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Autore: jessystorm    03/07/2008    1 recensioni
Tiva. Seguito della mia fic Inevitable. Momenti di vita quotidiana tra Tony e Ziva tra incontri con i famigliari e problemi domestici.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Ringrazio Emily per i commenti! :D

CAPITOLO 6- Test di gravidanza

Ziva entrò nel laboratorio di Abby notando subito qualcosa di strano. Non c'era la solita musica alta, nessuna atmosfera allegra aleggiava nell'aria. La ragazza se ne stava seduta con la testa fra le mani.

"Abby?" domandò Ziva lentamente.

L'altra alzò lo sguardo e scattò in piedi rimettendosi a lavorare al pc. "Ho trovato quello che Gibbs cercava...il sangue sulla vittima non apparteneva a lui" poi passò a Ziva il referto delle analisi, che continuò a guardarla preoccupata. "Che c'è?" le chiese acida.

"Niente, solo...sei sicura di stare bene?"

"Perchè me lo domandi?"

"Non c'è nessuna musica alta, non saltelli per la stanza con la solita allegria...sei perfino più bianca del solito."

"Mmmh, mi sorprende che l'assassina professionista si interessi degli altri.." rispose fredda. "Ma comunque non c'è niente che non va."

Ziva annuì, un pò ferita dalle sue parole. Fece per uscire dalla stanza, ma la mano di Abby la bloccò. "Scusa," disse davvero dispiaciuta. "Non intendevo dire ciò che ho detto. E' che..." sbuffò tristemente. "Oh per la miseria! A qualcuno lo devi dire Abby!" parlò a se stessa a voce alta. "Gibbs, Tony e Mcgee sono fuori discussione perciò rimane Ziva." Convinta da questo ragionamento guardò l'altra negli occhi, notando che la fissava stralunata. "Non ho parlato ad alta voce, vero?"

Ziva fece finta di niente. "Cosa c'è che non va?"

"Ho un ritardo..insomma credo di essere incinta."

"Oh" fu tutto quello che riuscì a dire l'agente.

"Già...è una tragedia! E pensare che sono sempre molto attenta a fare usare i preservativi, ma dovrei saperlo che non sono affidabili! Dovevo dare ascolto a mia zia che mi diceva che la pillola funziona meglio, ma non voglio certo diventare una botte come lei! Non che si ingrassi sempre con la pillola, però.."

"Abby" cercò di fermare la sua parlantina Ziva, posandole una mano sul braccio. "Hai fatto il test di gravidanza?"

"No" sospirò l'altra. "In realtà volevo aspettare ancora qualche giorno...magari le mestruazioni mi vengono."

"Io sono più per togliamoci il dente così ci togliamo il pensiero..." le sorrise, poi riflettè. "L'ho detta bene?"

"Non so...non sono un'esperta di modi di dire" le rispose l'altra sinceramente. "Però hai ragione. Devo fare il test. Quando esco di qui la prima cosa che farò sarà andare in farmacia."

"Se vuoi ti accompagno..." si offrì generosamente Ziva. "E puoi anche venire a farlo a casa mia se hai bisogno di compagnia.."

Abby sembrò rifletterci su. "Non sarebbe male, ma come facciamo con Tony? Non vorrei che domani lo sapesse tutta l'NCIS!"

"Non ti preoccupare" le rispose lei ammiccando. "Ha un appuntamento dal dentista oggi pomeriggio."

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"E' ora" disse Ziva guardando l'orologio.

"Non posso guardare" disse Abby seduta sul wc.

"Ok lo faccio io" prese in mano il test sul lavandino e guardò.

"Fa che non sia blu, fa che non sia blu"

"E' blu" rispose Ziva sicura.

"Oddio! Ma che ho fatto di male?" si chiese la goth girl disperata.

L'agente le si avvicinò e si inginocchiò vicino a lei. "Non è ancora detta l'ultima parola Abby, i test non sono sicurissimi" disse cercando di calmarla. "Se fossi in te prenderei un appuntamento da un medico."

"Si hai ragione."

"Ziva? Sono a casa." La voce di Tony si udì dall'entrata.
Lei e Abby si guardarono con gli occhi sbarrati e poi in cinque secondi cercarono di far fuori come meglio poterono tutte le tracce del test.

Nel frattempo l'agente aveva cercato la moglie in tutte le stanze a parte il bagno. "Sei lì tesoro?"

Ziva affannata aprì la porta e lo guardò con un sorriso forzato. "Ciao!"

"Tutto bene?" chiese lui.

"Benissimo! Come mai sei già a casa?"

"C'era poco gente e il dentista ha fatto prestissimo" le sorrise, poi si guardarono per un pò. "Posso usare il bagno?"

Ziva uscì dalla trance in cui era sprofondata. "Oh si! Scusa..." si fece da parte e si allontanò. Tony scosse la testa sorridendo, fece per entrare, ma Abby gli bloccò il passaggio.

"Ciao Tony"

Lui la guardò alquanto scioccato. "Che ci fai qui?"

"Come? Non posso venire a trovarvi?" gli chiese lei fingendosi dispiaciuta.

"Certo che puoi. Ma eri nel bagno insieme a Ziva...e questo è strano."

"Non lo sai che le donne vanno sempre in coppia in bagno?"

"Anche nella propria casa?" domandò scettico lui.

"In certi casi si" Abby lo sorpassò e raggiunse Ziva in cucina. Tony la seguì con lo sguardo, perplesso. Da quando quelle due erano diventate così amiche? Entrò finalmente in bagno e si guardò intorno. Il suo istinto gli diceva che c'era qualcosa che non andava. Frugò nei vari armadietti ma non gli sembrò che ci fosse niente fuori posto, per quanto ovviamente si ricordasse.
Il suo sguardo si immobilizzò sul cestino della spazzatura. Si inginocchiò e vi frugò dentro. Dopo poco si ritrovò in mano un test di gravidanza. Cominciò a sudare freddo. Le mani gli tremavano mentre prendeva la scatola per le istruzioni.

Blu=incinta

Terrore e felicità insieme gli attanagliarono il petto. Stava per diventare padre.

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"Sei stranamente silenzioso, stasera" gli fece notare Ziva accoccolata contro di lui sul divano mentre guardavano la televisione.

"Davvero?" chiese lui fingendosi noncurante. "Forse è perchè sono interessato al film"

"Tony è James Bond, quante volte lo avrai visto? Senza contare che non mi hai ancora messo le mani addosso."

Lui fece una risatina nervosa. "Non ti metto le mani addosso!"

"Forse è il caso che ti rinfreschi la memoria: ogni volta che guardiamo un film vecchio, finiamo con il fare l'amore. E' matematico ormai. Non che io mi lamenti..." concluse con un sorriso malizioso.

"Ma sentila...vogliamo per caso ricordare chi mi raggiunge sempre sotto la doccia al mattino? Anche quello ormai è diventato matematico. Non che mi dispiaccia..." le fece l'occhiolino lui. Poi tornò serio. "C'è qualcosa che devi dirmi Ziva?"

"Veramente dovrei fartela io questa domanda, dato che lo strano sei tu" scherzò lei senza capire.

"Si..ma rispondi alla domanda."

Ziva notò la serietà del suo sguardo e tentò di rassicurarlo, anche se non capiva il motivo della sua preoccupazione. "Non c'è niente che io debba dirti. Perchè me lo chiedi?"

"Bè innanzitutto diciamo che il vedere te e Abby uscire dal bagno di casa nostra insieme oggi, non è del tutto normale."

'Oddio' pensò Ziva. 'Ci sta arrivando! Devo assolutamente sviarlo!' Si finse arrabbiata e gli disse: "E con questo cosa vorresti dire? Che non riesco ad avere un'amica donna?"

"No. Ma insomma non puoi negare che tu e Abby non..."

"Abbiamo deciso di appianare le vecchie divergenze e di diventare amiche, tutto qui."

"Okay...c'è dell'altro?" le chiese speranzoso. Ziva vide qualcosa nel suo sguardo, come se si aspettasse già la risposta, ma volesse che glielo dicesse lei. Era sicuramente qualcosa che rigurdava loro due, ma non aveva idea di cosa fosse.

"Assolutamente no, non c'è nulla Tony" gli rispose con un sorriso rassicurante. Lui sembrò deluso e interdetto. Lei ancora più confusa riappoggiò la testa sul suo petto.

"Stavo pensando..." cominciò lui poco dopo, " che dovresti smettere per un pò le corse mattutine..."

Ziva alzò la testa di scatto per guardarlo negli occhi. "E perchè?"

"Per il bene di qualcuno..." disse enfatizzando l'ultima parola con un gesto delle mani.

Lei pensò improvvisamente che fosse diventato pazzo. 'Per il bene di chi?!' "Tony non ho intenzione di smettere le mie corse mattutine!"

"Ma.."

"Niente ma. Chiudiamo qui il discorso" poi rise. "Non sei decisamente tu, stasera" e detto questo lo baciò appassionatamente sulle labbra.

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"Tony, McGee sul retro, Ziva dal davanti..."

"Capo?" domandò Tony insicuro. "Non sarebbe meglio se Ziva ci aspettasse in macchina?"

Tre paia di occhi si posarono su di lui. Lei alzò gli occhi al cielo. Era tutto il giorno che si comportava in modo strano.
Quella mattina aveva voluto fare l'amore più volte. Sul momento persa nell'eccitazione non ci aveva pensato su, ma poi dopo si era resa conto che era riuscito a farle saltare la corsa mattutina. Dubitava che fosse una coincidenza. In più si era offerto di portarle la borsa dell'NCIS dicendo che era troppo pesante, e a nulla erano valse le sue proteste.
E ora questo.

"Dinozzo" iniziò Gibbs freddo. "Hai un motivo valido per questa tuo consiglio che non sta nè in cielo nè in terra?"

"Si..ecco lei..." poi si bloccò. "No capo, nessuno."

"Bene. Perciò si fa a modo mio. Ziva con me"

Lei gli sorrise soddisfatta.

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"Dove vai?" le chiese immediatamente Tony appena Ziva si alzò dalla scrivania.

Lei strinse i denti. "In bagno! Vuoi seguirmi anche lì?!"

"Non ti senti bene?" chiese lui preoccupato.

Ziva lo guardò scioccata. "Perchè mi dovrei sentire male?"

"Bè per...vari motivi."

"Non ho mai pensato che la pipì potesse essere una malattia" rispose lei sarcastica. Poi scuotendo la testa si diresse verso la meta.

"Chiamami se hai bisogno..." gli sentì dire dolcemente. Si fermò di scatto e si girò a guardarlo stralunata. Lui la guardò con un mezzo sorriso. Sbuffò e trattenendosi dal dare calci al muro o dal darli al suo caro maritino si diresse con passo spedito in bagno.

Tony si riconcentrò sui fogli che stava leggendo.

"Si può sapere che ti prende Dinozzo?" Fece un balzo nel sentire la voce del suo capo. Alzò lo sguardo e lo vide appoggiato alla sua scrivania intento a bere un caffè.

"Niente" disse.

"Bè meglio che lo risolvi altrimenti Ziva potrebbe o decidere di ucciderti, oppure chiedere il divorzio."

"Non credo che lo farebbe nelle sue condizioni..." disse sopra pensiero.

Gibbs aggrottò le sopracciglia. "Quali condizioni?"

Tony stette in silenzio, indeciso se dirglierlo o meno. Ma tanto lo sarebbe venuto a sapere molto presto. "E' incinta."

Il caffè andò di traverso all'agente più anziano e tra i vari colpi di tosse disse: "Sei sicuro?"

"Si. Ho trovato un test di gravidanza nel nostro bagno." Lo guardò seriamente. "Che si fa adesso?"

"Ah non so Dinozzo. Il problema è tuo. Dovrai vedertela con un'ex assassina in fase ormonale per i prossimi nove mesi."

"Grazie per la consolazione capo. Ma il problema non è solo mio...sarà anche difficile tenerla ferma a fare lavoro d'ufficio."

Gibbs fece una smorfia e poi gli diede uno scappellotto. "Possibile che tu non conosca i preservativi, Dinozzo?"

Tony si massaggiò il retro della testa. "Prendeva la pillola che è sicura al 99%. Evidentemente i miei spermatozoi fanno parte dell'1% rimasto..."

Il capo sospirò. "Va bene...risolveremo anche questa faccenda" poi borbottando tornò alla sua scrivania. "Sapevo che c'era un buon motivo per la regola 12."

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"Trovato capo!" esclamò Gibbs mentre la faccia dell'assassino comparve sullo schermo. "George Evans, corrisponde perfettamente alla descrizione."

"Perfetto. Scaldate i motori. Lo andiamo a prendere" poi si voltò verso Ziva che stava anche lei preparandosi. "Tu no."

"Cosa?!" domandò lei esterefatta.

"Mi servi più qui."

Ziva ridacchiò sarcastica. "E a far che?"

Gibbs parve riflettere un'istante, ma non gli veniva in mente nessuna idea buona. "C'è molto lavoro d'ufficio da completare" poi si diresse verso l'ascensore.

"Gibbs!" urlò lei.

Tony si soffermò a guardarla e Ziva lo implorò con lo sguardo di fare qualcosa, ma lui la ignorò e seguì il capo.

Lei si voltò verso McGee che anch'egli era piuttosto confuso. "Si può sapere che succede?"

"Non ne ho idea" gli rispose lui sincero. Ma poi si affrettò verso l'ascensore appena Tony gli disse: "Pivello, ti vuoi muovere?"

Ziva si sedette alla sua scrivania sconsolata. Prima suo marito, e ora pure Gibbs si comportava in modo strano. Decise che avrebbe passato il tempo a sua disposizione per cercare di far luce su quel mistero.

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Quando i tre uomini rientrarono in ufficio, Ziva era arrivata all'unica soluzione possibile: Tony e Gibbs pensavano che lei fosse incinta. Evidentemente suo marito aveva frugato nel cestino della spazzatura e aveva visto il test di gravidanza. Questa spiegazione si fece ancora più valida, quando vide Tony prima sorriderle e poi posare lo sguardo sul suo stomaco piatto.

Lei non ce la fece più e sbottò: "Non sono incinta!"

Tutti quanti la guardarono esterefatti, anche se per ragioni diverse.

"Ma ho trovato il test..." obiettò Tony.

"Non era mio!"

"E allora di chi..." lui si bloccò mentre lei cercava di farglierlo capire con lo sguardo. "Era di Abby!"

"Come di Abby?" si allarmò subito Mcgee. "E' incinta?"

"A quanto pare..." dichiarò Ziva sentendosi un pò in colpa. Le aveva promesso che non lo avrebbe detto a nessuno. Tim si lasciò andare sulla sedia scioccato.

Tony lo guardò ed esclamò: "Oh, oh..qui c'è qualcuno che sta per diventare padre." Lui stesso si sentiva un pò amareggiato, pensò anche se per ragioni diverse. Si accorse che avrebbe davvero voluto quel bambino anche se l'idea un pò lo spaventava.

Il ding dell'ascensore tagliò l'atmosfera che cominciava a diventare un pò pesante. Abby ne uscì con la sua solita allegria, fischiettando un motivetto. "Ciao ragazzi!"

Notò che tutti la guardarono in attesa. Si voltò verso Ziva che con le labbra le disse: 'Mi dispiace'

Lei scosse la testa, e rivolse la sua attenzione a McGee che sembrava essere diventato una statua di pietra. "Ti puoi rilassare Tim, non sono incinta."

Lui lasciò uscire un sospiro che sembrò sgonfiarlo di qualche chilo. Ziva sorrise ad Abby felice, la quale l'abbraccio e le disse: "Grazie per tutto."

"Bene" si intromise Gibbs che aveva assistito a tutta la scena. "Dato che abbiamo appurato che nessuno di voi diventerà genitore, se non vi dispiace torniamo al lavoro.." concluse dando una scappelotto a Mcgee.

"Per che cos'era?"

"Per aver infranto la regola 12."

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Ziva stese le gambe sul tavolino di fronte al divano, sentendosi osservata. Alzò lo sguardo verso Tony seduto di fianco a lei e vide che le guardava lo stomaco con delusione.

"Oh avanti. Siamo ancora troppo incasinati per avere un bambino."

"Si lo so. Ma devo ammettere che l'idea mi allettava..."

"Mmmh, ti allettava l'idea del bambino oppure di essere nell'1% di probabilità che la pillola non funzionasse?" lo provocò lei.

"Ovviamente entrambe" scherzò lui.

Ziva rise e poi si fece seria. "Sai credo che mi faccia piacere sapere che tu non sia più così tanto spaventato all'idea di avere una famiglia...malgrado ora sia troppo presto."

"Quindi anche tu vuoi dei bambini?"

Lei lo guardò dolcemente. "Se mi avessi fatto questa domanda qualche anno fa ti avrei risposto di no...non perchè effettivamente non li volessi, ma perchè al Mossad richiavo troppo..ma ora non mi dispiacerebbe."

Tony si chinò su di lei e cominciò a baciarla appassionatamente. Quando si staccò per riprendere fiato, Ziva gli disse: "Se dovessi rimanere incinta dovremmo rivedere però il tuo comportamento nei miei confronti."

  
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