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Autore: Atomic Chiken    20/03/2014    1 recensioni
Cominciò a buttare giù le parole, una, due, cinque, venti, trenta. Si fermò. Aveva di nuovo caldo, ancor più di prima. Si lasciò prendere dal panico e portò le mani alla gola.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Dio.. ". Tutta la curiosità si disperde come goccie d'acqua, lasciando spazio al terrore puro.
" Oh Dio.. " ripete guardando inorridita la scena.
Indietreggia spaventata. Apre la bocca per urlare ma esce solo aria. La luce comincia ad affievolirsi lasciando trasparire più del dovuto. Sgrana gli occhi con il corpo tremante e sudato. Vede tre uomini, uno dei quali è a terra. Gli altri due non sembrano notarla. Si chiede se quello sia vivo. Con il cuore a mille si accorge di poter guardare attraverso i due. Vede il muro pieno di crepe, la strada in fondo, quella maledetta strada che vorrebbe raggiungere. Ma qualcosa la tiene ferma. Lui la tiene ferma. Nota l'uomo fissarla intensamente. L'altro è sparito. Alza lo sguardo e per un attimo sente il battito fermarsi. E' lì, a librare nell'aria come un uccello. E ancor più in alto, c'è un enorme buco nel cielo. Controvoglia riporta lo sguardo a terra e con orrore vede l'uomo farsi spazio nel corpo a terra. Solo allora si accorge della somiglianza tra quest'ultimo  e quello in aria. Cosa diavolo sta succedendo?
Si alza. La guarda. Lei cerca ancora una volta di dire qualcosa senza risultati.
" Buongiorno " le dice avvicinandosi.
" ... ".
Sembra sul punto di continuare ma si ferma. Un'espressione inorridita gli percorre il volto
" Uccidilo " dice. La smorfia s'intensifica
" Uccidilo Sue ".
Cosa?
Le porge qualcosa. Esitando, la ragazza allunga la mano e stringe l'oggetto.
" Uccidi Elias ".




Sue mosse le palpebre impercettibilmente. La luce accecante svanì come il barlume di speranza che la stava abbandonando. Cosa diavolo aveva appena visto? La scena era uguale a quella del giorno in cui era morta. Ma perché non era morta?
Mentre pensava perpecepì qualcosa di pungente all'altezza della vita. Tastò l'oggetto muovendo la mano a fatica. Era appuntito e lungo. Un coltello.
" Non puoi essere vivo! " sentì urlare qualcuno. Qualcuno che doveva uccidere una volta per tutte.




La paura mutò presto in pura rabbia. Elias strinse i pugni vedendo il fratello davanti agli occhi, vivo e vegeto. C'era, però,  qualcosa che non andava nella sua immagine. Era trasparente e scossa da leggeri tremori. Troppo trasparente.
" Bastardi.. "  li accusò dopo aver capito. Il sorriso di Ilyas si allargò ancor di più, facendo provare un brivido al fratello. In tutta la sua vita non lo aveva visto sorridere nemmeno una volta. Da piccolo pensava che fosse un robot incapace di provare emozioni. Ed ora, invece, sorrideva, dimostrando di averla vinta di nuovo.
No. Non glielo avrebbe permesso.
Si voltò verso gli uomini in fondo alla stanza immensa " Non puoi farmi niente "
" Io non voglio farti niente " commentò in un sussurro.
Aveva sentito..Dolore, in quella frase?
Elias si voltò appena in tempo per vedere una figura avventarsi contro di lui. Tirò pugni all'aria gridando come un forsennato. Solo uno ne andò a segno e la figura parve esitare. In quella frazione di secondi l'uomo vide qualcosa di scintillante passargli vicino al volto.
" Aiutatemi dannazione! " gridò agli uomini.
Sperando che facessero in tempo, Elias tirò a terra la figura cadendo con essa. Rotolarono finendo contro le sbarre della cella, e finalmente l'uomo potè vedere in faccia l'aggressore. Sue gli teneva le braccia bloccate con entrambe le mani, il volto sudato. Elias provò a divincolarsi ma non fece che peggiorare la sua posizione.
" Ilyas! "
" Nessuno ti aiuterà stronzo ".
Il suo orecchio fu attraversato da un sospiro. La presa alle mani si allentò ed Elias, approfittando della situazione, mollò un pugno alla cieca. Con orrore capì di aver colpito ancora una volta l'aria.
" No! " urlò tra le braccia della disperazione.
" Questo è per mia sorella " gli sussurrò la voce femminile. Percepì una morsa insostenibile attraversargli lo stomaco. Portò le mani in quel punto e tastò il manico di un coltello. Non era possibile. Non doveva finire così. Non poteva finire in quel modo!
Si alzò a stenti ignorando il dolore insopportabile e si aggrappò alla ringhiera che percorreva il piccolo corridoio. Solo in quel momento provò un ondata di paura. Paura d'aver fallito, paura di morire. Ma soprattutto, paura di quello che sarebbe successo dopo. Ricordò terrificato le parole del maestro
" Se il mezzo uomo morirà, con lui morirà anche la sua anima. Non avrà posto nel mondo terreno e le porte dell'aldilà gli verranno chiuse in faccia. Rimarrà sospeso nel vuoto fino a che la sua anima non si dissolverà, divenendo il nulla assoluto ".
Scosso dai tremiti si avviò verso le scale. Perse l'equilibrio e rischiò di crollare, ma qualcuno lo afferrò appena in tempo. Ilyas poggiò delicatamente il suo corpo a terra e gli strinse la mano " Perché l'hai fatto? Qual è il vero motivo, Elias? ".
Quest'ultimò sputò un rivolò di sangue " Volevo dimostrati di valere qualcosa, Ilyas. Volevo che tu fossi fiero del tuo fratellino ". Imperscrutabile, Pendergast si alzò
" Sono sempre stato fiero di te, per il solo fatto che tu fossi mio fratello. Lo sarò sempre, Elias. Ma devi pagare per le tue azioni ".
Con un nodo alla gola, Elias vide le due figure allontanarsi da lui.
 Ancora una volta era rimasto solo. E questa volta lo sarebbe stato per sempre. Una morsa lo strinse. Come ultima risorsa, mentre si sentiva mancare, pregò in quel Dio che non aveva mai voluto credere.
Abbi pietà della mia misera anima



Ilyas si alzò e prese per le braccia Sue. La aiutò a scendere le scale mentre intorno a loro c'era il silenzio assoluto. Suo fratello, il mezzo uomo, era morto. E con lui il suo esercito. Stavano tutti cadendo a terra come un albero che viene abbattuto.
Ilyas lasciò la ragazza sull'ultimo scalino e si avviò a passo deciso verso il proprio corpo. Prima ancora che Sue potesse formulare la domanda Ilyas si voltò verso di lei
" Eri l'unica che potesse farlo. ' Solo colei che perderà la vita per le stesse mani del mezzo uomo sarà in grado di bramare vendetta ' ".
Detto questo si preparò a rientrare nel proprio corpo.

  
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