da scuola alle 12:15, chiamai mio padre, e pian piano mi avvicinavo sempre più a casa, come al solito aveva sempre qualcosa da ridire “Non mi chiami mai.”, “Non mi pensi più.” e ancora, ancora e ancora, come se volesse darmi la colpa della sua solitudine, questo accadeva da quando i miei si sono separati. Dopo aver chiuso con lui contattai le mie amiche a distanza, effettivamente non siamo tanto lontane, io sono di Barletta e loro di Bari ma ci vediamo una volta al mese se siamo fortunate. Ci conosciamo da sei anni e da quel momento non ci siamo più separate. Arrivai sotto casa, e li proprio li,nel portone c’era un ragazzo alto, biondo, occhi verdi e mi fissava. Io rimasi sorpresa, piacevolmente sorpresa, mi salutò con un discreto ‘ciao’, io ricambiai quasi snobbandolo. Salì e per quel giorno non pensai ad altro.