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Autore: _That Star_    21/03/2014    7 recensioni
Rinasco oggi. Con loro. Con lui.
[Andrew Scott\Benedict Cumberbatch]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andrew Scott, Benedict Cumberbatch, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Just to know you're alive

I just don't want to miss you tonight
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am 

[Goo Goo Dolls-Iris]

 

 

Mi ritrovo seduto sul cesso.

Non sono solo questa volta, e già questo dovrebbe essere un buon segnale, penso. Invece no. Sto peggio di prima. Dopo essere stato massacrato di botte del ragazzo di tua sorella e saperla completamente sottomessa a un mostro del genere, credo che tutti cambino. Io per esempio sento di essere corroso da un non so che di marcio. Qualcosa si è infiltrato in me e ha iniziato a destabilizzare ogni mio accenno di vita. Guardo fisso davanti a me, mentre Benedict mi gira attorno con del disinfettante. Ogni tanto brucia, okay. Ma non mi muovo comunque. Nessuno mi ha chiesto cosa fosse successo. Martin era seduto sul divano quando sono entrato, Ben mi ha portato subito in bagno. E sì, credevo andasse bene, credevo fosse giusto che nessuno mi chiedesse nulla. Chi cazzo sono io in fondo? Poi Martin è andato via e siamo rimasti io e Ben. Lui non ha detto niente. Io sono caduto per terra ma, cazzo, è stata una mia scelta. Volevo stare lì e basta, bisogna imparare a fregarsene alle volte. Invece no, arriva lui e mi raccoglie come fossi un bimbo che cade ai primi passi.

“Cos'è successo Andrew?” secco secco.

L'ho guardato un attimo. Ho pensato a come vedeva lui i miei occhi scuri. Io in lui vedevo la salvezza, lui probabilmente solo tanta confusione. Chissà cosa prova, nel vedermi così maltrattato. Chissà perchè gli tremano le mani mentre tira fuori il cotone.

Volevo chiedergli anch'io qualcosa. Invece no, ho iniziato a raccontargli cos'era successo. Apatico, essenzialmente oggettivo. Nemmeno una telecronaca si sarebbe attenuta così tanto ai fatti. Gli ho ripetuto le frasi a memoria, senza però usare quei toni.

“Adesso risolviamo tutto.” mi dice mentre si accovaccia davanti a me, accarezzandomi i fianchi e guardandomi fisso.

“Ma a me va bene così.” gli ho risposto, e non mentivo. Sento di essere una boa in questo momento, di quelle lasciate a naufragare in un mare. E pensandoci, è un bel mare. Ogni tanto piove, va beh. Ma non posso stabilire anche i prezzi della mia condanna. Chi è debole, rimanga dov'è. Il mondo io lo subisco sì, ma ho anche il dono di assecondarlo. Vero? Vero Ben?

“A noi non va bene 'così', Andrew. Come non va bene a Hannah.”

“Io non voglio fare niente.”

“Adesso andiamo di là.”

“No Ben io non voglio fare niente.” inizio a piangere come un cazzo di moccioso e non mi importa proprio. Punto i piedi e mi allontano con il busto, mettendo una mano avanti, mentre con l'altra cerco di non far cadere tutte le lacrime. Lui mi tocca, cerca di afferrarmi, come un gabbiano che in volo, cerca di raggiungere quell'agognata boa.

“Per favore Andrew, per favore.” non ho mai sentito quella voce. Mi perdo a pensarci, e lui ne approfitta, mi prende da sotto le braccia, stringendomi prima forte e poi lasciando che io mi aggrappassi a lui anche con il resto del corpo.

Arriviamo nella camera da letto, e io rimango incollato a lui. Allora si abbassa, mi posiziona sul letto e inizia a togliermi i pantaloni, mentre io lo continuo a fissare. Spuntano nuovi lividi, si affretta a tamponarli con della crema. E quanto sono belle le sue mani sulle mie cosce. Poi mi toglie la maglietta, e lentamente m'infila uno di quei suoi maglioni di lana, quella che pizzica, ed è così grande a me. Sorrido, perchè pizzica.

Raccoglie il mio sorriso e lo trasforma in suo, facendomi distendere “Andiamo sotto.” mi dice, e ben presto ci infiliamo fra le coperte ancora fresche.

Lui rimane sopra me ed è così bravo a non premere su nessuna zona sofferente del mio corpo. Le sue mani sono fra la mia testa e si sforza di non appoggiarsi in alcun modo. Mi bacia la fronte, poi la tempia, e respira sui miei occhi, facendomeli chiudere. Mi bacia il collo e scende fino a dove lo scollo a V glielo permette, poi apre i miei palmi e cura con le sue labbra ogni singolo graffio. Accarezza le gambe delicatamente con le sue dita e passa sotto la pianta dei piedi. Riderei in un altro momento, e inizierei a scalciare come un matto. Non ho mai sofferto il solletico, rifletto. Sono gli altri che mi danno fastidio toccandomi. Io volevo solo il suo, di tocco.

Apre le mie gambe, si avvicina al mio sesso con le labbra, lo sfiora con un respiro e poi si intrufola sotto la maglia, sbucando poi di fronte a me. Intrappolati in quel maglione.

“Posso proteggerti Andrew?”

“Sì.”

“Da qualsiasi cosa?”- annuisco.- “Te lo prometto allora.”

Arriva alle mie labbra finalmente, e ci baciamo. Passiamo minuti così, io gli mordo le labbra, voglio immobilizzare la sua lingua, gli succhio gli angoli della bocca, ma lui no, continua ad essere meravigliosamente delicato, e lo ringrazio con dei sussurri spezzati.

“Proteggerò anche Moriarty da Sherlock, amore.”

Io scoppiò a ridere, mentre lui esce dalla maglia e si scrolla i capelli.

“Sarò io a proteggerti da Jim invece.”

“Ma che vuoi fare tu micetto.”

Lo stringo al mio petto e torno a baciarlo. Poi pian piano inizio a chiudere gli occhi, ma le sue labbra non si staccano dalle mie. Allargo le gambe e lui si sistema fra di me.

“Ti amo.”

Ora come ora non riesco a capire chi lo ha detto.

Dormo.

 

Apro un occhio. L'intento era quello di aprirne due, ma l'altro non ha ben recepito, quindi rimane chiuso. Un bel sole mi accoglie e io allungo le ossa delle braccia, stendendole in alto, poi sì, sbadiglio. L'altro occhio ci ha raggiunti intanto nel nostro risveglio mattutino. Sbatto le palpebre. Guardo come sono messo, tutto storto e con le gambe aperte, solito disastro. Ben non c'è.

Ma non mi fido molto.

Appoggio una mano sulla mia pancia e no, niente ricciolini morbidi, solo lana urticante.

“Benedict?” chiamo io, la voce impastata dal sonno, deve essermi uscito una sorta di Gnegnedict, ma fortunatamente Ben ha capito e si è presentato davanti a me: un vassoio bianco, con del tè, qualche biscotto e una margherita, che chissà dove è andato a prendere.

“Buongiorno.” la sua voce è meravigliosa. Troppo, troppo, troppo..

“Ciao” rispondo io e gli sorrido con fare ruffiano inclinando la testa.

“Hai idea di che ore siano?”-faccio di no con la testa e prendo il vassoio di mano quando lui si avvicina, poi si siede accanto a me sul letto.-”11 e 10, come la mettiamo Moriarty?”

Le prove! O miseria. Mi allarmo e m'irrigidisco col busto. Lo guardo, panico.

“Ho già telefonato, gli ho detto che oggi non saremmo andati.” perchè deve essere sempre così perfetto? Gli stampo un bacio sulle labbra e lo ringrazio, per tutto. Prendo un biscotto e gli do un morso. Mi costringo a ricordare che non andrà avanti così per sempre, non posso nascondermi ancora per molto dietro a Ben, dovrò parlare con Hannah o almeno fare qualcosa. Direi che ormai in qualche modo anch'io sono coinvolto. Com'è riuscita a tenermi nascosto tutto questo lato oscuro di Gary? Come non sono riuscito io ad accorgermi che la situazione degenerava giorno per giorno. Mando giù e guardo Ben, che deve essersi incantato sulle mie mani o sui biscotti, ma credo sia più probabile la seconda.

“Come stai?” mi chiede.

“Molto meglio.”-Mi rendo conto che stava guardando proprio me prima, perchè mi ha preso la mano destra e l'ha girata: un livido un po' gonfio.-”Amore sto bene.”-vi posa un bacio.

“Vuoi fare due passi Drew, un po' di sole ti farà bene.”

“Io e te?” sbotto quasi io.

Annuisce.

 

Scendiamo giù dalle scale dell'appartamento e subito la luce di mezzogiorno ci travolge. Non volevo proprio uscire. Stando chiuso in casa, a letto o sul divano, mi sarei sentito più a mio agio. Quando di solito sto male non sono solito fare un giro per la città, e proprio questo sole, così terapeutico, sarebbe stato oggetto di odio e fastidio. Invece ora mi sento sano. Non so come dire, pulito, rinato. Ben mi sta accanto ed iniziamo a camminare per il vialetto. Vorrei tanto che mia sorella incontrasse la sua 'salvezza', come io ho incontrato lui, strapparla via dalle grinfie di quell'idiota e falla brillare alla luce di questo sole meraviglioso. Questa voglia di intervenire mi sta assalendo. L'unico pensiero al momento è quello di avere fra le mani Gary e...E non lo so sinceramente. Non so che fare.

Cammino tranquillamente, quando un mio passo cicca l'appoggio e cado giù dal marciapiede, per terra.

Ben ride e io mi metto una mano sulla fronte. Un imbecille, no, veramente.

Faccio per alzarmi e subito lui mi da una mano, stringendomi le spalle. Continuiamo a camminare. E lui mi abbraccia.

Anche adesso mi abbraccia.

Sta continuando ad abbracciarmi.

Si ma adesso la smette.

O Cristo continua a farlo!

Lo guardo interrogativo e lui non mi da la soddisfazione di rispondermi, anzi, cambia argomento: “Come vuoi muoverti per quanto riguarda tua sorella?”

Lo guardo ancora incredulo, sorrido per mezzo secondo, mi mordo il labbro -o miseria, ora siamo una coppia?!- e poi torno serio. “Ne parlerei con la mia famiglia.”

“Ci tieni tanto amore?”

Vorrei dirgli tipo shh qualcuno può sentirti, ma niente, sono troppo felice. Cos'è successo? Perchè ora sei così dolce? Ho fatto qualcosa? Ti prego dimmelo così continuerò a farlo, ne varrà la pena. Ti amo tanto. Mi stringo a lui, sperando che avvicinandomi riesca a sentire i miei pensieri. Rispondo alla domanda intanto, ovviamente affermativamente.

“Vuoi che ti porto da loro Drew? Ci andiamo se ti fa piacere.” sorride e mi da un bacio.

“Davvero ci verresti?”

“Amore, sì.”

“E se gli dico che ti amo troppo?” glielo sussurro sulle labbra e pianto gli occhi.

“Enfatizzerò dicendo che è fottutamente reciproco.” mi bacia.

 

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Buonasera *-*

Volevo ricordarvi che niente, vi amo e scusate il fluff ma cioè. Non ce la facevo più T____T magari tornerà l'angst si okay, mi sa di si muahahahaha ma va beh *-* con questo capitolo non potete dirmi niente vero? :'D <3

Coro: Ma lasciali vivere in pace ohhhhhh! *la spintonano*

T______T so sorry.

Grazie alle meraviglie che recensiscono. Siete voi a portare avanti questa storia, non io.

Vi amo tanto xx

 

 

  
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