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Autore: Valerie Clark    20/03/2014    1 recensioni
Finn/Puck
''Io veramente non capisco perché mi sento così, sbattuto tra mille pensieri, tra mille emozioni, tra mille ricordi. Non capisco come sia possibile che una persona ami così tanto un’altra, e poi questa gli venga tolta, così, perché ‘il destino ha deciso così’. Amare poi, e che ne so io se è amore. So che è passione, so che è ammirazione, so che è, o meglio era, amicizia, un’amicizia infinita. Ma sono confuso; non mi sono mai sentito così prima, sei la prima persona che mi fa sentire tutte queste cose, e tutte insieme. ''
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Finn Hudson, Noah Puckerman/Puck
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Sbattuto-
 
 Stanotte t’ho sognato. Stanotte, appena chiusi gli occhi, t’ho sognato. Stanotte, appena chiusi gli occhi, dopo averti pensato per minuti, ore, t’ho sognato.
Ho sognato il tuo corpo così perfettamente avvinghiato al mio, le tue dita intrecciate alle mie, nelle mie, i tuoi occhi riflessi nei miei. Ti vedevo, vedevo tutto così chiaro; era lì che appartenevamo, è lì che apparteniamo, solo in un sogno, solo in un mio stupido sogno.
Avanti, in quale universo perversamente parallelo io e te saremmo mai stati insieme veramente? Ma veramente veramente intendo; tipo alla luce del sole, tipo per davvero. In nessuno, credimi. Io non sono stato abbastanza per te, è per questo che te ne sei andato, no? Perché non ero abbastanza, perché non bastavo, non bastavo mai. Tu eri così perfetto, ed io ero così … cos’ero io, cosa sono io? Non lo so, mi sento un buono a nulla; a volte mi sento un nulla e basta.
Non me l’hai mai detto, che non ti bastavo. Non me l’hai nemmeno mai fatto capire. Ma io lo sapevo, lo so che non bastavo; io non basto neanche a me stesso, come posso bastare a qualcun altro?
Cristo, mi manchi tremendamente. T’ho visto appena stanotte, in quel sogno, nella mia testa, e già mi manchi.
Ogni sera m’addormento pensando a te, pensando a quei corpi avvinghiati, a quelle dita intrecciate, a quegli occhi riflessi gli uni negli altri; ogni sera è come se fossi ancora qui.
Ma tu non sei più qui, ed è una cosa con cui prima o poi dovrò fare i conti. Prima o poi, una di queste sere, qualcosa nel cervello mi urlerà ‘Non c’è più!’ e allora il mio cuore smetterà un attimo di battere.

Io veramente non capisco perché mi sento così, sbattuto tra mille pensieri, tra mille emozioni, tra mille ricordi. Non capisco come sia possibile che una persona ami così tanto un’altra, e poi questa gli venga tolta, così, perché ‘il destino ha deciso così’. Amare poi, e che ne so io se è amore. So che è passione, so che è ammirazione, so che è, o meglio era, amicizia, un’amicizia infinita. Ma sono confuso; non mi sono mai sentito così prima, sei la prima persona che mi fa sentire tutte queste cose, e tutte insieme.
Mi ricordo quella prima, quell’unica volta in cui abbiamo fatto l’amore. C’eravamo solo noi, in quello spogliatoio, in quelle docce, in quella doccia. Solo noi, rimasti indietro, rimasti soli, rimasti insieme. Siamo davvero rimasti insieme sempre?
Mi ricordo quei corpi avvinghiati, quelle dita intrecciate, quegli occhi riflessi gli uni negli altri; tutto era come nel mio sogno. Poi mi ricordo le lingue che scorrevano fameliche, i respiri affannati, il fiato corto. Mi ricordo l’acqua calda che ci scrosciava addosso, bagnandoci, pulendoci, avvolgendoci.
Mi ricordo che dopo quella volta ho pensato a te sempre, continuamente. Ogni cosa che facevo pensavo ‘Cosa farebbe Finn?’, poi hai smesso di farle, quelle cose, poi hai smesso di fare tutto. Ma, per la miseria, io te lo giuro, ti sento vicino a me, ogni sera, ogni notte. Sento la tua voce in ogni canzone, vedo il tuo viso in ogni persona.
E se un giorno dovessi mai scordarti, scordare la tua voce, il tuo viso? Non me lo perdonerei.

Io vorrei soltanto che, almeno per una volta, quello che voglio sia mio; vorrei, almeno ancora per una volta, sentire la tua voce, scaldarmi dentro un tuo abbraccio.
Ti prego, torna.

No, non torni, non puoi tornare, non tornerai.
Ed io continuerò a chiedermi ‘Cosa farebbe Finn?’, a cercare la tua voce in ogni canzone, il tuo viso in ogni persona. Continuerò a non essere abbastanza per te, per me, per nessuno, ma tanto nessuno dopo di te sarà mai abbastanza per me.

 
   
 
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