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Autore: _ayachan_    02/07/2008    13 recensioni
Esistono in Natura creature la cui esistenza è misteriosa più che mai; esseri viventi che fino a pochissimo tempo fa erano totalmente sconosciuti, e che ora ci affascinano con i loro segreti e misteri, con le loro stranezze e con ciò che li rende speciali.
Quando scopriamo nuove specie, come bambini che guardino per la prima volta il mondo, ci sentiamo invadere da un misterioso senso di comprensione, che permea ogni fibra del nostro essere e ci eleva a uno stadio superiore. E’ la magia della conoscenza, il maestoso sentimento che ci rende grandi e ci permette di assurgere a vette inesplorate, di bere al divino calice del sapere, di avvertire la solida consistenza del creato, e sì, anche di svegliarci e scoprirci in un bagno turco svedese con un grosso rugbista biondo addormentato sugli addominali e un invidiabile mal di testa post-sbronza.
E’ questa la sensazione che ci colpisce, quando un nuovo mistero si schiude al nostro sguardo curioso. Ed è questa la sensazione che deve aver provato il fortunato scopritore dell’ultimo grande mistero della natura: IL DEIDARA.

Prima classificata al contest sull'umorismo indetto da nagaina
Genere: Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Those little, sweet tongues



Avvertenza: si consiglia la lettura del seguente documento con il sottofondo

dell’Aria sulla Quarta Corda (o Air on Strings in G) di Johann Sebastian Bach
Volevo passarvi il link su Youtube, ma questa sera non mi si apre, e dunque cercatelo voi! XD





Those little, sweet tongues





Esistono in Natura creature la cui esistenza è misteriosa più che mai; esseri viventi che fino a pochissimo tempo fa erano totalmente sconosciuti, e che ora ci affascinano con i loro segreti e misteri, con le loro stranezze e con ciò che li rende speciali.

Quando scopriamo nuove specie, come bambini che guardino per la prima volta il mondo, ci sentiamo invadere da un misterioso senso di comprensione, che permea ogni fibra del nostro essere e ci eleva a uno stadio superiore. E’ la magia della conoscenza, il maestoso sentimento che ci rende grandi e ci permette di assurgere a vette inesplorate, di bere al divino calice del sapere, di avvertire la solida consistenza del creato, e sì, anche di svegliarci e scoprirci in un bagno turco svedese con un grosso rugbista biondo addormentato sugli addominali e un invidiabile mal di testa post-sbronza.
E’ questa la sensazione che ci colpisce, quando un nuovo mistero si schiude al nostro sguardo curioso. Ed è questa la sensazione che deve aver provato il fortunato scopritore dell’ultimo grande mistero della natura: il Deidara.
Il Deidara è un animale molto misterioso, le cui abitudini sono ancora sconosciute o incomprensibili. Tuttavia ciò che di davvero incredibile c’è in lui non è il comportamento bizzarro e talvolta schizofrenico, e nemmeno la sua tendenza a nutrirsi di argilla.
Ciò che lo caratterizza realmente, ciò che lo distingue da ogni altra creatura, ciò che lo rende tanto interessante, sono le aperture orali che ha sviluppato sui palmi delle mani.
Ma attenzione! Non sempre melium est abundare quam deficere! Il Deidara, infatti, incontra notevoli difficoltà a causa di questa sua infelice peculiarità, difficoltà che rendono la sua vita una continua lotta per la sopravvivenza.
Quando si sveglia la mattina, il Deidara deve controllare lo stato di salute di ogni bocca, con un esame attento e minuzioso. Sfidando l’alito pestilenziale che esala dalle sue mani, si accerta che nella notte nessuno scarafaggio abbia fatto la tana sotto una delle lingue, e poi si occupa dell’igiene orale, sfregandole energicamente con dentifricio alla menta e spazzolino. E’ un animale coscienzioso, e sa che in mancanza di denti Daygum Protex con Xilitolo sarebbe solo uno spreco di denaro. Purtroppo per lui, le lingue sono molto giocose, e tendono a cercare di strappargli lo spazzolino e sfidarsi a scherma, impedendogli di utilizzare le mani fino alla fine dello scontro.
Dopo l’igiene orale, finalmente il Deidara può dedicarsi alla propria igiene personale, e in particolare alla bionda criniera che gli scende fin sul dorso. E’ allora che con gesti misurati si dedica a lisciare e districare il pelo, e, in mancanza di spazzola, utilizza le dita, insolitamente affusolate e prive di artigli.
Ma è proprio allora che deve stare più attento!
Così come i gatti che si leccano il manto sono soggetti a spiacevoli tossi e rigurgiti, anche le mani del Deidara incorrono nella terribile piaga della palla di pelo. Le lingue saettano impazzite, catturano ciò che incontrano, e poi restano ingarbugliate, e si agitano spasmodicamente, annaspando alla ricerca della mobilità perduta. E’ su questo punto che fior fior di naturalisti si interrogano: ma come possono le bocche sulle mani del Deidara tossire, pur non essendo collegate direttamente ai polmoni?
Se supera indenne lo scoglio del risveglio, il Deidara deve ricordarsi di intrattenere in qualche modo le lingue sulle sue mani, o prenderanno il sopravvento sulle dita e renderanno alquanto difficoltoso ogni tentativo di presa e manipolazione, ricoprendo di saliva umidiccia falangi, falangine e falangette. Così il Deidara ha deciso di creare due pratiche dentiere in argilla, e lascia che le lingue le esplorino finché il materiale di cui sono composte non si sfalda. Ogni giorno, al risveglio, dopo la pulizia e un po’ di gioco affettuoso, applica le dentiere e finalmente tira un sospiro di sollievo.
[Nota: i primissimi studiosi che esaminarono il Deidara, impossibilitati ad avvicinarlo la mattina, pensarono che le sue bocche fossero naturalmente dotate di dentatura, ma tutto ciò è assolutamente falso. Non date adito a simili pettegolezzi! Le uniche, incontrastate protagoniste delle bocche del Deidara sono le sue lingue rosee e umidicce!]
Ma le difficoltà per il giovane Deidara non finiscono qui: sembra infatti che durante la giornata le bocche site sulle sue mani soffrano di solitudine, e si cerchino reciprocamente, portandolo a trovarsi in posizioni ambigue senza averlo premeditato. Capita spesso che l’esemplare inesperto si ritrovi a mani giunte senza rendersene conto, o, peggio, che inavvertitamente si gratti il naso senza essersi assicurato di avere la bocca ermeticamente chiusa.
Ma sono tutte sottigliezze, di fronte all’immenso aiuto che le due tenere lingue riescono a dargli sotto la doccia.

Del Deidara sappiamo ancora molto poco.
Perché è l’unico esemplare della sua specie? Che ne è stato dei suoi compagni? Come si riproduce? Quando compaiono le bocche sulle mani?, sono tutte domande per ora senza risposta.
Recenti studi sostengono però che il numero di bocche aumenti con l’aumentare dell’età, e qualcuno ritiene che esista anche una terza apertura sul petto del Deidara; ma non esistono prove attendibili al riguardo, e gli scienziati possono solo impilare ipotesi su ipotesi. La più originale e fantasiosa, che noi non ci sogneremmo mai di accogliere, e che riportiamo per pura curiosità e smania di ridicolizzazione, arriva a dire che il Deidara si riproduce attraverso spore microscopiche, diffuse nell’aria prima che l’animale stesso concluda il suo ciclo vitale con una violenta esplosione.
In qualunque modo avvenga la fecondazione, comunque, noi scienziati non possiamo che invidiare una creatura meravigliosa come il Deidara: il rapporto che ha con le lingue sulle sue mani è fatto di complicità, affetto, gioco e, forse, una punta di malizia, e per molti versi è simile al rapporto che intercorre tra un uomo e il suo insostituibile assistente di Office.
Prima di lasciarvi vogliamo regalarvi un documento straordinario, l’unica registrazione del verso di un Deidara, colto nel suo momento più intimo. E rendiamo onore agli studiosi che l’hanno raccolta, i cui brandelli sono stati ritrovati in un’area di circa dodici chilometri di diametro.

«Smettila di sbavare! No, ho detto no! E tu tossisci! Ecco, ora la palla di pel... Ehi! Voi chi siete? Che fate qui? Come avete osato introdurvi nella mia grotta?!»

...Il resto è esplosione.








Esperimento di fanfiction comica, ho provato a scriverne una e piena di coraggio l'ho mandata al contest sul senso dell'umorismo... conquistando addirittura il primo posto!
E' un risultato di cui sono davvero fiera, anche perché ho voluto provare qualcosa di nuovo e temevo di non saperlo gestire, ma a quanto pare sono riuscita a "imbroccare la strada giusta", come direbbe mia madre! XD
Spero tanto che voi l'abbiate letta con la musica di sottofondo! Se non lo avete fatto, rimediate ora, pigroni!
E che Piero Angela sia con voi! XD

Di nuovo, buone vacanze se state per partire! ^_^

  
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