Troubles of
Jasper Hale
{ My favourite brother }
«Am I your
favourite brother?»
Jasper Hale aveva un
problema.
Be’, probabilmente definirlo uno solo potrebbe risultare
un errore.
Dunque, Jasper Hale aveva numerosi problemi.
Il primo, e
probabilmente più importante, era senza dubbio la sua insofferenza al regime
alimentare dei Cullen.
Il secondo, meno
evidente ma altrettanto inevitabile, era il suo continuo sentirsi una creatura
più indegna e terribile di quanto in realtà non fosse
(era solito cadere in depressione per un nonnulla, rinchiudersi nella propria
stanza ripetendo a volume inudibile “sonounmostrosonounmostrosonounmostrosonounmostro”.
In quel caso, una sonora botta in testa era l’unico antidoto).
Il terzo problema
era sua moglie, Alice Cullen, e le sue
idee malate. Come quella di comprargli una camicia rosa, ad esempio. O quella di mandarlo a
fare la fila alla posta centrale di Forks, seppur al
corrente della sua insofferenza all’odore umano.
Il quarto
problema erano i suoi capelli, tendenti spesso al -per
niente piacevole- effetto Super Sayan.
Il quinto, più
intimo ed inimmaginabile,
non l’avrebbe mai rivelato ad alcunché, neppure a sua moglie. Perché era piuttosto paradossale
per un vampiro, soprattutto per lui, avere un problema del genere.
Lui era solito
chiamarlo “leggera depressione da mancanza di sangue umano”, attribuendo al
liquido rossastro quella sensazione di disagio causata in realtà da un banale,
seppur illogico per un vampiro, bisogno di affetto.
Jasper Hale necessitava di continuo affetto e approvazione.
Di certezze
solide, in pratica.
Cosi, se la
famiglia decideva quell’anno di non festeggiare il
Natale come al solito (gita in Alaska, vacanza sulla
neve), immediatamente il piccolo Jasper (Jazz, come
soprannominato da Alice) cadeva in stato di profonda isteria, pestando i piedi
per terra, sradicando alberi, minacciando di distruggere l’amato pianoforte a
coda di Edward.
Escludendo questi
piccoli inconvenienti si comportava la maggior parte
del tempo in modo completamente normale, nonostante a volte tendesse a
fagocitare gli altri membri della famiglia con richieste che rasentavano
l’assurdo.
Come quella volta.
«Forks, Cullen
House, sitting room. »
«Jasper,
dammi il telecomando, devo guardare la partita di baseball!»
Emmett sprofondò sul divano, sedendosi a circa mezzo metro dal fratello,
intento ad osservare con enorme interesse qualcosa dietro lo schermo della TV.
«Ehm, Jasper?»
domandò, non ricevendo risposta.
«Sssh. Zitto»
lo liquidò il biondo, tornando a concentrarsi sullo schermo. Sentìì l’enorme fratello sbuffare.
«Ma dico, poi, cosa starai
guardando di più importante della partita di baseball?»
Un breve sorriso attraversò il viso di Jasper,
per spegnersi subito dopo. «Una Soap».
La mascella di Emmett
si allungò fino a raggiungere il pavimento.
«Una SOAP?!» sbuffò, alzandosi di scatto.
«Da quando ti interessano?! Diamine, Jasper, pensavo che in questa casa fosse Esme l’unica interessata alle soap!».
L’altro sorrise ancora, stavolta con una punta di entusiasmo.
«Anche Alice e Rosalie, se è per questo.»
«ROSE guarda questa roba?!».
Jasper gli fece segno di zittire, per poi rivolgere
nuovamente gli occhi privi di tempo verso lo schermo colorato.
Aldilà del vetro, due ragazzi parlavano fra loro. Pareva stessero
discutendo di qualcosa di estremamente importante, finchè uno di essi, il più giovane, si allontanò rapido
gridando all’altro “Ti ringrazio per
l’aiuto, sei il mio fratello preferito!”.
In quel momento Jasper pensò che sarebbe
stato bello essere il fratello preferito di qualcuno.
Sentirsi dire “grazie mille, Jass, come farei senza di te!”.
«Emmett?» domandò, quasi senza pensarci.
«Chi è il tuo fratello preferito?».
L’altro ci pensò su un attimo, prima di rispondere con assoluta
innocenza «Edward, credo. Perché?».
Jasper scosse il capo, rassegnato, lanciando il
telecomando al fratello. «Guarda pure la partita, se vuoi».
Dopodichè si allontanò, gli occhi illuminati da nuovo ardore,
partendo alla disperata ricerca di qualcuno che
l’avrebbe considerato finalmente “il suo fratello preferito”.
Ehm. Partendo, poi. Non si allontanò da casa sua, ma questo è un dettaglio irrilevante.
Attraversò numerosi problemi durante il suo viaggio. Stanze
impervie, corridoi infiniti, cortili stregati… e finalmente, scorse l’obbiettivo.
Seduta con grazia all’enorme tavolo da giardino stava
Rosalie, impegnata a ritoccarsi lo smalto e rimirarsi allo specchio.
Alla vista della sorella (gemella, secondo la versione per gli
estranei), il nostro intrepido Jasper sentì che la
missione stava per essere compiuta. Ce l’aveva fatta.
«Ciao, Rose» la salutò, come se stesse passando li
per caso.
«Oh, ciao Jasper». Rispose, e tornò
immediatamente alle sue occupazioni.
“Bene, e ora come faccio?” si domandò il biondo, fingendo di
osservare le rose ai bordi del giardino. Bisognava trovare il modo per porre la
domanda senza destare sospetti di alcun genere.
Assunse un tono assolutamente casuale e disinteressato. «Ehm,
Rosalie. Prima l’ho già chiesto ad Emmett, è che ho
una curiosità…chi è il tuo fratello preferito?». Domandò, tutto d’un fiato.
La vampira alzò gli occhi dalle proprie unghie e fissò il gemello,
come fosse matto.
«Ehm… nessuno in particolare, perché?».
«Oh, niente. Te l’ho detto, ero solo
curioso».
Sentendo la depressione aumentare lentamente, il nostro intrepido
Jazz si lasciò alle spalle il secondo fallimento, per andare alla ricerca di
una nuova vitt..ehm, di un
nuovo fratello.
Non ci volle molto.
Non appena rientrato in casa, la melodia che udì gli rivelò la
posizione di Edward. Come
previsto lo trovò seduto al piano, intento a suonare una sua nuova
composizione.
«Ehi, Jasper!». L’altro lo notò
immediatamente e smise di suonare. «Che ne pensi della
mia nuova canzone? Credi che piacerà a Bella?».
«Perché lo chiedi a me, scusa?» domandò di rimando,
rassegnato.
Edward ridacchiò. «Ma
scusa, non sei un esperto di musica tu?».
A quel punto Jasper capì. «Non scherzare
col mio soprannome,Edward»,
piagnucolò.
Il fratello rise ancora. Era particolarmente allegro o cosa? «Scusa,
scusa. E’ solo che lo stò chiedendo un po’ a tutti,
sai. Non vorrei fare brutte figure».
Jasper colse la palla al balzo. «Ah, Edward… anch’io starei chiedendo una cosa a tutti, cosi,
per curiosità…».
L’altro lo guardò, interrogativo.
«…be’, mi chiedevo chi fosse il tuo fratello preferito».
Edward scoppiò in una fragorosa risata. Si, era decisamente
allegro. «A dire la verità non lo so, Jasper. Conta anche sorella?»
L’altro annuì, con un groppo alla gola.
«Allora dico Alice» proclamò Edward,
entusiasta.
Con sulle spalle il peso dell’ennesimo fallimento, Jasper salutò il fratello e si diresse a grandi passi verso
la propria stanza.
Avrebbe potuto chiedere a Carlisle quale
fosse il suo figlio preferito, ma era certo che
avrebbe risposto Edward. Ed Esme… probabilmente non avrebbe saputo cosa dirgli.
Possibile che nessuno avesse bisogno di lui, come il ragazzo della
soap? Infondo aveva proprio ragione Emmet… le soap opera erano una grande idiozia.
«Jazz… posso entrare?». Una voce allegra e cristallina lo
distrasse da quei pensieri. Emise un sospiro strozzato. «Come
se tu non conoscessi già la risposta».
La voce rise e pochi secondi dopo la piccola Alice fece capolino
dalla porta. «eccoti qui, Jazz», disse, raggiungendolo e sedendosi sul letto
accanto a lui. «ho appena visto Edward, mi ha detto che ti sei comportato in modo strano…».
Jasper trasalìì. LUI si
era comportato in modo strano? Cos’avrebbe dovuto dire del suo caro fratello,
allora, diventato improvvisamente mister allegria?
«Quella ragazza gli fa male» scherzò,
causando l’ilarità di Alice. «Bella, dici? In effetti
nostro fratello è molto cambiato da quando la frequenta!». Detto ciò si lasciò
cadere sul letto, continuando a ridere. Jasper si
lasciò scappare un sorriso, chiedendosi come Alice riuscisse ad essere sempre cosi spensierata.
«allora, com’è che all’improvviso te ne vai in giro a fare strane
domande?»
«Oh be’, è una lunga storia. Hai
presente quella soap…?».
Alice esplose in una risata cristallina. «Oddio, Jazz! Da quando
segui le soap?».
«Oh, per favore, Alice. NON cominciare a parlare come Emmett.» Jasper si appoggiò al
muro, seccato. «E non ridere»
«Ok, giuro, mi calmo.» La vampira tornò
a sedere con un gesto fulmineo, assumendo all’istante un
espressione serissima. «Va bene cosi?»
Parlò e poi rimase completamente immobile. Non mosse
un muscolo, finchè dopo alcuni minuti Jasper si lasciò scappare uno sbuffo divertito. «Okay, è abbastanza! Che ne dici di
ricominciare a muoverti?».
La risata di Alice riempìì
la stanza. «Complimenti, ti sei annoiato dopo esattamente 7 minuti e 15
secondi! Nuovo record di impazienza per Jasper Hale!».
Oh, perché tutti dovevano essere cosi dannatamente allegri?
«Jazz?». Alice lo interruppe nuovamente. Sembrava avere la
capacità di percepire ogni pensiero negativo che la sua mente generasse, e spazzarlo
via immediatamente, solamente parlando.
«Si, Alice?»
«Non me l’hai ancora detto».
Per un attimo non capì di cosa stesse
parlando. «cosa?»
«cos’è che hai chiesto ad Edward e gli
altri».
Jasper si sentìì
sprofondare. «E’ una cosa stupida», mormorò. «E poi,
tu non hai già visto la mia risposta?».
Alice scosse il capo vigorosamente. «Non hai ancora deciso se
rispondermi o no».
«Ora ho deciso».
La vampira annuì, poi chiuse gli occhi e
si concentrò. Restò immobile per qualche secondo, per poi illuminarsi.
«Oddio, Jazz!», rise, incapace di trattenersi. «Si tratta solo di
quello?».
Lui si voltò, se avesse potuto sarebbe
arrossito. «Ti sembra stupido?».
Alice emise l’ennesima risata cristallina. Si alzò sulle ginocchia
per raggiungere l’altezza di Jasper e gli si appoggiò
alle spalle, circondandole con le braccia.
«Su, Jazz. Se fossi tua sorella, il mio fratello preferito saresti di sicuro tu».
NdA
Oddio,
la mia prima fan fic su Twilight
XD
E non poteva essere dedicata ad altri che a Jasper e Alice. Li adoro, entrambi. Sia
singoli che come coppia X3
Insomma,
amo anche EdwardxBella (e non sia mai che lei scelga
il cane è_é), ma di fanfic su di loro ce ne
sono fin troppe, immagino XD.
Be’, che dire.
Doveva
essere comica, una sorta di presa in giro a Jasper.
Invece è diventata più seria di quanto volessi, anche
se il contesto fa ridere (la storia del fratello preferito XD). Insomma, Jasper è un po’ OOC, ma ripeto che l’effetto voleva essere
divertente.
La
prima parte, quella scritta in Times new Roman, è una sorta di introduzione.
Non sapevo se eliminarla, poi ho deciso di lasciarla cosi, giusto per delineare il contesto XD.
Comunque aspetto recensioni, belle o brutte che siano
ù__ù
Per
chi stà leggendo “Never let me go”, il prossimo capitolo è
in cantiere, tranquilli X3.